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venerdì 24 gennaio 2020

Grande distribuzione sulla via della sostenibilità e della filiera responsabile

Giorgio Santambrogio, presidente di ADM
La grande distribuzione ha intrapreso la via sempre più evidente di uno sviluppo sostenibile. E’ quanto è emerso dall'incontro organizzato a Milano da The European House Ambrosetti e Associazione Distribuzione Moderna, in cui si è ribadito come il 60% dei gruppi del settore riconosca come strategica la sostenibilità, una percentuale assai maggiore rispetto alla media nazionale.
La riduzione della plastica, la diminuzione delle emissioni, la tracciabilità e la tutela del benessere animale sono sempre più strategici, in particolare nei prodotti MDD, ovvero la marca del distributore, quella che in pratica porta il nome non di un brand più o meno famoso, ma del supermercato di pertinenza.
In questo sistema, la grande distribuzione assume un ruolo sempre più importante per il Mezzogiorno, sia per quanto riguarda i negozi di vicinanza, ma soprattutto per quanto concerne l'occupazione dei giovani e quella femminile.
La dichiarazione di questa nuova responsabilità sociale è stata fatta congiuntamente da tutti i rappresentanti della distribuzione moderna, ovvero Giorgio Santambrogio (presidente ADM), Marco Pedroni (presidente Coop Italia), Francesco Pugliese (AD Conad) e Claudio Gradara (presidente Federdistribuzione): “La Distribuzione Moderna vuole essere un forte propulsore dello sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso ciò che viene fatto con la Marca del Distributore. Ci siamo quindi rivolti alla filiera per stimolare comportamenti etici e responsabili, in linea con la nostra visione e con le nuove esigenze dei consumatori. Il tema del lavoro in agricoltura è estremamente critico: occorre prendere iniziative per garantire legalità e rispetto dei contratti. Per questo abbiamo assunto l’impegno di lavorare, a partire dal 2021, solo con fornitori agricoli che ci assicurino queste condizioni attraverso l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Sarà necessario impegnarsi a fondo, da parte nostra e dei nostri fornitori ma anche da parte delle istituzioni, che devono aiutarci rendendo semplice e veloce l’iscrizione delle imprese agricole alla 'Rete del lavoro agricolo di qualità'. Siamo convinti che lavorando insieme, imprese e istituzioni, si possano ottenere risultati importanti, per sconfiggere una piaga che affligge il nostro Paese”.