Chiamatemi dark, chiamatemi lugubre, definitemi gotico, ma l'aria che mi piace è questa, quella che vedete nella foto, quella di una città come Milano che all'improvviso si sveglia dal torpore del caldo malefico e si trova proiettata nel fresco pungente della tempesta che arriva. Il vento si alza, un vento bagnato di umidità e di imminente violenza, un'aria elettrica che porta con sé le scariche che squarceranno di lì a poco il cielo.
Tutto si incupisce, il sorriso idiota del mezzogiorno viene presto scambiato dallo sguardo fisso e attento del tramonto, le pupille si dilatano a raccogliere i pochi raggi che filtrano dalle nuvole pesanti e scure che attanagliano la città grigia. Spero di evaporare in un giorno così, attorcigliato nel fango di un tombino in cui scorre l'acqua piovana di una notte tumultuosa, carica di vita, dramma, urla e violenza.