David Parenzo |
martedì 29 agosto 2017
Parenzo, l'indegno che indigna
venerdì 18 agosto 2017
Barcellona, fino a un anno fa gridavano "Vogliamo accogliere"
Il manifesto di "Volem accollir" |
Nel frattempo, intanto, l'invasione silenziosa degli africani in Europa continua imperterrita e, una volta tanto che il governo italiano ne combina una giusta, promulgando il codice di comportamento che tutte le Ong sarebbero obbligate a firmare, e che perfino parte dell'Europa comincia a comprendere, ecco che ora è l'ONU a metterci i bastoni fra le ruote, con le proteste al riguardo del cileno Felipe Gonzalez Morales. Non a caso un 'americano', espressione di un Paese che, di certo, i problemi dell'invasione islamica non li vive sulla propria pelle e che ora, nuovo obiettivo, punta a realizzare uno dei sogni dell'estrema sinistra transnazionale: organizzare un grande dibattito Onu che cancelli la differenza tra rifugiati e migranti per motivi economici.
Intanto vale la pena anche sottolineare come, a subire attentati, sia solo quella parte d'Europa più debole e 'accogliente', quella che ha accettato una presenza fissa, sempre più invasiva e numerosa di persone dalla fede islamica, con moschee, scuole e financo tribunali islamici. La Spagna è solo l'ultima area colpita dopo Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna. Paesi molto più giovani dal punto di vista democratico, ma evidentemente assai più consapevoli della propria identità, come quelli dell'Est europeo, sono finora riusciti a evitare la mistificazione dell'accoglienza a tutti i costi. Ungheria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Russia sono in prima linea nella lotta all'accoglienza, e i loro leader sono apprezzati e sostenuti a spada tratta da popoli ancora convinti che la propria identità e i propri valori siano superiori alla necessità di un meticciamento indiscriminato e senza senso.
Solo l'anno scorso era stata proprio Barcellona a esprimere tutto il proprio sostegno all'immigrazione indiscriminata con la marcia "Volem accollir" ("vogliamo accogliere" in catalano), con il sindaco Ada Colau (negli anni '90, attivita contro la Guerra del Golfo) a esprimere il desiderio che la città "si trasformi nella capitale della speranza e della difesa dei diritti umani". Presente ovviamente tutta la sinistra estrema, quella che definisce le operazioni della polizia italiana presso la Stazione Centrale di Milano 'rastrellamenti etnici'. Lo sottolinea, per esempio, il centro sociale Tpo (Teatro Polivalente Occupato) di Bologna: "...Bisogna costruire una nuova cittadinanza transnazionale accogliente, connettendo le piazze statunitensi contro il MuslimBan e i muri di Trump con le strade di Barcellona che scandiscono a gran voce “Volem Accollir”, i migranti che abbattono le frontiere con i percorsi autorganizzati di accoglienza e lotta...". Il sangue dei morti di Barcellona e degli europei uccisi dal terrorismo passato, presente e futuro non può non ricadere anche su chi propugna idee del genere, su chi l'invasione islamica favorisce e la proclama come un valore fondamentale della nostra società.
I manifestanti di "Volem accollir" |
giovedì 17 agosto 2017
Barcellona, state attenti a non chiamarli terroristi islamici
Barcellona, almeno 13 morti e 32 feriti. Alle 19.16 nessuno ha ancora avuto il coraggio di pronunciare la parola 'islamico'. Li chiamano 'terroristi', 'autori del folle gesto', qualcuno ha addirittura estratto la magica parola 'islamisti', edulcorata parola che tiene a bada paventate accuse di discriminazione verso i 'poveri musulmani', ma che riduce la fede professata da questa ciurmaglia a un puro orpello quasi casuale, di contorno. Non sono islamici, ma islamisti. Gian Antonio Orighi, giornalista de La Stampa, sottolinea come alla guida del furgone che ha mietuto la strage ci fosse uno spagnolo. Ci tiene a farcelo sapere, aggiungendo però solo dopo che l'origine del 'folle' (che poi siano un gruppo, probabilmente tutti folli e tutti incontratisi per caso, è secondario) è araba (pare si chiami Driss Oukabir o qualcosa del genere). Ma basterebbe guardarlo in faccia, questo volto olivastro da immigrato come tanti che dalle barche schiumano da anni sulle terre italiche ed europee, cambiando storicamente la struttura e la cultura della nostra Europa e della gente che la abita. E' il meticciamento la vera bomba umana che l'invasione ci sta silenziosamente portando, pericolosa quanto se non di più, perché strisciante e vigliacca. "Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria". Lo disse nel 1974 Houari Boumedienne, cioè l’uomo che tre anni dopo l’indipendenza dell’Algeria aveva spodestato Ben Bella, davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite. Una frase che venne riportata non da un suprematista della Virginia, ma Oriana Fallaci nel libro "La forza della ragione".
mercoledì 16 agosto 2017
Freya Stark, fascino antico di un'esploratrice moderna
Un piccolo post per ricordare persone dimenticate, piccole gemme distribuite nella storia dell'uomo, soli coraggiosi di anime curiose. Freya Stark, cittadina britannica di origini italiane e inglesi, nata a Parigi nel 1893 e morta ad Asolo nel 1993, cento anni dopo.
Donna affascinante, moderna nella ricerca estetica e nella scelta degli abiti, ma anche estremamente semplice durante i suoi viaggi. Secondo Wikipedia "è famosa per le sue esplorazioni in Medio Oriente, le sue opere letterarie e il suo lavoro di cartografia. Non solo fu una delle prime donne occidentali a viaggiare nel Deserto Arabico, ma esplorò anche aree in cui pochi europei, e soprattutto donne sole, erano stati.
Fu nominata Dama dell'Ordine dell'Impero Britannico (DBE - Dame Commander of the Order of the British Empire)". Imparò l'arabo e il persiano e scrisse oltre due dozzine di libri basati sui suoi viaggi, pubblicati quasi tutti a Londra da John Murray. Un bacio per te, dolce Freya.
Donna affascinante, moderna nella ricerca estetica e nella scelta degli abiti, ma anche estremamente semplice durante i suoi viaggi. Secondo Wikipedia "è famosa per le sue esplorazioni in Medio Oriente, le sue opere letterarie e il suo lavoro di cartografia. Non solo fu una delle prime donne occidentali a viaggiare nel Deserto Arabico, ma esplorò anche aree in cui pochi europei, e soprattutto donne sole, erano stati.
Fu nominata Dama dell'Ordine dell'Impero Britannico (DBE - Dame Commander of the Order of the British Empire)". Imparò l'arabo e il persiano e scrisse oltre due dozzine di libri basati sui suoi viaggi, pubblicati quasi tutti a Londra da John Murray. Un bacio per te, dolce Freya.
Spariscono le navi delle Ong, crolla l'arrivo dei clandestini
Curioso crollo degli sbarchi di clandestini dopo l'abbandono delle acque da parte delle barche di Medici Senza Frontiere e Save the Children.
"Per l'intera giornata del 13 agosto non ci sono stati avvistamenti da parte delle navi della Guardia costiera italiana. Non un gommone, una carretta del mare, nessuno ha tentato di raggiungere le coste italiane per 24 ore, quasi un record. Nello stesso giorno altre due Ong hanno deciso di ritirarsi dall'attività di "salvataggi" nel Mediterraneo. Seguendo la decisione già presa da Medici senza frontiere, a gettare la spugna dopo l'introduzione del Codice di condotta voluto dal ministro Marco Minniti sono state Save the children e i tedeschi di Sea Eye. L'utilità delle navi nel Mediterraneo con il passare delle settimane si è dimostrato sempre meno indispensabile. E, come ricorda il Giornale, le loro navi non sarebbero neanche comparse nel canale di Sicilia se gli ultimi governi italiani si fossero impegnati nel risolvere il problema degli sbarchi con lo stesso impegno speso dall'ultimo ministro dell'Interno. I numeri che arrivano dall'agenzia Frontex non lasciano molti spazi alle interpretazioni: nel mese di luglio gli arrivi di migranti in Italia sono calati del 57% rispetto a giugno, arrivando ad un totale di 10.160 arrivi, il dato più basso dal luglio 2014" (cit. "Libero"). Vuoi vedere che?...
"Per l'intera giornata del 13 agosto non ci sono stati avvistamenti da parte delle navi della Guardia costiera italiana. Non un gommone, una carretta del mare, nessuno ha tentato di raggiungere le coste italiane per 24 ore, quasi un record. Nello stesso giorno altre due Ong hanno deciso di ritirarsi dall'attività di "salvataggi" nel Mediterraneo. Seguendo la decisione già presa da Medici senza frontiere, a gettare la spugna dopo l'introduzione del Codice di condotta voluto dal ministro Marco Minniti sono state Save the children e i tedeschi di Sea Eye. L'utilità delle navi nel Mediterraneo con il passare delle settimane si è dimostrato sempre meno indispensabile. E, come ricorda il Giornale, le loro navi non sarebbero neanche comparse nel canale di Sicilia se gli ultimi governi italiani si fossero impegnati nel risolvere il problema degli sbarchi con lo stesso impegno speso dall'ultimo ministro dell'Interno. I numeri che arrivano dall'agenzia Frontex non lasciano molti spazi alle interpretazioni: nel mese di luglio gli arrivi di migranti in Italia sono calati del 57% rispetto a giugno, arrivando ad un totale di 10.160 arrivi, il dato più basso dal luglio 2014" (cit. "Libero"). Vuoi vedere che?...
lunedì 14 agosto 2017
La Torre Nera è già il peggior film del 2017
E' destinato probabilmente a vincere il mio personalissimo premio per il film più brutto dell'anno questo "La Torre Nera" tanto strombazzato nelle sale cinematografiche.
Una pellicola senza capo né coda, in cui persino ottimi attori faticano a ritrovarsi. La trama è più scontata di un piatto di pasta all'olio. I buoni vincono, non prima della morte di un paio di sacrificabili figure di contorno, distrutte dal cattivo fin troppo facilmente.
I caratteri dei personaggi non esistono, c'è il solito insopportabile bambino pseudo ribelle a fare da coprotagonista a un pistolero di colore (Idris Elba), scelto in opposizione al testo originale che lo voleva bianco giusto per fare rosicare i suprematisti della Virginia, e il solito panorama distopico, non si capisce dove, perché e quando. Si sa solo che c'è uno stregone che rapisce i bambini, li fa sedere su una sedia a sdraio elettronica e piazza loro una cuffia in testa che li fa urlare atrocemente, anche qui non si sa perché o per quale motivo.
Attraverso una serie di inspiegabili salti nello spaziotempo fra mondi paralleli e una strage di cattivi, i buoni trionferanno dopo essere stati sull'orlo della sconfitta, anche qui in maniera 'originalissima'. Se si esclude qualche (anche qui) scontata magniloquenza scenografica, probabilmente fatta al computer, "La Torre Nera" è un film atroce, dove i colpi di scena sono più rari della pioggia di quest'estate arida e dove la sceneggiatura è stata pensata per un pubblico di 'duenni'. Perfino le bellissime Katheryn Winnick ("Vikings") e Abbey Lee Kershaw riescono ad apparire brutte, ma per loro è una fortuna. Non verranno ricordate nel mezzo di questo triste guazzabuglio prodotto da Ron Howard, il cui più tragico epilogo è la consapevolezza della probabile imminente seconda puntata della saga firmata da Stephen King.
Una pellicola senza capo né coda, in cui persino ottimi attori faticano a ritrovarsi. La trama è più scontata di un piatto di pasta all'olio. I buoni vincono, non prima della morte di un paio di sacrificabili figure di contorno, distrutte dal cattivo fin troppo facilmente.
I caratteri dei personaggi non esistono, c'è il solito insopportabile bambino pseudo ribelle a fare da coprotagonista a un pistolero di colore (Idris Elba), scelto in opposizione al testo originale che lo voleva bianco giusto per fare rosicare i suprematisti della Virginia, e il solito panorama distopico, non si capisce dove, perché e quando. Si sa solo che c'è uno stregone che rapisce i bambini, li fa sedere su una sedia a sdraio elettronica e piazza loro una cuffia in testa che li fa urlare atrocemente, anche qui non si sa perché o per quale motivo.
Attraverso una serie di inspiegabili salti nello spaziotempo fra mondi paralleli e una strage di cattivi, i buoni trionferanno dopo essere stati sull'orlo della sconfitta, anche qui in maniera 'originalissima'. Se si esclude qualche (anche qui) scontata magniloquenza scenografica, probabilmente fatta al computer, "La Torre Nera" è un film atroce, dove i colpi di scena sono più rari della pioggia di quest'estate arida e dove la sceneggiatura è stata pensata per un pubblico di 'duenni'. Perfino le bellissime Katheryn Winnick ("Vikings") e Abbey Lee Kershaw riescono ad apparire brutte, ma per loro è una fortuna. Non verranno ricordate nel mezzo di questo triste guazzabuglio prodotto da Ron Howard, il cui più tragico epilogo è la consapevolezza della probabile imminente seconda puntata della saga firmata da Stephen King.
Iscriviti a:
Post (Atom)