martedì 31 luglio 2018

Tg3 Notte, l'informazione secondo... loro

Ecco di seguito il sommario del Tg3 Notte di due giorni fa:
1) Marocchino inseguito ad Aprilia 2) Fermato operaio per l'aggressione 'razziale' a immigrato 3) Il sindaco di Taranto contro il tavolo dell'Ilva 4) Attracca in Tunisia nave con 40 migranti a bordo 5) Promette resistenza la 17enne palestinese liberata da Israele e diventata simbolo della lotte contro l'occupazione...
Già. Poi il problema è Marcello Foa...

lunedì 23 luglio 2018

Il Manifesto, basta la parola: comunisti

I macabri corpi degli italiani ritrovati nelle foibe
Sono gli stessi che hanno riempito le foibe di italiani, donne e bambini compresi, sono quelli che hanno appeso a testa in giù gente già morta su cui hanno pisciato e sputato, sono gli stessi che a guerra finita aspettavano chi non la pensava come loro agli angoli delle strade e lo ammazzavano come un cane, sono quelli che per mezzo secolo hanno sostenuto che l'Unione Sovietica fosse un Paese democratico (e molti ci credono ancora), sono quelli che, pur di andare contro i loro 'nemici' di oggi sono disposti ad allearsi con i loro nemici di ieri, sono quelli che preferiscono i clandestini e gli zingari alla gente onesta che lavora, tutto purché possano ancora sopravvivere al proprio ammorbante fetore di morte che avvolge l'intera loro storia. Sono #comunisti. #Marchionne #IlManifesto

Il Manifesto su Marchionne, il coma profondo è del giornalismo

La prima pagina de Il Manifesto
Ho sempre sostenuto il cinismo dei giornali e dei giornalisti, ci sono state prime pagine di Libero che ho difeso a spada tratta, sebbene fossero di 'lana grossa'. Ma forse nemmeno quelle arrivavano a coprire di merda un uomo morente in un letto d'ospedale. Che gran parte della Sinistra sia costretta a grattare 'sotto terra' (non quella dei cimiteri, ma figurata) per riuscire a trovare dei segnali di vita (o morte apparente) ormai è un dato acquisito. Ne sono un chiaro monito le minacce a Salvini e ai 'fascioleghisti', l'isterismo che ha colto i suoi militanti di spicco dopo la creazione dell'ultimo governo (il primo votato dagli italiani dopo molti anni) e 'copertine' come quella de Il Manifesto, dedicata (o 'ispirata'?) all'imminente e da tutti preannunciata morte di Sergio Marchionne (comunque ancora vivo al momento in cui questo post, e suddetta copertina, vengono pubblicati), che probabilmente verrà dipinta come sagace e frutto di un diritto di cronaca 'alternativo'. Adesso aspetto con fiducia la vignetta di Vauro.
PS: gli stessi autori di questa prima pagina e di coloro che la sosterranno sono gli stessi che tuonavano contro alcuni titoli discutibili di alcuni giornali della cosiddetta Destra, i quali avevano quanto meno il pregio di non esprimere giudizi ma raccontare la cruda verità (uno per tutti il famoso "Bastardi islamici").

sabato 21 luglio 2018

Froci sullo scontrino fa brutto, ma non è peggio licenziare un cameriere?

Lo scontrino incriminato
Niente più parolacce, niente più offese gratuite. E ci può anche stare. L'educazione e il rispetto per il prossimo prima di tutto. Ancora una volta, però, da una parte sola. L'Italia si scandalizza per la parola 'froci' inserita a bella posta alla fine di uno scontrino che la Locanda Rigatoni, un nome che sembra uscito da un cinepanettone dei Fratelli Vanzina, ha fatto recapitare attraverso un impudente cameriere a una coppia di malcapitati gay. I quali, giustamente, si sono sentiti offesi. Da qui però a fare perdere il posto di lavoro al cameriere che parrebbe reo dell'azione definita 'omofoba', oltre a infliggere una forte penale al locale, ce ne passa. Superando ogni immaginazione, il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, chiede al sindaco della città, Virginia Raggi, la revoca della licenza al locale. Ristorante in cui, oltre al 'cameriere omofobo', sicuramente lavoreranno, ora tutti a rischio, almeno un cuoco, il lavapiatti, e probabilmente altro personale.
L'Italia vive quotidianamente il frutto di un carattere, quello degli abitanti della Penisola, spesso (fortunatamente) irriverente e satireggiante. Ne sono una prova vignette e programmi blasfemi, pubblicità al limite dello choccante, giornali che dell'offesa mordace hanno fatto una bandiera, come il Vernacoliere di Livorno. In particolare proprio Roma, patria della Locanda Rigatoni, è famosa per un approccio alla materia spesso sguaiato, a volte perfino volgare.
L'esterno della caratteristica Locanda Rigatoni
Restano però le zone d'ombra, sempre più evidenti: si può offendere il Papa e il cattolicesimo, e nessuno fiata, ma se uno si permette di avanzare delle perplessità sull'Islam come religione di pace, dagli all'islamofobo. Se nel guardare verso la politica di Destra ci si può permettere ogni genere di insulto, il mondo della Sinistra e degli 'amatissimi' Partigiani rimane un candido e ovattato fiocco di cotone senza macchia, intoccabile e sacro.
La lobby del mondo gay non è da meno, potentissima, temutissima e, evidentemente, piuttosto isterica. Basta un'offesa, per quanto pesante (che poi tutto andrebbe sempre contestualizzato e, ammetto, personalmente non conosco la storia della Locanda Rigatoni) per mettere a rischio dei posti di lavoro, forse l'esistenza stessa di un locale. Come ho scritto sul mio profilo Facebook, data la mia più totale solidarietà alla coppia gay insultata in un ristorante di Roma, trovo che sia più stronzo fare perdere il posto di lavoro a un cameriere per una stupidaggine cui avrebbe potuto rimediare con delle semplici scuse piuttosto che scrivere 'froci' sullo scontrino.

giovedì 19 luglio 2018

Bargiggia e il presunto 'razzismo' inventato da Mediaset

Il 'tweet' incriminato di Paolo Bargiggia
La mia solidarietà a #PaoloBargiggia, cui viene contestato un reato d'opinione tramite un comunicato surreale di #Mediaset, azienda cui vorrei chiedere: 1) Quando vi firmate "Tgcom24.it e Sportmediaset.it" cosa significa? La direzione? La testata? 2) Avete chiesto a ogni vostro giornalista, ledendone peraltro la rispettiva privacy, cosa pensi al riguardo, e tutti uniformemente si sarebbero adeguati al Vostro mainstream? 3) Siete consapevoli che Bargiggia abbia espresso il proprio pensiero al di fuori dei vostri organi mediatici o pretendete di sapere anche ciò che afferma a tavola con gli amici o dialogando con la portinaia? 4) Rileggendo ciò che ha scritto riuscite a esprimere esattamente quali siano i concetti 'razzisti' espressi da Bargiggia? Perché io non ne trovo, se non l'utilizzo, contestabile ma non errato etimologicamente, della parola 'razza'. 5) E infine, da quando le vostre testate constano di una linea legata a idee più o meno politiche? Potete spiegarle? Qual è la vostra linea? In quale 'bigino' della vostra policy editoriale viene delineata e prescritta a tutti coloro che dalla vostra testata sono assunti?
Paolo Bargiggia, siamo entrati ufficialmente nel mondo di Orwell, ma 2+2, almeno per me, fa ancora 4.

venerdì 6 luglio 2018

Osservandoti in una notte di mezzo inverno, tanti anni fa...

Notte di neve milanese, ovattata e sicura mi avvolge nella musica di un sound mantecato, sviluppato, sonoramente soffice con le sue mani affonda nei fianchi della memoria. Osservo il tuo corpo esanime perdersi nei flussi della mia mente, capelli sciolti in gioventù, improbo scalare di neuroni in ricerca di forme dimenticate. Compagni sgomenti cercano nuove immagini nella notte confusa, oscura raccoglie pixel per ricostruire i tuoi occhi socchiusi. Ho amato l'ignoto, non ho mai conosciuto un sentimento così inutile ma pieno. Una sera raccolta e serbata nella cassaforte dei pensieri per sempre. Senza senso, eppure accanto a me sino alla fine. E ancora a chiedermi perché, mentre la neve si scioglie in piccoli rigagnoli di pioggia.