mercoledì 27 dicembre 2023

Babbo Natale, per cercarlo si muove anche il NORAD

(foto di Tim Mossholder per Unsplash)
C'è anche il NORAD a dare la 'caccia', in questi giorni di Natale, alla mitica figura di Babbo Natale, un simpatico modo per aiutare i bambini di tutto il mondo a scoprire la posizione reale del leggendario portatore di doni, grazie alla propria slitta trainata da renne.
Merito di un sito web interattivo in 3D all'indirizzo www.noradsanta.org, in cui è possibile osservare il percorso (immaginifico) del vecchio uomo barbuto e lo 'status' delle sue consegne in tutto il mondo, consentendo così agli utenti di fare clic e di saperne di più sulle varie città lungo il percorso.

giovedì 14 dicembre 2023

Venezia entra nel programma Cities Changing Diabetes

(foto Unsplash - Priscilla Du Preez)
Anche Venezia entra nel programma Cities Changing Diabetes, un progetto internazionale per far fronte alla crescente diffusione delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, nelle città.
Secondo le stime, nel capoluogo veneto il 5,7% della popolazione ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo due, in linea con i trend epidemiologici nazionali, ma con tassi di ospedalizzazione per complicanze e mancato controllo dei livelli glicemici superiori alla media nazionale.
"Il numero delle persone che vivono nelle città è in continuo aumento da diversi anni e, secondo le stime, questo numero è destinato a crescere ulteriormente", ha ricordato Andrea Lenzi, presidente di Health City Institute, di Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze per la vita della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha proseguito: "Parallelamente, riscontriamo una crescita di alcune malattie, come diabete e obesità, la cui diffusione è considerata ormai l’epidemia della società del benessere. L’aumento di queste malattie croniche non trasmissibili, e non solo, è infatti fortemente legato ai profondi cambiamenti di stile di vita che comporta la vita nelle città, come lavori sedentari, scarsa attività fisica, alimentazione scorretta, tanto che si parla oggi apertamente di 'urban diabetes', diabete urbano".
Angelo Avogaro, presidente Fesdi-Federazione delle società di diabetologia e Presidente del Comitato promotore Venezia Cities Changing Diabete: "Venezia si appresta ad affrontare una sfida particolare: il 5,7% della popolazione ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo due, in linea con i trend epidemiologici nazionali. Il tasso di mortalità per diabete è inferiore alla media per entrambi i sessi (55,4 in Veneto rispetto al 65,1 in Italia). Ma i tassi di ospedalizzazione per complicanze e mancato controllo dei livelli glicemici sono superiori alla media nazionale".

martedì 12 dicembre 2023

Anne Krebiehl è Wine Communicator of the Year per il 2023

Anne Krebiehl (foto ufficio stampa Veronafiere)
Importante riconoscimento a Londra per la Master of Wine Anne Krebiehl, tedesca, nominata "Wine Communicator of the Year" durante l’International Wine and Spirit Competition.
"Comunicatrice incredibilmente talentuosa e appassionata, Anne ha lavorato duramente per sostenere i vini della sua nativa Germania, così come dell'Austria e dell'Alsazia, ispirando molte persone lungo il percorso. È una narratrice naturale, c'è un tipo di gioia sensuale che emerge nelle sue comunicazioni", hanno affermato i giudici IWSC.
La giuria del premio, sponsorizzato da Vinitaly sin dal suo esordio nel 1996, ha riconosciuto le sue grandi abilità comunicative, che hanno reso un contributo eccezionale per la promozione del vino.
La Krebiehl è editor per Vinous Media Us per Germania, Austria e Alsazia, oltre che freelance dal 2009 con all’attivo varie pubblicazioni e contributi per riviste come The World of Fine Wine, Decanter, The Drinks Business e The Buyer.net.
La vincitrice del premio, considerato tra i più alti riconoscimenti nel settore beverage, è stata scelta tra candidature provenienti da oltre 90 paesi e parteciperà alla prossima edizione di Vinitaly, durante la quale condurrà una 'masterclass'.

lunedì 20 novembre 2023

Addio a Giulia, tre pensieri 'contro' su cui riflettere

Una pagina interna di "Libero" di questa domenica
Ci sono tre frasi che frasi che mi piace riprendere e sottolineare, relativamente alla drammatica fine di Giulia Cecchettin. Una, merce rara nel mio essere scevro da autocitazioni, è mia, una è di due giornaliste che seguo con fervente passione, Francesca Totolo (frase da leggere, ma dovrebbe essere scontato, in modo ironico) e Cristina Gauri. Tre pensieri 'contro', ovviamente non 'contro' la povera Giulia, ma 'contro' il pensiero dominante che, inevitabilmente, sta sorgendo in queste ore, spinto dall'inevitabile riflusso vomitato da certo vetero femminismo.
1) Per combattere la violenza non bisogna combattere il 'patriarcato'. All'opposto, bisogna esaltarne i valori, il senso e l'importanza della famiglia, il ruolo di 'pater' dell'uomo e di 'mater' della donna. Ed evitare di cadere nel modernismo da quattro soldi del mondo 'liquido' e prono all'accoglienza di etnie che la violenza sulla donna la praticano quotidianamente. (Massimiliano Bordignon)
2) I Filippo Turetta si eradicano con più esempi maschili virili, centrati e presenti a se stessi, in pratica con più patriarcato, non con il rieducatore di Stato al 99% di estrazione sinistroide che con la scusa della "educazione affettiva" parla di masturbazione, cambio sesso e non binarismo ai ragazzini. (Cristina Gauri)
3) Se un ragazzo “bianco, italiano ed etero” ammazza una ragazza, la responsabilità è di tutti gli uomini italiani. Se uno straniero sgozza o/e stupra una ragazza, magari facendola a pezzi, non bisogna generalizzare. (Francesca Totolo)

Addio a Giulia, la risposta più bella arriva proprio dal 'patriarcato'

L'apertura domenicale de "La Nuova di Venezia e Mestre"
Arriva proprio dal tanto condannato 'patriarcato' la più bella risposta di solidarietà a Giulia Cecchettin e alla sua famiglia.
Mentre il vetero femminismo torna ad alitare lezzi di propaganda oscurantista soffiando sui resti del corpo martoriato senza un perché della povera ragazza veneta, è la gente, la gente con la 'G' maiuscola, a sfilare davanti all'abitazione di lei esprimendo le emozioni più vere, il dolore, la pietà, l'emozione. Niente sciacalli da queste parti, in quella parte di nazione cresciuta secondo valori sacri, i valori della famiglia, del lavoro, dell'onestà, del guardare dritti davanti a sé senza paura, perché consapevoli di avere fatto il proprio dovere di cittadini, di italiani, di lavoratori, di padri e madri di famiglia.
Non c'è spazio per gli sciacalli politici, da queste parti, non c'è spazio per 'genitori 1' e 'genitori 2'. Il Triveneto, quell'area d'Italia che triangola un 'comune sentire' di appartenenza etnica che si stende fra Veneto (Venezia Euganea), Trentino (Venezia Tridentina) e Friuli (Venezia Giulia) si erge sui valori della famiglia 'vecchio stampo', quella tanto deprecata dall'aria fritta strillata dalla pseudosinistra in salsa 'woke' che marcisce alle nostre latitudini.
E' il patriarcato, ma anche il matriarcato delle grandi famiglie dalle radici profonde, espresse da un sistema di vita che affonda la sua forza dalla forza dei secoli, perché è solo, e ribadisco 'solo', nella famiglia che si può lenire e cauterizzare il dolore di un simile dramma.
E' quello stesso sistema che ora rende omaggio a Giulia, che ne esalta il suo essere giovane donna, ma anche, purtroppo, moglie (o compagna) mancata, madre mancata, vita perduta fra tante che, come lei, sono state soppresse nel nome di un controllo che, invece, quello sì, è figlio di quello stesso 'modernismo' che ora pretende di innalzarla a vessillo di sistemi corrotti e malati.

lunedì 13 novembre 2023

Ungheria: l'Europa sbaglia su Ucraina e immigrazione

Péter Szijjarto ('frame' dalla conferenza di Bruxelles)
E' una presa di posizione importante, quella dell'Ungheria, contro il sistema dell'immigrazione incontrollata che vede l'Europa vittima di milioni di clandestini che stanno snaturando la componente etnica e sociale del Vecchio Continente.
Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, in un 'post' su Facebook, ha affrontato l'argomento sottolineando come, davanti alle "gravi sfide per la sicurezza" dell'UE, come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, "anni di politiche migratorie sbagliate che hanno creato società parallele in Europa occidentale, una minaccia terroristica sempre più pericolosa e pressioni migratorie che non si attenuano", sia giunto "il momento di un confronto onesto: con calma e buon senso, dovremmo riflettere su dove le decisioni politiche europee hanno sbagliato, sul perché Bruxelles continui a spingere sulla migrazione, sulla necessità di aumentare ulteriormente le sanzioni che tanto danneggiano l'economia europea, o se esista un piano B per l'Ucraina".
Szijjártó ha concluso: "La riunione dei ministri degli Esteri dell'UE a Bruxelles potrebbe essere una buona occasione per rispondere a tutte queste domande", avvertendo tuttavia di non farsi "troppe illusioni". (fonte: ANSA)

giovedì 19 ottobre 2023

Cercasi edicole, in dieci anni sparite oltre seimila attività

Foto di David Salamanca per Unsplash
Addio alle edicole. Un'impresa sempre più difficile per piccoli commercianti ormai sempre più consapevoli che aprire un punto vendita di giornali sia una scelta 'a perdere'.
Fra il 2013 ed il 2023 - come riporta l'agenzia LaPresse - le imprese attive nel comparto sono passate da 17.625 a 11.428, con una riduzione di oltre un terzo (-35,2%) della rete. Complessivamente, in dieci anni sono state circa 6.197 le attività a sparire, oltre cinquanta ogni mese.
Una 'resa di massa' che ha lasciato un vuoto nelle strade italiane, non sempre riempito in modo regolare. Ad esempio, in alcune città ad alto flusso turistico, dove i caratteristici chioschi di giornali dei centri storici sono sempre più spesso riconvertiti in attività di piccolo commercio e servizi al limite dell’abusivismo. A lanciare l’allarme è Fenagi, l’associazione dei giornalai Confesercenti, sulla base di un’indagine condotta sui dati camerali.
"Proprio per il loro valore come presidio sul territorio - sottolinea l'associazione - le edicole abbandonate sono state oggetto di interventi di riconversione e riqualificazione, dedicandosi ad esempio alla somministrazione. Ma, accanto a esempi virtuosi, si registra anche un aumento delle attività irregolari. Un fenomeno visibile nei centri storici delle città turistiche, dove molti chioschi tradizionali vendono souvenir e altro, senza rispettare l’obbligo di dedicare almeno metà della superficie di vendita ai quotidiani".
"Nonostante la crisi del settore - spiega Ermanno Anselmi, coordinatore di Fenagi - in atto ormai da più di dieci anni, sono mancati interventi organici e strutturali per sostenere le edicole, che rischiano, come dicevamo anni fa, di fare la fine delle cabine telefoniche. La rete ha un futuro e un’utilità. Le edicole sono punti vendita di prossimità per definizione: se vogliamo che questi punti di accesso a prodotti e servizi continuino ad esistere, però, serve un intervento ad hoc, una legge dedicata che affronti la questione in tutti i suoi aspetti. Innanzitutto, abbassando la quota di superficie di vendita da dedicare obbligatoriamente ai giornali, che non deve essere minima, ma realistica. Servono anche interventi fiscali - conclude Anselmi -, dalla gratuità del suolo pubblico a misure a favore del ricambio generazionale della rete, con sconti contributivi per i giovani che aprono nuove attività e agevolazioni per chi investe in nuovi servizi".

domenica 1 ottobre 2023

Slovacchia libera dal cappio europeo, Fico vince le elezioni

Bratislava (foto di Lukáš Kulla su Unsplash)
E' un grande segnale, l'ennesimo in Europa, quello lanciato dalla Slovacchia.
Le elezioni anticipate appena concluse hanno laureato vincitore l'ex premier Robert Fico con il partito Direzione-Socialdemocrazia (Smer-Sd).
Questo, malgrado i primi exit-poll avessero dato per vincente il suo principale oppositore, Michal Simecka, leader del partito filoeuropeista Slovacchia progressista (Ps).
Risultato invece totalmente ribaltato nella realtà, con Fico vincitore grazie al 23% dei voti.
A dare ancora maggior peso alla vittoria di Smer-Sd la grande affluenza alle urne, rilevata al 67,4%, la più alta dal 2002.
I cosiddetti 'progressisti' si sono fermati al 18%, mentre Voice-Sd di Peter Pellegrini ha ottenuto il 15% e si è già congratulata con Fico, offrendosi come partner per i colloqui di coalizione.
Gravi le dichiarazioni di Simecka dopo il risultato elettorale, frasi che spesso si sono sentite pronunciare dai leader dei partiti della vecchia Sinistra o comunque del progressismo internazionale, pronti a superare la volontà degli elettori per il proprio tornaconto politico su scala internazionale. "Siamo il secondo più forte partito nel Consiglio nazionale - ha affermato Simecka -. Rispettiamo la vittoria, ma è una cattiva notizia per il Paese e peggiore sarebbe se Fico riuscisse a formare il governo. Nostro obiettivo è che questo non accada". Insomma, una chiara intenzione di boicottare il risultato elettorale.
La vittoria di Fico è stata applaudita da Viktor Orban, l'altro punto di riferimento per tutti coloro che ambiscano a un Vecchio Continente liberato dalle influenze di un Occidente rapace e illiberale. "Congratulazioni a Robert Fico per la sua indiscutibile vittoria alle elezioni parlamentari slovacche. E' sempre bello lavorare insieme a un patriota. Non vedo l'ora di farlo", ha 'twittato' il leader ungherese.

venerdì 22 settembre 2023

La Lettonia caccia 3600 cittadini russi con permesso di soggiorno

Foto di Abo Ngalonkulu su Unsplash
Saranno circa 3.600 i cittadini russi residenti in Lettonia con regolare permesso di soggiorno permanente, che saranno costretti a lasciare il Paese baltico entro la fine di questa settimana.
L'Ufficio per la cittadinanza e gli affari migratori di Riga ha utilizzato come scusa il fatto che, al 1° settembre, queste persone non avrebbero superato, né richiesto di sostenere, l'esame di lingua lettone (livello A2) necessario per il rinnovo del documento.
I destinatari del provvedimento dovranno lasciare la Lettonia entro il 30 novembre.

Violenza sessuale di gruppo, il 30% delle vittime è minorenne

Foto di Nadine Shaabana su Unsplash
Le vittime di violenza sessuale in Italia negli ultimi 10 anni spesso sono minori.
Il dato è presente nel 'report' sulla violenza di genere curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale.
Circa un terzo delle vittime di violenza sessuale all'interno dei confini nazionali non raggiunge la maggiore età, mentre le vittime con meno di 25 anni superano il 60% del totale, sia per quanto riguarda l'anno scorso che nei primi sette mesi di quest'anno.
Nel periodo considerato, le violenze sessuali di gruppo hanno un'incidenza costante (con una media di 106 casi l'anno), con l'eccezione del 2016 e del 2019, quando, a fronte di un incremento dei casi, diminuiscono le violenze di gruppo.
Le regioni dove è stato commesso il maggior numero di reati sono quelle del centro-nord, mentre, a eccezione della Sicilia, al sud si registrano valori più bassi.
Per quanto concerne gli autori dei crimini, per l'intero 2022 e per i primi sette mesi di quest'anno, si evince come i minorenni siano spesso vittime di autori di età compresa fra 14 e 17 anni (67%), seguiti da quelli fra i 18 ed i 24 anni (18%).

giovedì 21 settembre 2023

Indagine sul lavoro in Italia: scarse prospettive di carriera

Foto di Rock Staar su Unsplash
Sono molto interessanti i dati emersi da una ricerca promossa dall'Istituto IASSC del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca. Si tratta dell’indagine longitudinale e pluriennale “Italian Lives”, una fotografia di carriera, stipendi e livelli di stress degli italiani, una fotografia della qualità del lavoro in Italia.
Così, dai dati raccolti si ricava che il 54,4 per cento del campione ritiene scarse le prospettive di carriera. Il 56,2 per cento ritiene che il lavoro lo impegni molto fisicamente e il 59,3 per cento si sente sotto pressione per ritmi e scadenze temporali.
"Un dato confermato purtroppo da livelli ormai intollerabili di infortuni e morti", sottolinea il professor Serafino Negrelli, docente dell’Ateneo e direttore dell’Istituto IASSC. Il 60 per cento del campione concorda invece che la retribuzione sia adeguata, che il lavoro svolto abbia un adeguato riconoscimento, che gli orari di lavoro, al di là dei ritmi stressanti, si concilino abbastanza con gli impegni familiari e sociali e il 58,2 per cento degli intervistati sostiene di ricevere supporto e aiuto da colleghi e vertici.
Le donne nelle generazioni più recenti, X e Millennials studiano di più rispetto ai coetanei maschi ed entrano più tardi nel mercato del lavoro. Più nello specifico, le donne appartenenti alle ultime generazioni mostrano un’età mediana di ingresso nel mercato del lavoro che si attesta a 24 anni, tre anni in più rispetto ai coetanei uomini. Tale differenza di genere è da imputare alla persistenza di stereotipi, norme, modelli culturali e carenza di domanda di lavoro che penalizzano in primo luogo le donne meridionali. Va comunque sottolineato che nelle generazioni più recenti l’età mediana delle donne al Sud si è ridotta significativamente, segno di un profondo cambiamento culturale e di un allentamento della specializzazione dei ruoli di genere.
Anche in riferimento al fenomeno della disoccupazione si delinea un divario di genere: la durata mediana di fuoriuscita dal primo episodio di ricerca di lavoro è di un mese in più per le donne rispetto ai coetanei uomini. Il divario si attesta a due mesi per gli episodi di disoccupazione successivi al primo. La mobilità di lavoro cresce nel volgere delle coorti, segno che le traiettorie lavorative diventano più differenziate e incerte. Classe sociale e area geografica continuano ad essere importanti fattori di eterogeneità nel condizionare i tempi delle transizioni e i 'pattern' di mobilità di lavoro e di carriera.

martedì 19 settembre 2023

Intelligenza Artificiale: un convegno per tutelare la creatività

Lucia Borgonzoni al convegno (foto ufficio stampa)
Si è aperto a Roma il convegno “Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato”, promosso dal Sottosegretario di Stato, Lucia Borgonzoni, alla presenza dei maggiori esperti del settore audiovisivo, artistico e musicale.
La stessa Borgonzoni ha presentato l'evento: “Con un primato di indiscutibile valore qual è quello di cui può fregiarsi nel campo della cultura e delle arti, l’Italia saprà occupare una posizione centrale nella discussione attorno alle opportunità e alle sfide lanciate dall’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel campo delle industrie creative, che si sta consumando a livello globale ai più alti tavoli istituzionali - e ancora -. Proprio qui dove ogni giorno lavoriamo per tutelare il nostro immenso patrimonio, i più grandi esperti delle materie coinvolte nel dibattito sono stati chiamati a raccontare, ciascuno per le proprie competenze, in che modo le nuove intelligenze artificiali abbiano già permeato la quotidianità e quali orizzonti e quali prospettive potrebbero aprirsi ad un’applicazione senza disciplina né limiti prestabiliti. Spunti e riflessioni da cui partire per la definizione di strumenti e misure che riconoscano la centralità dell’uomo sulla macchina, a tutela della creatività umana e della proprietà intellettuale nonché delle opere stesse. Nei prossimi mesi l’impegno di Governo e Ministero si concentrerà proprio in questa direzione”.

Attivecomeprima, 50 anni a supporto dei malati oncologici

La 'home page' di Attivecomeprima
Sono 50 anni che Attivecomeprima fornisce un supporto globale e gratuito a malati e familiari durante le cure oncologiche. E per celebrare questo importante momento l'onlus ha deciso di realizzare una 'survey' attraverso BVADOXA in merito alla percezione che la popolazione ha relativamente alla presa in carico dei malati oncologici sia da un punto di vista medico, sia dal punto di vista del sostegno psicologico.
Dalle conclusioni emerge la necessità - da parte della popolazione generale e a prescindere dal coinvolgimento personale rispetto alla tematica oncologica - di accompagnare il malato anche al di là del percorso terapeutico strettamente correlato alla malattia. Se vi è un sostanziale apprezzamento nei confronti delle opzioni terapeutiche oggi disponibili e messe a disposizione dal Sistema Sanitario Nazionale, la domanda di salute non si esaurisce in questo particolare aspetto e, anzi, assistiamo a un paradosso per cui il progresso diagnostico e terapeutico rischia di essere vanificato da un sostanziale peggioramento della qualità della vita in termini psicologici, sociali e anche economici.
Alberto Ricciuti, presidente di Attivecomeprima, durante un recente evento celebrativo, svoltosi a Palazzo Marino alla presenza dello stesso sindaco, Giuseppe Sala, ha sottolineato: "Nata nel 1973 all’interno dello stesso mondo medico in uno dei più prestigiosi Istituti di oncologia, (Attivecomeprima, ndr) ha vissuto fin dai suoi inizi l’evoluzione e gli straordinari cambiamenti dei metodi di diagnosi e cura del cancro e dei nuovi bisogni e mutamenti sociali che li hanno accompagnati".
Si è trattato, quindi, di un tragitto lungo e parallelo a quello dell’evoluzione dell’oncologia medica. "Fin dalla sua fondazione, Attivecomeprima cammina fianco a fianco dei malati e i dei loro familiari, aiutandoli gratuitamente con un supporto psicologico, di medicina generale e psicocorporeo, per sostenere e preservare al meglio, durante e dopo le terapie del cancro, quella fisiologia del vivere che consente - al corpo e alla mente che noi siamo - di rimanere dentro al solco della nostra vita anche nei suoi momenti più drammatici, riuscendo persino a rinnovarne il senso e a trarre così dalle stesse terapie i loro migliori effetti. Un supporto di respiro ecobiopsicosociale, che Attivecomeprima considera da sempre parte integrante delle terapie oncologiche".

Hockey ghiaccio: Devils, esordio con sconfitta fra gli applausi

I complimenti a fine partita (foto Bordignon)
E' di Giacomo Nicolodi la prima rete dei neonati Devils Milano. Il figlio del noto giornalista sportivo (e grande appassionato di hockey) ha reso meno amara (e perfino raddolcito) la sconfitta, preventivata ma netta, dei rossoneri contro il Como nella sfida valida per il Memorial Emanuele Formica, terminata a favore degli ospiti con il risultato di 11-2.
Una partita dai contorni amichevoli sì, giocata fra due squadre che hanno anche stabilito un rapporto di collaborazione (i Devils saranno il farm-team dei lariani), ma che sul ghiaccio non hanno lesinato scontri e penalità (in totale 34 minuti fra le due squadre), pur tra sorrisi e pacche sulle spalle alla sirena finale.
Continua a leggere sul blog "Devils - una leggenda sul ghiaccio"

Anche su Facebook deve esistere il 'diritto di odiare'

Facebook
mi ha appena comunicato che il mio account sarà soggetto a 'restrizioni' per via di alcuni post nei quali io inciterei all'odio. Non voglio difendermi, perché hanno perfettamente ragione.
Io ritengo sia giusto e legittimo ODIARE chi invade la mia terra, ruba, rapina, spaccia e stupra la gente che ci vive, e credo sia legittimo e doveroso organizzarsi in ogni modo per respingere quest'invasione, come sarebbe stato fatto in ogni altro momento della storia, tranne in questo, in cui le legittime aspirazioni dei popoli vengono cauterizzate dal potere dominante, il 'mainstream' che ci vuole tutti uguali, tutti parte di una medesimo 'melting-pot'.
Io pretendo che le differenze vengano rispettate, si vogliano chiamare di etnia o di razza, pretendo di non essere uguale agli altri, forse migliore, magari peggiore, e che comunque NON TUTTI gli uomini abbiano gli stessi diritti.
Io lotterò sempre perché la mia GENS, nel senso stretto di famiglia, gente, popoli, abbia più forza e potere contro gli altri, i nemici e gli avversari.
Impedire all'uomo di odiare è come impedirgli di amare, è attraverso la lotta e il rinnovato impegno quotidiano che l'umanità si evolve, sempre e comunque a danno di qualcun altro.

Mattarella è impazzito e definisce i clandestini un 'grande potenziale'

Foto di Barbara Zandoval su Unsplash
Che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avesse più volte rinnegato il proprio ruolo 'super partes' ma spingesse verso le tendenze più spiccato del classico 'cattocomunismo buonista' era ben noto, come quando aveva impedito il legittimo costituirsi di governi di Centro-Destra a favore di un drammatico 'status quo', teso a legare mani e piedi l'Italia al decadente mondo dell'Unione Europea.
Un atteggiamento 'squilibrato' rinnovato in queste ore, nelle quali, in ogni modo, si sta cercando di arginare la drammatica invasione di clandestini afroasiatici all'interno dei confini nazionali ed europei. Mentre Giorgia Meloni e il Governo, con affanno, si trovano a fronteggiare una situazione favorita dalla politica dell'accoglienza finora distribuita a piene mani, il 'presidnte' se ne esce con una frase a metà fra lo 'squilibrio' politico e uno effettivamente cerebrale.
Riferendosi ai cosiddetti 'migranti' e figli di 'migranti', in pratica a coloro che costituiscono lo zoccolo duro della criminalità giovanile e delle 'baby-gang' che insanguinano il nostro Paese, Mr. President afferma come possano "costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell'Italia". In pratica un'ammissione di resa di fronte all'invasione che da anni tormenta le nostre coste. Quando è il primo rappresentante di una nazione, che dovrebbe rappresentare e difendere, ad alzare 'bandiera bianca', si capisce come ci sia un evidente errore di considerazione nei confronti di una struttura presidenziale e di una forma di governo impreparata ad affrontare i compiti che uno Stato dovrebbe assolvere nei confronti del proprio Popolo.

mercoledì 9 agosto 2023

Hockey ghiaccio: Devils, il 17 settembre presentazione e amichevole con il Como

Le nuove maglie dei Devils: la prima uscita sarà il 17 settembre
Semplicemente aggressive. E molto belle, con una grande 'V' rossa che si insinua sulla casacca completamente nera e la scritta 'Devils' poggiata su uno scudo attorcigliato a forma di diaboliche corna.
Sono le maglie dei nuovi Devils, società formata sulle ceneri degli Old Boys e grazie alla fusione coni Diavoli Sesto, attraverso la cui collaborazione ha ancora ereditato un gran numero di squadre giovanili.
La scelta del nome, un evidente richiamo all'epoca d'oro dell'hockey milanese, ha suscitato un fervente dibattito sui 'social', risvegliando l'inevitabile acredine fra le due anime dell'hockey milanese, separate e inconciliabili fra loro, quella rossonera e quella rossoblù, al momento priva di squadra e anche di prospettive.
La stagione non si prospetta comunque facile per i neonati Devils, in una IHL Division 1 che quest'anno promette battaglie e scintille a tutte le latitudini.
Gli allenamenti saranno, come sempre, pochi (si parla di qualche sgambata ai primi di settembre), mentre è già stato fissato il giorno della presentazione, che avverrà il 17 settembre alle 17.30, assieme alla prima (e forse unica) amichevole precampionato, contro il forte Como (di cui i Devils sono farm-team) in occasione del Memorial Emanuele Formica.

"Nero è bello", il capolavoro giornalistico di Giampiero Mughini

Giampiero Mughini in "Nero è bello"
Oggi sono capitato casualmente, grazie a Youtube, sul documentario "Nero è bello", realizzato da un Giampiero Mughini in splendida forma, lontanissimo da quella tragica macchietta che ne ha fatto la televisione di regime.
Il documentario è un'analisi attenta e senza pregiudizi della Destra, più o meno extraparlamentare, degli anni '80. Un'ora filata e graffiante condotta da un uomo della Sinistra, anche estrema, capace di mischiarsi senza remore ai gruppi e alle personalità più marcate di un periodo turbolento.
Emerge, attraverso quest'ora di autentica 'lezione civile', la differenza di coscienza, di costume e di autoanalisi che albergava nella società e nei giovani del tempo, in quel caso dell'estrema Destra, proprietari di un lessico oggi sconosciuto e dimenticato, come le stesse sensazioni che esprimeva. Mentre oggi si ride imbarazzati di fronte alla totale ignoranza della storia esibita da parte delle nuove generazioni, oltre che dei fatti del presente, o sulla loro conoscenza trasfigurata dai messaggi 'pulp' dei media dominanti, in "Nero è bello" i protagonisti, giovani e giovanissimi, a volte minorenni, citano sulla punta delle dita non solo personaggi e date chiave della storia, ma ne comprendono pienamente, a volte mistificandone il senso, le vicende rappresentate.
Fino ad affermare, ai microfoni di un programma RAI, il Movimento Sociale Italiano come un "movimento borghese asservito al sistema", aggiungendo che la "democrazia è superata", o sdoganando affermazioni di libera adesione al nazismo da parte di giovani che ammettevano di avere in Adolf Hitler il proprio punto di riferimento. Si immaginino gli effetti delle stesse dichiarazioni oggi.
Guardare, ma anche solo ascoltare "Nero è bello" non è solo osservare una prova di grande giornalismo, è anche specchiarsi in un passato che pare lontano migliaia di anni, una delle ultime propaggini in cui l'uomo moderno ha vissuto e si è scontrato attraverso l'elaborazione di idee proprie, o quasi, certamente prima che la propaganda moderna stravolgesse le menti deboli e i cervelli sempre più sgonfi quelle masse che, come recita il titolo di un disco di Giorgio Gaber, sono ormai ridotte a 'polli di allevamento'.

martedì 8 agosto 2023

Devils e Diavoli a Milano: una tradizione di successo

Scudier, Baseotto e Napier escono dal ghiaccio: storie di 30 anni fa
L'hockey formato Diavoli a Milano ha una storia lunghissima e gli attuali Devils si aggiungono a una catena che, all'ombra della Madonnina, ha portato una lunga serie di successi.
Certo, bisogna specificarlo: la squadra rilanciata dal progetto di Christian Formica, ex Old Boys, ex Diavoli Rossoneri, non ha le ambizioni, almeno per ora, che una squadra milanese dovrebbe avere, ma questa è storia comune all'hockey ghiaccio nostrano dell'ultima decade, fatta di pochissime gioie e 'disastrosi disastri', scioglimenti e piccole comparsate nelle serie minori.
Per molti anni l'hockey a Milano è coinciso con la parola Diavoli, quasi sempre connessa al più famoso nome Milan. Del club calcistico quello dell'hockey è stata spesso una emanazione, ed è proprio a fianco del Milan che il colore rossonero si è imposto anche nel mondo del puck.
Diavoli Rossoneri e Devils hanno trionfato sia in importanti competizioni estere che nazionali, senza contare i tanti tornei internazionali cui sono stati invitati e nei quali si sono imposti.
Un primo successo, però, gli attuali Devils lo hanno già ottenuto: ottenere il diritto alla propria esistenza, richiamando nuovi (e vecchi) appassionati alla causa rossonera.
 
Le vittorie dei Devils:
3 Scudetti: 1991-92, 1992-93, 1993-94
1 Alpenliga: 1991-92

Le vittorie dei Diavoli Rossoneri:
4 Scudetti: 1935, 1936, 1948-49, 1952-53.
3 Coppe Spengler: 1934, 1935, 1950.

lunedì 7 agosto 2023

Hockey ghiaccio: tornano i Devils, Milano ha la squadra

Il logo dei neonati Devils Milano
La notizia va data così, secca a senza fronzoli: l'hockey ghiaccio si riaffaccia a Milano, almeno a livello nominale. Un grande ritorno illumina infatti il mondo del puck Made in Lombardia: i Devils tornano sul ghiaccio, con un nome e dei colori che hanno fatto la storia di questo sport.
Certamente non si tratta della stessa società: qui non ci sono né il compianto Silvio Berlusconi a dirigere la baracca, né lo sponsor Mediolanum, né Fabio Capello in trench beige a osservare le partite da dietro la balaustra, preparandosi per diventare uno dei più grandi allenatori della storia del calcio mondiale.
Lasciamo da parte Gaetes Orlando e Roberto Romano, Paolo Casciaro e Lucio Topatigh, Sergio Momesso e Jari Kurri, almeno per ora. I Devils, o Milano Devils (questo il loro nome esatto) ripartiranno esattamente da dove avevano lasciato gli Old Boys, squadra che già negli ultimi due anni aveva militato nella IHL Division I, un modo 'simpatico'inventato dalla Federazione per raccogliere appassionati di buone speranze in una sorta di Serie C o giù di lì.
Fino a qualche giorno fa, dimenticandosi degli stessi Old Boys, perfino i giornalisti 'bene informati' continuavano ad affermare come, in vista delle Olimpiadi, Milano non avesse una squadra: i Devils sono, per gli smemorati, la risposta, anche se, come qualsiasi squadra milanese l'anno prossimo, pista sotterranea del Forum a parte, saranno costretti a giocare nella casa dei Diavoli Rossoneri, il Palasesto.
Merito degli sforzi di Christian Formica, una vita passata in rossonero fra Diavoli e Old Boys e, oggi, finalmente, Devils, attraverso una scelta che, è sicuro, farà rumore nel mondo dell'hockey milanese, ennesimo tentativo di vestire a festa una realtà che, potenzialmente, può regalare tanto spettacolo agli appassionati di questo sport.
Il tam-tam dei tifosi sul web ha già cominciato a rincorrersi, con tanto di strabuzzamenti di occhi e pizzicotti.
Per ultimo, ma non ultimo, il logo: semplicemente bellissimo, con una grande V campeggiante, simile a quella del film "V per Vendetta", che però potrebbe anche significare 'V per Vittoria' ma, soprattutto, 'V per Volontà'. Di tornare a giocare, di riportare l'hockey a Milano, di riconquistare all'hockey il pubblico in rossonero e non solo.

domenica 30 luglio 2023

L'assassino di Sofia è di origine marocchina, ma per La Repubblica non fa nulla

La pagina online de La Repubblica con la notizia: dov'è la notizia?
L'ennesimo femminicidio fa poca notizia, soprattutto se a compierlo è il solito straniero o figlio di stranieri.
Perché per qualcuno (come il giornale della Sinistra "La Repubblica"), non è deontologico, non è da buon giornalista, segnalare l'origine dell'assassino.
Difficile dare ragione a questa scelta, se poi la stragrande maggioranza di questi delitti viene compiuta da stranieri o figli di stranieri. Perché poi anche questa diventa notizia nella notizia. Oppure, si perdoni il gioco di parole, anche questo non fa più notizia.
E' un 'italiano di origine marocchina' l'assassino di Sofia Castelli, l'ennesimo crimine sulla persona, dai semplici furti agli omicidi o, meglio, femminicidi. Sarebbe bastato leggere il nome del reo confesso: Zakaria Atqaoui.
L'Italia e l'italiano medio ormai fanno spallucce di fronte alle centinaia di stranieri, in gran parte africani e asiatici, che quotidianamente la stanno invadendo. Questi sono però i risultati, la cosa deve essere chiara a tutti.

San Siro salvo: la storia non si tocca, il resto sono balle

Tre tifosi milanisti davanti a San Siro (foto Bordignon)
Lo stadio di San Siro (il "Meazza" lo chiamano solo gli interisti, ma venne costruito dal presidente del Milan, Piero Pirelli, per ospitare le gare interne dei rossoneri) è salvo e tutto il resto sono grandi balle.
La 'Scala del Calcio' non verrà abbattuta dopo il vincolo stabilito dalla soprintendenza, alla faccia di tutti coloro che, calpestando la storia e il cuore dei tifosi, tifavano per la distruzione del 'museo vivente' della 'pelota' nostrana per consentire l'edificazione di quella che era chiaramente una speculazione edilizia mistificata sotto la maschera di un 'beneficio' per i due club di Milano.
Con il cuore e la storia però non si scherza e giustizia, alla fine, una volta tanto, è stata fatta.
I fautori del modernismo piangono disperati, lamentando presunti rovesci per le proprie squadre del cuore, quando resti tutto da dimostrare che i nuovi orribili stadi moderni (basti vedere la bruttezza dei nuovi impianti inglesi che ospitano le gare di Arsenal, Tottenham Hotspur e West Ham United, con successive campagne sportive fallimentari) portino benefici ai club di proprietà.
San Siro continuerà a essere lo stadio di Milan e Inter, pronte, a parole, a trasferirsi a San Donato e Rozzano.
Ma le parole, come le cattive intenzioni, spesso le porta via il vento. San Siro invece rimane, piramide immota della storia, orgoglio milanese, leggenda dello sport e dell'architettura moderna.

giovedì 15 giugno 2023

Poggio delle Grazie, vitigni autoctoni per valorizzare il territorio

Una bottiglia di "Ancestrale" (immagine Bordignon)
Una cantina alla volta, per conoscere e assaporare i produttori più giovani e particolari, quei 'fuori quota' lontani dalla grande distribuzione ma assai vicini all'ottima qualità qualità del prodotto finale.
E' lo spirito alcune delle migliori realtà della produzione nazionale si sono presentate in quattro locali legati a EustachiORA, area ribattezzata il distretto del vino pugliese.
Protagonista di turno la cantina gardesana Poggio delle Grazie, realtà a trazione familiare nata nel 2014 a Castelnuovo del Garda, che per produrre i propri vini utilizza vitigni autoctoni per valorizzare il territorio.
"Sapori Solari", "Al Tagliando", "Bubu" e "Polpetta DOC" i quattro locali milanesi in cui si è svolta questa degustazione 'itinerante', altrettanti i vini presentati da Poggio delle Grazie.
Si è cominciato con "L'ambizioso", vino rosa frizzante prodotto con uva corvina e tappo a corona, nato da una doppia fermentazione naturale e caratterizzato da un colore rosa tenue con riflessi aranciati e da un perlage fine e persistente.
Il secondo vino proposto è stato il "Custoza DOC", un bianco secco con uvaggio di uva garganega al 45%, trebbiano al 30% e tocai al 20%, dotato di un colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, con note di fiori bianchi fuse a sentori di erbe aromatiche, menta e ortiche.
La terza proposta della cantina è stato l'"Ancestrale", rosato spumante brut, con uva corvina, un perlage fine e persistente.
Il poker di vini si è chiuso con "La Rocca", un Bardolino doc, realizzato con un 95% di uva corvina e un 5% di rondinella.
Poggio delle Grazie ha in definitiva offerto una varietà di vini elettrizzante, intrigante anche nell'etichettatura e ispirata nel logo alla chiesetta eretta nei pressi dei vigneti nel 1947.
Tutto per una produzione di 70mila bottiglie all'anno in 12 etichette e un commercio principalmente proiettato verso l'estero.

mercoledì 31 maggio 2023

La Russia accoglie l'accusatrice di Biden

Maria Butina (foto New York Times)
Dagli Stati Uniti alla Russia, ma senza ritorno. Anzi, con una richiesta d'asilo.
Protagonista Tara Reade, oggi 59 anni, americana che durante la campagna elettorale del 2020 aveva accusato l'attuale presidente statunitense, Joe Biden, di averla molestata sessualmente nel 1993.
La Reade ha chiesto la cittadinanza russa al presidente Vladimir Putin, il tutto tramite un annuncio durante un'intervista realizzata a Radio Sputnik.
Con lei era presente Maria Butina, una deputata della Duma già condannata nel 2018 negli Stati Uniti a 18 mesi di reclusione, accusata di essere un 'agente straniero non registrato'.
La Reade, che ha affermato di avere ricevuto minacce di morte dopo le sue denunce tre anni fa, ha reso noto di essere arrivata in Russia come turista, ma di avere deciso di rimanere perché in questo Paese si sente "protetta e in sicurezza".

Mozart a quattro mani per ricordare Maria Dicorato

Un momento del concerto (foto Bordignon)
Un concerto per ricordare Maria Dicorato, uno dei personaggi più importanti del mondo della cultura milanese, perfetto trait d'union fra il mondo settentrionale e quello meridionale, da cui proveniva, essendo di origini barlettane.
Protagonisti, in una splendida esibizione a quattro mani, Vincenza Patrizia Iannone e Mario Calisi, già docenti presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, autori di una importante carriera sia in chiave solista che in formazioni di musica d'insieme. E, proprio a quattro mani, i due virtuosi del pianoforte hanno eseguito, a Palazzo Cusani, a Milano, un programma composto da quattro brani tratti dal repertorio di Wolfgang Amadeus Mozart.
Affollato il Salone Umberto I del palazzo seicentesco, sia per la qualità del concerto proposto, ma anche per ricordare la Dicorato, premiata con la medaglia d'oro all'Ambrogino d'Oro del 2017, attiva nell'ambito culturale e spesso tra i protagonisti, proprio a Palazzo Cusani, di importanti iniziative culturali con conferenze e convegni.



lunedì 15 maggio 2023

NHL playoff 2023: canadesi ko, addio sogni di gloria

Vegas avanti, Edmonton ko: così il sito NHL
Anche quest'anno il Canada dell'hockey ghiaccio vincerà la Stanley Cup... l'anno prossimo. Un'affermazione ironica ma che testimonia la realtà di questi ultimi anni.
Sono ormai 30 anni che una squadra 'a nord del confine' non vince più lo storico trofeo, quando furono i Montreal Canadiens di Jacques Demers a imporsi per 4-1 nella serie di finale sui Los Angeles Kings dell'allora 'migrato' Wayne Gretzky (con il 'diavolo' Jari Kurri in linea). Nelle 29 edizioni successive il Canada ha portato solo sei volte una squadra in finale.
Mai come quest'anno, però, c'erano due squadre seriamente candidate per arrivare sino in fondo, una per conference, i Toronto Maple Leafs a est e gli Edmonton Oilers a ovest. In particolare i Leafs, dopo avere eliminato i vicecampioni uscenti dei Tampa Bay Lightning e avere superato il primo turno dei playoff dopo vent'anni, sembrava di destinati a una grande post-season, fino a fare sognare qualcuno perfino di una incredibile finale tutta canadese fra due delle squadre più leggendarie di tutta l'NHL.
Invece nulla: sono bastate due formazioni importanti, ma non così ricche di talento come Florida Panthers e Vegas Golden Knights per spegnere ogni velleità di trionfi canadesi.
Resta l'ennesima amarezza di un altro anno buttato dove, alla fine, a contendersi l'ambita Stanley Cup, saranno quattro formazioni tanto valorose quanto prive di storia, non certo un bel messaggio per gli appassionati di hockey ghiaccio, non certo un bel modo per veicolare nel mondo questo sport.

Qui sotto alcune delle aperture del sito NHL dedicate alle sfide del secondo turno dei playoff con le squadre canadesi protagoniste:






domenica 14 maggio 2023

Serie C: Triestina salva, in attesa dei prossimi derby

Un gol del Pordenone alla Triestina al "Bottecchia" nel 2017
(foto Bordignon)
La Triestina si salva e rimane in Serie C grazie a un gol segnato a tempo scaduto da Camillo Tavernelli.
Spiace, ovviamente, per chi non ce l'ha fatto, in questo caso il Sangiuliano City, volonterosa formazione lombarda, ma è un grande piacere vedere ancora a un livello 'accettabile' la squadra dell'Alabarda.
Di più, con altre tre autentiche 'big' del calcio triveneto in lizza nella prossima Serie C come Padova, Pordenone e Vicenza (o due, se almeno una di queste riuscirà a vincere i playoff promozione e a salire in Serie B), ci sarà la garanzia di vedere scritte altre pagine di sana rivalità sportiva tra formazioni che hanno fatto la storia del calcio italiano.

sabato 13 maggio 2023

Roxadustat, una luce per i pazienti con anemia sintomatica associata a malattia renale cronica

Un momento della conferenza stampa (immagine Bordignon)
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato la rimborsabilità di roxadustat, il primo inibitore somministrato per via orale della prolil-idrossilasi (PH) del fattore inducibile dell’ipossia (HIF), una nuova classe di farmaci per pazienti adulti con anemia sintomatica associata a malattia renale cronica, indipendentemente dal fatto che siano o no dializzati.
In tutto il mondo, la malattia renale cronica colpisce una persona su 10 e di queste una su cinque soffre di anemia. L’anemia da MRC è spesso non trattata o non trattata in modo mirato ed è associata a una significativa compromissione della qualità della vita e alla progressione verso esiti cardiovascolari e renali avversi.
“L’anemia è una condizione caratterizzata da una ridotta produzione di globuli rossi che compromette l’apporto di ossigeno nell’organismo – dichiara Luca De Nicola, professore ordinario di Nefrologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Nefrologia, Università della Campania L. Vanvitelli di Napoli – nel paziente con malattia renale cronica l’anemia rappresenta una delle complicanze più frequenti, che si manifesta già nelle fasi precoci della malattia, contribuendo alla progressione del danno cardio-renale e alla ridotta qualità di vita del paziente nefropatico. In Europa circa il 10% della popolazione è affetto da MRC e di questi uno su cinque sviluppa la complicanza anemica. L’anemia da malattia renale cronica è causata da una insufficiente produzione da parte del parenchima renale di eritropoietina, l’ormone che stimola la produzione di globuli rossi. La malattia renale cronica è silente e per tale motivo drammaticamente sottostimata; l’impatto sulla qualità di vita dei pazienti è pesante sia dal punto di vista fisico sia psicologico”.
Roxadustat è il primo inibitore di HIF-PH; somministrato per via orale aumenta i livelli di emoglobina (Hb) attraverso un diverso meccanismo d’azione rispetto agli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) iniettabili, che vengono generalmente somministrati insieme al ferro per via endovenosa. Come inibitore di HIF-PH, roxadustat attiva la risposta naturale del corpo ai ridotti livelli di ossigeno nel sangue. Questa risposta comporta la regolazione di molteplici processi coordinati che portano alla correzione dell'anemia con una ridotta necessità di ferro per via endovenosa.
“Roxadustat agisce inibendo un enzima denominato prolil-idrossilasi (PH), che degrada il fattore che induce ipossia (HIF) – spiega Francesco Locatelli, già direttore del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene, Ospedale Manzoni di Lecco – Mediante l’inibizione reversibile di HIF-PH, roxadustat stimola una risposta eritropoietica coordinata che include l’aumento dei livelli di eritropoietina plasmatica endogena (EPO), la regolazione delle proteine di trasporto del ferro e la riduzione dell’epcidina (una proteina di regolazione del ferro, che risulta aumentata durante l’infiammazione nella MRC). Questo determina una migliore biodisponibilità del ferro, un incremento della produzione di emoglobina e un aumento della massa di eritrociti. Otto gli studi realizzati, ampi e di fase III, che nei loro nomi (ALPS, DOLOMITES, PYRENEES, HIMALAYAS, SIERRAS, ROCKIES, ANDES, OLYMPUS) richiamano il concetto dell’alta montagna associato alla riduzione di ossigeno e al meccanismo d’azione del farmaco”.

Martina Colombari a Tuttofood: "Alimentazione sana, attività fisica e meditazione"

Martina Colombari (screenshot Bordignon)
Tuttofood
, la grande rassegna milanese del b2b agroalimentare di scena alla fiera di Rho, si chiude nel segno di Martina Colombari. L'attrice romagnola, conduttrice televisiva ed ex modella, eletta Miss Italia nel 1991, è stata infatti fra i protagonisti dei 'taste and talks' organizzati presso lo stand di Molino Casillo.
L'azienda pugliese, che recentemente ha anche concluso un accordo di sponsorizzazione con il Milan (e non a caso lunedì erano presenti al suo stand Daniele Massaro e Alessandro Costacurta), ha organizzato una serie di interviste e conferenze sui temi della salute, dell’arte bianca e dell’alimentazione.
A fianco di Martina, Ciro Salvo, chiamato anche il maestro dell'impasto e depositario di una lunga tradizione famigliare di pizzaioli.
Inevitabile il riferimento, da parte della Colombari (che si è poi cimentata, insieme a Salvo, nella stesa della pasta e nella preparazione di una pizza), al rapporto fra alimentazione, salute e bellezza, per lei, attentissima alla cura del proprio corpo, un 'must' da seguire quotidianamente. Alla presenza dei microfoni di Telenorba, l'ex reginetta italiana del 1991 ha detto: "Lo stile di vita sano ci aiuta a vivere in salute e ci aiuta a vivere più a lungo. Questo comporta un certo tipo di alimentazione dove, nel mio piatto, non devono mai mancare carboidrati, proteine e vegetali. Fare attività fisica perché anche questo è alla base della nostra salute, nel mio caso c'è anche la meditazione e c'è il volontariato, io sono volontaria per NPH e mi occupo di infanzia e di bambini in America Latina e in Italia, cerco di dormire tanto perché anche il sonno è un ottimo amico per vivere meglio e più a lungo e quindi dovete volervi più bene e prendervi più cura di voi stessi, questo è fondamentale".