domenica 27 giugno 2021

L'Austria non fa sconti sui clandestini: "No alla redistribuzione"

Sebastian Kurz, cancelliere austriaco (foto profilo Twitter)
Le parole chiare di un capo di stato che difende gli interessi della propria nazione, in questo caso l'Austria. E' il caso di Sebastian Kurz, cancelliere austriaco che, al termine del Consiglio europeo, ha avuto parole dure nei confronti dell'invasione perpetua dei clandestini attraverso i confini del Vecchio Continente.
"Il compito dell'Unione Europea ora e' combattere l'immigrazione illegale, i trafficanti e impedire alle persone di raggiungere illegalmente l'Europa ha detto Kurz -, questo deve essere il nostro obiettivo e non avere dibattiti costanti sulla redistribuzione" dei migranti "all'interno dell'Europa".
Successivamente il premier ha utilizzato parole ancora più incisive: "Non credo in nessuno di questi dibattiti sulla redistribuzione", ha detto.

sabato 26 giugno 2021

Twitter, in tendenza il libero pensiero di #iostoconOrban

Malgrado tutti i tentativi di boicottaggio, non c'è stato bisogno dell'aiuto di Matteo Salvini per lanciare in tendenza su Twitter l'hashtag #iostoconOrban.
Un sentimento di libertà, una naturale vocazione per l'indipendenza del pensiero e contro le anomalie del 'politicamente corretto', hanno scatenato chi ha finalmente voluto scendere in campo, quasi nel vero senso della parola, visto che tra poche ore in campo, su quello vero, scenderanno Italia e Austria negli ottavi di finale degli Europei di calcio. E nasce da lì un altro hashtag, quello di #iononmiinginocchio, ovvero il 'sentiment' solidale (in questo caso, sì, possiamo utilizzare questa parola così abusata da certa Sinistra) con chi abbia il coraggio di alzarsi in piedi (o meglio, di restare in piedi) e dire 'basta' ala demagogia imperante di Black Lives Matter.

venerdì 25 giugno 2021

Massacro a Würzburg, "La Repubblica" ignora la notizia

L'apertura di oggi, ore 23.17, de "La Repubblica"
E' un africano, un somalo per la precisione, l'autore del massacro di Würzburg, in cui tre persone sono state uccise e sei ferite a colpi di coltello.
Una persona con problemi mentali, scrivono i giornali, ma nessuno in prima pagina sottolinea come il 'nero' abbia gridato "Allah Akhbar" ('Allah è grande') durante la strage, notizia poi riportata dal ministro dell'Interno bavarese, Joachim Herrmann, in conferenza stampa. Un 'bastardo islamico', termine già utilizzato in passato dal quotidiano "Libero", ma che può tornare buono in ognuno di questi attentati di matrice religiosa. Anzi, islamica.
Ho parlato sopra di 'prima pagina'? Che sbadato. Qui sotto potete vedere in che posizione "La Repubblica", il giornale dei 'buonisti' per antonomasia, abbia posizionato la notizia. E' quella cerchiata in rosso, nella quarta foto rimpicciolita. Di fronte all'ennesimo attacco terroristico, una vera e propria strage da apertura, il 'foglio' del mainstream di regime ritiene tre morti e sei feriti gravi per mano dell'ennesimo omicida islamico una 'non notizia'.
In primo piano la condanna dell'agente Chauvin, autore dell'omicidio Floyd (notizia importante, sicuramente meno di una strage, visto che si tratta di una condanna su un fatto già chiuso), lo scontro fra due barche sul lago di Como con morto annesso (spiace, ma è fredda cronaca locale), una bella news contro Orban, che non guasta mai, il bracciante nero morto in Puglia per il caldo (un nero che muore a Sinistra si intona sempre con "Il Quarto Stato"di Pelizza da Volpedo), e si arriva perfino a parlare dell'esistenza degli UFO. Ma c'è tanto altro ancora, prima di parlare di quei 'cattivoni' di tedeschi uccisi dal 'povero nero' somalo. Buonanotte informazione, il giornalismo libero dorme sonni profondi.

Ho provato a scorrere il sito de "La Repubblica" per trovare la notizia della strage di Würzburg. La vedrete spuntare nella parte bassa della quarta foto, cerchiata in rosso. Ecco come questo giornale di 'informazione' considera i morti europei per mano straniera.

Architettura, il Premio Italiano assegnato in Triennale

La Casa Asilo di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Sono stati annunciati i vincitori della seconda edizione del Premio Italiano di Architettura, promosso da Triennale e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo con il sostegno del Ministero della Cultura –, oltre all’assegnazione del premio T Young Claudio De Albertis, organizzato dal Comitato Premio Claudio De Albertis e rivolto ai giovani architetti italiani.
Nella cornice della Triennale di Milano, sono intervenuti, fra gli altri, Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, e Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI;
Il premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo per il progetto LCM 2018/CASA-ASILO (Mazzarone, Catania, 2018) che ha trasformato un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria ha riconosciuto “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
La menzione d’onore è stata conferita a Onsitestudio per il Centro Sportivo Mapei Football Center (Sassuolo, Modena, 2019). La giuria, in questo caso, ha evidenziato come “il nuovo Mapei Football Center, edificio agrimensore, snello e preciso a bordo dei campi da gioco, metta in luce il ruolo culturale dell’atto di insediamento in un contesto antropico, raccogliendo una tradizione di misura del territorio agricolo che reinterpreta alla luce di un decoro moderno cui attribuisce il bisogno di una comunità di festeggiare e rappresentarsi”.
Infine, a Simona Della Rocca (BDR bureau) è andato il premio T Young Claudio De Albertis, mentre a Paolo Portoghesi è stato conferito il premio alla carriera.

Ungheria a testa alta: "La nostra legge difende i diritti dei bambini"

Judit Varga (foto profilo Twitter)
Continuano gli strepitii e le proteste del mondo cosiddetto 'occidentale' contro la legge approvata dall'Ungheria di Vikton Orban, che vieta la promozione della segregazione di genere fra i minori di 18 anni. Legge peraltro passata quasi all'unanimità, con 157 voti a favore e uno solo contrario, e legge che prevede una cosa che apparirebbe perfino logica, ovvero quella di impedire che dei bambini o comunque dei giovani vengano esposti a messaggi quali i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall'identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità. Dovrebbe apparire infatti intuitivo che un bambino possa fare fatica a comprendere il senso di due uomini che si pongano vicendevolmente la lingua in bocca, o quello di un uomo che decida di vestirsi da donna. Immagini già abbastanza discutibili per degli adulti, figurasi per un minore, il cui cervello e la cui sensibilità dovrebbero essere tutelate da quelle che sono scelte assolutamente personali, ma che non per questo debbano essere considerate 'normali' e parte della quotidianità.
E così, Orban, ancora una volta, diventa l'incarnazione del male da parte dell'Occidente 'evoluto', una 'reductio ad hitlerum' che fa molto comodo agli stati servi della globalizzazione imperante.
Al Consiglio Europeo di Bruxelles, però, il premier magiaro si è presentato con schiena diritta. "Abbiamo una legge che difende i diritti dei bambini e dei genitori", ha cercato di spiegare ai giornalisti che lo incalzavano al suo arrivo al summit. E ancora, "Io sono un combattente per la libertà, ho combattuto durante il regime comunista per la libertà, difendo i diritti degli omosessuali ma questa legge non li riguarda, riguarda le famiglie, come i genitori vogliono educare i loro figli".
Infine Judit Varga, ministro della Giustizia ungherese, ha aggiunto: "L'Ungheria non vuole uscire dall'Unione Europea" e "al contrario, vogliamo salvarla dagli ipocriti".

sabato 19 giugno 2021

Cristina Tajani presenta la sua 'città prossima'

Cristina Tajani e il suo ultimo libro (foto Bordignon)
Quella del 18 giugno è stata una giornata fondamentale per Cristina Tajani, cominciata con un'intervista a un importante quotidiano in cui affermava di non volersi più ricandidare alle elezioni amministrative dopo dieci anni vissuti in qualità di assessore cittadino. Nel pomeriggio, poi, nello scenario di un caffé letterario del Centro, adiacente al Teatro Litta, ha presentato la propria ultima fatica, il libro "Città prossime", sottotitolato "Dal quartiere al mondo: Milano e le metropoli globali".
Presenti il sindaco di Milano, Beppe Sala, e l'europarlamentare PD, Pierfrancesco Majorino, la riflessione della Tajani è partita dalla metropoli lombarda per confrontarla con le altre città del mondo viste attraverso il prisma della pandemia.
Una riflessione che si muove su un duplice binario: il primo ha a che fare con le persone, in particolare i nuovi protagonisti che si sono mossi sullo sfondo di una città in costante cambiamento ma anche in crisi economica; il secondo riguarda il rapporto fra la città e i territori circostanti, tenendo presente che Milano è cresciuta anche grazie alle realtà produttive dell'alto milanese, al manifatturiero della Brianza e ai territori agricoli del lodigiano.
Tutte connessioni che vanno coltivate, secondo la Tajani, in modo che possano contribuire nel ridurre le diseguaglianze territoriali sia perché è etico, ma anche perché è utile.


Biden pro aborto, ora rischia la scomunica

Joe Biden
rischia la scomunica. Il presidente che piace tanto alla Sinistra, ma che finora si è distinto soprattutto per un atteggiamento intransigente in politica estera che è valso un netto peggioramento dei rapporti con la Cina e, grazie alla sua osannata vice di colore Kamala Harris, si è attirato le antopatie dei 'migranti latini', adesso è pure sul punto di ricevere l'anatema da Papa Francesco, ovvero lo stesso Papa che di quella stessa Sinistra è idolo e punto di riferimento.
Con una schiacciante maggioranza (168 'sì' e 55 'no') la Conferenza episcopale statunitense, l'USCCB, ha infatti approvato un documento formale "sul significato dell'Eucarestia nella vita della Chiesa", che potrebbe impedire al capo della Casa Bianca e agli altri politici cattolici favorevoli al diritto all'aborto di fare la comunione.
Commentando a caldo la vicenda, il presidente, che recentemente ha compiuto una serie di atti politici volti a favorire l'interruzione volontaria di gravidanza, ha detto che "si tratta di una questione privata" e ha manifestato "dubbi" sul fatto che il bando possa essere approvato, ma ha rinviato il giudizio "a lunedì - ha detto - quando avrò letto il documento".
Su tutte le furie, invece, è saltata Alexandria Ocasio-Cortez, la 'pasionaria' dei democratici, probabilmente una delle donne più volgari del mondo, di cui si ricorda ancora un discorso online con chewing-gum incorporato e ben visibile fra le labbra carnose.

venerdì 18 giugno 2021

"Todi, Città del Libro", al via il festival contestato dalla Sinistra

Il manifesto della 'quattro giorni' di Todi
E' cominciato nel cosiddetto 'silenzio assordante' del mainstream mediatico il festival "Todi, Città del Libro", bollato immediatamente come 'fascista' e legato a tutti i possibili deprecabili 'ismi' del male, chiaramente nell'ottica dei 'buoni', alias ANPI, e paccottiglia cattocomunista.
Impossibile recuperare notizie dell'evento dai media di regime: sul 'basys', il ben noto 'rullo' dove scorrono le ultime notizie, costruito apposta per le redazioni, digitando la parola Todi escono le notizie con, nel loro interno, 'cusTODIto' e 'meTODI', ma nulla sul festival. Idem se si cerca Città del Libro o affini.
Una vera campagna denigratoria, figlia del terrorismo dei giornali di regime, che invece hanno sprecato inchiostro per demonizzare l'evento.
Per quanto possano digrignare i denti dalla rabbia, i 'compagni' che si sono sperticati in manifestazioni, sit-in e denunce, hanno dovuto ingoiare il rospo di una quattro giorni molto interessante che ha, come unico torto, se così si può dire, quello di dare voce all'altra parte della barricata, quella del centrodestra, nemmeno necessariamente estremo.
Del resto, i relatori presenti nella città umbra tutto sono fuorché pericolosi iscritti a ricostituite bande armate di estrema Destra. Anzi, molti detengono una visione del mondo prettamente di Sinistra.
Sul palco di Todi sfileranno, fra il 17 e il 20 giugno, personaggi del calibro di Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Francesco Borgonovo, Laura Tecce, Toni Capuozzo, Stefano Zecchi, Giampiero Mughini, Massimo Fini e Paolo Bargiggia.
Sicuramente un'occasione persa quella di non esserci, ancora di più, per chi la pensi in maniera diversa, quella di potersi confrontare con scrittori e pensatori che non hanno mai rifiutato il dibattito, quando questo sia sereno e impostato su basi intelligenti.
Leggi anche: "La Sinistra attacca il Festival di Todi perché è fuori dalla realtà"

Victoria's Secret si piega al 'politically correct', addio agli Angeli

Addio agli Angeli di Victoria's Secret (foto Getty)
Sono le parole di Laura Tecce, giornalista, blogger e opinionista, a descrivere come meglio non si potrebbe l'ennesimo atto di asservimento al 'politically correct' (o, peggio, al 'gender correct'), in questo caso da parte di Victoria's Secret, noto brand di intimo femminile.
Non mi dilungo oltre, vi lascio al post di Laura, pubblicato su Facebook: "Quando vi dico che è in atto un chiaro disegno per demonizzare e criminalizzare tutto quanto è normalità, armonia e bellezza non mi credete. Adesso, come se ve ne fosse bisogno, abbiamo un'ulteriore conferma: il noto brand di intimo femminile Victoria's Secret ha deciso che non farà più sfilare in passerella i suoi iconici 'Angeli', cioè le modelle perché, a dire dell'ad del brand, che ahimé si è dovuto piegare ai nuovi standard che ci vuole imporre la solita e ben nota lobby politically correct, sarebbero espressione di una 'femminilità tossica'...".
Un passo oltre. Sempre la Tecce si sofferma sulle nuove 'icone' del brand: "La calciatrice Megan Rapinoe (decisamente bruttina, una delle 'odiatrici' preferite di Donald Trump, ndr), 35 anni, capelli rosa e una lunga militanza nell’attivismo Lgbt; la sciatrice cinese Eileen Gu, 17 anni; l’attrice indiana Priyanka Chopra, la modella transessuale brasiliana Valentina Sampaio, la fotografa femminista Amanda de Cadenet, la rifugiata del Sudan e modella Adut Akech; infine la modella plus-size Paloma Elsesser, taglia 14 (equivalente dell’italiana 50). Insomma, un iconico campionario di ciò che il sistema ha deciso di imporre: quota Lgbt (che ve lo dico a fà),  la cinese che non sia mai siano colpevolizzati per la pandemia), l'attrice indiana (new entry nelle categorie protette), la trans (poteva mancare?), la femminista (embè), la rifugiata (welcome refugees!!) E chiaramente la plus size (che poi taglia 50 è obesa ma non si può dire e io non vi ho detto nulla). That'all folks".
Credo sia inutile aggiungere qualsiasi ulteriore commento. D'altra parte, ci troviamo di fronte a quella stessa umanità che considera Biancaneve e il Principe Azzurro una fiaba maschilista e diseducativa. Può bastare. E avanzare.

giovedì 17 giugno 2021

Vaccini anti Covid, il dilemma dei placebo

Forse non molti lo sanno, o forse quasi nessuno, almeno fra noi, comuni mortali. I vaccini anti Covid che ci vengono normalmente iniettati, in quanto in fase attuale di studio, potrebbero essere anche un placebo.
Iniettare un placebo secondo numeri precisi è, del resto, una normalissima routine, quando un vaccino viene testato, senza avere ancora dei risultati sicuri, come nel caso dei vari Astrazeneca, Moderna, Johnson & Johnson, Pfizer, Sputnik, eccetera.
Ve lo giuro, non me lo ha detto 'mio cugggino', né l'amico dell'amico, né la portinaia o il droghiere sotto casa. Me lo ha 'spiattellato' un medico di provata cultura e conoscenza accademica., lasciandomi a bocca aperta, da bravo ignorante quale sono.
Quello che non mi è chiaro, e condivido con voi questo mio dilemma, è se, a noi che dovremmo vaccinarci in questi giorni (a cui viene quasi 'intimato' di vaccinarsi), venga insomma fornito un vaccino che, inevitabilmente, è ancora in fase di sperimentazione, o se, in alcuni casi, venga iniettato un placebo. Intendo lasciare un margine di incertezza perché non voglio creare allarmismi, ma credo sia giusto che una risposta venga data e sia data in maniera esemplare.
Perché, altrimenti, passerebbe il concetto che tutti saremmo cavie umane di uno studio gigantesco su base mondiale, i cui risultati non si avranno prima di un paio d'anni.
Un'affermare che non è frutto di un delirio 'no vax', ma la semplice constatazione di un gesto che non corrisponde a quanto divulgato dalla gran parte dei media.
Primo, perché quanto ci viene iniettato non è un vaccino i cui risultati possano dare delle certezze assolute (e il continuo cambio dei cocktail vaccinali ne dovrebbe essere una plateale constatazione di chi, in corsa, stia cercando di aggiustare il... tiro), secondo perché un buon numero di persone il vaccino 'vero' non l'hanno nemmeno ricevuto, in cambio di un placebo che, come detto sopra, serve a scopi di studio, ma non di cura.
Queste righe non vogliono essere un contributo a chi voglia svilire o contrastare il legittimo sforzo vaccinale di contrasto al Covid-19. Semplicemente affermano una verità che, ancora una volta, in quest'ultimo anno e mezzo di storia umana, è stata stravolta e oscurata.
Leggi anche:
Medico scopre di avere ricevuto il placebo e pretende il vaccino vero
COVID-19: il dilemma etico del placebo nella sperimentazione del vaccino

Lead generation e geolocalizzazione, Spinup rafforza la partnership con Linkem.

Francesco Sortino, Linkem (foto ufficio stampa)
Spinup
, la prima media tech company italiana attiva nel campo della 'lead generation', rafforza la propria partnership con Linkem, operatore 5G leader in Italia nel settore della banda ultralarga wireless, attraverso Hyper Local Ads, format adv per le piattaforme social che consente una targettizzazione degli utenti.
Hyper Local Ads è uno strumento personalizzabile di 'lead generation' che consente di ottenere 'lead' qualificate su base geolocalizzata tramite l’utilizzo di algoritmi proprietari sviluppati da Spinup. Il sistema genera automaticamente campagne adv ottimizzate complete di creatività declinate per i social. L’approccio media tech distintivo di Spinup, si sottolinea, unisce lo sviluppo di 'tool' tecnologici e strategie di marketing consente di massimizzare le sinergie rispetto agli obiettivi delle aziende partner, come Linkem, e di raggiungere ottimi risultati.
“Siamo orgogliosi di poter contribuire tramite le nostre tecnologie a supportare Linkem nella sua strategia di espansione territoriale”, afferma Antonio Romano, fondatore e CEO di Spinup, “Hyper Local Ads per noi non è solo uno strumento tecnologico, bensì la dimostrazione di come Spinup possa essere un prezioso alleato nel raggiungimento di obiettivi strategici come è per Linkem una più efficace penetrazione sul territorio della propria offerta”.
“Oggi consolidiamo ulteriormente il nostro rapporto di lungo periodo con Spinup – ha commentato Francesco Sortino, chief marketing officer di Linkem – Nostra prerogativa è proprio una forte vocazione innovativa e al tempo stesso di valorizzazione territoriale. Abbiamo scelto Spinup per il loro approccio che coniuga in maniera efficace e distintiva competenze e risorse tecnologiche oltre a quelle in ambito marketing e advertising”.

mercoledì 16 giugno 2021

NBA, Intesa Sanpaolo partner esclusivo per l'Italia

L'NBA seguita sul sito di ESPN
La National Basketball Association (NBA) e Intesa Sanpaolo hanno annunciato oggi che il gruppo bancario italiano sarà il partner bancario esclusivo di NBA per quanto riguarda proprio l'Italia. L’annuncio segue la notizia della recente acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo di UBI Banca, precedente partner della Lega.
Grazie a questa partnership, Intesa Sanpaolo potrà offrire ai propri clienti vantaggi ed esperienze esclusive legati al mondo NBA, i cui dettagli verranno resi noti prossimamente.
"Ci fa davvero piacere dare continuità alla partnership con NBA", ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. "Sarà un percorso molto coinvolgente per tutti i nostri clienti, all’insegna del divertimento e dei valori universali che lo sport rappresenta”.
A sua volta Nick Cowell, NBA EME Director, ha sottolineato: "Siamo lieti di dare il benvenuto a Intesa Sanpaolo come Official Partner di NBA in Italia e non vediamo l’ora di sviluppare ulteriormente questa nuova partnership, supportando il posizionamento del brand e gli obiettivi di marketing".

giovedì 10 giugno 2021

I paradossi di Rolling Stone: Saman uccisa dalla cultura patriarcale, non dall'Islam

Il post di Rolling Stone con l'articolo di Viola Stefanello
Eccovi servita l'ennesima buccia di banana su cui scivola la rivista musicale (forse) "Rolling Stone", nella sua versione italiana. 
La genialata porta la firma di Viola Serena Stefanello, 'giornalista' il cui profilo 'social' è scritto quasi completamente in inglese, colante quel senso di superiorità tipico di quelli che vanno a fare 'il brunch' e a comperare i 'gadgets' nella Quinta Strada a New York grazie ai voli 'Low Cost' perché loro sì, si sentono 'cittadini del mondo', e non hanno la mente gretta e meschina di quei 'rednecks' in formato italico che, disgraziati, timbrano vilmente il cartellino alle 8 e chiudono la propria giornata alle 18/19, oppure rischiano del proprio per cercare di guadagnare quello sporco denaro che appaghi la loro sete di avidità.
Preambolo lungo. Troppo. Le dita corrono ma vengono superate dal pensiero. E anche un po' dalla rabbia. Perché leggere un titolo del genere "Il caso di Saman Abbas non c’entra con l’islam" fa incazzare. Parecchio.
Svolgimento: "La scomparsa della 18enne di origini pakistane sta venendo strumentalizzata dalla destra. Ma farla passare per una questione di religione vuol dire ignorare un problema ben più presente nella nostra società: quello della cultura patriarcale, della violenza sulle donne, dei femminicidi".
Ogni commento su questa sequela di inesorabili sciocchezze, questo sì, sarebbe tempo perso. Leggere il resto, e io ci ho provato, pure.
L'unica nota positiva è aver potuto leggere i commenti di un pubblico, quello di "Rolling Stone" che, secondo quanto pensano 'loro', i 'costruttori del mainstream', dovrebbe essere facilmente infinocchiabile, per età, cultura e (presunta) ideologia. E invece no: sotto al post compare, quasi unanime, un coro di scherno, proteste, in qualche caso anche di insulti.
L'effetto di questa sempre più debordante follia di paradossi orwelliani (siamo praticamente di fronte a un vero e proprio caso di 2+2 = 5) è comunque quello di un lento, ma progressivo, risveglio della gente, una nuova presa di coscienza verso la realtà e nei confronti delle persone che ci circondano (nel più ampio senso della parola).
Gli strepitii del mondo LGBT, il buonismo spinto fino all'ossessione, la negazione dell'invasione islamica, i 'sentinelli' difensori di presunte intoccabili libertà spacciate per naturali, tutta questa umanità che si identifica nel nuovo triste concetto di Sinistra Moderna è il miglior viatico verso una più ampia presa di coscienza di una Destra nuova e pronta per diventare protagonista della scena politica, italiana e non solo.

L'ex chiesa di Cristo Re a Milano sarà presto un hotel di lusso

Il prossimo hotel NH con la facciata della chiesa incorporata
Oggi, passeggiando nella zona di Piazzale Lotto, a Milano, ho avuto una bella e una brutta notizia, contemporaneamente.
Quella buona è che l'ex chiesa del Cristo Re di via Bartolomeo Colleoni 14, all'ombra della Madonnina, verrà ristrutturata e rimessa in ordine.
Quella cattiva è che, in ogni caso, perderà per sempre la sua originale funzione per diventare un albergo.
Un po' come la storica chiesa di San Giuseppe, in via Piero della Francesca, a Milano, trasferita in quella orribile struttura moderna di fianco all'ex Stazione Bullona, e quindi trasformata in un locale alla moda dei Corpi Santi, l'abbastanza kitsch e pretenzioso "Gattopardo".
Il futuro dell'ex Cristo Re è senza appello, ma ineccepibile. La struttura era diventata perfino protagonista di una segnalazione ai 'luoghi del cuore' del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Fra le note negative anche l'abbattimento del convento delle suore spagnole di clausura adiacente alla chiesa. Fra quelle positive, invece, l'affascinante progetto che vedrà l'ex chiesa, consacrata nel 1935, accorparsi a un edificio che sta sorgendo alle sue spalle, per quello che sarà, nel complesso una rinascita lussuosa quale difficilmente sarebbe stato possibile concepire.
Sarebbe ipocrita e perfino delittuoso, adesso, sollevare rimpianti. Tutti hanno visto, sotto ai propri occhi, quella vecchia chiesa scivolare nell'anonimato, venire sconsacrata, riempirsi di sterpaglie e rifiuti. Ben venga, allora, il munifico privato che le darà nuova vita e destinazione.

Frantoio Muraglia, un nuovo orcio artistico per esaltare l'oro di Puglia

L'orcio disegnato da Stella Tasca
Il gallo, simbolo della Puglia e della sua identità, è l'ispirazione per un nuovo orcio in terracotta che  Frantoio Muraglia ha deciso di aggiungere alla propria collezione di oggetti d'arte.
Questa volta è la designer Stella Tasca, artista underground classe 1977, ad aver rivisitato l'icona pugliese in chiave floreale. La coda del gallo rievoca e celebra l’ulivo, altro simbolo della Puglia per rappresentare la vita, in lampi di luce e colore. La stessa luce è raccolta dentro l'orcio nell'olio fruttato Intenso, dal gusto antico e inconfondibile.
Del resto, essere pugliese racchiude vari significati: natura, sapore, bellezza e arte. Inoltre, il territorio di provenienza è una delle caratteristiche più importanti di un cibo. La geografia conta ancora di più in questo caso, perché sia la materia prima, sia la cultura alla base della lavorazione hanno la stessa origine, quella pugliese. Una regione dove parlare d'olio significa entrare nella quotidianità di chi apprezza la buona tavola e uno stile di vita invidiato nel mondo.

domenica 6 giugno 2021

Roberta Cardenio, la purezza del bianco sposa la femminilità

E' Roberta Cardenio, modella 32enne di Avellino, la protagonista dell'ultima copertina di Donna Moderna.
Bella ed eterea, conferma come il colore bianco è il grande protagonista di questo 2021, e conferma anche come la bellezza e l'immagine della purezza femminile possano intrecciarsi senza dover per forza utilizzare fotomodelle al limite dell'adolescenza o vestite con minigonne inguinali.
Come non amare un look solo apparentemente androgino, osservarlo scivolare con tanta maestria verso una piena e totale femminilità, stravolgendo in poche immagini tutti i preconcetti asserviti alla moda di turno.
Quello di Roberta è uno splendore accecante, che travalica lo spazio, la moda e il tempo, e predilige la classe e la signorilità rispetto alla sciatta bellezza, dove basta un gesto, un movimento di un dito o l'impercettibile spostamento di una pupilla per rendere immane ed eterno ogni singolo istante.
Leggi anche: Teresa Forgia protagonista su Vanity Fair

Occhio alla pashmina, tra moda e sostenibilità

Una delle pashmine di Zummy
Ci sono due donne, Gaia Novello e Gloria De Lazzari (madre e figlia) dietro al brand Zummy, nato da un amore profondo per la natura, focalizzandosi su una produzione etica e green lungo tutta la filiera.
Della produzione Zummy fa parte la pashmina-pareo, quintessenza della versatilità e della sostenibilità. Impegno che ha valso all’azienda la certificazione VVV+, il migliore livello del 'rating etico' Animal Free Fashion ideato dalla LAV per le realtà che non utilizzano alcun prodotto di origine animale.
L’avvolgente pashmina-pareo viene realizzata in quattro varianti, e da molti viene econsiderato un vero e proprio passepartout più chic dell’estate.
Angy, Jelly, Cory e Synphy, questi i nomi delle quattro 'pashmine' proposte per la primavera estate 2021, sono rifinite da sarte locali a partire dalla fibra di eucalipto proveniente da foreste gestite responsabilmente, il TENCEL™ Lyocell.
Leggero come la seta, straordinario per morbidezza e resa del colore, il Lyocell è anche traspirante, termoregolatore, anti-batterico e ipoallergenico. E sa far vibrare le fantasie di Zummy, ottenute usando inchiostri sostenibili e certificati per il rispetto di lavoratori, consumatori e ambiente. Ogni pashmina è unica e diversa dall’altra, proprio perché tutti i capi di Zummy sono cuciti uno a uno e la produzione non è industrializzata.
Spazio alle dimensioni: 205x140 centimetri, per un capo che si può portare come pareo e copricostume per passeggiare sul bagnasciuga, ma che si può anche drappeggiare su short casual e piccoli pezzi o sfoggiare durante serate a lume di candela, sopra lunghi abiti sottoveste.

Come ti sbatto il 'negro' nella pubblicità

Una 'nera' per la nazionale più 'africana' d'Europa, la Francia
Ormai lo sappiamo, ci è stato imposto dai maestri della comunicazione e del pensiero unico, non esiste più, o meglio 'non deve esistere' il concetto di etnie o, peggio ancora, di razze.
Quindi, identificare la propria italianità o il proprio europeismo con una melanina particolare è un peccato orwelliano, oltre ogni limite immaginabile.
Da qui la sempre più costante presenza di persone dalla pelle nera nelle pubblicità nostrane, dalla spaghettata in famiglia, all'uscita fra amici, dal rapporto intimo con preservativo annesso alla partita guardata in compagnia, tutti insieme a tifare Italia. E se è vero che l'Africa Orientale Italiana, e ancora prima l'Asmara (la città 'italiana' per antonomasia dell'Africa), sono stati territori realmente presenti nell'ambito della nostra non certo gloriosa politica coloniale, ancora mi sfugge questa impellente necessità di infilare come il prezzemolo le persone di colore a ogni pie sospinto in qualsiasi spazio pubblicitario.
Non possiamo, e non dobbiamo negare che, per ora, per l'italiano medio, il 'nero' sia ancora colui che sbarca senza averne diritto sulle coste del nostro Paese, che viene utilizzato come mano d'opera dalla criminalità organizzata e da quella comune, che a ogni angolo di strada ti sbatte il cappellino sotto al naso pretendendo l'obolo di rito per una non si sa bene quale necessità.
Da qui a farci una spaghettata assieme o a guardare in compagnia la prossima partita dell'Italia agli Europei, di acqua sotto ai ponti ne deve ancora passare. E non siamo certo noi italiani a dover cambiare prospettiva. Ma chi continua a vivere nell'illegalità.

sabato 5 giugno 2021

Giornata Mondiale dell'Ambiente, cominciamo dai mozziconi

Uno 'stopframe' del video
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Assomozziconi, associazione nata nel 2017 per volontà di Assorecuperi e FIT - Federazione ItalianaTabaccai, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei mozziconi dispersi nell’ambiente, presenta a Firenze la sua nuova campagna #SEIUNSUPEREROE.
L’iniziativa si inserisce nell'ambito di un evento organizzato da Travel & Joy, format 'green' innovativo ideato da Federica Borghi con la volontà di promuovere e affermare una nuova cultura della sostenibilità urbana.
Nell’occasione è stato presentato un brano musicale con relativo videoclip, dal titolo “Supereroe” che sarà la colonna portante della campagna attraverso un linguaggio diretto che, in modo assolutamente trasversale, invita a modificare un gesto sbagliato che è quello di abbandonare un mozzicone per terra.
Giovanni Risso, Presidente FIT e Assomozziconi sottolinea: "Vogliamo essere gli artefici di un cambio di rotta rispetto ad abitudini sbagliate, gettare un mozzicone a terra è un gesto che nella maggior parte dei casi viene compiuto senza riflettere, un gesto automatico che, non per questo, può essere ignorato". E ancora: "Siamo convinti che per modificare le abitudini, soprattutto quelle sbagliate, debbano essere forniti dei messaggi positivi. Noi con questa iniziativa vogliamo provare a dare un esempio di come basti poco per potersi sentire un supereroe e salvare le nostre città da chi abbandona mozziconi e rifiuti per strada".

venerdì 4 giugno 2021

India, là dove la vita, e la morte, di una donna non contano nulla

Autore RVImages per Getty Images
Là dove la follia diventa la normale espressione di una civiltà corrotta e decadente. Ecco l'India, dove il valore dell'uomo è ridotto ai minimi termini, e quello della donna ancora meno. Ed ecco la notizia che conferma tutto questo. Perché quella celebrata a Samaspur, in Uttar Pradesh, notizia che arriva dall'ANSA, è stata una delle feste nuziali più drammatiche degli ultimi anni.
Cito direttamente dalla notizia: "Surabhi, una ragazza di 23 anni che stava per 'stringere il nodo', secondo il rituale indù, con il futuro marito Manoj Kumar è morta stroncata da una crisi cardiaca mentre appendeva al collo dello sposo una ghirlanda di fiori rosa e gialli; accertato da un medico il decesso, dopo qualche momento di sconcerto e disperazione, il matrimonio è proseguito con la sorella minore che ha sostituito la defunta, anche se non indossava il sari rosso scarlatto e le collane d'oro. L'episodio ha suscitato una ridda di reazioni sui social che hanno stigmatizzato la tradizione che prevedeva di dare agli uomini rimasti vedovi una sorella della defunta. E' stato Samaspur, fratello delle spose, a ricostruire l'accaduto: "I miei erano addolorati e disperati, non sapevano cosa fare", ha raccontato. "La loro decisione è stata sofferta ma giusta. Mia madre era affranta dal dolore, ma un matrimonio è una questione d'onore tra famiglie e va rispettato".
Così si è fatta strada l'idea di sostituire a Surabhi la più giovane Nisha. "Le famiglie si sono riunite in un stanza e tutti si sono trovati d'accordo". Poco dopo, senza che nessuno avesse chiesto il parere della giovane Nisha, che da damigella si è ritrovata sposa, il rito si è svolto fino alla fine, tra canti, suoni di campanelle e la tradizionale processione finale. "Non pensavo si potesse provare contemporaneamente dolore per una morte e felicità per un matrimonio", ha aggiunto Samaspur". Nel mentre del matrimonio, intanto, il corpo di Surabhi veniva tenuto in una stanza fino al termine della processione nuziale, senza nessuno che la vegliasse; solo a nozze concluse i festeggiamenti si sono trasformati in rito funebre.
Il tutto, vale la pena ricordarlo, mentre la giovane pachistana residente in Italia, Saman Habbas, è misteriosamente sparita, probabilmente vittima "d'onore" e uccisa, secondo gli investigatori, per volere della famiglia, per essersi rifiutata di accettare in patria un matrimonio combinato.
Ecco i 'cervelli' e le culture malate che arrivano in Italia assieme ai carichi di criminali e clandestini che sbarcano quotidianamente sulle nostre coste senza che polizia e militari possano fare nulla per ricacciarli da dove vengono.