sabato 28 novembre 2020

Intesa Sanpaolo: Imprese Vincenti, conclusione e bilancio del digital tour

L'home page del sito dell'evento
Si è chiuso a Milano il digital tour di “Imprese Vincenti 2020”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, spesso poco note ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo, capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy, motore di filiere e distretti produttivi.
L’evento di chiusura - pensato come tavola rotonda in cui imprenditori, banche e opinion leader hanno tracciato un bilancio dell’esperienza di Imprese Vincenti e della situazione del contesto produttivo italiano - ha visto collegate le 144 Imprese Vincenti 2020 che, in oltre due mesi, hanno partecipato alle varie tappe del digital tour, svoltosi attraverso 12 tappe complessive lungo tutta la Penisola.
Grazie alla testimonianza di piccoli imprenditori e grandi aziende, è emerso il valore delle PMI in molte delle filiere produttive e dei distretti industriali che ancora oggi trainano l’economia italiana. L’emergenza Covid-19 è stata centrale nella discussione, spartiacque nella riflessione sullo stato di salute della nostra imprenditoria: partendo dai casi di successo, sono stati approfonditi percorsi ‘vincenti’ e sono emersi alcuni processi di trasformazione che hanno guidato il passaggio dalla logica del valore del prodotto a quella del valore dell’azienda.
Le Imprese Vincenti 2020 hanno una maggiore capacità di adattarsi ai cambiamenti del contesto, riuscendo a mantenere una prospettiva a lungo termine e impostando strategie per il futuro. Sono esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy che continuano a trainare l’economia e che, soprattutto in questa delicata fase, possono contribuire al rilancio del Paese. Differenziate le categorie merceologiche di appartenenza, spesso collegate ai distretti industriali o al sistema delle filiere del proprio territorio di radicamento: abbigliamento, agroalimentare, chimica e metalli, chimica e plastiche, digital, ICT & electronics, elettronica e meccanica di precisione, energia, ambiente e risorse naturali, food & beverage, industria chimica e metalmeccanica, industria e servizi, meccanica ed elettronica, medicale e farmaceutica, moda e design, sistema persona, arredamento e design, tessile, trasporti e distribuzione.
Le 144 imprese vincenti selezionate sono espressione dunque del tessuto economico italiano per dimensione e caratteristiche produttive, ma rappresentano un vero elemento di eccellenza. Sono imprese che nel 2019 hanno generato circa 3,2 miliardi di euro di fatturato (con una crescita 10 volte superiore rispetto alla media italiana negli ultimi 6 anni) e occupato oltre 15.000 dipendenti (con una crescita 8 volte superiore alla media italiana negli ultimi 6 anni). Le analisi effettuate su questo campione di imprese durante tutta l’evoluzione del Digital Tour durato oltre due mesi ha evidenziato come queste PMI, anche in una fase di crisi economica come quella attuale, hanno continuato a investire sulle direttrici fondamentali per la crescita delle imprese: sostenibilità, innovazione, investimenti sul capitale umano, passaggio generazionale, internazionalizzazione, legame con il territorio e con le proprie filiere produttive, oltre ad un forte attenzione all’impatto sociale generato sul proprio territorio di riferimento. Nel corso del Digital Tour sono state raccolte le testimonianze concrete di imprenditori che, partendo da un posizionamento eccellente, hanno reagito alla situazione di crisi. Ne è emerso un quadro che in qualche modo traccia una linea importante per la ripresa.
Infine il forte legame con il proprio territorio di radicamento è stato un elemento che ha caratterizzato tutte le imprese incontrate nel percorso digitale attraverso l’Italia: la sinergia con il tessuto imprenditoriale locale, con le caratterizzazioni produttive locali è stato un elemento che ha contribuito alla crescita anche internazionale, in quella capacità tutta italiana di esportare le microeccellenze di qualità. Il legame con il territorio è emerso in particolare anche nella tappa dedicata alle imprese sociali, elemento di novità nell’edizione 2020, da cui è emerso come fattore cruciale l’integrazione tra profit e non profit, come leva per la creazione di benessere sociale per tutte le comunità.
Anche per le ‘Imprese Vincenti 2020’ le PMI selezionate saranno inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner dell’iniziativa, Bain & Company, ELITE, Gambero Rosso, insieme a Cerved e Microsoft Italia. Da un lato, Bain&Company, ELITE e Gambero Rosso metteranno a disposizione delle aziende strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community ELITE e con best practice internazionali, partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico. Cerved ha contribuito alla creazione del modello di selezione delle Imprese Vincenti, mentre Microsoft Italia accompagnerà le PMI con formazione e servizi di supporto tecnologico per accelerare i percorsi di trasformazione digitale. Intesa Sanpaolo Forvalue, Intesa Sanpaolo Formazione e Intesa Sanpaolo Innovation Center seguiranno con interventi mirati i programmi di sviluppo offerti da ‘Imprese Vincenti’.
Sottolinea Stefano Barrese, responsabile di Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: “Il digital tour di Imprese Vincenti ha attraversato tutta l’Italia e - nonostante le difficoltà che la crisi pandemica sta determinando - la risposta e la partecipazione delle PMI italiane è stata totale, a testimonianza che i tratti comuni dell’imprenditoria italiana sono passione, ingegno italiano e determinazione. Le imprese – continua Barrese - hanno raccontato la loro storia aziendale non sottacendo le difficoltà del momento, che però affrontano grazie ai propri elementi di forza quali il valore del legame con il proprio territorio insieme all’elevato tasso di innovazione, ai rapporti consolidati con l’estero, agli investimenti in ricerca e l’attenzione a capitale umano, ambiente e sostenibilità, fino allo sviluppo di processi produttivi ispirati alla circular economy. Proprio la crisi generata dalla pandemia deve spingerci nel continuare a valorizzare i talenti delle aziende eccellenti che si mantengono resilienti e capaci di guardare avanti, chi ha impostato correttamente la propria strategia imprenditoriale riesce a reagire e a ripartire. Per noi - conclude Barrese - tutte le imprese che si stanno impegnando nella ripartenza sono comunque vincenti, dobbiamo accompagnarle verso il rilancio e la crescita”.
Gli fa eco Marta Testi, amministratore delegato di Elite: “La missione di ELITE è da sempre quella di accompagnare le PMI desiderose di crescere, in un percorso di sviluppo in grado di orientare obiettivi e strategie grazie a un insieme di competenze necessarie ad affrontare le sfide di una realtà in continua evoluzione. Innovazione, governance, strumenti di finanza alternativa e un network internazionale di oltre 1400 società in tutto il mondo sono solo alcuni degli strumenti messi a disposizione da ELITE alle imprese per supportarle a trasformare la loro visione in piani strategici e risultati concreti. Le 144 PMI che hanno preso parte al tour digitale di Imprese Vincenti 2020 rappresentano quel tessuto imprenditoriale italiano contraddistinto da eccellenza, ambizione e innovazione e che hanno saputo dar prova di grande resilienza, caratteristica necessaria soprattutto in un periodo complesso come quello attuale”.

Morgan: "Senza le canzoni muore l'umanità"

Morgan durante l'evento de "Il Sole 24 Ore"
C'era anche Morgan, il noto cantante milanese, a "Restart! Riavvia la cultura", evento digitale organizzato sul sito del quotidiano "Il Sole 24 Ore".
“Perché ripartire? Perché parlare di ripartenza? Io non mi sono mai fermato”. Così esordisce l'ex 'frontman' dei Bluevertigo. “Le canzoni sono la cosa più importante del mondo. Il telefonino è meno importante delle canzoni. Il fuoco è meno importante. Il pane è meno importante. La canzone è la cosa più importante in assoluto. C’è ovunque, in ogni posto. Non esiste un mondo dove non c’è la canzone, la canzone è la realtà. Ma se provassimo a fare un esperimento, togliamo le canzoni, bene, muore l’umanità. L’arte è l’unica impronta importante che ha lasciato l’uomo sulla Terra. Le persone più importanti del mondo sono gli artisti. Pensate quanto siamo messi male in Italia! Le istituzioni italiane sono “contro” la cultura e l’arte. E’ come se al Paese mancasse un cromosoma per la civiltà. La civiltà è qualcosa che evolve. L’Italia involve”.
Sul Covid-19: “Paura del Covid? Prima di aver paura di perdere la vita, bisognerebbe aver coscienza di qual è la vita che viviamo. E’ vita quella che stiamo vivendo in questo momento? E’ questo quello che vogliamo?”.
Come proposta per la ripartenza Morgan risponde: “Artigianato e coscienza. Bello no? Sembra un convegno per filosofi e falegnami. (ridendo) E gli ospiti d’onore sono Morgan, Geppetto e anche San Giuseppe! L’artigianato è il fare concreto della pratica della musica, vale per la pittura, per la scultura la danza, la fotografia. Vale per le arti, per il fare. Sarebbe meglio che ci si dedicasse un po’ tutti al piacere puro dell’artigianato, del fare quotidiano, e vale anche per la musica, proprio del praticare la musica”.

domenica 22 novembre 2020

Il Governo cancella la definizione di 'Italian sounding' e monta la polemica

Due esempi di 'parmesan' (foto lattenews.it)
Il Governo italiano non tutela il prodotto nazionale e non lo difende da quello che viene definito l''italian sounding', ovvero tutta quella serie di prodotti, in particolare del settore enogastronomico, che copiano tipicità nostrane con nomi e immagini ingannevoli (tipico il caso del 'parmesan', replica anglofona dell'originale Parmigiano Reggiano): è questa l'accusa del senatore Luca De Carlo, componente della commissione Bilancio e responsabile nazionale Agricoltura FdI. "Il governo più anti-italiano della storia boicotta la lotta all''italian sounding' e favorisce le grandi lobbies - dice De Carlo -. Nella Legge di Bilancio, oltre alla cancellazione della stessa definizione di 'Italian Sounding', riferita alle pratiche finalizzate alla falsa evocazione dei prodotti di origine italiana, sono previsti tagli di risorse ai consorzi impegnati a contrastarne il dannoso fenomeno, con un conseguente grave danno all'intero settore agroalimentare italiano".
"La contraffazione dei nostri prodotti - ricorda De Carlo - vale 100 miliardi, tanto quanto gli scostamenti votati fino oggi per affrontare la crisi a seguito del Covid. Con questa decisione assurda il Governo, anziché sostenere le filiere italiane, azzera gli strumenti di contrasto alla concorrenza sleale ai nostri prodotti e lo fa in un momento già estremamente difficile per l'intero settore".
Imbarazzata la risposta del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico): "Verificheremo e in caso siamo pronti a correggere il tiro se fosse stato fatto qualche errore".

venerdì 20 novembre 2020

Geppy Cucciari dileggia i commercianti: "Perle impossibili da trovare, gli scontrini fiscali"

Geppy Cucciari durante la 'battuta' sugli scontrini fiscali
Brutto scivolone per Geppy Cucciari, nota cabarettista e conduttrice sarda che, durante la trasmissione "Che succ3de?"di ieri su RaiTre, ha, con una buona dose di cattivo gusto, infierito sul momento già drammatico in cui vivono i commercianti italiani, costretti a serrate frettolose e a incassi di fame, a fronte del continuo tartassamento delle tasse che lo Stato pone senza quartiere. La frase incriminata l'ho ascoltata di sfuggita mentre passavo da una stanza all'altra, e quindi, purtroppo, non potendo trascriverla al volo, mi è rimasta impressa più nella sua sostanza che nella sua esatta enunciazione.
Il tema era quello delle piccole botteghe, che Matteo Salvini sta cercando di difendere, a fronte delle grande catene commerciali, la maggior part delle quali opera online, in un sistema di grande evasione. Ma la Cucciari, che la sa lunga, su RaiTre non trova di meglio che affondare, ritiene le, sul 'Capitano' leghista e, come conseguenza, su qualsiasi cosa costui sostenga, anche quando abbia ragione da vendere. Nasce da qui la 'battutona' di Geppy, di come nelle piccole botteghe si possa trovare di tutto: "Si moltiplicano nel mondo, dalla Francia alla Padania, gli appelli volti a boicottare gli acquisti online per Natale e favorire invece quelli fatti nei negozietti, con le persone, dove spesso si nascondono piccole perle impossibili da trovare online: un monile antico, un vecchio vinile, uno scontrino fiscale".
Già, quegli scontrini fiscali che i piccoli bottegai sono costretti a attere per giustificare i magri incassi che racimolano ogni giorno, cercando di sopravvivere sia alle tasse assurde imposte dallo Stato, sia a quella grande distribuzione che piace tanto a qualche virologo poco avveduto e amante delle comparsate in televisione. Siamo sicuri che la pur brava Cucciari, grazie ai corposi contratti televisivi firmati con il 'padrone' di turno, non abbia alcun problema nel pagamento delle tasse.
Personalmente, soprattutto adesso, non mi scandalizzerò se un panettiere o un calzolaio non mi consegneranno lo scontrino in mano. Non è certamente questa l'evasione che uccide l'Italia. Piuttosto a fare male è chi si pone sempre sul piedistallo per giudicare gli altri facendo finta di non conoscere la realtà.

martedì 17 novembre 2020

Centinaio: "Si sta massacrando il turismo"

Gian Marco Centinaio, già ministro del Turismo, ospite del Tg4, critica duramente l'operato del Governo e, in particolare, dell'attuale del ministro Dario Franceschini in questo duro momento legato alla pandemia da Covid-19.
"E' una situazione drammatica. Lo stanno dicendo le associazioni di categoria, lo sta dicendo il settore del turismo, un settore totalmente dimenticato dal ministro Franceschini. Il presidente di ASTOI, la più importante associazione di categoria dei tour operator italiani, prevede che, quando si potrà ritornare a licenziare, quando finirà la cassa integrazione, ci saranno licenziamenti pari al 50% dei dipendenti del settore del turismo".
Prosegue Centinaio: "Stiamo dando dei dati veramente devastanti per un Paese che non è il Belpaese, in cui i turisti arrivano o arriveranno. Si sta massacrando un settore, e mi dispiace, perché è uno dei settori trainanti, è il 13% del PIL".

venerdì 13 novembre 2020

Africo, il paese della Calabria che ha frodato sul bonus Covid

Il piccolo borgo di Africo
Africo
, provincia di Reggio Calabria, zona della Locride, l'area tristemente nota per tanti omicidi di 'ndrangheta: 91 bonus Covid-19 percepiti irregolarmente su 98. Tutti nello stesso Comune. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza, che ha effettuato controlli a tappeto fra gli abitanti del paese, composto da una popolazione di 2800 abitanti.
Insomma, la quasi totalità dei nuclei familiari che usufruiva dell’integrazione dovuta alla pandemia lo aveva fatto sulla base di certificati medici contraffatti o compiacenti. In alcuni casi era stato anche falsificato lo stato di famiglia, facendo figurare soggetti in realtà inesistenti per aumentare la cifra da percepire. Il bonus spesa era stato istituito in seguito alla seconda ondata dal comune calabrese per dare un sostegno economico alle famiglie che, a causa del virus, non avrebbero più potuto contare su un reddito.
In realtà la stragrande maggioranza di coloro che l’avevano ottenuto aveva un impiego sicuro (e dunque continuava a percepire lo stipendio) o beneficiava anche del reddito di cittadinanza.
La Guardia di Finanza ha calcolato che le 91 famiglie avevano percepito una somma totale pari a 21.500 euro, pari a poco più di 200 euro a testa.
Un sommario calcolo delle persone coinvolte porta a pensare come circa il 10% di questa piccola cittadina fosse coinvolto nel losco affare. Facendo un paragone con Milano, è come se 150mila milanesi avessero tramato fra di loro per ricevere 'benefit' irregolari.
Ai trasgressori sono state inflitte multe per complessivi 65mila euro. Il fatto è stato segnalato anche alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Garosci, AICE: scambi internazionali, guardare oltre il Covid

Un'immagine della home page di AICE
Il Covid-19 non ha solo fortemente frenato il commercio internazionale - WTO (World Trade Organisation) stima un calo fino al 13% per il 2020 – ma ha anche accresciuto la tendenza al protezionismo. Bisogna, però, saper guardare avanti. Riccardo Garosci, presidente di AICE, Associazione Italiana Commercio Estero, e vicepresidente di Confcommercio - intervenuto all’audizione della III Commissione Affari Esteri e comunitari della Camera – ha sottolineato l’importanza di “attivare progettualità legate all’import strategico, con l’obiettivo di rendere più fluido il flusso di merci e rendere più competitivo in export il comparto manifatturiero”. “Azioni di sostegno e razionalizzazione dei processi di import – ha detto Garosci – non possono che produrre risultati positivi per l’intero sistema Paese”: sia come minori prezzi d’acquisto di materie prime e beni intermedi, sia per il vantaggio competitivo che può derivare alle imprese italiane.
“L’export – ha ricordato Garosci – è stato e continua ad essere l’unica componente positiva della domanda aggregata, rivelandosi uno strumento essenziale di crescita e sviluppo per le imprese”: nel 2019 sono stati 135.760 gli operatori italiani impegnati nelle esportazioni (fatturati superiori ai 5 milioni di euro per l’8% delle imprese).
Lo scorso anno e in questo 2020, ha proseguito Garosci “sono divenuti operativi gli accordi con Giappone e Vietnam con benefici per l’export italiano. Aice si impegna affinché l’Unione Europea continui sulla via delle riduzioni delle barriere tariffarie e non tariffarie, nella semplificazione e facilitazione degli scambi” in una “cornice fatta di regole certe e condivise”. “Gli accordi di libero scambio – ha sottolineato Garosci – sono, in questo momento, una grande opportunità per le imprese” ed occorre saperne cogliere le potenzialità.
L’effetto Covid sta creando gravi scompensi per l’Italia anche nell’andamento del commercio con l’estero: nei primi cinque mesi del 2020 si è registrato un - 16% nelle esportazioni e un – 17,6% nell’import, con i settori automotive e tessile-moda in maggiore sofferenza. Lieve incremento, invece, nei settori farmaceutico ed alimentare. Export italiano in calo del 33,9% con l’India, del 21,9% con la Cina, del 12,3% con la Germania. “E’ opinione condivisa – ha concluso Garosci – che ci vorrà tutto il 2021 per superare i 500 miliardi di euro di export previsti per il 2020 (erano 476 miliardi di euro nel 2019)”.

giovedì 12 novembre 2020

Tennis: il vestito 'dark' di Arantxa, teschi stilizzati sulla maglietta nera

Arantxa Rus a Linz con il completo 'dark'
Un nome un destino, quello di Arantxa Rus, quasi 30enne bellissima tennista olandese, omonima della storica campionessa spagnola Arantxa Sanchez. Una grande promessa del tennis, quando nel 2008 si aggiudicò l'Australian Open, che però non ha mai mantenuto le promesse. Nessun titolo vinto nel circuito WTA, 24 in quello ITF, tra i 'grandi' due soli tornei vinti in doppio.
La Rus si è presentata al torneo "Upper Austria Ladies" di Linz in cui, negli ottavi di finale, è stata eliminata dalla russa Veronika Kudermetova (anche lei decisamente una fra le tenniste più avvenenti del panorama internazionale) in tre set, con il punteggio di 6-4, 1-6, 6-3.
La curiosità è rappresentata dal 'look' con cui la 29enne 'tulipana' si è presentata in campo: un completino piuttosto inquietante: completamente nero, con maglietta girocollo e pantaloncini, con dei teschi stilizzati e dei fulmini stilizzati che le circondavano il collo e le spalle. Un completino tanto 'dark' quanto affascinante, che però non le ha portato fortuna nel match contro l'avversaria russa.


domenica 8 novembre 2020

Trump, i tanti buoni motivi per cui doveva essere rieletto

Pubblico e riprendo con questo post un articolo a sua volta pubblicato su diversi media (altri blog e social vari), attribuito a Giulio Meotti, giornalista de "Il Foglio". E' una analisi interessante di chi sia stato e cosa abbia fatto Donald Trump, uno dei presidenti americani più sottovalutati della storia.

"Non sono mai stato un trumpiano tanto per fare, non ho mai amato certe sue mattane e familismi e che non abbia letto più di cinque libri in vita sua, ma ora che ha perso qualcosa va detto chiaro.
Trump è stato eletto per porre fine ai cosiddetti interventi 'umanitari' e lo ha fatto.
Ha eliminato il Califfo Baghdadi e il Generale Soleimani senza farsi trascinare in nuovi Vietnam.
Ha annullato l’'accordo' di Obama che avrebbe dato all’Iran una via alle armi nucleari, una nuova Monaco.
È uscito dal ridicolo accordo sul clima di Parigi.
Ha rafforzato la posizione di Israele in Medio Oriente e costretto Emirati Arabi, Sudan e Bahrain a farci la pace.
Ha osteggiato l’Onu.
Ha detto agli europei che dovevano contribuire di più alla propria sicurezza, oltre al proprio luna park sociale.
Ha eletto giudici importanti alla Corte Suprema, nemesi della cultura progressista che vorrebbe l’America simile alla Svezia (penso ad Amy Barrett e alla sua famiglia [che ha preso il posto di quella, recentemente defunta, che per ventisette anni ha prostituito la legge all’ideologia]).
Ha completamente cambiato il modo in cui gli americani pensano alla propria dipendenza dai prodotti cinesi a buon mercato. Mai prima la Cina ha sentito una minaccia al proprio dumping economico planetario. Quando un paese industriale avanzato non è in grado di produrre mascherine chirurgiche, guanti e gel per le mani e ibuprofene durante una pandemia, significa che la globalizzazione si è spinta troppo oltre. Va rivista per non morire in suo nome. E questo vale anche per l’Italia.
Ma il più grande risultato di Trump è stato nell’economia. Durante i primi tre anni della sua presidenza, una quota importante di ricchezza è andata ai lavoratori più poveri.
Ha portato crescita salariale agli svantaggiati. Ecco perché gli elettori nelle zone dimenticate del paese, i 'forgotten men' che ho descritto due giorni fa, hanno votato per lui nel 2016 e in numero ancora più grande nel 2020. Ecco perché un numero sorprendente di afroamericani si è rivolto a lui quest’anno. Con la 'giustizia sociale' le minoranze non mangiano. Le sue restrizioni all’immigrazione hanno ridotto la concorrenza per gli americani più poveri.
Trump tornerà a giocare a golf in Florida.
Quella che perde è una certa idea della realtà. E’ quella che ha portato molti immigrati che lavorano duro a votare Trump e quasi tutti i bianchi benestanti a votare Biden.
Perdono i vecchi, sporchi rapporti umani e vince il Silicio dei 'social'. Perde la nazione e vince il 'villaggio globale'. Perde l’idea che la propria cultura conta e vince il multiculturalismo.
Dopo questa festa di liberazione da Trump ci sarà da lavorare per l’Occidente.
Se devo scegliere fra il mondo di Oprah, di chi butta giù le statue e degli accademici che lavorano per una società di individui indefiniti, e il mondo di un operaio americano dai denti consumati dal tabacco e di un messicano rispettoso delle regole e con il rosario in tasca, non ho dubbi".

Giorgia Tavella da Telelombardia a Milan TV

Giorgia Tavella su Instagram e i complimenti dei colleghi...
E' stata uno dei volti più amati fra le conduttrici di Qui Studio a Voi Stadio e di altri programmi prodotti dal Gruppo Mediapason (Telelombardia e Top Calcio 24, per intenderci). Lei è Giorgia Tavella, giovane giornalista originaria di Broni, milanista doc, ma soprattutto una grande capacità di gestire le conduzioni più complesse, compresa una che lasciò uno strascico a base di polemiche sessiste che la videro involontaria protagonista.
La Tavella, che ha lasciato Telelombardia pochi giorni fa in mezzo ad applausi e saluti commossi, oltre a centinaia di messaggi da parte dei teleascoltatori, è approdata a Milan Channel, canale tematico che non potrà se non trovare ulteriori 'follower' grazie all'arrivo della biondissima conduttrice.
Elegante, sensuale e spigliata nella sua innocenza, Giorgia Giuditta (questo il suo nome completo) è una 'ragazza fuori dal tempo', come la definii in un commento a una sua immagine pubblicata su Facebook.
Commovente e genuino il suo addio ai colleghi di Telelombardia, dopo sette anni vissuti gomito a gomito: "Le volte che sono uscita ed entrata in questo studio ormai non le conto piu’. Non conto piu’ neanche le ore di diretta e gli spazi pubblicitari a riprendere fiato. Non conto piu’ le pizze alle 18.30, i denti lavati in 30 secondi, le scalette dimenticate in redazione. Molte cose pero’ le ricordo bene, e non sono cose, e non si possono contare. Ma le ricordo oggi e le ricordero’ domani. Le custodiro’ con gelosia. Perché TL, per 7 anni, e’ stata la mia casa. E’ stato un percorso intenso, a tratti faticoso, ma sempre vero e condito di divertimento e passione. Vi lascio un po’ di me, spero, e prendo molto di Voi. Con gratitudine e immenso amore. Giorgia".
Con Giorgia Tavella in squadra, Milan Channel acquista sicuramente passione e competenza. Per la giornalista pavese un ulteriore passo in avanti, per una strada che le auguriamo piena di successi personali. E anche piena di successi del Milan...

Uno dei sempre godibili siparietti di Giorgia Tavella su Telelombardia, in questo caso con Mimmo Pesce.

martedì 3 novembre 2020

Attacco a Vienna: Micalessin "Non sono lupi solitari"

Gian Micalessin (foto Bordignon)
Gian Micalessin, uno dei più attenti osservatori del mondo islamico e mediorientale, ospite di SkyTg24, ha commentato i recenti fatti avvenuti nella tarda serata di lunedì a Vienna, dove terroristi islamici hanno seminato morte e terrore.
"E' interessante capire la connessione con quello che è successo in Francia e in Italia - ha esordito Micalessin -. Tutto questo poteva essere capito nell'ottica dello scontro in atto con il terrore fondamentalista in seguito al processo agli assassini delle vittime di Charlie Hebdo e le denunce di Macron, ora però ci spostiamo su un territorio diverso, in Austria, a Vienna e a un terrorismo molto più strutturato. Non sono i cosiddetti 'lupi solitari' francesi, questo è un attacco strutturato come quello di Parigi nel 2015, ma allora c'era l'Isis, c'erano degli strateghi e degli elementi pensanti, oggi quello stato islamico non esiste più, quindi c'è da chiedersi dove sia cominciata la regia di questo attacco e in che modo si leghi agli attacchi di Parigi e Nizza e si leghi alle dichiarazioni molto dure di Erdogan. Questo alza una cortina di dubbi e misteri che andranno chiariti".
L'attacco di Vienna porta anche all'analisi dell'origine dei terroristi. "Ci saranno anche particolari controlli su quella che è la rotta balcanica - ha sottolineato Micalessin -, ricordiamoci che due terroristi che dovevano partecipare all'attentato di Parigi del 2015 vennero fermati in un centro profughi in Austria e non erano potuti arrivare in Francia".

L'Europa è sconvolta dal terrore, in Italia fa tendenza il Grande Fratello

I 'tweet' di tendenza in Italia stanotte
Mentre a Vienna l'Islam conferma per l'ennesima volta di essere il cancro dell'Europa, prima minaccia al futuro nostro e di chi dovrà succederci su questa poco onorevole terra, le frasi di tendenza su Twitter a Milano sono Borat e Grande Fratello (in realtà, GFVIP, secondo l'incomprensibile pseudolingua del web).
E se, alleluia (scritto all'italiana), al terzo posto risale la china il #Vienna di questi drammatici momenti tesi per tutta l'Europa e la sua storia, ecco che il quarto posto torna appannaggio di tale Massimiliano, che non sono io, purtroppo, ma un tizio che, pare, partecipi, pure lui, mannaggia, al Grande Fratello. Massimiliano se la gioca con Brosio, il povero ex giornalista (ed ex tutto) pure lui coinvolto nella pagliacciata mediasettiana, prima di "Quarta Repubblica", programma di cronaca di Rete 4, condotta su toni sempre piuttosto 'alti' dal bravo Nicola Porro.
Spostandosi da Milano, città dove pare che la cocaina scorra a fiumi (una scusante per simili gusti?) ai trend dell'Italia la situazione non cambia: comanda sempre Borat (ma perché?), davanti a Vienna in risalita, ma subito tallonato da Brosio, Massimiliano e Maria Teresa, che se la contende con una certa Guenda, entrambe, a giudicare dalle premesse, coinvolte con il drammatico Grande Fratello (dimenticavo, è un GF Vip...).
Mentre l'Europa si inabissa sconvolta dalla violenza islamica, la gente guarda e si appassiona al Grande Fratello. Forse, meritiamo davvero l'estinzione.

Attacco a Vienna, il link della diretta tv austriaca con le ultime notizie

Un 'fermo immagine' della diretta di ORF2
Va inonda, all'interno di questo post, la diretta, ininterrottamente, delle ultime notizie relative alla serie di attentati islamici avvenuti a Vienna, che hanno provocato, finora, almeno sei morti e 15 feriti.
Secondo "Il Giornale" una prima sparatoria sarebbe avvenuta a Schwedenplatz, nei pressi di Seitenstettengasse, proprio dove ha sede una sinagoga. La polizia a Vienna ha chiesto ai residenti di tenersi fuori da tutti gli spazi pubblici e dai trasporti. Anche la comunità ebraica ha chiesto ai suoi fedeli di tenersi al riparo. La polizia ha reso noto con un tweet che ci sono feriti e chiesto di non pubblicare foto o video di quanto sta accadendo.
Ci sarebbero sette morti, tra cui un poliziotto e un attentatore, e diverse persone ferite, almeno 15 secondo i primi rapporti ufficiali. Notizie non ancora confermate parlano di un attentatore suicida che si sarebbe fatto esplodere.
La diretta con le ultime notizie è messa in onda dal canale televisivo nazionale ORF 2.

Attacco a Vienna: i titoli dei giornali austriaci "Terrore nel cuore della città"

La prima pagina del "Kleine Zeitung"
Fanno appena in tempo ad andare in stampa i giornali austriaci e a ribattere la prima pagina non appena, in serata, si scatena l'inferno islamico a Vienna. La serie di attentati che ha sconvolto la capitale dell'Austria viene riportata, ovviamente, in prima pagina dalla "Kleine Zeitung", il principale giornale della Carinzia e della Stiria, le regioni che hanno come città principali rispettivamente Klagenfurt e Graz. "Terrore nel cuore di Vienna" è il titolo d'apertura.
Nell'interno, l'articolo di Michael Jungwirth titola: "Attacco terroristico a Vienna: diversi i morti", e come sottotitolo: "La città viennese nella notte diventa teatro di un attacco terroristico. Si contano sette morti. Almeno 15 i feriti. Sei le scene del crimine".
All'interno dell'articolo si scopre un'altra cosa interessante: il tempio ebraico della città, la sinagoga che è stata uno degli obiettivi dei terroristi islamici, era già stata negli anni '80 obiettivo di un attacco terroristico.

L'articolo interno del "Kleine Zeitung"