domenica 12 agosto 2018

Barcolana 2018, lunga vita a Marina Abramovic

Il manifesto 'incriminato'
Condivido e appoggio molte battaglie della Lega, capace di 'svecchiare' alcune incancrenite idee dell'Italia odierna mortalmente abbracciate al cattocomunismo e al modernismo occidentali. Si eviti però di scivolare sulla 'buccia di banana' dei giudizi artistico-politici.
Primo, l'arte trattasi di libera espressione dell'animo, e quindi mai soggetta a critiche assolute (certo, alcuni brani musicali si fatica a definirli 'espressioni artistiche'). Secondo, criticandola le si conferisce un'aurea di vittima sacrificale che ne aumenta la visibilità. Terzo, l'opera in questione, il manifesto della Barcolana 2018 di Marina Abramovic, è a mio avviso un gustoso e delicato esempio di ironia, godibile perfino per quelli che l'accoglienza barcaiola ostacolano, miscela mirabile di antichi manifesti futuristi e maoisti.
Quindi, se è lecito 'chiudere i porti', oserei dire che sia obbligatorio 'aprire le menti'. Fedriga, pensaci tu... e complimenti all'Abramovic!

martedì 7 agosto 2018

Il sogno di Svetlana, la fashion in Carelia

Svetlana Semenova (foto Bordignon)
Lei è Svetlana Semenova, fascino algido e settentrionale, piccoli gesti nobili a tracciarne lo stile e una classe innata che l'hanno portata dapprima a entrare da protagonista nella televisione nazionale della Carelia, già repubblica sovietica e ora Federazione Russa, compresa tra la Finlandia, il mar Bianco e i laghi Ladoga e Onega.
A Milano è arrivata attratta dal grande fascino italiano e della città che ha ospitato EXPO 2015, ma anche dal desiderio di confrontarsi con il grande mondo della moda. A febbraio è stata infatti ospite di Marianna Miceli durante la terza edizione di Mad Mood, fashion talent dedicato a giovani designer italiani e stranieri delle scuole di moda, ma anche luogo di incontro per stilisti provenienti da ogni parte del mondo. I numeri del 2017 parlano chiaro: tre giorni di manifestazione, 12 sfilate e oltre 10mila visitatori, ma soprattutto un forte richiamo per gli sponsor e il pubblico di addetti ai lavori e non.
"E' stato amore a prima vista", confessa Svetlana a "L'Urlo del Diavolo", "è un evento splendido e molto bene organizzato. Ho visto il grande successo che ha riscosso qui e non vedo perché non potrebbe essere replicato in Russia". La signora Semenova ha ragione. Mad Mood, infatti, si è già sviluppato con successo in diverse parti del mondo, tessendo importanti relazioni con le settimane della moda di New York, Berlino, Delhi e Ürümqi (Cina), ma soprattutto trovando una importante serie di collaborazioni nell'est europeo.
Un'altra immagine di Svetlana (foto Bordignon)
La Balkan Fashion Week (Sofia, Bulgaria), la Serbian Fashion Week (Novi Sad, Serbia), la Lviv Fashion Week (Leopoli, Ucraina), la Feeric Fashion Week (Sibiu, Romania) e l'Aspara Fashion Week (Shymkent, Kazachistan) sono manifestazioni tutte legate a doppio filo con l'originale Mad Mood milanese, frutto della mente vulcanica della salentina Miceli, che proprio a Milano tornerà nel prossimo mese di settembre, dal 22 al 24, ancora a Palazzo Turati, per dare spazio e notorietà a qualcosa come 26 designer. E Svetlana non mancherà, pronta a carpire i segreti di un successo che a questo genere di eventi non è mai mancato.
"La Carelia ha bisogno di un evento come questo", sostiene, "servirebbe ai tanti giovani che ambiscono giustamente a trovare una ribalta per le proprie genialità e capacità, ma servirebbe anche alla città di Petrozavodsk per farsi conoscere ovunque. Prendete i casi di Lviv e Sibiu. Non sono metropoli famose, eppure sono state in grado di organizzare una manifestazione che suscita interesse in tutto il mondo della moda e porta il loro nome dovunque. Vorrei che la stessa cosa avvenisse anche per la mia città". Insomma, dal Salento di Marianna a Milano, fino alle lontane terre del Nord, il passo potrebbe essere più breve di quanto possa sembrare. "Ho già molte idee in mente", ribadisce la Semenova, "e il mio sogno sarebbe quello di invitare i miei amici italiani, sia di Milano che del Salento, alla prima edizione della Karelia Fashion Week".

Svetlana con Gianni De Benedittis, designer del brand di gioielli FuturoRemoto (foto Bordignon)

La Semenova con i musicisti Alessandro Antonio Giaccheri e Alberto Coluccia (foto Bordignon) 

Con un abito di RossoRame, fra gli stilisti Daniele Del Genio e Bruno Simeone (foto Bordignon)

Ecco Svetlana Semenova mentre prova un altro capo del brand RossoRame (foto Bordignon)

Higuain e Caldara, le foto della presentazione in Duomo

Caldara e Higuain sull'Arengario (foto Bordignon)
Una giornata calda e assolata ha accolto l'entusiasmo di Milano per l'arrivo di Gonzalo Higuain e Mattia Caldara al Milan, dopo che l'ormai dimenticabile capitano Leonardo Bonucci ha deciso di riscoprire 'casa' alla corte della Juventus.
Per l'occasione, fissata per le ore 16.30 di venerdì 3 agosto in Piazza del Duomo, si è radunato un piccolo gruppo di tifosi più uno stuolo di curiosi e turisti. Numeri comunque lontani dal 'migliaio' sostenuto dalla stampa 'amica' (da qualche si è addirittura letto di duemila persone) che, invece, non sono andati oltre le 300 persone stipate sotto il terrazzo dell'Arengario davanti alla favolosa cattedrale milanese.
Successivamente, lo stesso gruppo, con lo scorrere del tempo dimezzatosi, si è letteralmente 'scagliato' in piazza Diaz ad attendere l'uscita di Caldara, trasportato quasi in stile 'stage-diving' verso l'auto che lo attendeva, mentre Higuain rimaneva sull'Arengario per completare le interviste, non prima di avere gettato, assieme al suo nuovo compagno di club, alcune magliette da gioco verso i tifosi festanti.

Ecco, di seguito, alcune delle foto scattate durante la presentazione (foto Bordignon).










venerdì 3 agosto 2018

Razzismo? Non parlarne per non fare il gioco della Sinistra

Come "Avvenire" ha abboccato alla 'fake news' Daisy'
Di razzismo, fenomeno inesistente fomentato solo da una Sinistra priva di argomenti, semplicemente non si dovrebbe più parlare, dedicandoci invece a problemi molto più seri: il lavoro, l'economia, l'arte, anche la Serie A che comincia fra poco.
Di questa scempiaggine più se ne parla, più si fa il gioco di chi la vuole tenere viva come un cancro, che lentamente uccide la carne viva della nostra terra...

mercoledì 1 agosto 2018

Daisy Osakue, nessun razzismo, ma ormai la frittata... è fatta

Daisy Osakue
Prima si viene a sapere che non è stata la sola a prendersi le uova in faccia, poi che Daisy Osakue è pure iscritta al PD, infine che è la polizia stessa che ha escluso la pista del razzismo. Eppure la bella Daisy, già eretta (ed eletta) a nuovo simbolo della lotta al razzismo, continua a strillare di essere stata al centro di una vera e propria 'caccia' a sfondo razziale.
Ovviamente sulla vicenda si sono gettati tutti, presidenti, vicepresidenti, giornalisti di prima, seconda e terza categoria, con tanto di servizio di Sky (fortunatamente mi sono perso gli altri) che tira in ballo Matteo Salvini e le sue critiche a Mario Balotelli (condivisibilissime, in quanto critiche sportive) sui meriti effettivi del giocatore per poter indossare la fascia di capitano della Nazionale. Insomma, sdegno profondo e generale, preoccupazione fino ai livelli più alti dello Stato e del mondo dello Sport per la piega razzista, e dagli e dagli. Certo, si conclude dando tutto per scontato, che con Salvini ministro... certo allora che il razzismo e Salvini non c'entrano nulla!!! Così come i tanto paventati raid contro i neri, la 'cartina geografica' della 'caccia al negro' e tutte queste amenità che esaltano il mondo fatato (e anche un po' malato) della Sinistra. La polizia che sta indagando sul caso avrebbe infatti escluso la pista razzista, in quanto almeno altri due episodi analoghi a quello che ha visto protagonista la giovane atleta di colore, si sarebbero già verificati nella zona, e avrebbero visto come vittime due persone 'bianche' (visto che il colore della pelle parrebbe tanto importare a certe aree politiche).
Ancora una volta, guarda caso, le fake news, di cui continua a essere accusata promotrice la Destra, arrivano invece dalla parte opposta. Si tratta di un'ulteriore caso in cui viene cavalcato (se non addirittura creato) un evento a sfondo razzista, per farlo rientrare di diritto nell'ennesimo 'falso' di una aggressione razziale mai avvenuta.