Musica rap nella mia testa, ma di quel ritmo dolce che unisce il suono del clarino allo scratchare del disco, mentre il sottofondo vocale si perde nella voluttuosità dei miei sensi. Sono in preda alle voglie mentre, nel centro di Milano, mi reco da Ludmilla Radchenko per la sua ultima esposizione. Penso, cosparso di pregiudizi, che mi troverò di fronte a un'autentica 'vaccata', e non solo perché la modella russa di Omsk classe 1978 ha realizzato una mucca che parteciperà all'edizione 2010 della Cow-Parade. In preda alla classica ignoranza 'grassa', ho già catalogato la bella Ludmilla come una simpatica perditempo nel mondo dell'arte, giusto un hobby per fare parlare di sé riviste compiacenti.
E invece... la sua serata in via Solferino si è trasformata in un vero successo e in una rivelazione per il sottoscritto.
Sotto l'attenta gestione di Simona Cochi, splendida organizzatrice della serata, ho potuto apprezzare come Ludmilla si sia messa di buona volontà a esplorare mille mondi lontani dal suo, provando e trovando nuova materia e ispirazione che non credo sia così banale esprimere. Poi ognuno sia libero di ironizzare, ma a me la pop art di Ludmilla Radchenko piace, e sono contento che abbia potuto esprimerla a Milano, dove Ludmilla ha il proprio Pop.Art.Studio in via Varanini.
"New York Underground", "Madonna Live Style" e "Amsterdam Temptation" sono alcuni dei nomi delle collezioni proposte da Ludmilla. Piace, fortissimamente piace. E, fra le ospiti presenti, anche qualche volto noto, come quello di Alessia Fabiani. Ma, personalmente, preferisco i dipinti di Ludmilla...
(foto di Massimiliano Bordignon)