giovedì 31 dicembre 2020
Un italiano su due pronto a denunciare il vicino: ecco l''altro' virus cinese
Non è un caso che tutto ciò, ovvero la realizzazione dell'agognato sogno prospettato dal socialismo, ovvero dividere e distruggere l'umanità attraverso la paura, parta proprio da un virus diffuso dalla Cina, tuttora regina di un mondo comunista mai sepolto, e ancora in grado di farsi strada in maniera vincente attraverso le maglie della globalizzazione, riuscendo perfino a umiliare le proprie vittime: dopo averle 'infette', ecco infatti che la Cina stipula con l'Europa (o meglio, con i suoi rappresentanti) un importantissimo accordo commerciale, autentico schiaffo in faccia alla 'nuova' America di Joe Biden.
Fatevi avanti dunque, spie e delatori, l'orrore dipinto da George Orwell è ormai calato fra noi.
mercoledì 30 dicembre 2020
Milano, 10 cm di neve mandano in crisi Beppe Sala
Milano il giorno dopo l'ampiamente prevista, e nemmeno troppo intensa, nevicata. Se ne parlava da giorni, e la notte fioccò. Tutto faceva preludere a un facile contenimento dei danni anche perché, malgrado l'intensità della caduta fosse discreta, alla mattina non si contavano più 10 centimetri di neve. Invece la città si è svegliata imbiancata, il che non sarebbe un male, se la cosa si fosse limitata ai tetti delle case, meno bene in mezzo alle strade e lungo i marciapiedi, in particolare i camminatoi che portavano a metropolitane e altri mezzi pubblici. Solo lo sforzo pietoso dei portinai ha impedito che la città diventasse una Caporetto per le gambe e le braccia dei milanesi.La neve ghiacciata fuori della stazione di Milano Rogoredo
Detto del primo giorno, pur nello sfacelo più totale dell''organizzazione' (presunta) della macchina messa in campo dalla giunta di Beppe Sala, il giorno dopo ci si sarebbe dovuti aspettare il totale dissolvimento delle ultimi propaggini 'bianche', anche perché poi, di neve, non ne è caduta più.
E invece, nulla, i meneghini hanno dovuto ancora compiere miracoli di equilibrismo per reggersi in piedi, mentre il sindaco rispondeva piccato alle naturali critiche dell'opposizione, in particolare alle parole di Matteo Salvini. Le foto che allego sono quelle delle lastre di ghiaccio all'uscita della stazione di Rogoredo, non proprio un luogo 'secondario' per la città, ma un'area che unisce una stazione ferroviaria e del metro. Due poveri anziani cercano, uno vicino all'altro, di aiutarsi con un carrello della spesa per arrivare alla fermata dell'autobus. Gli altri passanti piantano bene i piedi in terra per non scivolare in un paesaggio da renne e cani da slitta. Invece è Milano, e l'unico pupazzo di neve, da prendere a grosse pallate in faccia, dovrebbe essere quello con stampato il faccione del sindaco.
Milano Rogoredo: una lastra ghiacciata, dalla nevicata sono passate due notti... |
lunedì 21 dicembre 2020
MUSA Formazione, eccellenza dell’online grazie al fattore umano
Riccardo Campana, 'founder' di MUSA Formazione |
Una sede romana e tre pugliesi, quella che può essere considerata una vera e propria eccellenza italiana è nata vent'anni fa: "Il nostro è stato un percorso di crescita - racconta lo stesso Campana - nato dall'intuizione di come in Italia fossero sempre più necessarie nuove competenze e figure professionali, e fossero presenti nuove esigenze da parte delle aziende che dovevano adattarsi a questa evoluzione. Abbiamo cambiato il modo di fare formazione, sposando un 'mindset' diverso, mettendo sempre le persone e le loro esigenze al centro. È necessaria, infatti, una formazione che faccia leva proprio sul fattore umano con logiche di multi-disciplinarietà in linea con le richieste del settore professionale e aziendale”.
"Oggi vantiamo una community di circa 60mila utenti. Posso dire, senza falsa modestia, che il lockdown ha messo in evidenza quanto pionieristica fosse la mia visione di vent’anni fa", chiosa Campana.
MUSA ha come obiettivo quello di assicurare ai corsisti una formazione di qualità e garantire loro una reale crescita professionale.
giovedì 17 dicembre 2020
Terremoto a Milano, paura ma nessun danno
L'immagine diffusa dall'INGV |
Nessun danno è stato segnalato in città a cose e persone. “La magnitudo avvertita oggi a Milano è paragonabile a quella del terremoto del 1500 registrato nella stessa zona, mentre l’unico un po’ più forte è stato sentito a Monza nel 1400″. Lo ha detto Lucia Luzi, direttrice degli INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) della sezione di Milano. Le scosse, ha proseguito la Luzi, “sono di un numero proporzionale alla magnitudo di quella principale, e potranno essere avvertite nuovamente. Per ora però non ci aspettiamo grandi repliche”.
Secondo l’opinione comune, Milano non dovrebbe essere zona sismica, subendo solamente le propagazioni delle onde sismiche di terremoti ‘adiacenti’ (come nel caso del forte terremoto del Friuli che, nel 1976, venne sensibilmente avvertito anche nella metropoli lombarda). Eppure la storia ci racconta che Milano, in tempi antichi, è stata vittima di almeno 14 sismi. Lo conferma il conte Pietro Verri, insigne storico e scrittore che visse nel XVIII secolo e che, nella sua “Storia di Milano” sottolinea: “Raccolsi parimenti 14 memorie di terremoti in Milano. Questi furono negli anni 801, 1117 ai 3 gennaro con parti del febbraro; 1185, 1222, 1276, 29 luglio; 1287, 11 aprile; 1295, 17 settembre; 1473, 7 maggio; 1576, 1642, 13 giugno; 1695, 25 febbraro; 1755, 9 dicembre; 1759, 26 maggio; 1786, 6 aprile”.
Nel circondario di Milano si segnalano i sismi di Monza del 976 DC (magnitudo 3.9) e del 1396 (5.3) mentre Pavia venne colpita da quello della fine dell’anno 836 DC (3.6). Si scopre così che Milano, ma soprattutto il suo circondario, sono da considerarsi zona sismica. Per quanto riguarda i terremoti avvenuti altrove, ma i cui effetti si siano sentiti anche nel milanese, oltre al terremoto del 1976, le cronache danno ampio risalto a quello avvenuto nel veronese nel 1117. Venne percepito in tutta l’Italia settentrionale, con una magnitudo altissima, del 6.5.
L’unico di cui però si abbia notizia dettagliata relativamente ai disastri compiuti è quello del 1473. Le “Fonti per lo studio di terremoti in area padana nei secoli XI-XV” forniscono interpretazioni differenti: l’unica affidabile quasi coeva al fatto (i Diari di Cicco Simonetta, a capo della cancelleria sforzesca) racconta di pochi danni subiti dall’abitato cittadino. Nelle cronache successive gli effetti del terremoto vengono sempre più amplificati, fino ad arrivare a un cifra comunemente accettata di almeno duemila case distrutte e un numero non definito ma ancora più alto di vittime. Ne danno conferma il Morigia (1601, “Il terremoto fece gran danno e cascarono più di 2000 case”), il Benincasa (1653, “Forte terremoto, caddero 2000 case”) e il Ghilini (1666, “Fu sentito un grande terremoto per il quale più di due mila case andarono a terra con la morte di numero infinito di persone che in quelle abitavano”).
domenica 6 dicembre 2020
Fontana 'distrugge' il divieto di mobilità fra Comuni
Il Parlamento cambi i divieti sugli spostamenti introdotti nell'ultimo decreto del Governo per le festività "prima di Natale". E' la richiesta ribadita da Fontana. "C'è una possibilità che io ho fatto presente al presidente del Consiglio, e cioè che tutte le forze politiche si impegnino a portare con la massima urgenza in Parlamento la conversione del decreto legge e in sede di conversione modifichino il decreto medesimo. Visto che la conversione può essere fatta subito - ha specificato il governatore - se tutte le forze politiche decidono un percorso privilegiato, prima di Natale si potrebbe arrivare alla conversione e modificare le regole".
"Non avremmo mai potuto accettare soluzioni di questo genere", ha aggiunto. "Se i miei genitori abitano nel mio Comune posso andare a mangiare da loro - ha concluso - Se abitano a 500 metri ma in un altro Comune no. Mi si spieghi dal punto di vista sanitario la differenza". (fonte: ANSA)