martedì 5 novembre 2019

Mad Mood, quando la moda diventa fotografia

Una delle mie foto esposte a Lecce
Emozione, bellezza, estetica. Sensazioni, immagini, fotografie. Orgoglio. Mad Mood, la splendida 'creatura' inventata da Marianna Miceli, nome dantesco dai contorni rinascimentali. A Monteroni, provincia di Lecce, la moda sfilata sul carpet di Palazzo Giureconsulti a Milano si è evoluta nelle fotografie degli artisti presenti durante la due giorni andata in scena durante la Fashion Week.
L'Istituto Cordella, un pizzico di follia e profonda conoscenza della materia, si è messo in mostra ispirandosi niente meno che a Salvador Dalì e a Leonardo Da Vinci, ovvero quando il confronto con il genio non mette paura o soggezione.
E, fra gli 11 'artisti' presenti, figura anche il nome del sottoscritto. Per la prima volta sono stato onorato di questa definizione, sebbene chiaramente non la meriti. Ma le foto che sono state esposte a Palazzo Pino piacciono anche a me, che le ho scattate. In particolare quella alla dolcissima Martina Biondino, indossatrice e modella schiva ma dotata di quello charme che ha costretto il mio dito a ripetuti sforzi nello schiacciare la mia basica Nikon. Direttamente dal comunicato, ecco che la giornata del 3 novembre è stata definita "un evento davvero unico: “Collettiva Fotografica”, esposizione delle opere di 11 artisti della fotografia professionale, che si abbina ai giovani talenti dell'Istituto Cordella di Lecce... gli spazi espositivi di Palazzo Pino si riempiranno di opere d'arte da conoscere e ammirare. Undici artisti della fotografia metteranno in evidenza i loro scatti migliori, realizzati nel corso delle sfilate milanesi organizzate dal format Mad Mood per la Milano Fashion Week: Luciano De Marianis, Biagio Duca, Frida Rajabova, Beatris Brasoveanu, Massimiliano Bordignon, Leonardo Losito, Mattia Costantini, Maira Dragone, Piergiorgio Conte, Giovanni Perfetti, Emiliano Peluso".
Proseguendo lungo il comunicato è giusto tributare il doveroso omaggio a Mad Mood: " Giunte ormai alla sesta edizione, le sfilate Mad Mood sono ormai un appuntamento fisso all'interno della kermesse della moda meneghina, un punto di riferimento per stilisti emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo: internazionalizzazione, lancio di giovani designer e innovazione sono le parole d'ordine di questo evento di successo. A questo proposito, proprio i giovani designer dell'Istituto Cordella, uno dei main partner di Mad Mood, saranno protagonisti con i loro abiti anche a Palazzo Pino, permettendo al pubblico di toccare con mano la loro abilità. La Scuola di Moda Istituto Cordella nasce da una lunga esperienza familiare, di oltre 350 anni, nel campo della sartoria e della confezione. Dal 1783, anno in cui è nata la sartoria Cordella, l’obiettivo primario è stato di tramandare i propri metodi di taglio e confezione a chiunque volesse intraprendere la professione di sarto e stilista".

Il cartellone dell'evento di Lecce: ci sono anch'io!

sabato 2 novembre 2019

Chiara Galiazzo sostiene la campagna "Magnifico Donare"

Chiara Galiazzo nel video "Magnifico Donare"
E' stata presentata a Milano, presso il Museo Bagatti Valsecchi, la campagna "Magnifico Donare", tema la sensibilizzazione sul valore della donazione di sangue. In Italia attualmente i donatori di sangue sono un milione e 750mila e l’autosufficienza nazionale è in bilico in quanto, anche a causa del calo demografico, si delinea una diminuzione dei donatori 'stabili' fra le giovani generazioni. Nel medio periodo, la carenza strutturale di sangue potrebbe compromettere la salute delle persone che, a causa dell’anemia, sono costrette a sottoporsi a frequenti trasfusioni di sangue, come i pazienti affetti da Sindromi Mielodisplastiche e Beta-Talassemia. Di fronte allo scenario che si profila, è perciò fondamentale ribadire come donare il sangue sia, appunto, magnifico, un gesto salvavita e un atto di responsabilità verso i pazienti e i loro caregiver, le strutture ospedaliere e il Servizio Sanitario.
Testimonial dell'iniziativa la cantante veneta Chiara Galiazzo, che ha interpretato il brano che riprende il titolo della campagna stessa, "Magnifico donare" mentre, in piazza San Babila, sono già andate in scena cinque videoanimazioni open air legate al tema del dono. "Sono davvero felice di essere stata coinvolta in questa iniziativa", ha detto la Galiazzo, "che vuole ricordare a tutti come donare il sangue significhi donare speranza, un’azione semplice per chi la compie ma che può cambiare la vita di persone che devono ricorrere a frequenti trasfusioni di sangue". E sulla canzone ha aggiunto: "Ci siamo ispirati al valore della donazione per scrivere un brano originale dedicato alla campagna, in grado di emozionare il pubblico e avvicinarlo al tema attraverso testo e melodia".

Papillomavirus, conoscerlo per prevenirlo

Una campagna per contrastare e prevenire il Papillomavirus è stata lanciata in una conferenza stampa a Milano. Una declinazione social, attraverso Instagram, Facebook e YouTube, più il portale www.ioscelgo.it, renderanno possibile approfondire tutte le informazioni sulle patologie e le opportunità di prevenzione. “Il Papillomavirus non sceglie, tu sì” è il titolo pensato, per rendere maggiormente consapevoli i genitori di figli adolescenti e le madri più giovani. I numeri sono chiari: in Italia ogni anno si registrano infatti quasi 5mila casi di tumori attribuiti ad infezioni croniche collegate a ceppi oncogeni del Papillomavirus.
Ogni anno in Italia si registrano quasi 5.000 casi di tumori HPV-correlati attribuiti ad infezioni croniche collegate a ceppi oncogeni del Papillomavirus umano (HPV)1. Numeri che aumentano il livello di attenzione attorno alle patologie HPV-correlate, spesso percepite come un pericolo esclusivamente al femminile associato al cancro della cervice uterina e sottovalutando, quindi, l’importante incidenza che il virus può avere anche tra i maschi, vittime anch'essi di malattie causate dall'HPV come il cancro anale o i condilomi genitali.
Secondo l’ultimo rapporto Censis, che ha analizzato il livello di consapevolezza dell’HPV tra i genitori di figli adolescenti, si è passati da un livello di conoscenza del virus del 85.1% nel 2017 all’88.3% di oggi3 con una ricerca delle informazioni che passa sempre di più attraverso i professionisti della salute (53.2% nel 2019 vs 39.1 % nel 2017) piuttosto che tramite Dottor Google (26.7% nel 2019 vs 30.7% nel 2017). Tuttavia, emerge un bisogno informativo solo in parte soddisfatto, in particolare sui rischi di contrarre il virus, i meccanismi con cui agiscono tutti gli strumenti di prevenzione e la loro efficacia.

venerdì 1 novembre 2019

Commissione Segre, un altro passo verso lo Psicoreato

La solita pagina 'sdraiata' de La Repubblica
Francamente non so quasi chi sia la signora Liliana Segre e non mi interesserebbe saperlo se non fosse che, nel suo nome, l'Italia dei Benpensanti sta arrivando a chinarsi all'ennesima decisione illiberale di un governo inginocchiato di fronte al presunto ideale dell'integralismo globalizzante del politicamente corretto. Pare che molte persone abbiano insultato la suddetta signora Segre, di origine ebraica, e internata in giovane età in un campo di concentramento nazista. Ignoro i motivi degli insulti, peraltro aspetto comune legato a qualsiasi personaggio pubblico navighi con il proprio faccino o avatar in rete.
Adesso però, per merito o colpa sua, una commissione deciderà fino a che punto un insulto sarà passibile di essere considerato 'reato', se e come potremo esprimere la nostra opinione, in maniera forte, a volte perfino volgare, attraverso un sistema, quello della rete, da sempre patrimonio esclusivo di una libertà di espressione totale, quella libertà che riflette l'intrinseca vaporosità e lucida follia dell'animo umano.
Non ho mai augurato morti o stupri a chicchessia, sicuramente ho invece insultato in rete. Ho espresso tutto il mio disprezzo per Laura Boldrini, giusto per fare l'esempio di una delle tante presunte 'vittime' degli attacchi (più che giustificati) del web.
Rivendico il diritto di odiare, non tanto la signora Segre, di cui non mi frega assolutamente nulla, ma chi mi pare. Da oggi invece, potremo arrivare al punto in cui perfino il classico 'governo ladro' verrà visto come un pericoloso atto incendiario.
Mi chiedo: chi stabilirà il gradiente di odio da considerarsi accettabile? Ovviamente i prodi presenti in questa commissione, immagino legati al Centrosinistra, mandria di cattocomunisti, almeno a giudicare dal voto in aula. Rischieremo che il classico "Piove governo ladro" arrivi a diventare una frase inaccettabile? "Zingaro di merda" potrà essere pronunciato impunemente come oggi, magari dopo avere patito l'ennesimo furto o tentativo di violenza da parte di una etnia storicamente dedicata alla delinquenza?
Odi et amo, due facce della stessa medaglia, ma non c'è bisogno di scomodare Catullo per ribadire quanto l'odio sia una parte fondamentale e necessaria della nostra anima, barometro e indicatore del disagio provato nel condividere il nostro spazio vitale, o anche solo mentale, con persone, animali o cose che, se possibile, saremmo lieti di allontanare, disintegrare, rendere distanti da noi.
L'istituzione della Commissione Segre è l'ennesima scelta discutibile legata alla follia del 'politically correct', mentre dall'altra parte la parola 'fascista' viene utilizzata come una pistola fumante per tacere qualsiasi legittima opposizione.
Siano benvenuti gli 'haters' quindi, se questi ultimi ci mantengano liberi di fare, dire e pensare ciò che vogliamo. Del resto, prima ancora che qualcuno si accorgesse dell'esistenza della signora Segre, nessuno fiatò di fronte alle campagne di demonizzazione e vero e proprio odio messe in campo nei confronti di Silvio Berlusconi, sfociate nel lancio di una statuetta che lo ferì al capo (molti addirittura esultarono per l'accaduto), per non parlare dell'odio profuso a piene mani nei confronti di Matteo Salvini e della Lega (di cui Chef Rubio e il vignettista Vauro sono due campioni quotidiani, con la connivenza del mainstream mediatico), nei confronti del quale atti di violenza reale e non sono stati messi in atto più volte e mai condannati pubblicamente.
Per concludere, anche io sono scandalizzato dal voto sulla Commissione Segre. Sono scandalizzato che nessuno abbia votato contro...