Questa volta la scusa pronta è quella del viaggio in aereo. La prossima volta sarà il viaggio in treno. Poi quello in auto. Presto arriveremo alla bicicletta, anche se sembra che il Milan sia giunto piuttosto alla frutta prima ancora di cominciare.
Contro il Bayern Monaco, nella Audi Cup, i rossoneri beccano la quarta sconfitta consecutiva, un poker netto e chiaro, un 4-1 che non lascia scampo, secondo me sia chiaro, a nessun genere di giustificazione: se escludiamo il ‘travolgente’ successo di Varese (2-0 all’’Ossola’ contro una degnissima squadra di Lega Pro), per il Milan si segnalano 12 gol subiti nelle ultime in 5 partite et voilà, mi dispiace vedere Leonardo su quella panca che già scotta anche se il primo che osa criticarlo gli mando la ‘volante’ a casa…
Abbiamo stabilito che il Milan è più debole del Club America (e direi che non ci sta), del Chelsea (e ci sta), dell’Inter (ci sta, ma ai tifosi rossoneri fa male ammetterlo) e, da stasera, anche del Bayern Monaco. Ci sta anche questo, ma i ‘ci sta’ cominciano a diventare un po’ troppi, come le scuse accampate dopo ogni sconfitta.
Per cominciare a temprare i tifosi milanisti alle imminenti avversità di una stagione che, almeno per ora non promette di certo bene, vi anticipo ciò che il buon Leonardo dirà ai vari Televideo, Mediavideo (Blogosfere innanzitutto…), ecc., ecc. per cercare di giustificare una presunta possibile (ma se si va avanti di questo passo, inevitabile) serie di ko in campionato.
1.a giornata, 23 agosto – Siena-Milan
In Toscana fa caldo di questi tempi, il campionato è appena cominciato, un passo falso all’inizio ci può stare, la squadra è ancora incompleta ma il mercato si chiude al 31 agosto.
2.a giornata, 30 agosto – Milan-Inter
L’Inter è campione d’Italia non per caso, il campionato è appena cominciato, un passo falso all’inizio ci può stare, la squadra è ancora incompleta ma abbiamo ancora un giorno di tempo per piazzare gli ultimi ritocchi.
3.a giornata, 13 settembre – Livorno-Milan
In Toscana fa caldo di questi tempi, siamo solo alla terza giornata e c’è tempo per recuperare, purtroppo non abbiamo potuto apportare i ritocchi che volevamo, comunque Beckham torna a gennaio.
4.a giornata, 20 settembre – Milan-Bologna
Anche l’anno scorso abbiamo perso in casa con il Bologna evidentemente non ci porta bene, siamo solo alla quarta giornata e c’è tempo per recuperare, comunque Beckham torna a gennaio.
5.a giornata, 23 settembre – Udinese-Milan
Giocare due partite a distanza di pochi giorni è molto pesante, l’Udinese in casa lo sappiamo è forte, non siamo abituati a giocare in notturna, comunque Beckham torna a gennaio.
6.a giornata, 27 settembre – Milan-Bari
Giocare tre partite a distanza di pochi giorni è molto pesante, ormai non ci sono più squadre ‘piccole’, il Bari ha mostrato l’anno scorso in Serie B di che pasta è fatto, comunque Beckham torna a gennaio.
Continua a leggere su Milano 2.0
giovedì 30 luglio 2009
mercoledì 29 luglio 2009
Donne e motori, sto arrivando dal Nürburgring...!
Ragazzi, buona sera, pant, pant... uff... sono appena sbarcato a Linate dalla potente Germania, dove attenzione udite udite... ho avuto la grande possibilità di visitare il circuito del Nürburgring! Come chissenefrega? E va beh, aspettate almeno di leggere il post... ve ne racconterò... oddio... qualche aspetto negativo c'è pure stato... però sono vivo, e tanto mi basta... allora a presto per quanto riguarda i motori, per il resto sarò presto da queste parti a trapanare...
lunedì 27 luglio 2009
Giuseppe Rossi è del Milan, anzi, no...
Tutto ciò che aleggia attorno a 'casa Milan' in questi ultimi tempi assume contorni strani e misteriosi, con aspetti poco chiari e un tantino burleschi. E' di questo livello la notizia, rincorsasi in queste ultime ore, dell'acquisto, da parte rossonera, del nazionale azzurro Giuseppe Rossi. La notizia sarebbe stata data (ma non è dato sapere se come fonte primaria) da Radio24, mentre RadioRadio avrebbe preso le distanze dalla vicenda.
Ma cosa è successo? In pratica, sul sito del club rossonero, sarebbe comparsa per pochi secondi la notizia dell'acquisto dell'attaccante classe 1987. Meno di un minuto, giusto il tempo di far correre la cosa nel mondo del web. Poco dopo della storia non ci sarebbe più stata traccia, senza conferme né smentite, tanto meno in siti spagnoli. In realtà, però, se si fosse trattato dello scherzo di un 'hacker', va anche detto che probabilmente sarebbe occorso più tempo per riparare il 'danno'. Spingiamoci ancora più in là con la fantasia: e se fosse stato lo stesso Milan a 'mettere in giro' la cosa per far vedere che 'eppur si muove'? Il mistero, insomma, rimane...
La prima battuta dell'articolo pubblicato anche su Milano 2.0
Ma cosa è successo? In pratica, sul sito del club rossonero, sarebbe comparsa per pochi secondi la notizia dell'acquisto dell'attaccante classe 1987. Meno di un minuto, giusto il tempo di far correre la cosa nel mondo del web. Poco dopo della storia non ci sarebbe più stata traccia, senza conferme né smentite, tanto meno in siti spagnoli. In realtà, però, se si fosse trattato dello scherzo di un 'hacker', va anche detto che probabilmente sarebbe occorso più tempo per riparare il 'danno'. Spingiamoci ancora più in là con la fantasia: e se fosse stato lo stesso Milan a 'mettere in giro' la cosa per far vedere che 'eppur si muove'? Il mistero, insomma, rimane...
La prima battuta dell'articolo pubblicato anche su Milano 2.0
Milito bum-bum, Mourinho scorda Ibra e Leonardo comincia a rimpiangere d'aver accettato la panca
L'Inter supera il Milan con il punteggio di 2-0 nell'inusitato derby di Boston davanti a quasi 70 mila spettatori, un risultato che riporta il sorriso in casa nerazzurra dopo l'addio di Ibrahimovic, mentre regala orizzonti sempre più cupi all'anemico Milan di Leonardo. I nerazzurri vincono il primo confronto diretto della stagione, valido per il World Football Challenge, con un secco 2-0 che matura con il classico 'stile all'inglese', ovvero con un gol per tempo. Diego Milito, già uomo-derby a Genova, si autoincorona 'Principe' anche della stracittadina milanese infilando per due volte la porta difesa da Kalac, al 4' e al 75'...
Continua a leggere su Milano 2.0
Continua a leggere su Milano 2.0
domenica 26 luglio 2009
Milan-Inter, il derby: le sfide finite tanto... a poco
Milan-Inter, ovvero il derby della Madonnina, una sfida ricca di fascino, di reti e… anche di risultati roboanti. A volte perdere la sfida con i ‘cugini’ fa talmente male, che quasi quasi preferisci il disastro che una sconfitta all’ultimo minuto o su autorete. Il ko tremendo è quasi una ‘catarsi’ ed è questa l’unica consolazione che trovano gli sconfitti di fronte al’esultanza quasi insperata e va detto, spesso contenuta, di chi sa che simili regali, nella storia della sfida rossonerazzurra, avvengono molto raramente. Però sono avvenuti. Nella storia del derby della Madonnina sono molti i risultati a sensazione. La prima vera batosta la prende il Milan, nel 1910, quando i rossoneri cedettero al Campo Milan di via Bronzetti per 0-5 contro i rivali (tripletta di Capra), che pochi giorni dopo bissarono il successo imponendosi 5-1. Un anno dopo il Milan però si rifà travolgendo gli avversari in casa per 6-3 (doppiette del sempiterno Van Hege e di Tobias). Lo scarto più grande di sempre in un derby si registra però il 3 marzo 1918, nella finale della Coppa Mauro, quando il Milan travolse i cugini per 8-1, con cinque gol di Cevenini I, due di Cevenini III e uno di Marini...
Continua a leggere su Milano 2.0
Continua a leggere su Milano 2.0
Milan-Inter, il derby: 3.a stracittadina all'estero
La rivalità fra Milan e Inter, da qualsiasi parte la si voglia guardare, e dovunque questa sfida si giochi, è sempre stata estremamente affascinante. La maggior parte delle statistiche accettate riconosce quello di questa notte come il derby milanese numero 270. I rossoneri guidano il bilancio complessivo con 106 successi contro i 91 dei nerazzurri, mentre sono 72 i pareggi. Interessante notare come, andando a ritroso nel tempo, si scopra come l’ultimo pareggio risalga ormai al lontano 24 ottobre 2004, uno 0-0 di campionato con il Milan squadra di casa. Da allora sono stati ben 11 i derby giocati (9 di campionato e 2 di Champions League), con 6 vittorie milaniste e 5 interiste...
Continua a leggere su Milano 2.0
Continua a leggere su Milano 2.0
sabato 25 luglio 2009
Anche Ancelotti boccia il Milan: rossoneri ko 2-1
Seconda partita valida per il World Football Challenge e seconda sconfitta consecutiva per il Milan che, davanti ai 72 mila spettatori dell''M&T Bnak Stadium' di Baltimora è stato piegato dal Chelsea di Carlo Ancelotti con il punteggio di 2-1. Dopo la sconfitta con i messicani del Club America arriva così quella contro gli inglesi che già l'anno scorso maramaldeggiarono 5-0 contro i rossoneri.
Questa volta la sfida è stata quanto meno più equilibrata: 'blues' in vantaggio al 7' con Drogba, mentre il pareggio temporaneo del Milan viene firmato al 37' da Seedorf con un gran tiro da fuori area. Nella ripresa, al 69', il gol di Zhirkov che ha deciso la partita a favore dei londinesi. Il Milan chiuderà la propria 'campagna americana' domenica 26 a Boston nel derby con l'Inter. Da segnalare che, amichevole di varese a parte, nelle tre partite disputate in America la squadra di Leonardo ha subito una media fissa di due reti per gara.
Questa volta la sfida è stata quanto meno più equilibrata: 'blues' in vantaggio al 7' con Drogba, mentre il pareggio temporaneo del Milan viene firmato al 37' da Seedorf con un gran tiro da fuori area. Nella ripresa, al 69', il gol di Zhirkov che ha deciso la partita a favore dei londinesi. Il Milan chiuderà la propria 'campagna americana' domenica 26 a Boston nel derby con l'Inter. Da segnalare che, amichevole di varese a parte, nelle tre partite disputate in America la squadra di Leonardo ha subito una media fissa di due reti per gara.
giovedì 23 luglio 2009
Ibra lascia il ritiro dell'Inter, lunedì sarà blaugrana
Un altro passo importante verso l’addio di Zlatan Ibrahimovic all’Inter si è compiuto nel tardo pomeriggio americano di giovedì: Zlatan Ibrahimovic ha lasciato il ritiro dell’Inter e se ne è tornato in Svezia. In pratica è arrivato il momento dei saluti e degli addii. Qualcuno avrà pure tirato un sospiro di sollievo. Come riporta anche il sito dell’Inter, dopo l'allenamento individuale del campus Harvard e il pranzo in hotel, lo svedese di origine slava ha salutato José Mourinho e la squadra prima di mettersi in viaggio per l’Europa. Cito il sito nerazzurro: ‘L'attaccante, in accordo con la Società, lascia il ritiro estivo 2009 dell'Inter negli Stati Uniti per far rientro in Europa a seguito della trattativa di calciomercato che lo riguarda’. Lunedì ‘Ibra’ verrà presentato a Barcellona con la sua nuova maglia. Vi posso anticipare fin d’ora che si dichiarerà tifoso della squadra blaugrana ‘fin da bambino’...
'Happy Hour' no grazie, io voglio la 'Sad Hour'
Aridateme la ‘Sad Hour’. Cos’è? Beh, facile. L’opposto dell’’Happy Hour’, questa scure pendente sul nostro capo, sui nostri tramonti ormai condannati e costretti al peso insopportabile di bicchieri ad alto tasso di gradazione anche quando la temperatura estiva raggiunge i 40°. Voglio tornare al servizio bar in stile anni ’60 o anche ’70, e pure ’80: basta ‘Martini Sbagliati’, ‘Cuba’ e altri cocktail dai nomi effervescenti. D’ora in poi quando esco voglio solo e soltanto bere Crodino, Sanbitter e Camparino proprio se si vuole trasgredire, mentre da mettere sotto ai denti portatemi niente più che patatine e olivette.
L’’Happy Hour’ la lascio volentieri a coloro che non temono di mischiare i propri germi a quelli di tutti coloro che spingendosi, urlando e ansimando toccano, tastano, soppesano e ammiccano tutte le ‘prelibatezze’ disposte sui tavoli, senza tenere presente che su queste, ormai è stato appurato, si depositano decine di diversi tipi di urea dei simpatici presenti in sala che nemmeno conoscete: in pratica vi beccate i residui del piscio altrui, vicenda a dir poco scioccante o financo intrigante se stessimo parlando di bondage femminile, meno visto che intorno a voi ci saranno diversi ‘ragionier Rossi’ e ‘geometra Bianchi’ di cui volentieri ignoriamo gli aspetti sessuali più intimi.
L’’Happy Hour’ fra l’altro nasce come un qualcosa di distintivo. Ormai invece la fanno tutti, e ciò la rende ancora più triste. Dalle 7 del pomeriggio in poi c’è gente che evita la famiglia pur di non mancare l’appuntamento (spesso in occhiali scuri anche se fuori c’è pieno sole) con la ‘caipiroska del pomeriggio’.
Chi tra voi che mi legge si ricorda, a Milano, del vecchio e sano ‘Moscatelli’? In Corso Garibaldi, un personaggio a dir poco pittoresco, ancora legato al classico ‘bianchino’. Da lui l’olivetta era assicurata, e forse anche la patatina, ma era la tua perdio, servita nella vaschetta d’ordinanza. Ora ‘Moscatelli’ è un posto ‘che fa figo’. Molto trendy, o supposto tale, come per tutto ciò che ruota attorno alla deprecabile ‘Happy Hour’. Di fronte a tutto ciò io torno ‘Sad’, per un’ora tutta mia, senza caos, gente che ti spinga, che parli a voce alta, a caccia di sfoghi dopo un giorno vissuto a base di frustrazioni. Vorrei un posto seduto da solo, a un vecchio tavolo rotondo, come in ‘1984’ al ‘Bar della Vittoria’. Sorseggio un chinotto, o una spuma. Leggo la cronaca locale. Domenica gioca il Milan. Può essere sufficiente per arrivare fino a sera, e poi, fra poco, comincia ‘Rischiatutto’…
L’’Happy Hour’ la lascio volentieri a coloro che non temono di mischiare i propri germi a quelli di tutti coloro che spingendosi, urlando e ansimando toccano, tastano, soppesano e ammiccano tutte le ‘prelibatezze’ disposte sui tavoli, senza tenere presente che su queste, ormai è stato appurato, si depositano decine di diversi tipi di urea dei simpatici presenti in sala che nemmeno conoscete: in pratica vi beccate i residui del piscio altrui, vicenda a dir poco scioccante o financo intrigante se stessimo parlando di bondage femminile, meno visto che intorno a voi ci saranno diversi ‘ragionier Rossi’ e ‘geometra Bianchi’ di cui volentieri ignoriamo gli aspetti sessuali più intimi.
L’’Happy Hour’ fra l’altro nasce come un qualcosa di distintivo. Ormai invece la fanno tutti, e ciò la rende ancora più triste. Dalle 7 del pomeriggio in poi c’è gente che evita la famiglia pur di non mancare l’appuntamento (spesso in occhiali scuri anche se fuori c’è pieno sole) con la ‘caipiroska del pomeriggio’.
Chi tra voi che mi legge si ricorda, a Milano, del vecchio e sano ‘Moscatelli’? In Corso Garibaldi, un personaggio a dir poco pittoresco, ancora legato al classico ‘bianchino’. Da lui l’olivetta era assicurata, e forse anche la patatina, ma era la tua perdio, servita nella vaschetta d’ordinanza. Ora ‘Moscatelli’ è un posto ‘che fa figo’. Molto trendy, o supposto tale, come per tutto ciò che ruota attorno alla deprecabile ‘Happy Hour’. Di fronte a tutto ciò io torno ‘Sad’, per un’ora tutta mia, senza caos, gente che ti spinga, che parli a voce alta, a caccia di sfoghi dopo un giorno vissuto a base di frustrazioni. Vorrei un posto seduto da solo, a un vecchio tavolo rotondo, come in ‘1984’ al ‘Bar della Vittoria’. Sorseggio un chinotto, o una spuma. Leggo la cronaca locale. Domenica gioca il Milan. Può essere sufficiente per arrivare fino a sera, e poi, fra poco, comincia ‘Rischiatutto’…
Al Milan Inzaghi non basta più, e così arriva il ko
Questa vlta Inzaghi, lo 'stellone', i sorrisi di Galliani, varie ed eventuali non bastano più. Niente da fare per il Milan, che alla terza uscita, la prima valida per il World Football Challenge, deve cedere la posta piena. I rossoneri, ad Atlanta, sono infatti stati sconfitti dai messicani del Club America con il punteggio di 2-1. Tutte nella ripresa le reti: vantaggio messicano con Esqueda al 55', pareggio temporaneo del 'solito' Inzaghi (quarta rete per 'SuperPippo' in tre uscite) al 65', ma gol decisivo ancora del Club America con Marquez all'84'.
Il Milan era sceso in campo con la seguente formazione: Storari, Antonini, Nesta, Favalli, Jankulovski; Gattuso, Seedorf, Flamini, Zigoni, Inzaghi, Ronaldinho. La prossima partita del torneo è in programma fra due giorni a Baltimora, contro il Chelsea di Carlo Ancelotti.
Il Milan era sceso in campo con la seguente formazione: Storari, Antonini, Nesta, Favalli, Jankulovski; Gattuso, Seedorf, Flamini, Zigoni, Inzaghi, Ronaldinho. La prossima partita del torneo è in programma fra due giorni a Baltimora, contro il Chelsea di Carlo Ancelotti.
venerdì 17 luglio 2009
Extras, alla scoperta delle 'attrici senza battute'
Da 'Outlander' ecco la canadese Amy Kerr
Chi di voi ha visto il telefilm inglese targato BBC ‘Extras’? Quello interpretato da Ricky Gervais (protagonista della fortunata serie ‘The Office’) che parla di una comparsa cinematografica alla perenne ricerca di una gloria che mai troverà. Su queste pagine faremo qualcosa di simile, anche se in chiave rigorosamente femminile. Insomma, quando vi chiederete ‘guarda che bella fighetta in questo film, peccato non abbia un ruolo importante’ senza sapere ovviamente da chi sia interpretata la ‘bella fighetta’ in questione, io sarò lì pronto ad aiutarvi, offrendovi valide alternative alle attrici più strombazzate. Per un nome famoso ce ne sono 50 che nessuno conoscerà mai, condannati alle retrovie di passaggi senza battute, sorrisi senza espressione, gesti che durano pochi secondi. E così cominciamo da Amy Kerr, protagonista, si fa per dire, di una fuggevole comparsata nel film ‘Outlander – L’ultimo vichingo’ uscito pochi giorni fa e interpretato da Jim Caviezel, Sophia Myles, John Hurt e Ron Perlman, insomma, non certo bruscolini. Che cosa combina Amy Kerr? A film cominciato da nemmeno mezzora è la ragazza che, nel salone dove si svolge la festa vichinga, gira il mestolo all’interno di un grosso pentolone e sembra annoiata dalle vanterie di caccia di Boromir (Cliff Saunders). Uno sguardo come a dire ‘Però, e chissenefrega?’. E’ tutto.
Nata il 12 aprile 1979 nella cittadina canadese di Halifax, in Nova Scotia, Amy Kerr in realtà ha avuto maggiore successo come modella, lavoro in cui ha ricevuto diversi attestati e benemerenze. La sua vera passione però è da sempre stata il cinema: nessun ruolo da protagonista o da co, ma diverse piccole ‘presenze’, lavorando assieme a Cybil Sheppard e Tim Matheson in ‘Martha Inc.’, con Dean Cain, Brian Bosworth e Mimi Kuzyk in ‘Phase IV’ e con Sebastian Spence, Chris Shuyer, Ryan Scott Greene e Nigel Bennett in ‘A Bug And A Bag of Weed’. Il suo primo ruolo nel 1999, mentre nel 2009 prenderà parte a tre film, nell’ultimo dei quali ‘Siren AM’, dovrebbe trovare uno spazio decisamente superiore. Allora, come si dice in gergo, ‘in culo alla balena!’...
Nata il 12 aprile 1979 nella cittadina canadese di Halifax, in Nova Scotia, Amy Kerr in realtà ha avuto maggiore successo come modella, lavoro in cui ha ricevuto diversi attestati e benemerenze. La sua vera passione però è da sempre stata il cinema: nessun ruolo da protagonista o da co, ma diverse piccole ‘presenze’, lavorando assieme a Cybil Sheppard e Tim Matheson in ‘Martha Inc.’, con Dean Cain, Brian Bosworth e Mimi Kuzyk in ‘Phase IV’ e con Sebastian Spence, Chris Shuyer, Ryan Scott Greene e Nigel Bennett in ‘A Bug And A Bag of Weed’. Il suo primo ruolo nel 1999, mentre nel 2009 prenderà parte a tre film, nell’ultimo dei quali ‘Siren AM’, dovrebbe trovare uno spazio decisamente superiore. Allora, come si dice in gergo, ‘in culo alla balena!’...
Ecco due 'scatti' di Amy sul set del film 'Outlander'...
Signore e signori, ecco a voi Amy Kerr...
giovedì 16 luglio 2009
Il 'tavolinho' di Ronaldinho e altre amenità...
Il Milan e i brasiliani, la storia diventa comica. A cominciare da quelli che ci sono già, in rossonero, vedi Ronaldinho, e dal 'mantra' che Silvio Berlusconi gli avrebbe fatto recitare su un tavolino dello spogliatoio in stile 'nonnismo alpino': ci mancava un bicchiere di grappa Julia da trangugiare e un balletto su un piede solo ed ecco, oplà, il Ronaldinho leader dello spogliatoio (e stranamente privato di una fascia di capitano che ancora non mi capacito possa essere finita sul braccio di Ambrosini) è servito.
'Sono un campione o non lo sono?' avrà amleticamente detto ad alta volce il Gaucho. 'Ma certo che lo sei!', la secca replica del Premier. 'Ma certo che lo sono!' avrebbe ripetuto asininamente 'o brasileiro, sempre più convinto dei propri mezzi e pronto a guidare il Milan in cima alle vette del campionato. Bastava questo? Un balletto sul tavolino? A saperlo prima... nel frattempo, per l'occasione, pare che un inserviente di Milanello sia poco dopo salito sul tavolino cercando di intuire i prossimi numeri del Superenalotto... vedremo...
Continua a leggere su Milano 2.0
'Sono un campione o non lo sono?' avrà amleticamente detto ad alta volce il Gaucho. 'Ma certo che lo sei!', la secca replica del Premier. 'Ma certo che lo sono!' avrebbe ripetuto asininamente 'o brasileiro, sempre più convinto dei propri mezzi e pronto a guidare il Milan in cima alle vette del campionato. Bastava questo? Un balletto sul tavolino? A saperlo prima... nel frattempo, per l'occasione, pare che un inserviente di Milanello sia poco dopo salito sul tavolino cercando di intuire i prossimi numeri del Superenalotto... vedremo...
Continua a leggere su Milano 2.0
martedì 14 luglio 2009
Tutti i blog italiani in sciopero? Non credo...
Ed eccomi qua, pronto a lavorare, pronto a esprimermi, pronto ad 'alzare la voce contro coloro che alzano la voce'... Chi ha detto che i blogger italiani scendono compatti in sciopero contro il ddl Alfano? Mettere il bavaglio? Abbassare il livello della democrazia?
Io non ci sto, e anzi sottolineo che in Italia, di stronzate in giro su siti, giornali e tivù, se ne leggono e se ne sentono pure troppe. Insomma, un giro di vite è necessario, anche a scapito di tutte quelle 'preziose libertà democratiche' che sembrano tanto indispensabili a chi le usa come scudo della propria incapacità di autoregolarsi... quindi, armiamoci di penna e tasto, e scriviamo per esprimere il nostro dissenso da chi dissente...
Io non ci sto, e anzi sottolineo che in Italia, di stronzate in giro su siti, giornali e tivù, se ne leggono e se ne sentono pure troppe. Insomma, un giro di vite è necessario, anche a scapito di tutte quelle 'preziose libertà democratiche' che sembrano tanto indispensabili a chi le usa come scudo della propria incapacità di autoregolarsi... quindi, armiamoci di penna e tasto, e scriviamo per esprimere il nostro dissenso da chi dissente...
lunedì 13 luglio 2009
Vecchio Milan vs. Nuovo Milan:
trovate almeno dieci differenze...
Il ‘nuovo’ Milan di Leonardo esordisce a Varese in una calda giornata di luglio (come quasi tutte le giornate di luglio). E a chi mi trova le differenze rispetto alla passata stagione gli regalo un cioccolatino. 2-0 ai ‘cugini’ del Varese, doppietta di Pippo Inzaghi, sembra un film già visto: primo gol con scatto sul filo del fuorigioco, secondo dopo una ubriacante azione di Ronaldinho. Squilli. Qualche applauso. Qualche rimbrotto a Berlusca seduto in tribuna a fianco del ‘fido’ Galliani.
In realtà il ‘nuovo’ Milan di Leonardo è il ‘solito’ Milan che abbiamo imparato ad amare/odiare negli ultimi anni: sempre alla ricerca della buona giocata, che magari ti viene meglio se hai grandi giocatori in rosa (un nome: Kakà), a caccia di qualche impervio incaponirsi in movimenti con poco costrutto. Il ‘solito’ palo di Seedorf su punizione calciata da 76 metri. Applausi. Un po’ di noia, con il giornale usato un po’ a mo’ di berretto da ‘magut’ (aiuto muratore in milanese, ndr), un po’ come ventaglio...
Continua a leggere su Milano 2.0
In realtà il ‘nuovo’ Milan di Leonardo è il ‘solito’ Milan che abbiamo imparato ad amare/odiare negli ultimi anni: sempre alla ricerca della buona giocata, che magari ti viene meglio se hai grandi giocatori in rosa (un nome: Kakà), a caccia di qualche impervio incaponirsi in movimenti con poco costrutto. Il ‘solito’ palo di Seedorf su punizione calciata da 76 metri. Applausi. Un po’ di noia, con il giornale usato un po’ a mo’ di berretto da ‘magut’ (aiuto muratore in milanese, ndr), un po’ come ventaglio...
Continua a leggere su Milano 2.0
venerdì 10 luglio 2009
Mourinho: "Non ho la rosa dei miei sogni, per vincere la Champions League serve qualità"
José Mourinho come sempre, come ogni volta esprima parola, formula concetti interessanti, chiari, precisi, senza fili d'erba dietro a cui nascondersi. Succede anche nella conferenza stampa relativa al primo giorno di raduno dell'Inter: "Tutti mi fanno paura e nessuno mi fa paura" si riferisce alle principali avversarie del campionato. "Se l'hanno scorso avevo detto che non ero un pirla, quest'anno dico che chi pensi di non dover migliorare è un pirla".
Quindi via come un treno a parlare dei singoli: "Ibra? Non è una sorpresa per me che lui sia qua. Non ho mai pensato che potesse andare via. Poi certo è un giocatore che ha ambizioni, non vedo perché non debba fare un grandissimo campionato come l'anno scorso. Quaresma, come tutti, merita una seconda chance. Nel precampionato potrà esaltarsi senza pressioni giocando contro grandi squadre, visto che io nelle amichevoli do lo stesso spazio a tutti".
E ancora, su un gradito ritorno: "Suazo? Mi piace, è un giocatore diverso. Paragonare Suazo con Milito, Balotelli e Ibra è impossibile...
Continua a leggere su Milano 2.0
Quindi via come un treno a parlare dei singoli: "Ibra? Non è una sorpresa per me che lui sia qua. Non ho mai pensato che potesse andare via. Poi certo è un giocatore che ha ambizioni, non vedo perché non debba fare un grandissimo campionato come l'anno scorso. Quaresma, come tutti, merita una seconda chance. Nel precampionato potrà esaltarsi senza pressioni giocando contro grandi squadre, visto che io nelle amichevoli do lo stesso spazio a tutti".
E ancora, su un gradito ritorno: "Suazo? Mi piace, è un giocatore diverso. Paragonare Suazo con Milito, Balotelli e Ibra è impossibile...
Continua a leggere su Milano 2.0
Dark Lady + Occhi a Mandorla = Fascino Irresistibile
Intermezziamo un poco con qualche bella immagine di... contorno... già sapete quanto mi affascini il mondo del dark e dell'oscurità. E, qualcuno fra voi, chi mi conosce, sa anche quanto mi affascini il mondo dell'Oriente.
Dark+Oriente, ed ecco che il gusto e il coinvolgimento raddoppia. La sensazione di piacere che provo nell'osservare i lineamenti di una ragazza orientale è davvero estrema, e se poi questa è avvolta in un contesto gotico, ecco che tale piacere assume vette di edonismo assoluto. "Occhi a Mandorla! Come?". "Oci a Mandola!" (pronuncia originale...). E cosa guardano quegli occhi così stretti nelle loro fessure? Come vedono il mondo? Attraverso quali percorsi mentali raggiungono il piacere?
Siamo culturalmente diversi, lo saremo anche per il resto? Ho provato in passato a lasciarmi coinvolgere dalla dolcezza di bamboline orientali, e alla fine le ho trovate ancora profondamente divise dal mio modo di vedere e interpretare l'universo.
Eppure un'inquietudine le turba e mi turba mentre le osservo, cercando di strappare loro il segreto custodito agli angoli dei loro occhi, proprio sotto le ciglia curatissime. Non lo conosco, ma fa parte dei miei desideri più nascosti...
Amo la tonalità della voce giapponese, con un timbro lungo sulle parole e non spezzettato come quello cinese, simile quasi alla pronuncia italiana, ma così incomprensibile.
Forse è questo l'elemento di maggior fascino: l'assoluta, totale, completa incapacità di comunicare con questi popoli lontani e diversi, ma così esteticamente affascinanti, che negli anni '80 turbarono e ispirarono le liriche di David Sylvian e che qui voglio proporvi con alcune 'madrine' d'eccezione: l'attrice Lucy Liu per la Cina, la 'race queen' e modella Park Soo Kyung per la Corea e l'attrice Mayumi Sada per il Giappone... il tutto permeato da una coltre di tristezza, ansia, oscurità e 'quel certo sentimento' difficile da esprimere... avremo tutti presto un vestito grigio, un cuore d'acciaio e uno sguardo dagli occhi a mandorla? Oci a Mandola, scusami, hai ragione... Lasciami perdere nell'immenso del tuo viso... ascoltando Les Pizzicato Five...
Dark+Oriente, ed ecco che il gusto e il coinvolgimento raddoppia. La sensazione di piacere che provo nell'osservare i lineamenti di una ragazza orientale è davvero estrema, e se poi questa è avvolta in un contesto gotico, ecco che tale piacere assume vette di edonismo assoluto. "Occhi a Mandorla! Come?". "Oci a Mandola!" (pronuncia originale...). E cosa guardano quegli occhi così stretti nelle loro fessure? Come vedono il mondo? Attraverso quali percorsi mentali raggiungono il piacere?
Siamo culturalmente diversi, lo saremo anche per il resto? Ho provato in passato a lasciarmi coinvolgere dalla dolcezza di bamboline orientali, e alla fine le ho trovate ancora profondamente divise dal mio modo di vedere e interpretare l'universo.
Eppure un'inquietudine le turba e mi turba mentre le osservo, cercando di strappare loro il segreto custodito agli angoli dei loro occhi, proprio sotto le ciglia curatissime. Non lo conosco, ma fa parte dei miei desideri più nascosti...
Amo la tonalità della voce giapponese, con un timbro lungo sulle parole e non spezzettato come quello cinese, simile quasi alla pronuncia italiana, ma così incomprensibile.
Forse è questo l'elemento di maggior fascino: l'assoluta, totale, completa incapacità di comunicare con questi popoli lontani e diversi, ma così esteticamente affascinanti, che negli anni '80 turbarono e ispirarono le liriche di David Sylvian e che qui voglio proporvi con alcune 'madrine' d'eccezione: l'attrice Lucy Liu per la Cina, la 'race queen' e modella Park Soo Kyung per la Corea e l'attrice Mayumi Sada per il Giappone... il tutto permeato da una coltre di tristezza, ansia, oscurità e 'quel certo sentimento' difficile da esprimere... avremo tutti presto un vestito grigio, un cuore d'acciaio e uno sguardo dagli occhi a mandorla? Oci a Mandola, scusami, hai ragione... Lasciami perdere nell'immenso del tuo viso... ascoltando Les Pizzicato Five...
giovedì 9 luglio 2009
Un doveroso tributo...
Un tributo doveroso a colui che mi ha fatto da mentore per questo mio ingresso nel mondo del blog, AKA Silvio De Rossi AKA Blogosfere Sport & Motori AKA Spikestremo... Un 'carizzimo' saluto anche all'immarcescibile 'Cata' Caterina De Iorgi...
sabato 4 luglio 2009
Alla scoperta del motore Voltec, tra conferenze, prove su strada e un mantra durante il volo...
Preambolo
Prendere l’aereo è un’esperienza che mi fa sempre un po’ paura, il che non è male se si pensa che sto per scrivere un post di ‘Blog & motori’, ma tant’è, ‘le contraddizioni battono là dove il motore si spegne’, e le ultime news internazionali provenienti dal mondo dell’aviazione non solleticano il mio ottimismo.
Per fortuna il mio viaggio verso Francoforte, dove per la seconda volta verrò introdotto nel meraviglioso ‘mondo Voltec’, è griffato Lufthansa. ‘Sono su un volo Lufthansa, non può succedermi nulla di male’, mi ripeto in continuazione come un mantra, immaginandomi il pilota addobbato con croce di ferro, cuffietta di pelle ‘anni eroici’, occhialini e baffoni con sorriso e pure una birra di fianco alla cloche. ‘Sono su un volo Lufthansa’, mi ripeto almeno fin quando la gentile hostess mi serve la colazione, che mangio avidamente. Vi risparmio l’atterraggio, dopo il quale mi fiondo verso la calorosa accoglienza che la General Motors ha riservato al gruppo italiano di giornalisti-blogger presenti.
Di Francoforte sul Meno vedo solo l’aereoporto, visto che ci portano subito in una splendida zona dove ‘tutto è Opel’ (non so per quanto ancora...), compreso un ristorante italiano con cuoco friulano e angelica cameriera tedesca, capelli biondi come l’oro, appena uscita da un film sugli elfi. Continua a leggere su Blogosfere
(foto di Massimiliano Bordignon)
Prendere l’aereo è un’esperienza che mi fa sempre un po’ paura, il che non è male se si pensa che sto per scrivere un post di ‘Blog & motori’, ma tant’è, ‘le contraddizioni battono là dove il motore si spegne’, e le ultime news internazionali provenienti dal mondo dell’aviazione non solleticano il mio ottimismo.
Per fortuna il mio viaggio verso Francoforte, dove per la seconda volta verrò introdotto nel meraviglioso ‘mondo Voltec’, è griffato Lufthansa. ‘Sono su un volo Lufthansa, non può succedermi nulla di male’, mi ripeto in continuazione come un mantra, immaginandomi il pilota addobbato con croce di ferro, cuffietta di pelle ‘anni eroici’, occhialini e baffoni con sorriso e pure una birra di fianco alla cloche. ‘Sono su un volo Lufthansa’, mi ripeto almeno fin quando la gentile hostess mi serve la colazione, che mangio avidamente. Vi risparmio l’atterraggio, dopo il quale mi fiondo verso la calorosa accoglienza che la General Motors ha riservato al gruppo italiano di giornalisti-blogger presenti.
Di Francoforte sul Meno vedo solo l’aereoporto, visto che ci portano subito in una splendida zona dove ‘tutto è Opel’ (non so per quanto ancora...), compreso un ristorante italiano con cuoco friulano e angelica cameriera tedesca, capelli biondi come l’oro, appena uscita da un film sugli elfi. Continua a leggere su Blogosfere
(foto di Massimiliano Bordignon)
Luis Fabiano cerca il Milan, il Milan cerca Huntelaar
José Fuentes, agente di Luis Fabiano, attaccante brasiliano del Siviglia sulle cui tracce c'è il Milan, ha dichiarato le intenzioni del suo assistito ai microfoni di SkySport24: "Il Milan ha fatto un'offerta ufficiale per Luis Fabiano e lui è molto felice di questo. Ha espresso il desiderio di andare al Milan la prossima stagione".
Fuentes ha proseguito: "Non conosco quanto il Milan abbia offerto al siviglia, ma so che ha fatto un'offerta ufficiale e che la volontà del calciatore è andare al Milan...
Continua a leggere su Calciomercato.com
Fuentes ha proseguito: "Non conosco quanto il Milan abbia offerto al siviglia, ma so che ha fatto un'offerta ufficiale e che la volontà del calciatore è andare al Milan...
Continua a leggere su Calciomercato.com
giovedì 2 luglio 2009
Presentato il libro "L'Altra Milano";
chiamatele, se volete, emozioni...
A volte basta poco per fare felice un uomo. Chiamale, se vuoi, emozioni... Metti un pomeriggio di pioggia a Milano, zona Sempione, via Procaccini angolo via Londonio, non sei lì per caso, anche se il “Four Four Two” sembra fatto apposta per dirti ‘entra, siediti e provami’. C’è dell’altro. E’ una di quelle cose che… non hanno prezzo.
Milano questo mercoledì ha celebrato sé stessa, ovvero una piccola parte di sé, ma una di quelle storie di vita che restano, ti si appiccicano addosso e non ti si levano più. Ed ecco che, grazie a Stefano Olivari e Giorgio Specchia vede la luce e viene presentato in questo pub che trasuda passione per lo sport da tutti i pori uno di quei libri che a loro volta grondano amore e passione: “L’Altra Milano – Dall’oratorio a Jura, la generazione della pallacanestro”, è più di un libro, è un’opera. 370 pagine che affascineranno chi ha vissuto l’epopea della ‘cosiddetta’ seconda squadra di Milano, ovvero la Pallacanestro Milano.
Vale la pena citare l’introduzione dei due autori per spiegare cosa sia questo libro, un vero ‘must’ per tutti gli appassionati (non solamente tifosi di questa curiosa e storica squadra): “…Una favola dove i protagonisti eravamo anche noi… senza rispettare la logica del più forte o del più famoso. Con queste premesse non si poteva che tifare per la Pallacanestro Milano nelle sue varie incarnazioni: All’Onestà, Mobilquattro, Xerox, Isolabella: dal 1964 al 1980 sedici anni nel massimo campionato italiano sempre all’insegna dell’entusiasmo e della precarietà, fino all’inevitabile fallimento con biglietto di sola andata per le serie minori… dall’oratorio alla zona scudetto in pochi anni, quando il diritto sportivo aveva un senso e l’identità non era commerciabile...”.
(foto di Massimiliano Bordignon)
Milano questo mercoledì ha celebrato sé stessa, ovvero una piccola parte di sé, ma una di quelle storie di vita che restano, ti si appiccicano addosso e non ti si levano più. Ed ecco che, grazie a Stefano Olivari e Giorgio Specchia vede la luce e viene presentato in questo pub che trasuda passione per lo sport da tutti i pori uno di quei libri che a loro volta grondano amore e passione: “L’Altra Milano – Dall’oratorio a Jura, la generazione della pallacanestro”, è più di un libro, è un’opera. 370 pagine che affascineranno chi ha vissuto l’epopea della ‘cosiddetta’ seconda squadra di Milano, ovvero la Pallacanestro Milano.
Vale la pena citare l’introduzione dei due autori per spiegare cosa sia questo libro, un vero ‘must’ per tutti gli appassionati (non solamente tifosi di questa curiosa e storica squadra): “…Una favola dove i protagonisti eravamo anche noi… senza rispettare la logica del più forte o del più famoso. Con queste premesse non si poteva che tifare per la Pallacanestro Milano nelle sue varie incarnazioni: All’Onestà, Mobilquattro, Xerox, Isolabella: dal 1964 al 1980 sedici anni nel massimo campionato italiano sempre all’insegna dell’entusiasmo e della precarietà, fino all’inevitabile fallimento con biglietto di sola andata per le serie minori… dall’oratorio alla zona scudetto in pochi anni, quando il diritto sportivo aveva un senso e l’identità non era commerciabile...”.
(foto di Massimiliano Bordignon)
Iscriviti a:
Post (Atom)