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Parte dell'articolo pubblicato dalla Gazzetta online |
La Gazzetta dello Sport prosegue nella propria campagna di 'interistizzazione', che da sempre la contraddistingue ma che quest'anno, complici i diversi problemi societari nerazzurri, cui ha fatto da contraltare la grande stagione sportiva, l'ha portata a incorrere in diverse 'topiche' molto poco giornalistiche e prese di posizione al limite
della 'tifosaggine' più bieca.
A cominciare dalla difesa a spada tratta dell'Inter nella 'querelle' legata alla vendita della squadra. Il
Corriere dello Sport, da Roma, ne aveva da pochi giorni minata la credibilità e la
solidità economica. Guai! Il direttore della 'rosea',
Stefano Barigelli, il 5 gennaio intitola il proprio editoriale “Chi vuole il male dell’Inter”, parlando apertamente di
“cattiva informazione” e “false notizie”. Si sa poi come è proseguita la storia, con il gruppo Suning ridotto 'alle pezze' e costretto addirittura a gettare nella polvere
la propria squadra cinese, lo Jiangsu, che su Wikipedia è ormai definito con la drammatica frase "è stata una società calcistica cinese con sede nella città di Nanchino".
In pratica, non esiste più.
Si passa poi alla famosa prima pagina del 10 gennaio, con il clamoroso titolo antimilanista
"Il Milan VAR", che giocava su presunti favori arbitrali avuti dal Diavolo nei
confronti del Torino (il cui presidente,
Urbano Cairo, è a sua volta presidente e AD della casa editrice della 'Gazza', RCS MediaGroup). Un'apertura che fece scalpore,
peraltro nemmeno giustificata dai fatti avvenuti in campo. Vero, la Gazzetta dà 4 all'arbitro Maresca, chissà perché, mentre il Corsport lo promuove con un 6,
dando 6,5 all'arbitro del VAR, Guida. Nel dettaglio, le due 'chiamate' del VAR, entrambe 'pro' Milan, vengono sempre giudicate corrette dal giornalista del Corriere.
Perfino Tuttosport, lo storico quotidiano di Torino che dovrebbe stare sempre e comunque dalla parte dei granata, pur bocciando Maresca (5), sui rigori del Milan (in cui
viene contato anche quello ricevuto contro dal Toro) sottolinea: "In realtà, a parte quello contro la Roma, si è trattato sempre di decisioni indiscutibili".
Passano poi sotto silenzio, e si ritorna alla situazione economica dell'Inter, le possibili ripercussioni di cui la stessa società milanese potrebbe rimanere vittima, da
quelle più plausibili (problemi di mercato, futuro incerto) a quelle più drammatiche (penalizzazione di punti, in questo torneo o nel prossimo, esclusione dalle coppe). Insomma, per la Gazzetta in casa
Inter scoppiano tutti di salute, sembrano tutti
Lukaku.
A proposito del buon Romelu, è di poche ore fa la notizia del deferimento del belga di origine africana e di
Zlatan Ibrahimovic sui fatti del derby di Coppa Italia. Niente
razzismo, insomma,
le frasi di Ibra non furono così terribili come qualcuno (la Gazza stessa) le aveva volute far passare. Rimane clamorosa però, la ricostruzione del fatto che fa la 'rosa' online. Basti prendere i momenti principali: "Tutto accade a fine primo tempo. Ibra incrocia lo sguardo del belga, sorride in maniera provocatoria e poi fa al nerazzurro: "Chiama tua mamma, vai a fare i tuoi riti voodoo di merda, piccolo asino"... Romelu ha capito subito il riferimento di Ibra, ovviamente. E infatti ha replicato: "Vuoi parlare di mia madre? Perché?". E poi: "Fottiti, tu e tua madre. Parliamo della tua, di mamma: è una p...". Si accenna solamente, e in maniera molto vaga, sul fatto che in realtà Ibrahimovic si sia messo 'in mezzo' dopo una reazione scomposta e violenta dell'africano a un fallo abbastanza pesante di due giocatori milanisti. Sul web la Gazzetta ha anche pubblicato una foto di uno dei momenti del fatto, poi rimossa: vi si vede un Ibrahimovic quasi irridente, con la scritta, più o meno (non ricordo il dettaglio, ma il senso era certamente quello): "Ibrahimovic sorridente minaccia Lukaku: 'Ti aspetto dopo'". Peccato che l'unica minaccia vera, che nel testo dell'articolo è sottaciuta, l'abbia lanciata Lukaku, durante la sua risposta allo svedese di origine slava: "Vuoi parlare di mia madre? Ti sparo in testa. Fottiti, tu e tua madre". Una versione, quella riportata da
Il Giornale, ben diversa e assai più violenta e minacciosa di quella che riporta la Gazzetta, che aveva sposato la versione 'soft' anche nell'articolo del giorno dopo il derby di coppa, che aveva titolato 'opportunamente'
"Insulti razzisti e alle famiglie" (ma proprio oggi è stato dimostrato che di razzista nelle parole pronunciate da Ibra non ci fosse assolutamente nulla).
Probabilmente non un caso, visto che il tutto si inserisce in un quadretto e in un 'trend' che il giornale sportivo milanese (sempre meno... sportivo) ha assunto da quando
ha deciso di sposare in toto l'abbinamento ai colori del Biscione.
Qui sotto, tre delle cadute di stile della Gazzetta: nei confronti delle squadre milanesi, due pesi e due misure