 |
Foto di Jessica Rockowitz per Unsplash |
Due madri o due padri? No grazie. Di fronte al miele che ha accolto la possibilità di avere figli regolarizzati anche in caso di coppie lesbiche oppure omosessuali (ma a sto punto eleggiamone pure tre, o perfino quattro, visto che, per fare un figlio, gli altri genitori sono completamente inutili), il tema qui non è quello dei genitori 'single' né tanto meno quello degli orfani, ma quello dell'incredibile massa di egoismo sotto la quale viene, ipocritamente, fatta passare questa 'necessità genitoriale' di cui non si capiscono le motivazioni.
Se due uomini, o due donne decidono di amarsi, cosa legittima,
dovrebbero avere l'intelligenza di capire che la loro unione non possa, e non debba,
avere alcun frutto, e a maggior ragione non possa avere il pretenderlo
grazie all'uso (perché di 'uso' vero e proprio si parla)
del ventre o del seme altrui.
Inoltre, mi chiedo, come regolamentare questo uso del ventre o del seme? Si paga, quanto si paga, un tanto al chilo del bambino, un tanto al tempo della gestazione? Se lo tieni in grembo per nove mesi sarai pagata un po' di più? Se poi me lo allatti ti dò un 'benefit'? Se poi me lo tieni nei weekend dopo la nascita arriva pure la mancia, sai, io sono mamma lavoratrice...
Mascherare da 'gesto caritatevole' quello che è un puro atto di egoismo contemporaneo è ancora più egoista.
C'è poi da chiedersi come crescerà questo bambino, con quali riferimenti di 'amore' diventerà grande,
con il pensiero che basti pagare un 'tot' per comperare un feto, tanto basta avere i soldi perché, sia chiaro, questi 'gesti d'amore' li fanno solo quelli con la casa a Cortina, perché uno sfigato si tiene quello che ha, ed è già abbastanza, al massimo un cane.
Quando diventerà grande, l'adolescente comincerà a pensare "come hanno fatto a generarmi?"... per poi arrivare a comprendere che le 'due madri' (o i due padri, in altro modo) hanno comperato un/a padre/madre di passaggio (pure connivente e complice del misfatto), forse un morto di fame che ha venduto il proprio seme per disperazione.
Insomma, un quadretto da schifare, non si capisce se diano più la nausea le due madri/padri o il singolo (ignoto) padre/madre.
La maggior parte delle famiglie sono sane se seguono le regole di quella che debba essere la famiglia tradizionale.
Una famiglia può essere benissimo matriarcale, lo sono la maggior parte delle famiglie friulane, area di cui io sono originario, dove le donne sono le vere 'guide' della casa ma anche dell'azienda (una per tutte, la storica famiglia Tosolini, leader nel mondo delle grappe), quando questa ci sia.
Una famiglia matriarcale non contraddice il senso più stretto di famiglia. Anzi, lo rafforza, perché equipara nella conduzione della stessa l'uomo e la donna.
In realtà la maggior parte del disagio è stato costruito 'ad arte' da oltre mezzo secolo di televisione, cinema e altri mezzi di comunicazione, con storie costruite appositamente e propinate da interminabili polpettoni spesso americani, parto di una realtà quella sì, dove il senso della famiglia è stato completamente stritolato e mesmerizzato a favore di una società atomizzata, dove
il singolo viene preferito dal 'potere' perché più facilmente condizionabile.
E i risultati si vedono nelle follie delle università americane e, ora, purtroppo, anche europee, come l'ultimo triste codice della cosiddetta 'inclusione' sviluppato dall'Università di Bari che, per fortuna, adesso
Donald Trump sta smontando pezzo per pezzo, anche con metodi poco ortodossi, ma da cowboy.
Ben diversa la situazione di chi, per vari motivi, si trovi obbligato a crescere un figlio da solo/a, comunque frutto di un'unione, di qualsiasi tipo essa sia, comunque frutto di un uomo e di una donna. Alternative non ce ne sono. Soltanto la pretesa di un'umanità che ha dimenticato l'umanità stessa e le regole base di quella che sia la famiglia e del suo significato. Mai come in questo caso, meglio soli che accompagnati.
La famiglia tradizionale, patriarcale o matriarcale che sia, è l'unica risposta reale e valoriale a quel mondo moderno che, attraverso il miraggio di presunte relazioni alternative, ci illude di regalarci nuove libertà, mentre in realtà ci fa solo affondare nelle sabbie mobili di un modernismo senza ritorno.