Shirley Acosta torna sul mio blog. La ragazza di San Cristóbal, Venezuela, continua a sfornare, sul proprio Facebook, bellissime foto. Non è il cosiddetto 'figone' Shirley, ma esprime comunque quella sensualità che raramente ho riscontrato traspirare da altre ragazze.
Adesso ha anche una pagina tutta sua nel book' di Belan Kazar, una delle principali accademi e agenzie di modelle di Caracas. Della bella Shirley avevo già parlato in passato.
Ora sul proprio Facebook ha aggiunto qualcosa in più di sé: "fisicamente: me arreglo jejejeje, sentimentalmente: romantica, psicologicamente: loca jajajajaja en el mejor sentido de la palabra".
Sfilate, qualche partecipazione televisiva, tante feste la sera, la vita di Shirley è quella di una ragazza normale ma molto molto carina. Che vive, mannaggia, in Venezuela.
Le altre ragazze latine...
domenica 28 febbraio 2010
Per quelli che non la pensano come Travaglio...
Chi segue questo blog sa che decisamente non si tratta di un blog politico, ma chi mi conosce sa anche che io le mie idee, parecchio trasversali, le ho. Idee che spesso cozzano con il sentire comune anche se magari non piacciono nemmeno a coloro che dovrebbero aprezzarle. Forse non è un caso che abbia trovato nel blog una interessante maniera di esprimermi. Vivendo in Canada le vicende che arrivano dall'Italia sono spesso traslate dal prisma osservativo del quotidiano "La Repubblica", per molti (non l'ho detto io, ma gente di provata fede antiberlusconiana) ormai l'organo del Pd. Vi invito pertanto a leggere questo interessante articolo di Nicola Porro, giornalista de "Il Giornale". Poi ognuno tragga le proprie conclusioni.
Leggi l'articolo di Nicola Porro
Leggi l'articolo di Nicola Porro
martedì 23 febbraio 2010
Basta con Mourinho, basta con Moratti,
basta con tutto. Da oggi solo Olimpiadi!
A volte andarsene dal'Italia fa bene. Toglie le tossine, fa passare le nausee che ti prendono quando guardi lo sport italiano, o meglio, il calcio italiano, perché questo ci passa il convento degli altisonanti giornali sportivi (con domeniche televisive annesse): si parla di sport in Italia, ma togli quelle cinque lettere (che tutto sono meno che i cinque cerchi olimpici) e ci infili un bel pallone di cuoio, e il gioco è fatto.
Il 'giuoco del calcio' è lo sport italiano, pur con un'Olimpiade invernale di mezzo, che effettivamente rompe un po' i coglioni perhcé ti costringe, se ci lavori dentro, a stare pure sveglio fino all'alba. Ma già sai che, a parte qualcuno di quegli sfigati che amano i cosiddetti 'sport minori', agli altri non frega una beneamata 'bip' di chi arriva primo, secondo o terzo, a meno che non ci sia qualcuno, ovviamente con fascione tricolore, per cui valga la pena andare in piazza a far casino (senza sapere magari in che sport gareggi: 50 chilometri sui pattini? Slalom a tecnica libera? Disco volante? Pista stretta? Snowparty? Parting? Quali strani sport partoriscono i Giochi di Vancouver e la mente umana?).
Continua a leggere su Milano 2.0
Il 'giuoco del calcio' è lo sport italiano, pur con un'Olimpiade invernale di mezzo, che effettivamente rompe un po' i coglioni perhcé ti costringe, se ci lavori dentro, a stare pure sveglio fino all'alba. Ma già sai che, a parte qualcuno di quegli sfigati che amano i cosiddetti 'sport minori', agli altri non frega una beneamata 'bip' di chi arriva primo, secondo o terzo, a meno che non ci sia qualcuno, ovviamente con fascione tricolore, per cui valga la pena andare in piazza a far casino (senza sapere magari in che sport gareggi: 50 chilometri sui pattini? Slalom a tecnica libera? Disco volante? Pista stretta? Snowparty? Parting? Quali strani sport partoriscono i Giochi di Vancouver e la mente umana?).
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lunedì 22 febbraio 2010
A Vancouver il nuovo 'Miracle on Ice'
Ma cosa è successo questa sera a Vancouver? Non lo sapete? Beh, allora dovete per forza proseguire a leggere qui sotto...
TORONTO - La grande paura si è materializzata questa sera a Vancouver. Il Canada ha perso, e contro la rivale contro cui mai avrebbe voluto perdere in queste Olimpiadi organizzate in casa: gli Stati Uniti. E, nella sorpresa della vittoria americana per 5-3, lo scontato protagonista assoluto della partita è stato Ryan Miller, il portiere dei Sabres diventato muro insormontabile per una squadra canadese che prima ha patito, poi ha creduto di poter disporre dei suoi avversari e poi, nuovamente sotto, ha percorso un lungo incubo, che l’ha portata, nei minuti finali del match, a un attacco selvaggio al terzo ospite, concluso però con un classico gol in empty net da parte americana.
E’ stata una gara intensa, emozionante, costellata di errori e arruffata specie da parte canadese, con gli Usa allenati da Ron Wilson che sono parsi squadra già amalgamata e tosta, contro cui le iniziative dei canadesi sono andate a infrangersi inesorabilmente...
Continua a leggere sul Corriere Canadese
TORONTO - La grande paura si è materializzata questa sera a Vancouver. Il Canada ha perso, e contro la rivale contro cui mai avrebbe voluto perdere in queste Olimpiadi organizzate in casa: gli Stati Uniti. E, nella sorpresa della vittoria americana per 5-3, lo scontato protagonista assoluto della partita è stato Ryan Miller, il portiere dei Sabres diventato muro insormontabile per una squadra canadese che prima ha patito, poi ha creduto di poter disporre dei suoi avversari e poi, nuovamente sotto, ha percorso un lungo incubo, che l’ha portata, nei minuti finali del match, a un attacco selvaggio al terzo ospite, concluso però con un classico gol in empty net da parte americana.
E’ stata una gara intensa, emozionante, costellata di errori e arruffata specie da parte canadese, con gli Usa allenati da Ron Wilson che sono parsi squadra già amalgamata e tosta, contro cui le iniziative dei canadesi sono andate a infrangersi inesorabilmente...
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domenica 21 febbraio 2010
La pazzia di Mourinho, i ko milanesi,
la leggenda di Ammann e Ohno
Nuove notti di Toronto, notti olimpiche, ma per voi che mi leggete dall'Italia saranno albe. Per altri sono tramonti, come si traghetta oltre la notte nel cervello di José Mourinho, personaggio oscuro e maligno del nostro calcio. Ne parlo su Milano 2.0, ma ne racconterò altre che vi faranno un po' incazzare e un po' capire come di certe persone il nostro calcio proprio non ha bisogno. Ne parla anche il magico Dario/Diego nel suo blog più 'top' che c'è, Diegoventotto. Ci torneremo. Detto del ko di Armani Jeans Milano e Milano Rossoblù, vi invito a leggere della sconfitta del Milan in casa contro il Manchester United, un tracollo che spiega perfettamente la politica della società rossonera di questi ultimi anni. Capitolo Olimpiadi: detto che il Corriere Canadese ha pubblicato un altro speciale di quattro pagine, che non posso però mostrarvi via Internet, i 'personaggi di giornata' sono stati lo svizzero Simon Ammann e l'americano Apolo Ohno. Perché? Leggetevelo da voi, altrimenti i link cosa li ho messi a fare?
giovedì 18 febbraio 2010
"Score: a hockey musical"
Buona sera. A volte le notizie non c'è bisogno di andare a cercarle. Vengono loro a trovarti. Delaware Avenue, un gruppo elettrogeno inonda la mia via di luce impropria. So di essere importante, ma la crew lì di fronte a casa mia non è per me. Due numeri civici più avanti sul dispari (io sono al 72, facciamo al 75-77-79-81, più o meno) si stanno completando le riprese di "Score: a hockey musical", con la presenza di Olivia Newton-John e Nelly Furtado, il tutto diretto da Michael McGowan, regista 'torontino' classe '66 con all'attivo, tra le cose più note, la direzione di una puntata del telefilm (notissimo da queste parti, visto che la location è a Toronto) "Being Erica".
Un membro della troupe mi ha raccontato più o meno la storia, che vi assicuro essere raccapricciante, anche se si parla di hockey: un ragazzo, futura 'stella' dell'hockey, si innamora della vicina di casa (entrambi abitano nella mia, Delaware Avenue). Anche lei indossa i pattini, ma di artistico. Uno di fronte all'altro, ogni mattina, dalle proprie finestre, cantano scambiandosi l''ammmoore' Olivia Newton-John fa la parte della mamma di lui o di lei (boh?), Nelly Furtado fa la tifosa di hockey, cosa che è anche nella realtà. Non credo però possa essere così follemente brutto, per cui aspettatevi qualcosa di meglio. Ci sono altri attori di calibro, come ad esempio Stephen McHattie (ha avuto parti in "Fringe", "300", "Star Trek - DSN", "X-Files", "The 4400", etc.). La troupe è stata simpaticissima e disponibile: sono stato invitato a bere un caffè nel krafttruck da Boris Michelangelo, un attrezzista serbo, e da George, uno dei membri della security. Li ho conosciuto la simpatica Cathy, responsabile della location. Che altro? Ora aspetto il dvd, oppure di sposare Nelly Furtado, uno dei miei 176 tipi ideali di donna...
Un membro della troupe mi ha raccontato più o meno la storia, che vi assicuro essere raccapricciante, anche se si parla di hockey: un ragazzo, futura 'stella' dell'hockey, si innamora della vicina di casa (entrambi abitano nella mia, Delaware Avenue). Anche lei indossa i pattini, ma di artistico. Uno di fronte all'altro, ogni mattina, dalle proprie finestre, cantano scambiandosi l''ammmoore' Olivia Newton-John fa la parte della mamma di lui o di lei (boh?), Nelly Furtado fa la tifosa di hockey, cosa che è anche nella realtà. Non credo però possa essere così follemente brutto, per cui aspettatevi qualcosa di meglio. Ci sono altri attori di calibro, come ad esempio Stephen McHattie (ha avuto parti in "Fringe", "300", "Star Trek - DSN", "X-Files", "The 4400", etc.). La troupe è stata simpaticissima e disponibile: sono stato invitato a bere un caffè nel krafttruck da Boris Michelangelo, un attrezzista serbo, e da George, uno dei membri della security. Li ho conosciuto la simpatica Cathy, responsabile della location. Che altro? Ora aspetto il dvd, oppure di sposare Nelly Furtado, uno dei miei 176 tipi ideali di donna...
mercoledì 17 febbraio 2010
Canada devastante e Natalie di bronzo,
mentre il Milan si arrende con onore
Le Olimpiadi di Vancouver sono entrate nella loro fase calda quest'oggi con l'inizio del torneo di hockey ghiaccio. In campo il Canada innanzitutto, ma anche Stati Uniti e Russia, ovvero tre delle grandi favorite per la vittoria finale.
Nessuna medaglia per l'Italia dopo il grande argento di Pietro Piller Cottrer, mentre la bella Natalie Geisenberger (foto Minkoff) ha conquistato il bronzo nella prova di slittino femminile singolo (c'è qualcosa di molto fetish in questa foto, non trovate?).
Infine spazio anche per il calcio, ovvero la Champions League, ovvero il Milan, sconfitto in casa per 3-2 dal Manchester United in una sfida ai limiti del commovente (nella foto 'milanista' una tifosa d'eccezione, Cristina Scabbia dei Lacuna Coil).
Tutto questo, e molto altro, lo potete trovare sul Corriere Canadese e su Milano 2.0.
Buone letture blogosferiche...
Nessuna medaglia per l'Italia dopo il grande argento di Pietro Piller Cottrer, mentre la bella Natalie Geisenberger (foto Minkoff) ha conquistato il bronzo nella prova di slittino femminile singolo (c'è qualcosa di molto fetish in questa foto, non trovate?).
Infine spazio anche per il calcio, ovvero la Champions League, ovvero il Milan, sconfitto in casa per 3-2 dal Manchester United in una sfida ai limiti del commovente (nella foto 'milanista' una tifosa d'eccezione, Cristina Scabbia dei Lacuna Coil).
Tutto questo, e molto altro, lo potete trovare sul Corriere Canadese e su Milano 2.0.
Buone letture blogosferiche...
lunedì 15 febbraio 2010
Da San Siro ad Asiago, passando per Vancouver
Ancora tante letture interessanti questa settimana, a partire ovviamente dal 'mondo blogosferico' di Milan e Inter, anche se 'nella casa del Diavolo', ovvero sul mio 'Urlo', si è parlato anche di Sofia e Veronica, due delle meraviglisoe modelline di American Apparel. Fari puntati piuttosto sul Corriere Canadese e sul suo 'speciale Olimpiadi', da me con l'aiuto dell'amico Mario curato in ogni dettaglio: ovviamente grande gioia per i due bronzi italiani di Pittin e Zoeggeler, oltre che, soprattutto per chi vive da queste parti, per il primo oro canadese di Bilodeau. Chiusura obbligata con il mio 'superfriend' Diegoventotto, che questa settimana ha parlato della vittoria italiana nell'Euro Ice Hockey Challenge di Asiago e del successo (una volta tanto) della sua Juve in campionato. E buona lettura!
domenica 14 febbraio 2010
L'unico vero "Special One"...
Ha preso il via, con tanta fatica, sudore e olio di gomito (ma cosa vorrà mai dire?) lo speciale del Corriere Canadese sulle Olimpiadi di Vancouver. Ovviamente vi invito a seguirci/mi (visto che più o meno sono io a occuparmi della cosa) sia attraverso i link che vi proporrò o andando in caccia sul web dei leggendari articoli del più letto giornale italiano fuori dall'Italia, oppure facendovelo inviare a domicilio (ma questo forse è più difficile... intanto nella foto vedete la prima pagina dello speciale, griffata dal sottoscritto (come almeno 7/8 altri pezzi all'interno...)...
mercoledì 10 febbraio 2010
Veronica in 'un pezzo', ma che pezzo...
L'avevo preannunciato che sarei tornato a parlare di American Apparel, ma soprattutto delle modelle scelte dall'azienda statunitense, capace sempre di scegliere sempre modelle molto carine ma non bellissime, sensuali ma non volgari, dolci senza essere smielate.
E così, dopo avervi deliziato con Sofia e i suoi 'scatti' fatti nel 2006 a Città del Messico, passo a proporvi Veronica, a cui queste fotografie sono state scattate pochissimi giorni fa, nel gennaio di quest'anno.
Di questa bellissima serie sappiamo solo il titolo: "Veronica in One Piece". In attesa della prossima collezione, e della prossima modella, cerchiamo di farcelo bastare.
E così, dopo avervi deliziato con Sofia e i suoi 'scatti' fatti nel 2006 a Città del Messico, passo a proporvi Veronica, a cui queste fotografie sono state scattate pochissimi giorni fa, nel gennaio di quest'anno.
Di questa bellissima serie sappiamo solo il titolo: "Veronica in One Piece". In attesa della prossima collezione, e della prossima modella, cerchiamo di farcelo bastare.
martedì 9 febbraio 2010
Milan, Inter e Juve, ma non solo...
Molti pezzi da leggere questa settimana, tutti legati all'universo 'blogosferico', ma non solo. E così, oltre alla vittoria dei Maple Leafs nel derby con i Senators, di cui do notizia sulle pagine del Corriere Canadese, ecco sottolineate le vicende di Milan, Inter, Armani Jeans e Milano Rossoblù, tutte riviste in chiave blogosferica. A chiudere non posso non citare il mio amico Diegoventotto, alle prese con l'ennesima delusione della Juventus... e buona lettura!
(nb: basta cliccare sulle parole sottolineate...)
(nb: basta cliccare sulle parole sottolineate...)
Toronto, si spezza l'incantesimo Giguere
Si spezza l’incantesimo di Jean-Sebastien Giguere e Toronto cade in casa con i San Jose Sharks, un ko per 3-2 che, guardando la classifica, ci sta tutto. Sul ghiaccio però, ancora una volta la squadra di coach Wilson si è comportata bene, pur se distante dalla grande vittoria mostrata contro Ottawa. Esordio NHL per Nazem Kadri, prima scelta dei Leafs di quest’anno (settima assoluta), che quest’anno aveva gioocato solo in pre-season (5 punti, 3+2), ma spazio anche a un nugolo di elementi provenienti dai Marlies: gli oramai testati Bozak e Stalberg, accomopagnati da Gunnarsson e Deveaux...
Continua a leggere sul Corriere Canadese
Continua a leggere sul Corriere Canadese
lunedì 8 febbraio 2010
Una 'battle' persa ma indimenticabile
E va bene, i miei Ottawa Senators hanno perso il derby, la 'Battle of Ontario', contro i Toronto Maple Leafs. Una sconfitta netta, per 5-0, ma una volta tanto, non sono triste nemmeno io, anzi.
Sarà che comunque i ragazzi della Capitale avevano messo in fila 11 successi consecutivi, record di franchigia, sarà che ero testimone dell'evento, sarà per la morte del figlio di Brian Burke ('condolences' sentite), avvenuta il giorno prima, sarà per la gioia che ha pervaso l'Air Canada Centre sul finire della partita, come mai avevo visto quest'anno (e quindi sempre), sarà la 'ola' conclusiva. Ma questo derby è stata un'esperienza bellissima. Volete saperne di più (reminiscenze da "Starship Troopers"...)?
Leggi sul Corriere Canadese il pezzo sulla partita
Leggi sul Corriere Canadese il pezzo sulle reazioni
Sarà che comunque i ragazzi della Capitale avevano messo in fila 11 successi consecutivi, record di franchigia, sarà che ero testimone dell'evento, sarà per la morte del figlio di Brian Burke ('condolences' sentite), avvenuta il giorno prima, sarà per la gioia che ha pervaso l'Air Canada Centre sul finire della partita, come mai avevo visto quest'anno (e quindi sempre), sarà la 'ola' conclusiva. Ma questo derby è stata un'esperienza bellissima. Volete saperne di più (reminiscenze da "Starship Troopers"...)?
Leggi sul Corriere Canadese il pezzo sulla partita
Leggi sul Corriere Canadese il pezzo sulle reazioni
La nuova storia di 'Gola profonda'
L'Ansa comincia davvero a piacermi: spulciandola si trovano davvero articoli molto interessanti, altri che 'agenzia di stato'. Prendiamo l'articolo di Francesco Gallo su Linda Lovelace (pseudonimo di Linda Susan Boreman, nata a New York il 10 gennaio 1949 e spentasi a Denver il 22 aprile 2002), che ci parla della nuova 'biopic' sull'attrice (il genere biopic, abbreviazione di biographical picture, è una particolare versione del genere storico in cui si racconta, in modo più o meno aderente alla realtà, la vita di una persona selezionandone solo una parte) a firma di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, basata sulla biografia di Eric Danville dal titolo 'The complete Linda Lovelace'.
I registi e autori di 'Howl' - film che andrà al Sundance Festival e poi in concorso a Berlino basato sul processo per oscenità subito dal poeta beat Allen Ginsberg - dirigeranno così anche questo lungometraggio che ricostruisce la carriera di questa donna soprattutto attraverso tre interviste all'attrice realizzate in tempi diversi.
L'interesse dei due autori per questo personaggio è legato anche ai cambiamenti con cui questa donna, morta a Denver a soli 53 anni per i postumi di un incidente d'auto (ma scusa Gallo, non era morta di cancro?), si è presentata, di volta in volta, al suo pubblico di ammiratori e denigratori. Ovvero prima come disinvolta porno-star e poi come sostenitrice delle femministe contro il mercato della pornografia.
"Deep Throat", ovvero "Gola profonda" (film che io ho ovviamente visto) uscito negli anni '70 in Usa e girato in una sola settimana, cambiò il costume sessuale dell'epoca, attivò tribunali, femministe, mafia e spinse in sala a vedere un film porno le signore dell'Upper Class. Costato nel 1972 solo 25 mila dollari, ne incassò 600 milioni, grazie all'idea di porre l'oggetto misterioso della sessualità femminile (il clitoride) in un 'luogo' particolare, in fondo alla gola della protagonista, appunto Linda Lovelace.
Il film (bandito in 23 Stati) presenta quindi, ovviamente, alcune pratiche di fellatio, che inizialmente fecero scandalo, ma poi vennero viste, specie dalle femministe, come qualcosa di liberatorio. Di diverso avviso i molti censori del film, che subì processi (il protagonista Harry Reems fu l'unico condannato), censura, e anche l'intervento della mafia, che ne controllò la distribuzione, divenuta presto una miniera d'oro. L'importanza del film nel costume è stata tale, che nel 2005 venne prodotto il documentario "Inside gola profonda" distribuito anche nelle sale italiane: 90 minuti in cui i protagonisti di allora, regista, produttori, giornalisti e attori (tranne la Lovelace che era appunto scomparsa) parlano dello scandalo di un film porno, con risvolti divertenti, girato negli anni settanta da Gerard Damiano (morto a sua volta nel 2008), ex parrucchiere per signora, divenuto un caso.
I registi e autori di 'Howl' - film che andrà al Sundance Festival e poi in concorso a Berlino basato sul processo per oscenità subito dal poeta beat Allen Ginsberg - dirigeranno così anche questo lungometraggio che ricostruisce la carriera di questa donna soprattutto attraverso tre interviste all'attrice realizzate in tempi diversi.
L'interesse dei due autori per questo personaggio è legato anche ai cambiamenti con cui questa donna, morta a Denver a soli 53 anni per i postumi di un incidente d'auto (ma scusa Gallo, non era morta di cancro?), si è presentata, di volta in volta, al suo pubblico di ammiratori e denigratori. Ovvero prima come disinvolta porno-star e poi come sostenitrice delle femministe contro il mercato della pornografia.
"Deep Throat", ovvero "Gola profonda" (film che io ho ovviamente visto) uscito negli anni '70 in Usa e girato in una sola settimana, cambiò il costume sessuale dell'epoca, attivò tribunali, femministe, mafia e spinse in sala a vedere un film porno le signore dell'Upper Class. Costato nel 1972 solo 25 mila dollari, ne incassò 600 milioni, grazie all'idea di porre l'oggetto misterioso della sessualità femminile (il clitoride) in un 'luogo' particolare, in fondo alla gola della protagonista, appunto Linda Lovelace.
Il film (bandito in 23 Stati) presenta quindi, ovviamente, alcune pratiche di fellatio, che inizialmente fecero scandalo, ma poi vennero viste, specie dalle femministe, come qualcosa di liberatorio. Di diverso avviso i molti censori del film, che subì processi (il protagonista Harry Reems fu l'unico condannato), censura, e anche l'intervento della mafia, che ne controllò la distribuzione, divenuta presto una miniera d'oro. L'importanza del film nel costume è stata tale, che nel 2005 venne prodotto il documentario "Inside gola profonda" distribuito anche nelle sale italiane: 90 minuti in cui i protagonisti di allora, regista, produttori, giornalisti e attori (tranne la Lovelace che era appunto scomparsa) parlano dello scandalo di un film porno, con risvolti divertenti, girato negli anni settanta da Gerard Damiano (morto a sua volta nel 2008), ex parrucchiere per signora, divenuto un caso.
"Best Super Bowl party was..."
Serata di Super Bowl a Miami, con vittoria per i New Orleans Saints, vera fiaba sportiva su cui verranno scritti chilotoni di pagine. Ancora una volta azzeccata la pagina di Espn (in realtà non quella principlae, ma la 2nd page) dedicata all'evento.
"Best Super Bowl party was..." è il titolo dell'articolo dedicato alle feste della sera del pregara, a cui noi comuni mortali non abbiamo potuto accedere. Fra le tante, ecco il Playboy's Super Saturday Night Party, con i The Black Eyed Peas a esibirsi e Jason Campbell, Isiah Thomas, Fonzworth Bentley, Dhani Jones, Darren McFadden e Tommy "Tiny" Lister fra gli ospiti. Al Maxim's Big Game Blowout Party si sono fatti vedere Bow Wow, Nelly, Tom Arnold, Brody Jenner, Marlon Wayans, Keenen Ivory Wayans, Evander Holyfield, Lennox Lewis, Drew Lachey, Jerry Jones e Wade Phillips. Spazio quindi al GQ's Big Pre-Game at the Bud Light Hotel, con T-Pain a esibirsi davanti a un pubblico fra cui spiccavano Warrick Dunn, Chris Johnson, Percy Harvin e Steve Slaton. E se al The Second Annual Big Game Big Give at Michael Bay's Home si sono visti Michael Bay, Brad Penny, Ed Westwick, Jessica Szohr, Joanna Krupa, Chace Crawford, AnnaLynne McCord e Kellan Lutz, devastante il 'parterre de roi' dell'Axe Lounge at LIV at Fontainebleau con Jennifer Lopez, Chace Crawford, Jessica Alba (poi trasferitasi al party dell'Audi con l'amica Hillary Swank), Stephanie Pratt, Audrina Patridge, Kristin Cavallari e Lauren Bosworth. Chiusura con il Pepsi Refresh Project Launch Party, ospiti Rihanna, Mark Sanchez, DeMarcus Ware, Joel Madden, Benji Madden, Deion Sanders, Lance Bass e Joe Mauer, e il New Tide plus Febreze Freshness Sport Launch Event, con Kellan Lutz, Terrell Owens, Venus Williams, Serena Williams (le due sorellone sono grandi appassionate di NFL e coproprietarie dei Miami Dolphins), Pete Wentz, Kelly Rowland, Solange Knowles e Gabrielle Union.
A proposito, settimana prossima, o forse tra due, farò un 'party' di inaugurazione per casa mia: ho provato a contattare Rihanna, Lennox Lewis e Jennifer Lopez, mi hanno detto che mi faranno sapere...
"Best Super Bowl party was..." è il titolo dell'articolo dedicato alle feste della sera del pregara, a cui noi comuni mortali non abbiamo potuto accedere. Fra le tante, ecco il Playboy's Super Saturday Night Party, con i The Black Eyed Peas a esibirsi e Jason Campbell, Isiah Thomas, Fonzworth Bentley, Dhani Jones, Darren McFadden e Tommy "Tiny" Lister fra gli ospiti. Al Maxim's Big Game Blowout Party si sono fatti vedere Bow Wow, Nelly, Tom Arnold, Brody Jenner, Marlon Wayans, Keenen Ivory Wayans, Evander Holyfield, Lennox Lewis, Drew Lachey, Jerry Jones e Wade Phillips. Spazio quindi al GQ's Big Pre-Game at the Bud Light Hotel, con T-Pain a esibirsi davanti a un pubblico fra cui spiccavano Warrick Dunn, Chris Johnson, Percy Harvin e Steve Slaton. E se al The Second Annual Big Game Big Give at Michael Bay's Home si sono visti Michael Bay, Brad Penny, Ed Westwick, Jessica Szohr, Joanna Krupa, Chace Crawford, AnnaLynne McCord e Kellan Lutz, devastante il 'parterre de roi' dell'Axe Lounge at LIV at Fontainebleau con Jennifer Lopez, Chace Crawford, Jessica Alba (poi trasferitasi al party dell'Audi con l'amica Hillary Swank), Stephanie Pratt, Audrina Patridge, Kristin Cavallari e Lauren Bosworth. Chiusura con il Pepsi Refresh Project Launch Party, ospiti Rihanna, Mark Sanchez, DeMarcus Ware, Joel Madden, Benji Madden, Deion Sanders, Lance Bass e Joe Mauer, e il New Tide plus Febreze Freshness Sport Launch Event, con Kellan Lutz, Terrell Owens, Venus Williams, Serena Williams (le due sorellone sono grandi appassionate di NFL e coproprietarie dei Miami Dolphins), Pete Wentz, Kelly Rowland, Solange Knowles e Gabrielle Union.
A proposito, settimana prossima, o forse tra due, farò un 'party' di inaugurazione per casa mia: ho provato a contattare Rihanna, Lennox Lewis e Jennifer Lopez, mi hanno detto che mi faranno sapere...
domenica 7 febbraio 2010
La ferocia
La ferocia. Non ci sono altri modi per definire quello che è successo all'inizio di febbraio a Ciudad Juarez, città messicana al confine con gli Stati Uniti. L'anno scorso gli omicidi firmati dal narcotraffico furono 2.632: lista alla quale il 1° febbraio si sono aggiunti i nomi di 14 ragazzi che partecipavano a un party. Il massacro di Ciudad Juarez si è consumato in una villetta, dove un gruppo di amici si era riunito per festeggiare la vittoria della squadra del cuore a una partita di football americano. Gli assassini, secondo alcuni testimoni, sono arrivati in piena notte mentre la festa era ancora in corso. Erano a bordo di alcuni Suv. I 'pistoleros', sottolineano i media locali, sono scesi armi in pugno e hanno cominciato a sparare all'impazzata sugli studenti che si trovavano all'interno e nel giardino. Alcuni hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti e nel mirino dei killer sono finiti anche alcuni vicini. Tra le vittime, secondo la polizia messicana, si contano anche due adulti. Gli inquirenti al momento non si azzardano a fare ipotesi sulle motivazioni della carneficina. Non è infatti chiaro se del massacro sia responsabile una delle gang di narcos che controllano il traffico della droga verso l'America (intesa come Usa). E c'è chi sostiene che tra i partecipanti alla festa, benché giovani, ci fosse qualcuno già implicato in loschi affari. Secondo una delle tracce seguite in queste ore dagli inquirenti, una delle ragazze presenti alla festa sarebbe stata testimone di un omicidio recentemente commesso in città. Quello che posso dire io, è che ho visto alla televisione messicana le immagini dell'interno della villa, e la cosa è terrificante: pare di trovarsi di fronte a un film in stile 'pulp fiction'. In particolare una stanza della villetta ha cambiato colore: sono così tante le macchie di sangue, schizzate oltre che sul pavimento anche sul muro e sul soffitto, che ormai è difficile intravedere, in mezzo al rosso, il colore originale della casa. In più posso dire di avere conosciuto una ragazza colombiana, che ora vive in Italia, la cui famiglia è stata quasi completamente sterminata dai 'narcos' colombiani. Intendo dire che le hanno ammazzato il padre, gli zii, le zie, forse anche dei fratelli, ma oltre non sono voluto andare. Mi chiederete: ma cosa c'entra il Messico con la Colombia? La ferocia.
Sofia, un gennaio a Città del Messico
A me personalmente piacciono molto le 'ragazze della porta accanto'. In realtà adoro anche quelle che stanno accanto alla porta accanto. E se poi si trovano al pianerottolo che sta dietro alla porta accanto va bene lo stesso. Echissenefrega se stanno al piano di sopra o di sotto, o se invece della porta accanto stanno al condominio di fronte. Però è un dato di fatto che le modelle scelte da American Apparel (nota azienda americana di tessuti, per lo più cotone e intimo) sono tutto fuorché le classiche 'bambolone'. Anzi: collegiali, studentesse, magari in procinto di finire una laurea triennale...
Per la serie, viva la semplicità, ho scoperto una serie di 'scatti' pubblicitari sul retro del settimanale Now (una sorta di guida eventi per la città di Toronto sullo stile di Vivimilano...). Una pubblicità accattivante quanto sensuale proprio perché fatta di bellezze acqua e sapone... ma fino a un certo punto. E così, armato di poca pazienza e occhio lungo, ho fatto del semplice websurf per proporvele anche a voi. Saranno tante, ma vi piaceranno.
A cominciare da Sofia, che nel gennaio 2006 posava a Città del Messico...
Per la serie, viva la semplicità, ho scoperto una serie di 'scatti' pubblicitari sul retro del settimanale Now (una sorta di guida eventi per la città di Toronto sullo stile di Vivimilano...). Una pubblicità accattivante quanto sensuale proprio perché fatta di bellezze acqua e sapone... ma fino a un certo punto. E così, armato di poca pazienza e occhio lungo, ho fatto del semplice websurf per proporvele anche a voi. Saranno tante, ma vi piaceranno.
A cominciare da Sofia, che nel gennaio 2006 posava a Città del Messico...
venerdì 5 febbraio 2010
NHL: quante storie in un solo giorno...
Una giornata ricca di notizie nella NHL: da dove comincio? I New Jersey Devils acquistano Ilya Kovalchuk, bomberissimo di razza, dagli Atlanta Thrashers; Alexander Ovechkin raggiunge quota 500 punti in carriera realizzandone 3 (due gol più un assist) contro i New York Rangers sconfitti in rimonta per 6-5; i suoi Washington Capitals hanno ottenutio il 12° successo di fila; Claude Noel vince la sua 'prima' da allenatore con i Columbus Blue Jackets dopo avere sostituito Ken Hitchcock, superando nientemeno che i Dallas Stars; gli inarrestabili Ottawa Senators hanno sconfitto anche i Vancouver Canucks (3-1) e ora sono a quota 11 vittorie consecutive, nuovo record di franchigia...
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Quando la 'dolce metà' dà via l'altra metà...
Non potevo ignorare quanto successo in questi giorni in casa Chelsea, non fosse altro che le sorti della squadra londinese hanno cominciato a interessarmi da quando il buon Carletto è andato ad allenarla, e ancora di più ora, visto che sarà la squadra che sarà tifata da quasi tutta l'Italia sportiva nella prossima sfida di Champions League contro l'Inter.
"Il rapporto con il tecnico è meno importante di quello con la moglie. Il primo lo puoi esonerare, la seconda no": una massima di Vujadin Boskov, tecnico della Samp scudettata nei primi anni '90. Una frase che spiega perché in Inghilterra stia diventando una guerra di religione la vicenda di John Terry, fedifrago capitano della nazionale inglese di calcio. Terry ha detto "ci penso io" al suo amico e compagno di squadra (e testimone di nozze) Wayne Bridge che gli aveva confidato difficoltà sentimentali con la fidanzata: e tecnicamente è stato di parola, lanciandosi in una relazione passionale che sarebbe culminata addirittura in un aborto per la ragazza, la modella francese Vanessa Perroncel.
Ora l'Inghilterra, dopo averlo eletto 'papà dell'anno', insorge: Terry non può più essere l'uomo simbolo dei 'leoni'.
Di calciatori finiti in fuorigioco sentimentale con le donne dei compagni di squadra è però piena la storia del calcio. In Italia fece scalpore negli anni '60 il caso di Paolo Barison e José Altafini, amici e compagni di squadra nel Milan. L'oriundo brasiliano, all'epoca già sposato, si innamorò (ricambiato) della moglie di Barison, che poi andò a vivere con Altafini lasciando il marito. Sempre in quegli anni faceva sorridere la vicenda da "allenatore nel pallone" di un famosissimo tecnico che portava un centravanti di valore a giocare nel campionato De Martino (una specie di torneo riserve), per evitare che potesse vedersi con sua moglie, una donna di grande fascino sebbene un po' avanti in età.
Negli anni '70 in Francia la stampa transalpina si scatenò e le voci si rincorsero arrivando a toccare persino la famiglie di Michel Platini e Jean Francois Larios, fascinoso centrocampista di nascita algerina che era un noto 'tombeur des femmes'.
In Germania, qualche tempo dopo, si è scritto e parlato a lungo di Stefan Effenberg che, dopo un sms galeotto intercettato, divorziò dalla moglie Martina (gli faceva anche da manager) per andare a convivere con Claudia Strunz, consorte del suo compagno del Bayern Monaco, Thomas: quello reso famoso dal monologo in tedesco di un arrabbiatissimo Trapattoni.
Più o meno in quegli anni Rita Bonaccorso fece notizia per essere passata dalle braccia di Totò Schillaci a quelle di Gianluigi Lentini che ebbe uno spaventoso incidente stradale proprio mentre correva in Porsche verso Torino per andare a incontrarla.
In una galleria di tradimenti calcistico-sentimentali non poteva mancare il Brasile, terra di poche inibizioni e molti giocatori. Leandro e Renato Portaluppi, compagni di club nel Flamengo, si scambiavano le fidanzate con una frequenza maggiore dei loro gol: una specie di famiglia allargata permanente che portò molti giornali a ipotizzare un rapporto gay fra i due. Ma la moviola scandalistica non chiarì mai se il 'fuorigioco' ci fosse davvero.
"Il rapporto con il tecnico è meno importante di quello con la moglie. Il primo lo puoi esonerare, la seconda no": una massima di Vujadin Boskov, tecnico della Samp scudettata nei primi anni '90. Una frase che spiega perché in Inghilterra stia diventando una guerra di religione la vicenda di John Terry, fedifrago capitano della nazionale inglese di calcio. Terry ha detto "ci penso io" al suo amico e compagno di squadra (e testimone di nozze) Wayne Bridge che gli aveva confidato difficoltà sentimentali con la fidanzata: e tecnicamente è stato di parola, lanciandosi in una relazione passionale che sarebbe culminata addirittura in un aborto per la ragazza, la modella francese Vanessa Perroncel.
Ora l'Inghilterra, dopo averlo eletto 'papà dell'anno', insorge: Terry non può più essere l'uomo simbolo dei 'leoni'.
Di calciatori finiti in fuorigioco sentimentale con le donne dei compagni di squadra è però piena la storia del calcio. In Italia fece scalpore negli anni '60 il caso di Paolo Barison e José Altafini, amici e compagni di squadra nel Milan. L'oriundo brasiliano, all'epoca già sposato, si innamorò (ricambiato) della moglie di Barison, che poi andò a vivere con Altafini lasciando il marito. Sempre in quegli anni faceva sorridere la vicenda da "allenatore nel pallone" di un famosissimo tecnico che portava un centravanti di valore a giocare nel campionato De Martino (una specie di torneo riserve), per evitare che potesse vedersi con sua moglie, una donna di grande fascino sebbene un po' avanti in età.
Negli anni '70 in Francia la stampa transalpina si scatenò e le voci si rincorsero arrivando a toccare persino la famiglie di Michel Platini e Jean Francois Larios, fascinoso centrocampista di nascita algerina che era un noto 'tombeur des femmes'.
In Germania, qualche tempo dopo, si è scritto e parlato a lungo di Stefan Effenberg che, dopo un sms galeotto intercettato, divorziò dalla moglie Martina (gli faceva anche da manager) per andare a convivere con Claudia Strunz, consorte del suo compagno del Bayern Monaco, Thomas: quello reso famoso dal monologo in tedesco di un arrabbiatissimo Trapattoni.
Più o meno in quegli anni Rita Bonaccorso fece notizia per essere passata dalle braccia di Totò Schillaci a quelle di Gianluigi Lentini che ebbe uno spaventoso incidente stradale proprio mentre correva in Porsche verso Torino per andare a incontrarla.
In una galleria di tradimenti calcistico-sentimentali non poteva mancare il Brasile, terra di poche inibizioni e molti giocatori. Leandro e Renato Portaluppi, compagni di club nel Flamengo, si scambiavano le fidanzate con una frequenza maggiore dei loro gol: una specie di famiglia allargata permanente che portò molti giornali a ipotizzare un rapporto gay fra i due. Ma la moviola scandalistica non chiarì mai se il 'fuorigioco' ci fosse davvero.
Salvini: "Lega xenofoba? No, l'Islam crea problemi"
E' giovanissimo per essere un politico Matteo Salvini. Classe 1973, è uno dei giovani rampanti della Lega Nord. Nel dibattito politico spesso è apprezzato anche da chi sta all’opposizione, forse per il suo linguaggio, meno “rozzo” di alcuni suoi (più) noti compagni di partito, ma spesso più vicino alla realtà della gente che lo vota. Parlando però al Corriere Canadese Salvini non le manda certo a dire. E così partiamo dal fondo, dall’ultima domanda, quella sull’integrazione religiosa in Italia, quel “salad bowl” culturale, ormai un dato acquisito in Canada, ma che nella Penisola è di là da venire.
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giovedì 4 febbraio 2010
E' 10 il numero magico dei Sens!
Doppietta di Jason Spezza, doppietta di Daniel Alfredsson, e gli Ottawa Senators volano. Come non mai, perché il record di franchigia di vittorie consecutive è stato ulteriormente ritoccato. Ora sono 10, e la vittoria per 4-2 ottenuta a Buffalo è stata solo l'ennesima conferma di coem la formazione di Cory Clouston viva un momento magico, che l'ha portata a ridosso delle prime posizioni della Eastern Conference, con un quinto posto che ora la porterebbe ad affrontare nei playoff, che sembrano davvero sempre più vicini, una tra i Pittsburgh Penguins e i Buffalo Sabres, che questa sera sono incappati nell'8.a sconfitta di fila contro i rossoneri della Capitale...
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Per quanto riguarda il pezzo sull'ultima vittoria dei rinnovati Toronto Maple Leafs (3-0 ai New Jersey Devils), leggi l'articolo sul Corriere Canadese...
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Vietato toccare la signora Carla Bruni Sarkozy
Toccateci tutto ma non toccateci la 'Premiere Dame' (si scriverà così? E chi lo conosce il francese?). Ce lo conferma Luana De Micco, giornalista dell'Ansa, che ci racconta il caso della signora Carla Bruni, tanto dolce, docile e dedita alle opere pie, che però si incazza quando le si vanno a toccare le 'cosette' personali.
E così niente domande sul 'caso Clearstream'. La Bruni, canzonettara melassosa, era stata invitata dalla rete francese
Rtl per commentare l'attualità durante il giornale. Lei era arrivata bella come sempre, in jeans e giubbotto di pelle, pronta a parlare della sua missione in Africa come madrina del Fondo mondiale contro l'Aids. E invece l'intervista ha subito preso un'altra piega quando qualcuno si è permesso di parlar ein sua presenza, con tanto di domanda diretta, della vicenda giudiziaria che oppone suo marito Nicolas Sarkozy e l'ex primo ministro Dominique de Villepin.
A un certo punto la Bruni, approfittando di una pausa pubblicitaria, avrebbe minacciato furiosa di lasciare lo studio: "Se non la smette, me ne vado. Clearstream è un evento che mi mette in imbarazzo. Mi sento in trappola, ho solo voglia di andare via".
La bella Bruni, a cui fanno tanto schifo le vicende sociali del suo paese d'origine, non riesce ad abituarsi a quello che già prima di lei avevano dovuto accettare Danielle Mitterrand e Bernadette Chirac . Ma lei replica: "Non ho mai sentito Sarah Brown o Michelle Obama prendere la parola su tutto. Si concentrano solo sulle cause che stanno loro a cuore".
E per dimostrare che lei fa altrettanto ha annunciato che presto sarà in India e, probabilmente a maggio, si recherà ad Haiti. Un viaggio che aveva programmato prima che si verificasse il terribile sisma. Curiosa la vita...
Il video dell'intervista di Carla Bruni Sarkozy, con alcune parti 'buie':
E così niente domande sul 'caso Clearstream'. La Bruni, canzonettara melassosa, era stata invitata dalla rete francese
Rtl per commentare l'attualità durante il giornale. Lei era arrivata bella come sempre, in jeans e giubbotto di pelle, pronta a parlare della sua missione in Africa come madrina del Fondo mondiale contro l'Aids. E invece l'intervista ha subito preso un'altra piega quando qualcuno si è permesso di parlar ein sua presenza, con tanto di domanda diretta, della vicenda giudiziaria che oppone suo marito Nicolas Sarkozy e l'ex primo ministro Dominique de Villepin.
A un certo punto la Bruni, approfittando di una pausa pubblicitaria, avrebbe minacciato furiosa di lasciare lo studio: "Se non la smette, me ne vado. Clearstream è un evento che mi mette in imbarazzo. Mi sento in trappola, ho solo voglia di andare via".
La bella Bruni, a cui fanno tanto schifo le vicende sociali del suo paese d'origine, non riesce ad abituarsi a quello che già prima di lei avevano dovuto accettare Danielle Mitterrand e Bernadette Chirac . Ma lei replica: "Non ho mai sentito Sarah Brown o Michelle Obama prendere la parola su tutto. Si concentrano solo sulle cause che stanno loro a cuore".
E per dimostrare che lei fa altrettanto ha annunciato che presto sarà in India e, probabilmente a maggio, si recherà ad Haiti. Un viaggio che aveva programmato prima che si verificasse il terribile sisma. Curiosa la vita...
Il video dell'intervista di Carla Bruni Sarkozy, con alcune parti 'buie':
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