venerdì 29 maggio 2009

La citazione porta... all'ECCITAZIONE!

Cosa posso dire se non che è stato un grande piacere vedere il proprio blog citato su un organo di informazione importante come SportMediaset, soprattutto per un blogger 'alle prime armi' come il sottoscritto. Merito della storia di Cernauti, che alla redazione dello sport di quelle parti è piaciuta molto. Di conseguenza il mio ringraziamento va ad A. B., giornalista di cui conosco solamente le iniziali, che nel 1945 realizzò l'intervista a Rino Pagotto che io ho poi ripreso.

Spero di poter scovare altre 'curiosità' del genere e di poterle diffondere sulla rete perché, al di là del piacere (e del fremito di eccitazione) personale della citazione ottenuta, il mio piacere 'esibizionistico' è comunque di postare i 'miei' articoli' per voi qui, sul 'mio' blog, sempre e comunque. A presto.

giovedì 28 maggio 2009

Playoff NHL, la finale sarà ancora Detroit-Pittsburgh

Ultimissima dagli USA: i Detroit Red Wings hanno superato per 2-1 i Chicago Blackhawks all'overtime, vincendo la serie di finale della Western Conference per 4-1 e qualificandosi così per la finale della Stanley Cup dove affronteranno i Pittsburgh Penguins, già impostisi a est. Si replica così, a un anno di distanza, la stessa finale della scorsa stagione, che vide imporsi i Red Wings nella serie per 4-2.

'Quelli di Cernauti', l'incredibile storia della versione italiana di 'Fuga per la vittoria'...

Lo sguardo di Mario ‘Rino’ Pagotto punta lontano, verso quella vita così pazzesca che valica le dimensioni di un film. Non so dove sia ora questo roccioso terzino del Bologna, classe 1911, nato a Fontanafredda, oggi provincia di Pordenone. Gli auguro di essere ancora vivo, non ne ho idea, la sua età ora sarebbe di 98 anni. Per lui però di certo ci sono in carriera tre scudetti vinti, una partita in Nazionale e ben 212 gare con la maglia del Bologna, l’ultima delle quali nel 1947. Ma prima... prima c’è una grande storia, così incredibile che sembra quella di un film ben noto, ‘Fuga per la vittoria’, quello con Pelé e Sylvester Stallone ricordate? Dove dei detenuti in un campo di prigionia tedesco organizzano una partita di calcio contro una selezione nazista e, approfittando del caos creatosi dopo un loro gol, fuggono dal lager. Finzione, direte voi. Fino a un certo punto. Fino a quando non mi sono imbattuto nella storia di Rino Pagotto, da lui stesso raccontata a un giornale dell’epoca, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ho voluto riprenderla e parlarvene a mia volta.

E’ il 1943, la brigata alpina nella quale presta servizio militare Pagotto viene arrestata dai nazisti dopo l’’armistizio’ e deportata in massa. Il terzino del Bologna si trova così nel lager di Hoinstein. Vita grama, terribile, e ancora tradotte di disperati, che questa volta si fermano a Bialostok, Polonia. L’approssimarsi della fine del conflitto bellico (e dei russi), fanno però sgombrare in fretta il lager. Ognun per sé, compresi gli aguzzini tedeschi, in un fuggi fuggi generale di prigionieri e carnefici che si disseminano per tutta Europa. Il gruppo di Pagotto è composto da sette persone, che percorre una lunga odissea attraverso l’Europa, un viaggio a piedi verso casa che, sembra pazzesco, riporta i nostri futuri eroi proprio a... Hoinstein (!!!), divenuto nel frattempo centro di accoglienza e smistamento dei profughi. Si torna a mangiare, a indossare scarpe vere, si torna a sorridere, si torna semplicemente a... vivere. Ma ‘casa’, l’Italia, è ancora lontana, e così si sale nuovamente sulle tradotte, che portano il gruppo prima a Odessa, sul Mar Nero, quindi a Cernauti (l’attuale Chernivtsi), in Bucovina. Il gruppo di Pagotto nel frattempo si è ingrandito, a Cernauti ci sono oltre duecento italiani. Il campo non ha più nulla a che vedere con quello che era il lager nazista, si riesce anche a pensare sul come svagarsi. Per ‘Rino’ giocare al calcio è naturale, un modo per vivere, sognare e sentirsi a casa, tanto più che, strada facendo, ha incontrato altri deportati che, nella vita ‘normale’, facevano di mestiere il calciatore, seppure nelle cateogorie inferiori. La decisione di creare una squadra composta da prigionieri (calciatori) italiani è così presto fatta, e di seguito ecco la formazione: Colombo, Pagotto, Olivetti, Sassone, Trombetta, Canova, Alocco, Napolitano, Carneggi, Vasini, Tagliabue. In panchina: Corrado, Scazzosi, Fontana. Allenatore: Mariani. Commissario tecnico: Bertello.

E’ il pubblico del lager a fare da spettatore alle prime esibizioni della squadra che, con il passare del tempo, sarà chiamata ‘Quelli di Cernauti’; la spianata fra le baracche è il primo campo, mentre pure i prigionieri olandesi, greci e belgi creano le proprie rappresentative. Ma chi vince sempre è solo la formazione italiana, che incontra e batte anche la squadra locale della città di Cernauti, composta da professionisti. L’esodo però non è ancora finito. Pagotto dopo oltre due mesi viene spedito al campo di Sluzk, in Bielorussia, ma con lui parte anche il resto della squadra e tanti altri prigionieri. In breve, la leggenda dell’imbattuta formazione di ‘Quelli di Cernauti’ si sposta attraverso l’Europa, e per altri tre mesi le partite proseguono incessanti e senza sconfitte. A Sluzk arrivano anche le ragazze ebree che avevano cominciato a tifare per gli italiani fin dai tempi della Bucovina, sebbene allora, secondo le parole dello stesso Pagotto, fossero più simili a dei ‘fantasmi’ per le precarie condizioni fisiche e la denutrizione. Il pubblico così cresce a dismisura per ognuna delle partite della squadra italiana, che riesce a organizzare un vero e proprio ‘torneo dei lager’, vincendo 18 partite consecutive e superando la stessa formazione composta dai militari russi con il rotondo punteggio di 6-2. A vedere le partite ci sono ormai migliaia di persone, in un crescendo di entusiasmo pazzesco, e c’è spazio anche per un inedito ‘derby’ contro un’altra squadra italiana molto forte, quella di Lembertow, rimasta imbattuta per ben 33 incontri prima di cedere il passo a ‘Quelli di Cernauti’.
Pian piano però, i vari campi e lager chiudono uno dopo l’altro, e così i prigionieri, che costituivano il vociante pubblico della squadra italiana, tornano a casa. Anche Rino Pagotto prende, con i suoi compagni, la via per tornare in Italia. Basta lager, basta tifosi denutriti, basta urla a squarciagola per dimenticare l’orrore della guerra e dei morti. Ora, dopo avere ritrovato la famiglia e il figlio che non ha mai visto, troverà ad attenderlo un’altra squadra, un altro prato, uno stadio vero. Comincia il campionato...

PS: vorrei poter rendere omaggio a chi ha realizzato questa splendida intervista in quel lontano inverno del 1945. So solo le sue iniziali: A. B. Grazie lo stesso, è stato veramente bellissimo...

Leggi anche: Arsenal-Manchester United, la sfida dei Busby Babes...

Kari Byron non fa proprio nulla per nascondere...
i mille segreti della scienza! - (MythBusters)

Non c’è limite alla possibilità di unire la cultura alla bellezza, meglio se femminile. Lo deve aver pensato anche Kari Byron, ormai una fra le più note conduttrici televisive di programmi scientifici, in particolare di MythBusters, uno fra i più noti show di Discovery Channel, in cui la bella Kari (nata il 18 dicembre 1974) sperimenta la validità di teorie e tesi dalle più strampalate alle più ardite, ovviamente senza ‘negarsi’ al pubblico maschile dei propri fan.

Nella sua casa di San Francisco la signorina Byron ha coltivato anche la propria passione artistica, realizzando sculture con qualsiasi materiale, dai polimeri al legno fino ai metalli. Curiosità, da quando il suo ruolo in MythBusters è aumentato, Kari ha deciso di non esporre più al pubblico, temendo che al gente venisse ad ammirare le sue sculture più per il nome e il pettegolezzo da lei rappresentato più che per un reale interesse per la sua arre. Altro che prostituzione intellettuale...

Un piccolo esempio ma... attenzione a non copiare gli arditi esperimenti di Kari!

Mike Tyson è un vero eroe dei nostri tempi...

Ora che per motivi di informazione mi sono riavvicinato alla figura di Mike Tyson constato (interessante ‘sto verbo, davvero poco usato) di quanto questo immenso personaggio sia sprofondato in una vita incredibilmente amara, una ‘tragedia greca’, come l’ha definita lo stesso pugile, una tragedia che, purtroppo, si è arricchita della morte della figlia di ‘Iron Mike’, soffocata in casa a causa di un incidente che trovate riportato nell’articolo tratto da ESPN qui nella foto a fianco (fate 'clic' sulla foto per ingrandire e... leggere, mi sembra facile...).

Io l’ho sempre ammirato, come sportivo ma anche come uomo, perché Mike Tyson è uno di quelli che guarda in faccia il suo destino, qualsiasi esso sia, e ha sempre pagato di persona conti fin troppo salati per le sue pur non certo brillanti azioni.
Il ‘cattivo ragazzo’ nato a Brooklyn nel 1966 ormai assomiglia molto a un ‘rottame’ umano posto su due gambe troppo grosse per essere ancora agili. Ma io sono convinto che sarà ancora una volta in grado di rialzarsi: non aspetterà il conteggio dell’arbitro e sarà pronto a fare roteare il proprio pugno serrato. Forse però in un altro modo, sorprendendoci per l’ennesima volta. Credo e spero, che questo uomo vero abbia ancora molto da dire.


Preferisco ricordare Mike Tyson con questo video: è il 22 novembre 1986, e ‘Iron Mike’ distrugge letteralmente Trevor Berbick nel match valido per il titolo mondiali dei pesi massimi versione WBC. Assolutamente indimenticabile...

mercoledì 27 maggio 2009

Playoff NHL, i Pittsburgh Penguins vincono ancora
e tornano nuovamente in finale di Stanley Cup

Ultimissima dagli USA: i Pittsburgh Penguins, già finalisti di Stanley Cup la passata stagione, sono giunti all'atto conclusivo della prestigiosa coppa anche quest'anno.
N
ella finale della Eastern Conference hanno superato in gara-4 4-1 i carolina Hurricanes, imponendosi così nella serie per 4-0 (il classico 'sweep', ovvero 'spazzata') e vincendo il Prince of Wales Trophy.
I 'Pens', con le 'stelle' Sidney Crosby ed Evgeny Malkin, affronteranno la vincente della serie fra i campioni in carca dei Detroit Red Wings e i Chicago Blackhawks, al momento sul 3-1 per i detentori del titolo.

Marina Orlova, la 'sexyprof' che infiamma la rete

Credo sia ora di finirla con tutte queste storie sulle donne belle e sciocche. E difatti... ecco venirci in aiuto la splendida Marina Orlova, russa dall’accento nemmeno troppo nascosto che è riuscita incredibilmente a unire la propria bellezza e la propria cultura diventando in breve tempo un vero e proprio ‘fenomeno’ del web.

Classe 1980, la splendida Marina è laureata in filologia ed etimologia della parola, e ha così deciso di lanciarsi in una originalissima serie di ‘lezioni online’, registrando su YouTube piccole ‘finestre’ ricche di humour nelle quali, senza nascondere per niente le proprie ‘grazie’, risponde alle ‘richieste’ dei lettori e appassionati, facendo un dettagliato studio etimologico di una parola (in lingua inglese) per video postato. Il suo sito (“HotForWords”), le ha in breve tempo consentito di tenere anche dei piccoli show radiofonici su Maxim Radio. E così nelle sue lezioni si passa dalle singole parole ai modi dire, dai proverbi agli scioglilingua, il tutto sempre preceduto dal motto di Marina, ovvero "Intelligence is Sexy".

Ex insegnante d’inglese in un liceo di Mosca (non oso pensare ai commenti degli studenti...), attiva su Youtube dal 2007, la signorina Orlova nello stesso anno è stata votata da Wired Magazine "World's #1 Sexiest Geek", mentre G4 TV l’ha definita "Hot Women of the Net". Cosmopolitan Magazine infine ha parlato di lei come di una fra le "most subscribed to YouTube guru". Può bastare. Ora aprite tutti il libro a pagina 5...

Ora che avete aperto il libro siete pronti per la prima lezione della professoressa Orlova...

L'Inter si è già assicurata il quinto scudo di fila,
il Milan... pensa alla curva che è meglio...

Francamente meno parlo di José Mourinho e meglio sto. Anche per questo ho latitato sull’Inter in questi giorni. Qualcuno mi avrà aspettato al varco, segnandosi sul palmo delle mani il mio silenzio. Ma lui, il ‘perfido’ portoghese, lui sa, lo fa apposta, lui vive perché si parli di lui.

E allora ecco tutta la ‘tiritera’ del 99,9%. Sapevo che lo faceva apposta, tutto ad arte per concentrare su di sé la maggior attenzione possibile ora che, una volta tanto (visto che non si parla di calcio…), è Carlo Ancelotti con il suo futuro ad attrarre le telecamere e i taccuini. E Mourinho questo non poteva proprio sopportarlo. Ma io non gli ho voluto dare soddisfazione (testimoni oculari mi hanno riferito che lui per questo non ci abbia dormito almeno cinque notti…). Così, a cose fatte, posso ‘girarvi’ laconicamente l’annuncio emesso in casa Inter: ‘Rispondendo alla volontà dell'allenatore di proseguire nel progetto avviato insieme un anno fa, volontà accolta con piacere dalla società come segnale di attaccamento e spirito sempre vincente, F.C. Internazionale rende noto il prolungamento del contratto di José Mourinho fino al 30 giugno 2012’... Continua a leggere su Milano 2.0

Multietnico? No, grazie.
Multiculturale sì, ma a modo mio...

Tratto direttamente dal mio 'status' di Facebook:
Max Bordignon osserva Milano preda di zingari, marocchini, strani miscugli umani pieni di donne gravide di future pestilenze... la vostra multietnicità non mi appartiene... io faccio parte dell'Impero degli Asburgo, la mia multiculturalità è composta da ceppi germanici, austriaci, veneti, friulani, sloveni, ungheresi, cechi e slovacchi... e forse ce n'è pure qualcuno di troppo...

martedì 26 maggio 2009

Dark Lady, la sensualità del peccato originale...

Il fascino di una Dark Lady, nascosta, oscura, lentamente avviluppata in uno scialle nero di velluto, gestisce il tempo che ticchetta e si stende sulle rive di un tramonto lungo un fiume diretto verso le tenebre… Non esistono domande per il suo fascino, non esistono risposte su cosa lo crei, noi conosciamo solo l’entità, la sogniamo di fronte a noi, accanto a noi.
La Dark Lady scende dalla
lunga e sinuosa scala funerea e gioiosa, uno sguardo intenso perso nel vuoto, perché la Dark Lady non può considerarti, ma solo altezzosamente essere amata e venerata, accompagnata fino al bordo dell’universo, e qui con un piccolo passo saltare nell’infinito che la renderà eterna e indimenticabile.

L‘intensità di un labbro dischiuso, di un indice appena in movimento, di una mano fatta roteare, di una caviglia che si muove impercettibilmente, del rumore di un tacco o d
i uno stivale che infrange il silenzio di una notte ancora lontana, tanto lontana da quell’alba e quel sole che uccidono l’immaginazione e i sogni. Restiamo nel buio quindi, continuiamo a sognare e a colorare l’aria che ci circonda, costruiamo fantasie da abbracciare nel nulla, ospitiamo follie macabre che il giorno non capisce né accetta. Nella notte tutto può accadere, anche se non succede mai. La Dark Lady, lei è lì: ora ti guarda e ti osserva, sopravvivrà a te, per sempre.

Un caposaldo della musica che 'solo dopo' sarà conosciuta come 'dark': Siouxsie & The Banshees (con Robert Smith dei Cure alla chitarra) si esibiscono nel 1983 all'Hammersmith Odeon di Londra in uno dei loro pezzi più intriganti: "Israel"...

lunedì 25 maggio 2009

IO AMO IL POPOLO GIAPPONESE

La protagonista di questo video è eccezionale. Non so se la sua 'vis comica' sia voluta, di certo credo che quanto dice e fa vada 'pesato' nell'ambito della storia del popolo giapponese, che potrei definire piuttosto... 'particolare'. Ad ascoltarla mi sono 'steso' per 5'23'', la durata del video. Chi fra voi riesce ad arrivare sino alla fine del filmato vince un premio, che però non ho ancora definito...

domenica 24 maggio 2009

Il fumetto del Milan stavolta è senza lieto fine

C’erano proprio tutti quest’oggi alla festa del Milan. Al Paper Park di Paperopoli c’erano proprio tutti per l’addio del Capitano e per l’ingresso ufficiale nella Coppa dei Paperoni 2009-10. In tribuna, come in ogni buon fumetto che si rispetti, accanto a Zio Paperone c’era anche Zio Fester, e chissenefrega se questo fumetto lo giriamo un po’ a modo nostro, tanto Senderos al posto di Lurch va benissimo (va benissimo in difesa quando si gira lentamente verso Dida e gli fa, con fare interrogativo: ‘Chiamato’?). in queste grandi feste di popolo anche i fumetti e le serie televisive si uniscono, e così mi è parso di vedere, sempre nella tribuna del Paper Park, pure i Fantastici Quattro, Ironside e Barnaby Jones, oltre al tenente Colombo e ad alcuni militi della sicurezza di Star Trek.

In campo invece, solo nella ripresa si è visto Paperinho entrare per dare una mano ai compagni, visto che Quaqua oggi pareva particolarmente spento e, probabilmente, con la mente forse già rivolta al Real Madrid. Del ‘Papero’ (inteso come Pato) nessuna notizia. La Roma di Qui, Quo e Qua è parsa imprendibile per i rossoneri... Continua a leggere su Milano 2.0

venerdì 22 maggio 2009

O dolce Pilar, cantami la vita e l'amore...

Nome: Pilar. Cognome: Rubio Fernández. Luogo e data di nascita: Torrejón de Ardoz, Madrid, Spagna, 17 marzo 1978. Professione: giornalista, presentatrice televisiva e modella. Questa la ‘carta d’identità’ di uno dei più affascinanti personaggi mediatici spagnoli.
Davvero incredibile Pilar, una femmina latina nel vero senso della parola, non solo ricca di sensualità, ma donna vera, intelligente e capace.
Sulla rete televisiva ‘La Sexta’ al momento conduce il programma televisivo ‘Sé lo que hicisteis’ (‘So quello che hai fatt
o’, ndr), ma le sue origini prendono il via dai suoi studi universitari di Scienze Economiche, ai quali alternava diversi fotografici come modella in riviste... maschili (!!!). Poco dopo, Pilar partiva la sua carriera televisiva e cinematografica, senza dimenticare una piccola ‘valangata’ di spot pubblicitari. Il suo punto più alto è stato però raggiunto come presentatrice di programmi popolari, come ‘Lo que necesitas es amor’, ‘El precio justo’ (in pratica la risposta spagnola a... Iva Zanicchi, ndr), ‘La azotea de Wyoming’ e ‘Six pack’.

Nell’estate 2007 ha sfondato il muro degli ascolti con un programma pensato e prodotto personalmente, ‘La ventana indiscreta’ (‘La finestra indiscreta’, ndr), completamente dedicato alla realizzazione di video amatoriali. Pilar ha vinto il Premio Joven, come giornalista emergente del 2007. Grande appassionata di rock, fa coppia fissa con il leader del gruppo spagnolo degli Hamlet. Nel 2008 e nel 2009 è stata eletta come donna più sexy del mondo secondo la rivista FHM España. La sua ultima comparsa ufficiale televisiva è legata a un programma della televisione Andalusa ‘Canal Sur 2’, per la quale ha presentato ‘Adivina quién es quién’.

A noi non resta che ammirarne la bellezza e la profondità degli occhi, a me non è rimasto che aggiungerci un video ‘esplicativo’. A tutti noi il compito, magari durante un viaggio in Spagna, di realizzare un’intervista alla bella Pilar, magari con qualche foto esclusiva. Che ne dite? Ci provate? Ci proviamo? Non mi sembra male come obiettivo...

Ed ecco un video con la bella Pilar protagonista. I più attenti fra voi riusciranno anche a carpire il nome di una 'bellezza' peraltro già presente nel mio gruppo di 'chicas latinas'... una cantante cilena che di nome fa Monserrat e di cognome...

Proviamo a seguire questo (nuovo) sport...

In America è tempo (fra gli altri 'tempi') di lacrosse, uno sport che, esteticamente, potrebbe essere una via di mezzo fra l'hockey ghiaccio e il tennis.
E che per questo, devo dire, mi affascina parecchio.

Non vi prometto certo di seguirlo, ma ogni tanto una capatina oltreoceano per vedere come stanno le cose la faremo sicuramente...

giovedì 21 maggio 2009

E allora beccatevi queste adorabili bamboline!

Visto che di Silvio Berlusconi non ho trovato video, beccatevi questa chicca proveniente direttamente dall'iperspazio degli anni '80. Eccole! Strawberry Switchblade, adorabili bamboline di plastica scozzesi, elettromeccaniche, automotivate, ipertese e un po' decadenti, proprio come piace a me... Buona notte, finalmente con il cuore in pace...

E' Silvio Berlusconi il vero censurato della rete

Questa sera volevo mettere un filmato da YouTube che fosse 'pro-Berlusconi'. Così, senza particolare interesse, a prescindere dal fatto che io provi una grande ammirazione per l'uomo di Arcore, uno dei politici più intriganti che l'Italia abbia avuto nel suo dopoguerra (ma anche prima).

Purtroppo non ce l'ho fatta: in quest'Italia in cui 'la dittatu
ra dei media asserviti a Forza Italia non concede libertà di parola' (concetto più volte ribadito da tanti giornalisti 'liberi ma con tessera'), mi sono dovuto arrendere alla settima pagina di video, tutti, e dico TUTTI contrari, ma che dico contrari, carichi d'odio velenoso verso il Premier. Non ce n'era uno dove poter ascoltare un discorso che fosse uno del 'nostro', mentre invece era tutto un affastellarsi uno sull'altro di video, blob, blog (cazz... anche la rete è fenomenale, basti vedere gli 'aggregatori'... e poi sono fantastici i 'martiri' che piangono immaginifiche e immaginarie censure) e interviste dei vari Travaglio, Luttazzi, Guzzanti, Biagi e Ricca, tutti notoriamente sopra le parti, ma tutti invariabilmente uniti contro 'il male' Silvio.

Lasciatemelo dire, l'unico in Italia che davvero è censurato a me pare proprio sia Silvio Berlusconi. La sola cosa che posso dirti, caro Silvio, è 'svegliati!', 'prenditi la rete, che qui ti stanno massacrando'... alla prossima, sperando nel frattempo di trovare almeno un video che sia 'pro-Berlusconi'...

martedì 19 maggio 2009

Tributo alla Fossa dei Leoni, il gruppo che rimarrà sempre dentro a ognuno di noi che ami la vita...

Un filmato che a molti farà accapponare la pelle. Quell'ultima sera posso dire con orgoglio di esserci stato, e di avere intonato con tutta la forza che avevo nei polmoni l'inno della Fossa. Sembrava impossibile, eppure è successo. E da allora nulla è stato più lo stesso, anche se il mio cuore rimarrà per sempre legato ai colori del Diavolo...
Io posso solo ringraziare di avere vissuto, anche se per pochissimo tempo, l'esperienza di questo incredibile gruppo che rimarrà per sempre nel cuore e nella mente di chi abbia almeno per una volta tifato con passione la propria squadra.

A questo link potete leggere le due interviste (griffate Datasport) che feci a suo tempo a... beh, leggete da soli...

Questo video è veramente splendido, lo consiglio a tutti, siano essi milanisti oppure no...

Ancelotti: "Ora datemi pure del maiale..."

Immenso Carlo Ancelotti: il tecnico del Milan, in odore di lasciare l’Italia per trasferirsi in Inghilterra alla corte di Roman Abramovich, è andato a Chieti per ritirare il Premio Prisco, avete capito bene: all’allenatore del Milan è andato il premio intitolato allo storico e graffiante vicepresidente dell’Inter.

Per Ancelotti è stata così l’occasione per avvicinarsi alla situazione dell’Abruzzo terremotato: “Ho visto delle cose terribili. E’ stata una mattinata toccante e commovente” ha detto il tecnico, proseguendo: “Ho potuto vedere e toccare con mano però, una grande dignità e voglia di ripresa degli abruzzesi colpiti da questa immane tragedia”... Continua a leggere su Milano 2.0

La bella Mariann Fogarasy ha parlato:
"Ecco come ho incastrato David Beckham"

Sia ben chiaro. A me della vita personale dei cosiddetti 'Vip' frega poco assai. Ma giusto così, perché come ho già detto più volte su questo blog, io 'amo il bello', credo valga la pena farvi vedere qualcosa della modella ungherese più chiacchierata del momento, al secolo Mariann Fogarasy, 'rea' di avere sedotto David Beckham mettendosi quindi contro la tetra e un po' bisbetica Victoria Adams.
Diciamo la verità, la viziatissima Posh Spice è sempre andata poco giù ai fan del bel David e, dopo averlo (più o meno) conosciuto nella sua avventura calcistica con il Milan, ancora di più ci si chiede cosa ci faccia una persona carina e gentile come lui con una dark lady veramente 'troppo dark' come l'ex Spice Girl.

Il calciatore inglese e la modella ungherese (che qui potete contattare su Facebook, diventando 'anche voi' suoi amici) si sono incontrati a Budapest nel giorno dell'amichevole recentemente giocata dal Milan in terra magiara. Guarda caso la 'confessione' avviene ai 'microfoni' di un giornale scandalistico italiano 'di alto spessore'. Secondo la bella Mariann (grande appassionata di Snoop Dogg e dei Jackson 5) la vicenda con Beckham è "destinata a crescere", e ancora: "L'ho conosciuto lo scorso 22 aprile a Budapest durante la partita tra il Milan e una selezione ungherese. Dopo la partita gli ho dato il mio numero e, più tardi, mi ha richiamato. Ci siamo incontrati e, dopo che abbiamo chiacchierato un po', mi ha dato un bacio, mi ha salutato e mi ha detto che ci saremmo rivisti altre volte. Due settimane fa sono venuta in Italia perché lui mi ha invitata".
Fin qua mi sembra l'incontro che ho avuto anch'io con una mia amica l'altra sera: fuori al ristorante, cicici e ciaciacià, bacino della buona notte e via. E quindi? Vabbeh, nel mondo di oggi l'importante è 'tirare il sasso', vai poi tu a raccoglierlo...

Berlusconi - Dio, solo uno scambio di persona...

Fa sorridere la notizia battuta dalle agenzie di stampa che 'corregge' l'intervista rilasciata da Anna Palumbo, ovvero la mamma di Noemi Letizia, la giovane napoletana 18.enne accusata di qualsiasi nefandezza concepibile da mente umana dopo essere stata accostata al Premier Silvio Berlusconi (che, secondo i media 'asserviti', nefandezze le ha sempre compiute fin dalla più giovane età).

Parlando di 'Signore' infatti, nell'ambito del servizio incentrato sulla madre di Noemi realizzato dal Times, Anna Palumbo si riferiva a... Dio. Il giornalista italiano che ha tradotto l'intervista (il Times si è poi corretto dicendo di avere esso stesso tradotto male un servizio di un giornalista italiano) non ha trovato di meglio, forse partendo da un 'lieve' pregiudizio (ma la stampa dello Stivale non dovrebbe essere asservita al Premier?), che di andare subito a scovare lo 'scoop', accostando la parola 'Signore' immediatamente a Berlusconi: in questo modo sarebbe stato in piedi il sillogismo 'Berlusconi conosce Anna Palumbo = Silvio è il padre di Letizia. Per l'ennesima volta, rendendo un involontario favore al Presidente del Consiglio. Passata la festa, gabbatu lu santu... 'Ach', come direbbero le Sturmtruppen, 'diafolo di una stampen asserviten...'.

Oggi mi sento così...

...il problema è che non so cosa voglia dire... così...
(un ringraziamento a Mistress Bizzarre)

lunedì 18 maggio 2009

Dolcezza o bellezza? La galleria delle MIE 'girls'

Il fascino della donna latina mi... affascina. Qui e là troverete, in questo blog, post dedicati a questa o quella modella (non necessariamente latina, o mora di capelli o carnagione, non esageriamo), senza particolare coinvolgimento o passione per una modella in particolare, ma con una particolare devozione verso tutto ciò che è 'bello'. Per questo ho voluto cominciare a raccogliere le modelle (o bellezze) di cui finora ho parlato in questi primi due mesi di storia del mio blog... una maniera per non scordarle, anche se credo sia davvero difficile dimenticarle...

Pilar Rubio, la sexygiornalista che ha sconvolto la Spagna (Spagna)
Kathryn Arbenz, alla faccia della Costa Rica! (Costa Rica)
Daphne Silva esalta il prodotto cileno (Cile)
Ana Bárbara bloccata in mare dalla febbre suina (Messico)
Monserrat Bustamante, non solo una bella voce... (Cile)
Catalina, la 'Maya' più sensuale della Colombia
(Colombia)
Lucila Vit, l'argentina che fa dimenticare Maradona (Argentina)
Shirley Acosta, la più bella del (mio) Facebook (Venezuela)

A Villa Necchi Campiglio una romantica notte milanese raddolcita da un frullato rigenerante

Ne avevo già parlato, l'avevo promesso e ora ci ritorno. E così eccomi per un attimo catapultato nell'olimpo della vita dorata milanese. Villa Necchi Campiglio, nella superba Via Mozart, il cuore di Milano, mi accoglie quasi fossi un diplomatico in trasferta a cui retribuire onori, con una lunga colonna di lumini posti nell'enorme giardino al tramonto, pronti a indicarmi la via, il grande ingresso della villa antica in cui fare trionfale esordio, la scalinata attraverso cui scendere, e lo sguardo conturbante di un paio d'occhi meravigliosamente profondi a ricevermi.

In realtà non siamo nella Milano asburgica di due secoli fa, ma semplicemente al 'Party 10 e Lode', organizzato dalla Chiquita che, attraverso il suo slogan, ha voluto presentare al mondo dei blogger i suoi nuovi frullati. Idea buona e giusta, a partire dalla 'location'.
La serata è stata veramente piacevole, e mi ha dato la possibilità di conoscere fra l'altro le due splendide padrone di casa (per l'occasione): la bella e brava Debora Mancini, attrice che avevo già avuto la possibilità di conoscere allo Zelig (quello vero, non quello della televisione) e in altri luoghi particolari del teatro milanese, e la conturbante quanto sorprendente Samantha Biale, dottoressa nutrizionista, ma anche 'diet coach' (???) e, non ultimo, giornalista. Sono state loro a prendermi per mano traghettandomi attraverso il bellissimo ambiente della villa, dove erano stati allestiti, fra l'altro, un Food Point con un menù speciale a base di frutta, uno Shiatsu Point, dove 'subire' piccoli trattamenti realizzati dagli operatori Shiatsu della scuola IRTE, e uno Knit Point, realizzato in collaborazione con do-knit-yourself, ovvero un posto dove 'fare cucito' (una nuova tendenza?).

Infine, la prova del nove, ovvero l'assaggio dei frullati che, secondo quanto garantito da Chiquita, contengono solo frutta fresca spremuta e frullata, e nei quali non vengono utilizzati additivi, conservanti, coloranti, acqua, concentrati o zuccheri aggiunti. E questo CI piace... In ordine di classifica, pongo (e ripongo) i miei frullatoni secondo gusto: 1. cocco-mango, 2. fragola-banana, 3. lampone-melgrano. Non classificato (perché non assaggiato): ananas-banana.
A me sono piaciuti, forse perfino troppo 'sani', visto che personalmente li avrei immaginati un po' più 'pannosi' ;-) ... se devo pensare però a una bibita rinfrescante e tonfiicante in una giornata di sole ferragostana, questa potrebbe non dispiacermi... soprattutto se assaporata in compagnia di una delle mie due graziosissime ospiti...

PS: presto riceverò dalla rete il filmato della mia pessima figura con
Karimen, fanciulla 'abbronzata' (parole del Premier) con cui, convinto fosse di origine centroamericana, ho cominciato a interloquire in spagnolo andino, per scoprire poi essere di Parma... credo sia stato tutto filmato... sic transeat gloria mundi...
2° PS: visto che il mio alimento base è la maionese, secondo voi vale la pena che propronga il mio caso alla 'diet-coach'? Che dite, ci provo? Lo faccio, dai: 'Max, il caso impossibile: come dimagrire spalmando la Kraft sul pane'...

(foto di Massimiliano Bordignon)

domenica 17 maggio 2009

Come in un film di Sergio Leone l'Inter
ha scelto i match-winner contro il Siena

Non so più cosa dire dell’Inter. Mi aiutate voi? Dopo averne glorificato le gesta nel campionato nazionale, dopo averla inchiodata per l’eliminazione europea, dopo averne esaltato la forza nettamente superiore rispetto al lotto delle contendenti della Serie A e averne ‘sedato’ gli istinti un po’ troppo burleschi di ‘Mister Buster Keaton’ José Mourinho oltre che di alcuni altri bellimbusti di Via Durini, davvero su Inter-Siena non so cosa dire. La festa era già fatta, piccolo sgarro che il Milan si è voluto riservare con un gusto ‘alla Tafazzi’, i buoi erano nelle stalle e le auto fuori per le strade a strombazzare fin da ieri sera.

Quindi? Allora, tre gol, firmati da Cambiasso, Balotelli e Ibrahimovic.
Sì, forse sul 3-0 finale rifilato al Siena si può ricamare ancora qualcosa: i tre marcatori di questa serata sono significativi, ed esprimono al meglio l’Inter fiera e combattiva di quest’anno. Cominciamo da Esteban Cambiasso: lui ha sbloccato il risultato, e lui, dei tre, è quello che all’Inter gioca da più tempo. Una cosa tira l’altra. Il vecchio leone, quello che ha retto la bandiera nei momenti difficili, quello che quando gli ‘sero tituli’ riguardavano la bacheca nerazzurra era sempre lì, pronto con lo sguardo fiero. ‘scartato’ dal Real Madrid, all’Inter in cinque stagioni trovava sé stesso e una carriera vincente che il suo atteggiamento da esemplare professionista avrebbe meritato fin da prima... Continua a leggere su Milano 2.0

Anche in Argentina ci sono i 'bamboccioni',
allora mandiamogli Padoa-Schioppa!

L’Italia e l’America Latina hanno molto in comune, anche se molti italiani ne sono davvero ignoranti al riguardo. E così, sfogliando la versione argentina di Yahoo, che fra l’altro mi ha dato notizia dell’ultimo disco (ma si dice ancora così? Oppure solo CD?) della splendida Shakira, ecco che scopro che anche fra i nostri ‘cugini’ d’oltreoceano allignano i pericolosi ‘bamboccioni’. Ricordate il ‘prode’ (nel senso di ‘uomo di Prodi’) ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa? Il nostro ‘prode’ se ne era uscito con una battuta che, se l’avesse pronunciata Silvio Berlusconi un quarto di nazione sarebbe scesa in piazza. “Mandiamo i ‘bamboccioni’ fuori di casa” aveva detto il signor ministro, riferendosi ai ragazzi che, per ovvi motivi di carattere economico (ma non solo) all’altezza dei 30 anni si trovano ancora a dipendere dai genitori, quegli stessi ragazzi che forse non hanno avuto il culo di chi, forse della stessa opinione politica di Padoa-Schioppa, aspira come massimo della propria esistenza a un posto da ‘statale’ o ‘comunale’, e che magari hanno cercato, con puntiglio e dedizione, di incamminarsi nella tortuosa via dell’imprenditoria, che in Italia è praticamente impossibile perseguire per colpa di quelle leggi, leggine e tasse che i governi come quello del signor Padoa-Schioppa hanno contribuito a creare.

Detto questo, torniamo in Sud America, dove l’educazione e il buon gusto a volte possono esserci maestri. Il termine usato per parlare di questo costume sociale, che ormai ha valicato l’oceano, è quello di ‘adolescentes eternos’ (non credo ci sia bisogno di traduzioni). Importo direttamente dall’articolo di Yahoo: ‘Mujeres y hombres que siguen viviendo en la casa de sus padres’ (anche qui non pretendete la traduzione, per favore), e ancora ‘Este fenómeno es moneda corriente en prácticamente toda América Latina’. L’articolo di Yahoo però non crede che il problema sia legato semplicemente a una questione di crisi economica, anche perché molti dei protagonisti stessi di questa situazione vivono più che degnamente e vantano stipendi di ottimo livello. E allora che succede in Sud America? Pigrizia mentale, pura e semplice, mancanza di volontà nell’assumersi responsabilità. Oltre a una considerazione che in effetti non avevo mai fatto, ma con la quale mi trovo perfettamente d’accordo: ‘Para qué pagar impuestos o servicios, lidiar con un refrigerador semi vacío, ocuparse de la ropa sucia, o incluso preparar el desayuno? A mamá y papá les gusta estar a cargo de eso...’. Insomma, perché devo fare io tutte ‘ste cose se, tutto sommato, le possono fare ancora loro? Un ragionamento molto semplice, corretto e preciso. Padoa-Schioppa avrebbe evitato molte polemiche e pure una figuraccia se l’avesse esposto senza riempirsi la bocca di inutili proclami boomerang...

Citazioni e... congratulazioni!

In questi momenti, chi ha l'anima del Diavolo non può certamente stappare... e allora mi sono divertito a raccogliere, qua e là, alcune citazioni da siti d'ogni genere... questo sarà un post in... continua evoluzione, man mano che troverò altre 'dediche' originali o che riceverò anche Vostre segnalazioni.

Da utente Facebook:
Complimenti per il vostro PRIMO scudetto. 2006: non è uno scudetto. 2007: senza avversari. 2008: regalato dagli arbitri. 2009: congratulazioni.
Dai commenti a un post di Milano Rossonera:
Complimenti al:
Manchester United x il suo scudetto
Barcellona x il suo scudetto (il Real ha perso)
Parma x la promozione
Da TeleLombardia (e-mail letta in studio):
Recalcati stai calmo perchè con la maglia MILAN ZERU TITOLI ci duri un anno, io con la maglia NON VINCETE MAI ci son cresciuto
Ancora dall'ineffabile Milano Rossonera (dedicato allo striscione volgare esposto dai giocatori dell'Inter dedicato a Massimo Ambrosini):
Piccolo dettaglio: Mentre Ambrosini alzava quello striscione era CAMPIONE D'EUROPA, non d'Italia.
...

Massimo Moratti, storia di un ex incompetente pronto a entrare nella leggenda dell'Inter...

L’Inter vince con pieno merito lo scudetto, il quarto consecutivo, e non può non fare sorridere che, a consegnare il titolo ai nerazzurri, sia stato proprio il Milan, secondo e livido di rabbia per una grandezza che appare sempre più lontana e sbiadita con il corso di anni passati a ‘seru tituli’, anche perché lo strapotere che, almeno a livello nazionale, l’Inter rappresenta, non sembra poter venire messo in discussione l’anno prossimo e chissà per quanto altro tempo ancora.

Per il tifoso nerazzurro medio che ormai si era venuto costruendo con il passare degli anni e, soprattutto, delle cocenti amarezze sia in campo italiano che estero, questo rappresenta un lungo sogno, una notte stellata in cui l’azzurro dei colori della Beneamata si sovrappone al nero cupo e profondo in cui sono sprofondate le rivali di sempre. E più l’Inter vince, più indietro si ‘rosica’, e maggiore è la soddisfazione e il godimento aumentano per chi, ora davanti, un tempo cercava spiegazioni astrologiche fra i motivi del proprio fallimento, per poi trovarle magari, dopo tanto tempo, nella miseria e nel letame di una serie di piccole schede telefoniche. Chissà...

Campioni senza giocare, perché tanto basta vedere gli altri scendere in campo, e perdere. Tanto che perfino un presidente come Massimo Moratti riuscirà a passare come uno fra i ‘numeri uno’ più vincenti di sempre nella storia dell’Inter. Pazzesco, per uno che, fino a pochi anni fa, qualsiasi fosse la scelta da fare, sempre e inevitabilmente compiva la scelta sbagliata. Ora invece ‘il presidente’ si gode lo ‘scudetto perfetto’, quello che giunge nel giorno del proprio compleanno. "Sì, è vero, è la prima volta che festeggio un compleanno vincendo uno scudetto. Sono stati bravi a farmi questo regalo, sono stati bravi veramente” queste le sue prime dichiarazioni, che lasciano spazio anche a una certa ironia nei confronti degli avversari di sempre, verso cui si dimentica, come spesso gli capita, di fare i complimenti di rito (ma sappiamo che lo stile non abita troppo da queste parti…)... Continua a leggere su Milano 2.0