venerdì 10 gennaio 2025

Sindrome dell'Avana, nessuna conferma dall'intelligence americana

Un'immagine de L'Avana (foto di Yuting Gao per Pexels)
La cosiddetta Sindrome dell'Avana sarebbe solo un'ipotesi spionistica e non una reale malattia inoculata ai funzionari americani a Cuba, a partire dal 2016.
Lo ritiene l''intelligence' degli Stati Uniti in una valutazione pubblicata in questi giorni.
La sindrome venne segnalata pubblicamente per la prima volta nel 2016, quando i diplomatici statunitensi nella capitale di Cuba riferirono di essersi ammalati e di aver sentito rumori penetranti durante la notte, scatenando speculazioni su un attacco da parte di entità straniere con un'arma sonar non specificata. Altri sintomi tra cui naso sanguinante, mal di testa e problemi di visione sono stati successivamente segnalati dal personale delle ambasciate in Cina, Europa e nella capitale degli Stati Uniti, Washington.
"La maggior parte della comunità di intelligence continua a valutare che sia 'molto improbabile' che un avversario straniero sia responsabile degli eventi segnalati come possibili incidenti sanitari anomali", si legge nella valutazione, pubblicata sul sito web dell'Ufficio del direttore di intelligence nazionale. Ma "una componente della comunità di intelligence ritiene che vi sia 'una probabilità approssimativa' che un attore straniero abbia usato una nuova arma o un prototipo per danneggiare un piccolo e indeterminato sottogruppo" di personale e dipendenti statunitensi che hanno riportato sintomi, secondo la valutazione.
Gli Stati Uniti nel 2017 ritirarono i dipendenti non essenziali dalla loro ambasciata recentemente riaperta a L'Avana. (fonte: AGI)