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venerdì 10 gennaio 2025

Sindrome dell'Avana, nessuna conferma dall'intelligence americana

Un'immagine de L'Avana (foto di Yuting Gao per Pexels)
La cosiddetta Sindrome dell'Avana sarebbe solo un'ipotesi spionistica e non una reale malattia inoculata ai funzionari americani a Cuba, a partire dal 2016.
Lo ritiene l''intelligence' degli Stati Uniti in una valutazione pubblicata in questi giorni.
La sindrome venne segnalata pubblicamente per la prima volta nel 2016, quando i diplomatici statunitensi nella capitale di Cuba riferirono di essersi ammalati e di aver sentito rumori penetranti durante la notte, scatenando speculazioni su un attacco da parte di entità straniere con un'arma sonar non specificata. Altri sintomi tra cui naso sanguinante, mal di testa e problemi di visione sono stati successivamente segnalati dal personale delle ambasciate in Cina, Europa e nella capitale degli Stati Uniti, Washington.
"La maggior parte della comunità di intelligence continua a valutare che sia 'molto improbabile' che un avversario straniero sia responsabile degli eventi segnalati come possibili incidenti sanitari anomali", si legge nella valutazione, pubblicata sul sito web dell'Ufficio del direttore di intelligence nazionale. Ma "una componente della comunità di intelligence ritiene che vi sia 'una probabilità approssimativa' che un attore straniero abbia usato una nuova arma o un prototipo per danneggiare un piccolo e indeterminato sottogruppo" di personale e dipendenti statunitensi che hanno riportato sintomi, secondo la valutazione.
Gli Stati Uniti nel 2017 ritirarono i dipendenti non essenziali dalla loro ambasciata recentemente riaperta a L'Avana. (fonte: AGI)

domenica 6 marzo 2022

Assassinata dagli ucraini presunta spia russa: era al tavolo dei negoziati

Denis Kireyev in due immagini da "Il Fatto Quotidiano"
Assassinio in pieno stile spionistico
nel mezzo della guerra russo-ucraina.
I servizi segreti di Kiev (SBU) hanno infatti ucciso un componente della squadra negoziale ucraina, presente al tavolo durante il primo incontro con la delegazione russa.
L'uomo, Denis Kireyev, un banchiere di grande esperienza, era stato accusato di tradimento ed è stato ucciso durante il tentato arresto.
Dal 2006 al 2008, Kireev aveva lavorato presso SCM Finance, dove aveva ricoperto la carica di vicedirettore generale, per poi passare presso l'azienda austriaca GROUP SLAV AG Klyuyev. Dal 2006 al 2012 è stato anche componente del Consiglio di Sorveglianza di Ukreximbank. Dal 2010 al 2014, in quota Klyuyev, ha ricoperto la carica di Primo Vice Presidente del Consiglio di Oschadbank.
In serata però, arriva un'altra notizia che, ovviamente gioca sul 'gioco delle parti': un 'tweet' del comando delle forze armate di Kiev afferma che il banchiere sarebbe stata in realtà una spia ucraina, caduta mentre svolgeva compiti speciali.

lunedì 14 febbraio 2022

Hillary Clinton accusata di spionaggio contro Trump, i media 'liberal' dormono

FoxNews, unica televisione ad avere dato la notizia
Hillary Clinton
avrebbe spiato Donald Trump nel 2016, pagando un'azienda di tecnologia informatica per 'infiltrarsi' nei server della Trump Tower e, dopo, della Casa Bianca, per cercare di trovare a tutti i costi legami fra il leader repubblicano e la Russia.
Lo sostiene John Durham, avvocato ed ex consigliere speciale del Dipartimento della Giustizia, ingaggiato dall'ex presidente per indagare sul ruolo dell'FBI nell'inchiesta sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016.
In un documento presentato alla corte l'11 febbraio - e pubblicato dal Washington Examiner - appare un riferimento a un non meglio precisato "Tech Executive-1", ma che per i media americani sarebbe Rodney Joffe, tecnico che avrebbe usato la sua azienda privata di sicurezza informatica, accreditata dal governo, per trovare legami fra banche russe e la Trump Organization.
A lui sarebbe legato l'ex avvocato della campagna Clinton, Michael Sussmann, già incriminato per falsa testimonianza davanti a un agente federale.
L'avvocato aveva negato di aver avuto "clienti" per i quali raccogliere "dati riservati" ma, secondo Durham, Sussmann all'epoca aveva almeno due clienti: "Tech Executive-1", cioè Rodney Joffe, e la campagna di Clinton.
Né Joffe né la sua azienda, Neustar, da cui è uscito nel 2021, sono stati incriminati, ma le nuove rivelazioni potrebbero riaprire il caso.
Intanto hanno entusiasmato Trump che, di recente, aveva espresso delusione nei riguardi di Durham. Secondo l'ex presidente, il suo ex consigliere non era stato in grado di trovare prove contro l'FBI, ma questo nuovo sviluppo rimette tutto in discussione.
Ovviamente divisa la stampa, con imedia conservatori che stanno rilanciando da ore la storia, mentrequelli progressisti appaiono freddi.
Trump non ha perso tempo nel tornare all'attacco: questa storia "mostra quanto i media siano totalmente corrotti e senza vergogna - ha accusato in una dichiarazione scritta - immaginate se fosse successo a parti inverse, se in particolare il presidente Donald Trump fosse stato beccato a spiare illegalmente l'ufficio del presidente. Si sarebbe scatenato l'inferno e qualcuno avrebbe tirato fuori immediatamente la sedia elettrica". "La buona notizia - ha aggiunto - è che tutti parlano non solo delle atrocità che vengono commesse contro la nostra nazione, ma anche del fatto che la stampa si rifiuta persino di menzionare i crimini più gravi che avvengono qui".
Mark Meadows, ex capo dello staff di Trump, ha commentato su Twitter: "Non solo spiavano la campagna di Donald Trump, spiavano Donald Trump mentre era presidente degli Stati Uniti. E' molto peggio di quanto pensassimo". (fonte: AGI)

Qui sotto le aperture dei siti di CNN, televisione legata ai 'democratici' e di MSNBC, media che addirittura sostiene le posizioni estremiste del movimento Black Lives Matters.