domenica 12 gennaio 2025

I cortei per Ramy, criminali che ricordano un criminale

L'articolo del Corriere della Sera
L'Italia è il Paese dei falsi miti, dei finti martiri e delle vere stupidaggini. Fra cui si erge solenne la serie di manifestazioni a 'difesa della memoria' di Ramy Elgamlun extracomunitario egiziano residente da anni in Italia, di cui si conosce con certezza solo una cosa: era un criminale.
Infatti l'ANSA sottolinea come sia lui, sia l'altra persona con cui si trovava sullo scooter inseguito dai carabinieri il 24 novembre, un tunisino (altro nordafricano, guarda caso, la 'crema' dell'autoemarginazione nel Nostro Paese), avevano precedenti. Non solo. I due non si sono fermati all'alt richiesto da una pattuglia di forze dell'ordine in piena notte (sarebbe anche lecito chiedersi cosa faccia in strada a quell'ora una coppia di 'brave persone').
Straniero, con precedenti e senza fermarsi all'alt in piena notte. Ce n'è abbastanza e anche di più per giustificare un inseguimento da parte dei carabinieri. Di più: se le forze dell'ordine vi intimassero l'alt o, addirittura, vi stesero inseguendo, voi non vi fermereste? Certo, non vi fermereste se aveste la coscienza sporca.
Quello che è successo dopo, lo scontro, la caduta con conseguente morte dell'egiziano e tutto il resto non dovrebbe nemmeno interessare uno Stato che non abbia paura delle proprie leggi e che non debba sentire il bisogno di dover giustificare il comportamento dei propri addetti alla sicurezza. E che non dovrebbe nemmeno consentire di organizzare manifestazioni da parte di facinorosi che, è l'unica spiegazione, altro non rappresentano idealmente che fiancheggiatori di criminali tanto che, secondo logica, andrebbero tutti segnalati, schedati e, se trovati anch'essi con precedenti penali, arrestati.
Questo chiede la gente che rispetta naturalmente le leggi, che non può ammettere come sia possibile che antagonisti e una presunta 'intellighenzia' manovrata dalla Sinistra, blocchino le città e spargano il terrore per difendere una memoria che andrebbe, invece, dimenticata al più presto, assieme ai crimini che hanno riempito la fedina penale di chi non c'è più.

Turchia: caccia al robot 'clone' di Gokcek, ex sindaco di Ankara

Curiosa vicenda quella capitata all'ex sindaco della capitale turca Ankara, Melih Gokcek, che alla fine ha segnato la fine della sua carriera politica nell'Akp, il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Il quotidiano BirGun rivela che sotto le sue diverse amministrazioni, dal 1994 al 2017, è stato realizzato un robot con le sue sembianze, per la cifra di 65mila dollari finita nel bilancio del faraonico Ankapark, costato 801 milioni di dollari, dispendioso e fallimentare parco di divertimenti ad Ankara.
In base a quanto riferisce BirGun, quando lo vide, il sindaco decise che il clone non gli era poi così somigliante. Così il robot rimase pochi giorni all'ingresso del parco, prima di venire fatto sparire per volere di Gokcek ed essere relegato in un magazzino.
E' però l'intero progetto di Ankapark a essersi rivelato un enorme fallimento, uno spreco di denaro che Erdogan non ha digerito, tanto da costringere Gokcek alle dimissioni nel 2017 e a mettere un veto a una sua nuova candidatura nel partito.
Ora, intanto, è cominciata la caccia al robot con le sembianze di Gokcek: che fine ha fatto? In quale magazzino è finito? I 'social media' si sono scatenati alla ricerca di foto in cui inconsapevoli turisti avrebbero immortalato il clone del sindaco. Non sarebbero previsti premi al vincitore. (fonte: AGI)

sabato 11 gennaio 2025

Aboca e Wavemaker, si rinnova la partnership

Aboca
, società 'benefit' attiva nella produzione di prodotti terapeutici naturali e biodegradabili per la salute umana, e Wavemaker hanno rinnovato la propria collaborazione decennale anche per il 2025.
L'incarico si allarga alle analisi di Marketing Mix Modeling. Prosegue la partnership per le attività di media strategy, planning e buying per il mercato italiano.
L’incarico affidato all'agenzia di GroupM di cui è Ceo Luca Vergani dalla società 'benefit' di prodotti terapeutici naturali, includerà anche un'attività periodica di formazione e di ingaggio dei principali 'stakeholder' dell’azienda sulle tematiche chiave del mercato e dei media.
Dal 2025, in continuità con quanto fatto nel recente passato, l’incarico si allargherà alle analisi di Marketing Mix Modeling, essenziali per misurare il contributo delle azioni pubblicitarie al risultato commerciale della marca, e includerà anche una attività periodica di formazione e di ingaggio dei principali stakeholder dell’azienda sulle tematiche chiave del mercato e dei media.
Davide Mercati, responsabile Relazioni Media di Aboca, sottolinea: “È un piacere continuare a lavorare con un partner che condivide i nostri valori e che comprende e sviluppa al meglio le nostre esigenze di comunicazione strategica, declinandole poi in pianificazioni su tutti i mezzi. È ciò che ci permette di raggiungere importanti risultati di notorietà e di vendite”. (fonte: ADVexpress)

venerdì 10 gennaio 2025

Violenze in Piazza Duomo: nordafricani ancora protagonisti

Le donne occidentali del futuro?
(foto Cottonbru Studio per Pexels)
Sono ancora loro, i cosiddetti 'italiani' di 'seconda generazione', o semplicemente gli stranieri di 'prima', che però non sono filippini o canadesi, svedesi o colombiani, thailandesi o cinesi, ma nordafricani, quei maghrebini che ormai in tutta Europa hanno creato delle 'enclave' autosegregatesi dove vige il razzismo verso le popolazioni che hanno avuto la bella idea di ospitarli e dove basta festeggiare un Capodanno per ribadire la volontà di colpire, violare, violentare.
In Piazza Duomo, a Milano, è successo per l'ennesima volta anche quest'anno, e qualcuno ha avuto anche la 'bella idea' di costringere le povere ragazze vittime degli abusi a dover subire il fuoco di fila di domande umilianti dopo la violenza subita dai nordafricani di turno.
"Ero atterrita, sono stata trascinata da una parte all'altra da un fiume di uomini, erano 30 o 40 in tutto e non riuscivo ad uscire". Con queste parole, in modo molto preciso anche se ancora visibilmente provata, una studentessa belga, ha raccontato il dramma, uno dei tanti, avvenuto a Milano il 31 dicembre.
Come tre anni fa, forse peggio, a misura di quanto successe per la prima volta in Europa, a Colonia, in Germania, nel 2015.
L'esperienza non ha insegnato niente. Si continua a usare la carota, di bastone neanche l'ombra. E se per sbaglio uno di quelli, sbadatamente, va a sbattere contro un muro il motorino e crepa, apriti cielo, la colpa è della 'polizia assassina'. Giustizia per quello, verità per quell'altro, ma per le donne bianche e per gli uomini bianchi che di questa terra dovrebbero essere i padroni, giustizia non c'è più da tempo.
"White lives doesn't matter" si potrebbe dire, e sono stati per primi gli inglesi bianchi, ormai succubi della violenza 'woke', a provarlo sulla propria pelle.
Alla testimonianza della giovane belga se ne stanno via via aggiungendo altre. E ciò mentre la Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, indaga su almeno cinque casi in totale di (presunti) abusi sessuali e nelle forme delle "molestie collettive" della "taharrush gamea" (non a caso un'espressione di lingua araba. In pratica, lo stesso sistema adottato anche nel Capodanno 2022, sempre a Milano, da decine di ragazzi con le vittime accerchiate e aggredite e che subirono violenze terribili, temendo anche di morire nella calca.
I filmati analizzati dalla Squadra Mobile di Milano mostrano un movimento "caratteristico e ondulatorio", quello del "muro umano" mentre mette in atto gli abusi, come forma di disprezzo verso le donne. I casi al vaglio potrebbero presto aumentare. (fonte: ANSA)

Sindrome dell'Avana, nessuna conferma dall'intelligence americana

Un'immagine de L'Avana (foto di Yuting Gao per Pexels)
La cosiddetta Sindrome dell'Avana sarebbe solo un'ipotesi spionistica e non una reale malattia inoculata ai funzionari americani a Cuba, a partire dal 2016.
Lo ritiene l''intelligence' degli Stati Uniti in una valutazione pubblicata in questi giorni.
La sindrome venne segnalata pubblicamente per la prima volta nel 2016, quando i diplomatici statunitensi nella capitale di Cuba riferirono di essersi ammalati e di aver sentito rumori penetranti durante la notte, scatenando speculazioni su un attacco da parte di entità straniere con un'arma sonar non specificata. Altri sintomi tra cui naso sanguinante, mal di testa e problemi di visione sono stati successivamente segnalati dal personale delle ambasciate in Cina, Europa e nella capitale degli Stati Uniti, Washington.
"La maggior parte della comunità di intelligence continua a valutare che sia 'molto improbabile' che un avversario straniero sia responsabile degli eventi segnalati come possibili incidenti sanitari anomali", si legge nella valutazione, pubblicata sul sito web dell'Ufficio del direttore di intelligence nazionale. Ma "una componente della comunità di intelligence ritiene che vi sia 'una probabilità approssimativa' che un attore straniero abbia usato una nuova arma o un prototipo per danneggiare un piccolo e indeterminato sottogruppo" di personale e dipendenti statunitensi che hanno riportato sintomi, secondo la valutazione.
Gli Stati Uniti nel 2017 ritirarono i dipendenti non essenziali dalla loro ambasciata recentemente riaperta a L'Avana. (fonte: AGI)