Ritorna negli Stati Uniti l'ormai dimenticato Presidential Fitness Test, il programma creato nel 1966 per gli
studenti delle scuole pubbliche.
Merito di Donald Trump, che ha deciso di ripristinarlo dopo che era stato modificato sostanzialmente nel 2012 dall'amministrazione di Barack Obama.
Il presidente ha firmato un ordine esecutivo per
rilanciarlo assieme al Consiglio presidenziale per lo sport, il
fitness e la nutrizione, allo slogan di "Making America Active Again", riprendendo così il proprio vecchio adagio legato alla campagna presidenziale.
Numerosi gli atleti di spicco presenti alla Casa Bianca in occasione della presentazione: il golfista professionista Bryson DeChambeau, il kicker
dei Kansas City Chiefs Harrison Butker, la golfista svedese
Annika Sörenstam, il responsabile dei contenuti della WWE Paul
"Triple H" Levesque, genero della segretaria all'istruzione di
Trump, Linda McMahon e l'ex linebacker dei New York Giants
Lawrence Taylor.
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venerdì 1 agosto 2025
giovedì 22 maggio 2025
Trump attacca il governo sudafricano e inaugura il White Lives Matter
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L''home page' di Fox News dedicata all'argomento |
Si inaugura così l'epoca del "White Lives Matter" grazie a quella che molti quotidiani hanno definito 'nuova imboscata' dopo quella avvenuta nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelenski.
Stavolta è così toccato al Presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa.
Durante l'incontro aperto ai giornalisti, Trump ha accusato il governo sudafricano di non proteggere gli agricoltori bianchi, parlando di "genocidio" degli Afrikaner e chiedendo spiegazioni ufficiali.
Davanti a un imbarazzato Ramaphosa, Trump ha improvvisamente fatto oscurare le luci dello Studio Ovale e mostrato un video di circa quattro minuti con scene di manifestazioni al grido di "Kill the Boer, the farmer" e immagini di croci bianche che, secondo Trump, avrebbero dovuto rappresentare agricoltori bianchi uccisi.
Il Presidente ha anche mostrato alcuni articoli di stampa a sostegno delle proprie accuse, parlando di "intere famiglie di bianchi in fuga". "E' molto triste da vedere", ha commentato Trump.
Ramaphosa ha provato piu' volte a intervenire, ma senza successo. A un certo punto il presidente sudafricano ha invitato a discutere "con calma". "Nelson Mandela - ha dichiarato - ci ha insegnato che, in caso di problemi, le persone devono sedersi attorno a un tavolo e parlarne".
Elon Musk, nato in Sud Africa, era presente nello Studio Ovale ed è tra i più accaniti accusatori del governo di Pretoria.
La settimana scorsa gli Stati Uniti hanno accolto 49 afrikaners, a cui verra' riconosciuto un percorso accelerato per ottenere la cittadinanza americana e benefici pagati dai contribuenti americani. Una scelta in contrasto con la dura politica migratoria avviata da gennaio dalla Casa Bianca.
Il Sudafrica è nel mirino di Trump da tempo anche per altri motivi, tra cui l'aver denunciato Israele alla Corte internazionale di giustizia per genocidio.
sabato 17 maggio 2025
Non c'è bisogno di Giorgia al tavolo dei Morti Viventi
Il can-can sollevato, è bene dirlo, soltanto a Sinistra, a causa dell'assenza ai colloqui di Tirana che hanno visto alcuni dei cosiddetti 'leader' europei partecipanti al gruppo degli altrettanto cosiddetti 'volenterosi' a fianco, fa il paio con l'atteggiamento guerrafondaio tenuto dal PD e dai suoi amichetti in questi anni di conflitto russo-ucraino.
Quando c'è da sposare una qualsiasi tesi, si può stare certi che, da quelle parti, 'cannino' malamente qualsiasi posizione.Dopo essersi trasformati in 'partito della guerra' cercando di attaccarsi al treno europeo e al pupazzo animato di Rimbam-Biden, la Sinistra italica si è gettata a capofitto nel sostegno al 'fiden alleaten' Volodymyr Zelensky.
Da questo punto di vita, Giorgia Meloni, non è stata da meno ma, seppur un filino troppo tardi, ha avuto il buon gusto di battere in ritirata comprendendo, e non ci voleva molto, come il quadro internazionale, con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, fosse completamente cambiato.
Il gruppo dei Volonterosi ormai è ridotto da un'accozzaglia di Dead Men Walking, politici rigettati in patria, primo fra tutti un Emmanuel Macron che ormai non sa più a cosa attaccarsi per giustificare la propria permanenza a una leadership che, inevitabilmente, perderà con le prossime elezioni, e umiliato in mondovisione da Trump nella famosa scenetta del 'cadreghino' in Vaticano. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, unico nella storia della democrazia tedesca a non essere approvato dal Bundestag alla prima tornata di votazioni, fa il paio, cercando di mettersi nella scia della connazionale Ursula Von der Leyen, classica esponente dei poteri forti delle banche mondiali e zerbino conclamato dei 'neocon' americani. Che dire poi di Keir Starmer, primo ministro inglese anche lui alle prese con un'ondata di proteste interne e costretto a ribaltare la propria politica 'sinistrorsa' trasformandosi in un Nigel Farage qualunque nei confronti dei lavoratori provenienti dall'estero? Per non parlare del polacco Donald Tusk, altro personaggio pronto alla 'defenestrazione' alle prossime elezioni polacche.
Bene ha fatto la Meloni a non mischiarsi con simili personaggi, e primo fra tutti Zelensky, ormai disprezzato in patria sia da coloro che la guerra la vorrebbero continuare 'fino all'ultimo ucraino' e che lo vedono quasi come un traditore della Patria, sia da coloro che da tempo vorrebbero che la si finisse con il suono delle bombe, con Kiev da tempo condannata alla sconfitta, inutilmente protesa a un confronto alla pari con Mosca che non può avere e che non le compete.
Un'apertura saggia e importante, quella del primo ministro italiano, alla ricerca di future rinnovate partnership con Mosca, vero punto di riferimento fondamentale per un nuovo sviluppo dell'economia italiana e continentale. Un continente che, però, non può certo sentirsi rappresentato dall'accozzaglia di politicanti ritrovatisi a Tirana. Meglio restarne fuori e non sporcarsi le mani.
mercoledì 5 marzo 2025
Trump rilancia il Sogno Americano: "No ai trans e fuori i clandestini, grazie a Musk"
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La 'home page' di Fox News |
Canada e Messico dovranno fare di più contro il passaggio dei clandestini, ma anche contro quello del fentanyl.
Per quanto concerne la sicurezza interna monito contro chi ucciderà un poliziotto: sarà pena di morte.
Elogiato anche Elon Musk, presente in aula: "Ti apprezzano anche i democratici", ha detto Trump.
Ha poi parlato di tariffe, ribadendo i dazi su Canada, Messico e Cina e ribadendo le prossime sull'Europa, ammettendo poi la possibilità di alcune 'piccole ripercussioni'.
Grandi applausi da parte dell'uditorio, qualche dissenso dall'area dove si erano radunati i democratici, con le donne vestite volutamente tutte in rosa in segno di protesta.
Emozionante il momento in cui il presidente ha incontrato, e premiato, il piccolo Devarjaye "DJ" Daniel, 13 anni, in lotta contro il cancro e da sempre con il sogno di diventare poliziotto. Trump lo ha insignito di un tesserino onorario di membro dei servizi segreti.
domenica 2 marzo 2025
Zelensky, tutte le 'gaffe' pronunciate alla Casa Bianca
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La copertina del New York Post |
Ospite del paese più potente del mondo, quello che più di ogni l'ha aiutato economicamente e militarmente nella sua lotta 'spintanea' contro la Russia.
Peccato che gli Stati Uniti, dichiaratamente e senza nascondersi, siano da tempo alla ricerca di una soluzione pacifica, che peraltro dovrebbe essere quella più auspicata da tutto il mondo democratico. Cessare le ostilità e chiudere con lo sterminio dei militari, e dei civili, coinvolti nella guerra, siano essi ucraini o russi. E' la posizione ufficiale di Trump, ribadita nel corso della conferenza stampa congiunta, quello poi sfociata nell'ormai famosa lite passata alla storia fra i due leader politici.
Asserire che Vladimir Putin sia un assassino e un criminale non è stato certamente un ottimo 'incipit', visto che il russo dovrebbe essere l'altra parte a sedersi a un eventuale tavolo della pace. Una posizione che ha suscitato le ironie di Trump: "Vedete? Lui lo odia, è evidente che non si piacciono" ha detto beffardamente Mr. President indicando con le mani l'omino vestito nella sua consueta mimetica (senza mai essere stato a combattere al fronte).
E ancora, continuare a mettere come condizione pregiudiziale per la pace l'ennesimo aiuto militare americano non ha fatto certamente un bell'effetto. Sono ormai tre anni che l'Ucraina vive nel polmone artificiale degli aiuti occidentali, e sono tre anni che gli ucraini continuano a perdere terreno, armi e uomini.
Il fondo Zelensky lo ha però toccato al 40' di 'gioco', quando ha cominciato a sproloquiare, guardando dall'alto in basso, come se fosse un suo suddito, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Ergendosi a pari di Trump, dimentico della sua posizione, Zelensky ha redarguito Vance: non siete mai stati in Ucraina, non sapete come stiano le cose, voi seguite la propaganda russa, ripetete quello che dice Putin. Una serie di frasi che definire offensive sarebbe poco.
A quel punto è scattata la dura replica di Vance. Trump ha lasciato fare per qualche secondo, indeciso sul come agire. Poi è però arrivata l'ennesima illogica affermazione di Zelensky, che è giunto a proferire una velata minaccia. Il succo del discorso era che fosse solo grazie alla presenza ucraina che gli Stati uniti potessero dormire sonni tranquilli, altrimenti loro sarebbero stati i prossimi. Senza ulteriori specificazioni, se fossero i russo a minacciare gli USA o forse degli ucraini scontenti, o qualsiasi altra cosa.
A quel punto il leader della nazione che sta tenendo in vita la tua insignificante nazione, e senza il cui aiuto saresti morto e sepolto con la tua cricca da almeno due anni, è esploso, peraltro senza trascendere più di tanto, ma ricordando semplicemente a Zelensky di non potersi permettere di usare certe frasi a casa di Trump e degli americani.
Trump ha quindi rimesso il soldatino di stagno ucraino al proprio posto, assicurandosi anche il plauso degli americani più filo-ucraini e anti-trumpiani, toccati nel vivo dell'orgoglio dello Zio Sam.
Distrutto politicamente e umanamente, poche ore dopo Zelensky incassava l'appoggio (nemmeno totale) dei politicanti europei, anch'essi sempre più scollegati da una realtà nella quale l'Unione Europea non rappresenta più nulla.
Il tam-tam del 'mainstream' ha infatti già cominciato a battere la grancassa europea, i giornali del potere stanno tentando di aggrapparsi con le unghie al muro bellicista della 'demagocrazia' filoccidentale.
La tenda a ossigeno ucraina è però sempre più vuota, sebbene dopo la morte (politica, per ora) di Zelensky sia pronta ad accogliere anche quella dei rappresentanti europei.
sabato 1 marzo 2025
Zelensky attaccato al muro della Casa Bianca, Trump lo fa a pezzi
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La smorfia di Zelensky durante il primo attacco di Vance |
La visita del leader ucraino a Donald Trump si rivela così in un clamoroso autogol, che arriva, forse deciso o forse preordinato al 40' di un tempo durato poco più di 49', nella conferenza stampa congiunta prima del confronto bilaterale.
Qualche stoccata era già volata, tra farfugliamenti dell'una e dell'altra parte, con Trump che cercava di mordersi la lingua mentre Zelensky sparava a zero nei confronti di Vladimir Putin. "E' un criminale, un killer, un assassino", sproloquiava l'ucraino, con al proprio il ministro degli esteri, e l'ambasciatrice ucraina a Washington, oltre a due traduttori. "Nel 2014 io non c'ero', con me Putin ha sempre mantenuto la parola", replicava Trump, e lì era Zelensky a roteare gli occhi contrariato.
Dal pubblico dei giornalisti una domanda a Trump: "Ma lei se la sentirebbe di dire di appoggiare maggiormente l'Ucraina rispetto alla Russia?". "Io sono nel mezzo" la risposta tranquilla, con la spiegazione di voler evitare un bagno di sangue e la necessità di chiudere la guerra perché, ha ribadito Trump "io sono un uomo d'affari".
Fin qui, tutto nella normale diatriba di posizioni distanti ma non inconciliabili. Alla sinistra del presidente americano JD Vance e Marco Rubio. Uscita forse improvvida del primo, quando parla di voler impedire la totale distruzione delle città ucraine. "Le nostre città non sono distrutte", la replica di Zelensky, "le case sono in piedi, la gente ci vive e ci lavora, i bambini vanno a scuola, a volte magari nelle metropolitane se c'è rischio, ma viviamo una vita normale. Quello che dite voi è quello che dice la Russia", il senso delle parole di Zelensky.
Quindi la stoccata che fa scoppiare la bomba: "Putin con noi ha firmato 'cessate il fuoco' e non li ha mai rispettati, scambi di prigionieri che non ha mai rispettato. Che tipo di diplomazia pensate di poter usare con una persona del genere?". A questo punto è Vance a fare esplodere la miccia: "Noi pensiamo di usare quel tipo di diplomazia che salverà il suo Paese dalla distruzione", immediatamente seguita dall'accusa di mancanza di rispetto per il presidente e gli Stati Uniti.
A questo punto è intervenuto lo stesso Trump, mentre lo sguardo di Zelensky si faceva tra lo stralunato e l'imbambolato. "Stai giocando con la vita di milioni di persone e stai rischiando la Terza Guerra Mondiale" e "senza le nostre armi e i nostri soldi non saresti durato due settimane", mentre, balbettando, Zelensky replicava ironico, "sì, certo, tre giorni, come diceva Putin". A quel punto, dopo un momento in cui la discussione è parsa trascendere fino a oltre le parole, la conferenza stampa si è avviata alla conclusione. Un colpo con il palmo della mano da parte di Vance sul braccio di Trump, il pollice verso l'alto di un Zelensky pallido e imbarazzato.
C'è chi assicura che il litigio sia proseguito nel bilaterale. Di sicuro non c'è stato alcun accordo sulle terre rare ucraine e cc'è già chi parla di una possibile decisione di Trump di tagliare, o addirittura interrompere, ogni aiuto a Kiev.
mercoledì 26 febbraio 2025
I clandestini negli Stati Uniti saranno schedati, previste pene severe
L'amministrazione del neopresidente Donald Trump chiederà agli stranieri che si trovano illegalmente negli Stati
Uniti di iscriversi a un registro e fornire le loro impronte
digitali: sanzioni pesanti per chi non si adeguerà. In pratica dovranno essere schedati.
Una decisione logica ma che, sicuramente, alle permissive latitudini italiche farà storcere qualche naso imbronciato della Sinistra 'buonista'.
L'annuncio, del dipartimento degli Interni, mostra come 'The Donald' continui a voler mantenere la promessa di combattere l'immigrazione clandestina.
Dovranno iscriversi al registro tutti i cosiddetti 'migranti' senza documenti dai 14 anni in su.
"Il presidente Trump e il ministro degli Interni, Kristi Noem, hanno un messaggio chiaro per coloro che si trovano nel Paese illegalmente: andate via - afferma Tricia McLaughlin, portavoce del dipartimento degli Interni -. Dobbiamo sapere chi è nel nostro Paese per la sicurezza degli americani". Una lezione anche per l'Italia e l'Europa. (fonte: ANSA)
Una decisione logica ma che, sicuramente, alle permissive latitudini italiche farà storcere qualche naso imbronciato della Sinistra 'buonista'.
L'annuncio, del dipartimento degli Interni, mostra come 'The Donald' continui a voler mantenere la promessa di combattere l'immigrazione clandestina.
Dovranno iscriversi al registro tutti i cosiddetti 'migranti' senza documenti dai 14 anni in su.
"Il presidente Trump e il ministro degli Interni, Kristi Noem, hanno un messaggio chiaro per coloro che si trovano nel Paese illegalmente: andate via - afferma Tricia McLaughlin, portavoce del dipartimento degli Interni -. Dobbiamo sapere chi è nel nostro Paese per la sicurezza degli americani". Una lezione anche per l'Italia e l'Europa. (fonte: ANSA)
domenica 23 febbraio 2025
Telefonata Trump-Trudeau, il canadese accetta tutte le condizioni
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Donald Trump come George Washington (dal Globe and Mail) |
"Il primo ministro Trudeau ha fatto eco al desiderio del presidente Trump di vedere la fine della guerra e ha riconosciuto che (lui) è l'unico leader mondiale che può portare avanti una pace giusta e duratura", ha osservato la Casa Bianca in un comunicato.
Secondo la nota, il presidente statunitense ha indicato a Trudeau che il conflitto non sarebbe mai iniziato se lui fosse stato presidente all'epoca, cosa che il canadese ha "accettato".
Nel corso della conversazione, Trudeau ha anche informato il repubblicano che il Canada è riuscito a ridurre del 90% il fentanyl che attraversa il confine settentrionale degli Stati Uniti.
Il Canada ha recentemente nominato uno "zar del fentanyl" come parte di uno dei compromessi offerti a Trump per ottenere una sospensione di 30 giorni dei dazi del 25% che sarebbero dovuti entrare in vigore il 4 febbraio.
Dalla fine del 2024, Trump ha incolpato Canada e Messico per il flusso di migranti e della potente droga, il fentanyl, negli Stati Uniti.
Il leader repubblicano ha dichiarato che imporrà tariffe del 25% sulle importazioni dai due Paesi a meno che questi non agiscano per fermare il flusso di migranti e di fentanyl negli Stati Uniti. (fonte: AGI)
Elezioni in Germania, la necessità di un mondo che svolti a Destra
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Tre candidate di AfD dal profilo Facebook di Marie-Thérèse Kaiser |
Alternative für Deutschland è la grande speranza della Nuova Europa, che non ha paura del proprio passato, che rifugge qualsiasi compromesso con un futuro che sembrava disegnato appositamente per eliminare i geni europei, per mischiare quella che è la nostra storia e il nostro destino, quello di risollevare i popoli del Vecchio Continente e di affondare chiunque voglia meticciare le loro fondamenta, a meno che non sia pronto ad adeguarsi e a sottomettersi alle nostre leggi.
Che la Germania sia ancora la nostra guida, quindi, una volta ancora faro di un'Europa nuova e spirituale, a prescindere dal risultato del voto.
Leggi anche: NAFRI, le donne tedesche contro gli immigrati nordafricani
giovedì 20 febbraio 2025
Trump mette Zelensky al muro: "Comico modesto e dittatore non eletto"
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Un'immagine di Donald Trump tratta dal "New York Post" |
L'uomo del MAGA mette l'Europa e l'Ucraina di fronte alle proprie responsabilità. 'Il Re è nudo', si potrebbe dire, senza èiù scuse.
Davanti alla platea di investitori della Future InvestmentInitiative, a Miami, Trump non si è tirato indietro, esprimendo quello che tanti hanno pensato in questi anni, in cui la cosiddetta 'morale comune' e la demagogia occidentale serviva come piatto pronto: la Russia 'cattiva' avrebbe aggredito l'Ucraina. E da qui una guerra con migliaia di morti, questo l'unico dato certo, e drammatico.
Volodymyr Zelensky, ha detto il presidente americano, parlando del leader ucraino, ancora in carica sebbene il proprio mandato presidenziale sia abbondantemente scaduto, sarebbe un "comico di modesto successo" e un "dittatore non eletto" che "si rifiuta di indire elezioni" e che dovrebbe "muoversi rapidamente se non vuole perdere il Paese che gli è rimasto" perché "la guerra sta andando nella direzione sbagliata. Io amo l'Ucraina, ma Zelensky ha fatto un lavoro terribile".
Trump ha avuto parole dure anche per l'Europa: "Sarebbe meglio che si occupasse di immigrazione con più intelligenza e con più forza, prima che sia troppo tardi".
Infine una stoccata interessante anche ai lavoratori in 'smart working', una condizione curiosa, che anche in Italia ha provocato molti danni a tante cittadine che sul movimento del lavoro fondavano la propria economia. "Ho visto alcuni grandi uomini d'affari - ha commentato Trump - dire che stiamo tornando assolutamente indietro. Non si può lavorare da casa. Non lavorano, vanno a giocare a tennis, giocano a golf o fanno altri lavori, ma non lavorano. Non puoi costruire una compagnia o un Paese in questo modo".
domenica 16 febbraio 2025
JD Vance, studente modello per diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti
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JD Vance (foto tratta dal New York Post) |
La sensazione, o meglio, la certezza, è che rispetto ai tanti vicepresidenti che lo abbiano preceduto, a cominciare dalla tremebonda Kamala Harris, sbiaditi e privi di struttura, Vance sia un politico dalla spiccata personalità. Privo di una formazione europea, e questo è un male, ma dotato di un pragmatismo tutto americano, sconosciuto ai suoi predecessori, è questo è un bene. Appare quasi come un novello John Wayne. anche nella struttura fisica. Per quanto riguarda quella intellettuale, gli americani non ne hanno bisogno, sono i padroni del mondo, o di parte di esso, e questa volta, senza le false ipocrisie che contrassegnavano l'immagine di Joe Biden e del suo pastrocchio democratico, sono ben decisi a riaffermarlo.
I colloqui con la delegazione ucraina, guidata niente meno che da Volodymyr Zelensky, sono stati il primo passo. I dichiarati incontri con la Russia, senza l'inutile Europa a intromettersi con le proprie pastoie ideologiche e guerrafondaie, saranno il secondo. Molto interessante anche il plauso verso Alternative für Deutschland che rappresenta il vero futuro di un continente che sappia reagire all'invasione di clandestini che ne stanno drammaticamente modificando la costituzione etnica e sociale.
Vance (e Trump) ha compreso perfettamente che solo un'Europa slegata dal proprio passato può rappresentare un valido partner in chiave anticinese.
Per questo i segnali che lancia sono chiari: per questo, così agendo, Vance non solo si esprime come politico dell'oggi, ma si propone come guida per il domani, studente modello per proseguire nell'opera e nel solco tracciato da Trump.
venerdì 14 febbraio 2025
L'incontro fra Trump e Putin e la curiosa pretesa di Ucraina, Europa e NATO di non venire messe da parte
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La prima pagina del Corriere della Sera del 13 febbraio |
Sono state proprio queste entità a chiedere che la Guerra in Ucraina, da conflitto meramente locale si estendesse a guerra praticamente mondiale, una sorta di lotta del Bene contro il Male, di 'unione delle democrazie' contro la dittatura non bolscevica ma, chissenefrega, qualcosa ce lo si riesce sempre a inventare.
Oggi la sconfitta dell'Ucraina di un leader stanco e sempre più abbandonato come Volodymyr Zelensky appare ineluttabile.
Allo stesso ex attore 'ammaestrato' dalla vecchia 'nomenklatura' democratica americana con a capo il 'guerrafondaio' per eccellenza, Joe Biden, viene riservata da Donald Trump una semplice telefonata (strombazzata da tutti i media occidentali come una pietra miliare dell'eccellenza diplomatica ucraina), per poi venire bellamente scavalcato da quello che sarà un faccia a faccia fra il neopresidente americano e Vladimir Putin.
Basta e avanza per decidere dei destini del mondo, libero o meno, anche perché, nel 2025, discutere di democrazie e dittature è come proferire l'ormai consunta frase 'non ci son più stagioni'.
Ai futuri colloqui di pace (o di termine guerra o di fine invasione, si scelga la definizione più appropriata) non è necessaria l'ormai malferma Ucraina, il cui leader Zelensky aveva per primo emanato il diktat che mai sarebbe stato consentito trattare qualsiasi genere di pace con la Russia, a meno che non fosse quella successiva alla schiacciante vittoria finale; non è necessaria l'Europa e quella sorta di animale dimenticato dal tempo e dalla storia che è l'Unione Europea, sempre fallace nelle sue scelte, abilissima nel puntare sul cavallo sbagliato, incapace di restare neutra in un conflitto in cui schierarsi non aveva semplicemente senso; non è necessaria, e lo è meno che mai, la NATO, entità che ha sostenuto l'Ucraina a spada tratta fin dall'inizio, minacciando il coinvolgimento diretto sul campo del mondo occidentale fino a rischiare una guerra atomica.
Trump, dopo la promessa del rispedire i clandestini 'latinos' al di là del muro messicano, si avvia così a mantenere un'altra promessa: quella di pacificare il turbolento mondo contemporaneo, facendo schiumare di rabbia quell'Europa ancora legata a ideologie cadaveriche e bucoliche ormai sconfitte dalla storia.
martedì 28 gennaio 2025
Lauren Sanchez, alla faccia della scollatura!
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La pagina del "Daily Express" |
Pare proprio che la 'nuova era' del neo rieletto presidente tycoon abbia riportato in auge l'amore per l'estetica femminile, a cominciare da quello per le 'scollature'.
Ecco che arriva dal Daily Express, tabloid britannico non certo famosissimo per i suoi approfondimenti 'culturali', una bella fotografia di Lauren Sanchez, 55 anni, ex giornalista e attuale fidanzata di Jeff Bezos, uno dei grandi 'antagonisti' di The Donald che, sposando quel colore bianco tanto di moda di questi tempi, vi ha affiancato una 'scollatura' ('cleavage') di assoluto riguardo.
Fra le 'vittime' di giornata, colte a 'occhieggiare' all'interno della casta giacca bianca della bella Lauren, niente meno che Mark Zuckerberg, altro 'big' della... Silicon Valley e fondatore di Meta, seduto al suo fianco.
"Making Cleavages Great Again" conclude la didascalia del tabloid.
martedì 16 luglio 2024
Donald Trump, alla convention repubblicana il sostegno della rapper Amber Rose
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Amber Rose durante il suo 'endorsement' a Trump |
La Rose ha parlato da 'ex democratica' e 'anti trumpiana': "Una volta ero convinta che Trump fosse un razzista e che lo fosse chiunque lo avesse votato", il succo del suo discorso. "Poi, grazie a mio padre, ho aperto gli occhi".
Sul web non è difficile trovare alcune delle sue parole precise pronunciate dal palco: "My message to you tonight comes from a humble place. The left told me to hate Trump and even worse, to hate the other side, the people who support him. When you cut through the lies, you realize the truth. American families were better when Donald Trump was president. We were safer, wealthier, and stronger".
domenica 14 luglio 2024
Trump, tentato omicidio: l'ex presidente ferito a un orecchio, più forte di prima
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L'apertura del sito di "Fox News" |
Senza ritornare sui fatti, che chiunque può trovare spiegati in ogni dettaglio, sorprende ancora una volta la reazione di Trump, così diversa da quella di un Joe Biden ormai mentalmente all'ultimo stadio.
Sono tre i colpi, partiti da lontano, uno sicuramente colpisce il 'tycoon' al suo orecchio destro. Lui però non si scompone, si tocca l'orecchio come se fosse stato punto da una zanzara, forse da un'ape. Poi, ovviamente, si abbassa, ma pochi istanti dopo si rialza, insanguinato e circondato dagli uomini del servizio di sicurezza. Lo sguardo per niente intimorito, alza il pugno per fare capire che stia bene, che non è debole. Una bellissima foto dal basso lo riprende con la bandiera americana sventolante alle spalle, quasi una replica, con le dovute differenze, della storica foto scattata a Iwo Jima.
Trump è stato portato in ospedale e sta bene, mentre il suo attentatore pare sia stato ucciso.
L'America, intesa come Stati Uniti, ha vissuto una giornata storica, salvandosi da coloro che vogliono colpire il libero arbitrio degli americani e quella svolta necessaria per riportare il Governo americano alla gente.
martedì 27 febbraio 2024
Anche New York si arrende: migranti violenti, stop alle città santuario
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Un fin troppo chiaro titolo del "New York Post" |
Anche per il bel mondo 'woke' della East Coast, però, il troppo, a un certo punto, stroppia. E così, dopo l'ennesimo omicidio compiuto sulle strade newyorchesi, i cosiddetti 'migranti' hanno cominciato a puzzare anche per il simpatico pezzo di quell'area di Paese che ha abbracciato il movimento Black Lives Matter a pieni polmoni.
Il sindaco Eric Adams ha così aperto la porta a una modifica della normativa per prevedere l'espulsione per i migranti che commettano reati gravi e per consentire alle autorità della città di contattare ed effettuare segnalazioni agli agenti federali per l'immigrazione.
"Non possiamo consentire a chi ripetutamente commette crimini di restare qui e non possiamo permetterci di non collaborare nel processo con le autorità per l'immigrazione, l'Immigration and Customs Enforcement", ha detto Adams. "Se commetti un reato, dobbiamo essere in grado di consegnarti alle autorità e farti espellere", ha aggiunto.
Le leggi in vigore vietano incredibilmente alla città di cooperare con gli agenti federali dell'immigrazione se uno straniero è stato accusato di un crimine ma non condannato. (fonte: ANSA)
domenica 26 marzo 2023
Donald Trump, la campagna presidenziale parte da Waco
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Un momento del discorso di Donald Trump a Waco |
L'assedio, deciso dopo un conflitto a fuoco durante un tentativo di perquisizione, durò 50 giorni e si concluse il 19 aprile 1993 con l'incendio del 'ranch', in cui persero la vita 86 persone, fra cui 24 cittadini del Regno Unito, più di 20 bambini, due donne in stato di gravidanza, quattro agenti e il leader della setta David Koresh.
Seguirono forti polemiche per le modalità usate nell'attacco, durante il quale furono impiegati anche tank e unità della Delta Force, l'unità antiterrorismo americana.
Molti americani, identificati come estremisti di Destra, vedono il 'raid' come un esempio degli abusi da parte del governo. Media e opinionisti ritengono che si tratti, infatti, di una scelta fortemente simbolica di Trump, per mobilitare la parte più radicale della sua base e suggerire un accostamento con la sua situazione di perseguitato dall'FBI e dalla giustizia, alla vigilia della decisione del 'gran giurì' sul caso della pornostar Stormy Daniels, una delle varie inchieste che lo minacciano.
L'organizzazione della campagna del tycoon ha replicato che il luogo (la città ha comunque oltre 120mila abitanti) è stato scelto solo perché offre l'infrastruttura per ospitare un grande evento ed è facilmente raggiungibile da più città dell'area. (fonte: ANSA)
giovedì 2 febbraio 2023
Donald Trump: "Con me la guerra in Ucraina finirebbe in 24 ore"
Donald Trump, ex presidente statunitense, sostiene di essere in grado di poter mettere fine alla guerra in Ucraina nel giro di 24 ore. "Se fossi io il presidente", ha dichiarato in
due messaggi video ripresi dal Daily Mail, "la guerra tra
Russia e Ucraina non sarebbe mai avvenuta, mai in milioni di
anni".
"Anche ora", ha aggiunto, "se io fossi il presidente sarei in grado di negoziare la fine di questa orribile guerra nel giro di 24 ore".
Trump si è detto convinto che "si possa fare". "Devi dire le cose giuste", ha aggiunto, "non le cose sbagliate".
"Io penso", ha continuato, "che abbiamo aiutato a far entrare la Russia in guerra dicendo, beh, se prendessi una piccola parte del Paese sarebbe okay. E' stato un tragico spreco di vite umane".
L'ex presidente ha ripetutamente accusato il suo successore, Joe Biden, di essere debole e di aver favorito l'escalation del conflitto.
Riguardo l'invio a Kiev di carri armati Abrams, annunciati dalla Casa Bianca, Trump l'ha definita una "scelta ipocrita". "La situazione in Ucraina", ha detto in un secondo video, "è molto pericolosa, esplosiva e si sta aggravando ogni giorno". (fonte: AGI)
"Anche ora", ha aggiunto, "se io fossi il presidente sarei in grado di negoziare la fine di questa orribile guerra nel giro di 24 ore".
Trump si è detto convinto che "si possa fare". "Devi dire le cose giuste", ha aggiunto, "non le cose sbagliate".
"Io penso", ha continuato, "che abbiamo aiutato a far entrare la Russia in guerra dicendo, beh, se prendessi una piccola parte del Paese sarebbe okay. E' stato un tragico spreco di vite umane".
L'ex presidente ha ripetutamente accusato il suo successore, Joe Biden, di essere debole e di aver favorito l'escalation del conflitto.
Riguardo l'invio a Kiev di carri armati Abrams, annunciati dalla Casa Bianca, Trump l'ha definita una "scelta ipocrita". "La situazione in Ucraina", ha detto in un secondo video, "è molto pericolosa, esplosiva e si sta aggravando ogni giorno". (fonte: AGI)
venerdì 27 gennaio 2023
La Russia dà ragione a Trump: "Prima i tank, poi le testate nucleari"
Per una volta americani e russi sono d'accordo. Merito di Donald Trump, fra i primi a mostrarsi critico verso l'invio dei carri armati Abrams all'esercito ucraino.
"Prima i carri armati, poi le armi nucleari. Fermiamo ora questa guerra folle, è così facile da farsi", ha detto l'ex presidente statunitense, confermando così come siano storicamente i democratici a muovere le guerre nel mondo, mentre i repubblicani siano coloro che tendono a smorzarle.
Un plauso a queste parole è così arrivato dalla Russia, attraverso le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "L'ex presidente americano Donald Trump in un certo senso ha ragione quando, riferendosi alle forniture di carri armati occidentali all'Ucraina, afferma che 'prima arrivano i tank, poi le testate nucleari'. Si può concordare con queste parole, nel senso che c'è un'escalation delle tensioni", ha sottolineato Peskov. "E questa escalation è provocata, fra le altre cose, dalle decisioni prese in primo luogo a Washington e, sotto le pressioni di Washington, nelle capitali europee. Mi riferisco alle consegne di armi e tank, a questo e a quello".
"Prima i carri armati, poi le armi nucleari. Fermiamo ora questa guerra folle, è così facile da farsi", ha detto l'ex presidente statunitense, confermando così come siano storicamente i democratici a muovere le guerre nel mondo, mentre i repubblicani siano coloro che tendono a smorzarle.
Un plauso a queste parole è così arrivato dalla Russia, attraverso le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "L'ex presidente americano Donald Trump in un certo senso ha ragione quando, riferendosi alle forniture di carri armati occidentali all'Ucraina, afferma che 'prima arrivano i tank, poi le testate nucleari'. Si può concordare con queste parole, nel senso che c'è un'escalation delle tensioni", ha sottolineato Peskov. "E questa escalation è provocata, fra le altre cose, dalle decisioni prese in primo luogo a Washington e, sotto le pressioni di Washington, nelle capitali europee. Mi riferisco alle consegne di armi e tank, a questo e a quello".
sabato 3 dicembre 2022
Musk smaschera Twitter: censurò chi si opponeva a Biden
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Kaleigh McEnany (foto Patrick Semansky/AP) |
Fra le iniziative di Twitter, che si attivò per censurare storie che potevano avere una ricaduta sulle imminenti elezioni presidenziali del 2020 c'era la storia del computer abbandonato da Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti.
Annunciato da Musk, lo scoop porta la firma del giornalista 'freelance' Matt Taibbi. "Il 14 ottobre 2020 - scrive il giornalista - il New York Post pubblicò la storia delle e-mail segrete, emerse dal computer abbandonato di Hunter Biden. Twitter - continua - intraprese passi eccezionali per sopprimere la storia e rimuovere i link".
I tecnici della piattaforma avrebbero bloccato anche la trasmissione del link con articolo attraverso messaggio diretto, utilizzando una misura adottata solo in casi estremi, tipo i contenuti pedopornografici.
"La portavoce della Casa Bianca, Kaleigh McEnany (ai tempi di Trump, ndr) - continua il giornalista -, non poté accedere al suo 'account' per rilanciare la storia".
Questo provvedimento aveva spinto Mike Hahn, membro dello staff del presidente, a inviare una furiosa lettera a Twitter, in cui diceva: "Kayleigh McEnany è stata bloccata dall'accedere al suo 'account' per il semplice fatto di aver parlato della storia del New York Post. Tutto ciò che aveva fatto era citare la storia e notizie riportate da altre testate e non contestate dalla campagna di Biden. Ho bisogno immediatamente di una risposta su quando e come verrà sbloccata".
Hahn chiedeva come nessuno lo avesse informato di questa politica di Twitter di censurare notizie di giornali. "Pretendo almeno - concludeva l'email - che ve ne occupiate nei prossimi venti giorni". Cioè la finestra temporale che avrebbe portato all'Election Day delle presidenziali del 2020.
Secondo quanto sostengono il giornalista autore dello scoop, e lo stesso Musk, Twitter sarebbe intervenuta, censurando la notizia del New York Post, dopo aver ricevuto una richiesta dallo staff di Biden. (fonte: AGI)
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