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giovedì 31 luglio 2025

La Francia espelle studentessa palestinese che invitava a uccidere gli ebrei

Una studentessa palestinese che aveva vinto una borsa di studio in Francia potrebbe essere espulsa dal Paese transalpino dopo la pubblicazione di violenti post antisemiti sui propri profili 'social'.
La ragazza si era aggiudicata una borsa di studio del governo francese per studiare a Sciences Po Lille, all''Institut d'études politiques, uno degli atenei più prestigiosi del Paese.
Originaria di Gaza, ha però poi chiaramente pubblicato una serie di 'post' che incitano all'uccisione di tutti gli ebrei.
Interpellata dalla France Presse, Sciences Po Lille ha confermato che "le dichiarazioni sui social della ragazza sono confermate", senza tuttavia precisarne i contenuti.
Intanto, la procuratrice della Repubblica di Lille, Carole Etienne, ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per "apologia del terrorismo" e "apologia di crimini contro l'umanità".
L'ammissione della studentessa a Sciences Po Lille rientrava nel quadro di un programma governativo francese creato lo scorso anno per gli studenti di Gaza.
Secondo una fonte la ragazza era giunta in Francia l'11 luglio. Presto, però, potrebbe già lasciare il Paese. (fonte: ANSA)

martedì 1 aprile 2025

Il caso Le Pen: l'Europa come una dittatura, dopo la Romania ecco la Francia

Marine Le Pen (foto da Facebook)
L'accusa di corruzione mossa alla leader del partito francese in ascesa Rassemblement National, Marine Le Pen, è l'ennesimo segno di come la morsa della dittatura dell'Europa si stia materializzando per impedire alla Destra di assumere quel potere che le urne sembrano pronte a concederle, malgrado tutti i mezzi messi in campo dalla 'nomenklatura' del Vecchio Continente.
E' il metodo, del resto, usato per colpire Silvio Berlusconi e, più recentemente, l'ex candidato alla presidenza della Romania, Călin Georgescu, bollato come 'filorusso' e quindi 'inadatto' a ricoprire ruoli apicali.
Solo Ungheria e Slovacchia, con Viktor Orban e Robert Fico, resistono alla dittatura dell'unione Europea, ma anche la Germania di Alternative für Deutschland sta finalmente alzando la voce.
Dall'America di Donald Trump alla Russia di Vladimir Putin, in gran parte del mondo si è levata alta la voce contro la violenza europea, il macabro tentativo di soffocare chi la pensi in maniefra diversa.
Per questo schierasi a fianco di Marine Le Pen è, prima di tutto, un dovere civile e un grido di libertà. #JeSuisMarine

sabato 2 ottobre 2021

Carla Bruni solidale con il marito Nicolas Sarkozy, posta foto su Instagram

La foto postata da Carla Bruni su Instagram
Carla Bruni
, già cantante e modella torinese naturalizzata francese, ha deciso di schierarsi senza mezzi termini accanto al marito, il 'fu potente' Nicolas Sarkozy, condannato a un anno di prigione per finanziamento illecito della sua campagna elettorale del 2012. 
Per testimoniare pubblicamente la sua solidarietà al consorte, la Bruni ha postato sul proprio profilo Instagram una foto in cui abbraccia il marito, ritratto di spalle, mentre lei, sorridente, ha lo sguardo rivolto verso l'obiettivo. Postandola, la cantante ed ex modella ha aggiunto un semplice cuore nero.
I due sono sposati da quasi 14 anni e quando cominciò la loro relazione non erano molti a scommettere sulla sua durata. Ma i due invece sembrano sfidare le malelingue e appaiono più uniti che mai. Sarkozy, che è stato presidente della Repubblica dal 2007 al 2012, sconterà la pena a domicilio con il braccialetto elettronico. (fonte: AGI)

giovedì 23 settembre 2021

Zemmour, fari puntati sulla speranza dell'estrema destra francese

Eric Zemmour (foto Huffington Post)
Si chiama "La Francia non ha detto l'ultima parola": è il titolo dell'ultimo libro - già a ruba - di Eric Zemmour, il personaggio che già da ora sembra contendere a Marine Le Pen la leadership dell'estrema destra in vista delle elezioni presidenziali di aprile.
Un titolo che suona come una 'chiamata alle armi' per un bestseller che viene acquistato anche da chi lo teme o da chi lo disprezza per le sue idee reazionarie, revisioniste, negazioniste, che sbandiera senza alcun timore di scandalizzare.
Dalla prima riga del libro, Zemmour - ex editorialista di Le Figaro, poi animatore sulla tv CNews - è stato preso di mira non solo per i contenuti, ma perché la prima frase a pagina 1 è "Ho peccato, lo confesso" ma un grossolano errore di ortografia la rende in francese "Ho pescato". Ma poi c'è il resto, idee particolari ma coerenti con il suo credo, come nel caso del progetto di non rendere più leciti in Francia i nomi di battesimo 'non francesi'.
Zemmour, in realtà, non ha ancora annunciato la candidatura, sebbene i sondaggi gli assegnino già il 10% delle preferenze.
Origini ebraiche, 63 anni,Zemmour è stato condannato più volte per incitamento all'odio, e da anni ormai non ha remore nel parlare del suo ideale di Francia tradito ("Il suicidio francese" del 2014 è il suo libro più popolare), delle radici 'napoleoniche' che continua a evocare e alle quali inneggia durante i suoi meeting pubblici, entrati in una fase decisiva proprio nell'ultimo fine settimana. Il repertorio con il quale ha entusiasmato gli 800 che lo applaudivano a Tolone è stato un classico, con l'attacco ai "cani da guardia dell'ideologia dominante", la difesa dell'"uomo eterosessuale bianco", l'identificazione di chi "aggredisce le donne" con gli "immigrati" o comunque i "musulmani", la 'banlieue' di Parigi che a breve diventerà "come il Kosovo". Fino ad arrivare alla condivisione della nota (ma denigrata dai poteri forti) "teoria della grande sostituzione" che ha fatto sua, appoggiandola e riproponendola a più riprese. La teoria, nota anche come Piano Kalergi, sottolinea come la popolazione europea viva un momento drammatico in cui, contemporaneamente alla diminuzione delle proprie nascite, subisca l'aggressione di popolazioni extracomunitarie dalla natalità elevatissima, venendo quindi azzerata e sostituita con immigrati, soprattutto di origine africana. Una teoria arricchita dall'inserimento dei virus o dei vaccini per portare a termine il progetto. (fonte: ANSA)

venerdì 30 ottobre 2020

Terrorismo islamico, dalla Lamorgese solo stizza e zero giustificazioni

L'articolo interno tratto dalle pagine de "Il Giornale"
Nessuna scusa. Nessuna giustificazione. Le poche parole con cui il ministro dell'Interno italiano, Luciana Lamorgese, ha cercato di spiegare la presenza dell'assassino che ha massacrato tre francesi nel nome dell'Islam, sono state prive di senso.
Il pluriomicida, terrorista islamico, è uno fra le migliaia di altri suoi compari sbarcati a Lampedusa e liberamente sparsi poi per l'Europa senza controllo ferire da parte delle autorità italiane.
Alle critiche dell'opposizione, alla ricerca di una risposta, la Lamorgese ha preferito rispondere piccata senza fornire né dati né numeri né uno straccio di azione, rispendendo al mittente le critiche, non si capisce perché. Insomma, assieme all'assassino proveniente dalla Tunisia, ne potrebbero essere sbarcati altri dieci, cento o mille, la Lamorgese non solo non lo sa, ma non ha fatto, non intende fare e non farà nulla per saperlo o per scoprirlo.
Anzi, il ministro dell'Interno ha perfino fornito una 'giustificazione' dell'aumentato numero di sbarchi, non attraverso le mancate azioni respingimento, ma a causa della problematica situazione economica della Tunisia dovuta al proliferare del Covid-19.
Porte aperte più che mai, insomma, perché i 'poveri tunisini' hanno il coronavirus (e quindi magari saranno pure infetti, mentre in Italia invece stiamo benissimo...) e per stare bene economicamente devono sbarcare nella 'terra promessa' italica ed europea...

La farneticazioni della Lamorgese commentate in un 'tweet' di Matteo Salvini

L'apertura de "Il Giornale"

sabato 20 giugno 2020

Black Lives Matter, la polizia francese dice basta alle accuse di razzismo

I poliziotti francesi non ci stanno
La polizia francese dice basta. Basta alle accuse di violenza lanciate dai manifestanti di Black Lives Matter, basta con la demagogia che li vede sul banco degli imputati in qualità di razzisti.
Già pochi giorni fa una rappresentanza dei poliziotti francesi si era radunata davanti all'Arco di Trionfo, lampeggianti accesi, per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una società e di un governo francesi (ed europei), che hanno deciso di sposare il movimento BLM senza batter ciglio, senza nemmeno darsi la pena di muovere un'eccezione, a quello che pare sempre più come un movimento politico pilotato per rianimare il cadavere di una Sinistra esanime.
La manifestazione della polizia ha avuto luogo nella serata a Place d'Italie, a Parigi, nel 13° 'arrondissement'. Anche in questo caso sono state decine le auto e i furgoni ad avere occupato la carreggiata.
In Francia la morte di George Floyd è stata paragonata a quella di Adama Traoré, che nel 2016 venne ucciso durante un'operazione di polizia.

L'apertura del sito ufficiale della 'Police nationale' francese

venerdì 15 maggio 2020

La nera antirazzista è razzista con i cinesi e i gay

L'articolo de "Il Corriere della Sera"
Arriva dal Corriere della Sera (e non da un giornale dell'estrema destra sovranista che, peraltro, non mi pare esista in Italia sei si esclude, peraltro una rivista, l'ottimo Il Primato Nazionale) una di quelle notizie che dovrebbe mettere pace e fine alle tante illazioni sul presunto 'odio online' di tanto becero cattocomunismo.
Laetitia Avia, una delle 'campionissime' della nuova legge 'anti-odio' approvata in Francia, ennesimo bavaglio per regolare il flusso delle espressioni del singolo online, è stata colta in fallo e accusata, per l'ennesima volta, dello stesso presunto reato.
Originaria del Togo, nata in una banlieu parigina, la Avia non lesina commenti a sua volta razzisti, in particolare verso i propri collaboratori cinesi e verso le lesbiche, infarcendo i propri discorsi di quei luoghi comuni tanto disprezzati e 'illegali' se invece rivolti verso la comunità cui sente di appartenere.
C'è poco da aggiungere, se non l'ennesimo allargamento di braccia nei confronti di un mondo occidentali destinato a rannicchiarsi avvolto nelle proprie contraddizioni e messinscena, a uso e consumo di coscienze sporche e comportamenti ipocriti di turno.

venerdì 18 giugno 2010

Que Viva Mexico!

Addio, Francia crudele. E spocchiosa. E infame. E anche un po' stronza. E pure maiala (da pronunciarsi alla toscana, ovvero 'mahala'). I 'cugini' transalpini cadono 2-0 con il Messico e sono praticamente fuori dal Mondiale. Godo. La rivalità è forte. Mi aspettavo una Toronto più 'reattiva' per il successo messicano ma, almeno a giudicare dal 'polso' di College Street, dove l'altro giorno c'erano centinaia (anzi, migliaia) di brasiliani, questa volta non si sono visti più di una decina di messicani. A cui hanno dato man forte qualche argentino e uruguagio di passaggio. Solidarieta latina...

Vedi: Lo scandalo delle 'minigonne' olandesi

venerdì 28 maggio 2010

Le frasi di Carla Bruni che hanno sconvolto l'Eliseo

Carla Gilberta Bruni Tedeschi, detta per brevità solo Carla Bruni, 'in Sarkozy', è tornata nell'occhio del ciclone. Definita da Wikipedia 'supermodella' (ma cosa vuol dire 'super' e perché? Come la benzina?), con un nome del genere, doppio cognome e straricca non può che essere di sinistra.... Vabbé, la moglie del buon 'imperatore' francese Sarkozy è stata recentemente protagonista di un cliccatissimo filmato sulla rete, come ci racconta Aurora Bergamini in una notizia ANSA: "In rete è rimasto solo pochi giorni il filmato su alcune delle tappe fondamentali della vita di Carla Bruni del regista francese Thomas Cazals, che metteva in evidenza aspetti anche frivoli e piccanti dell'attuale premiere dame di Francia... il mini-documentario di 27 minuti dal titolo 'In the tube with Carla', realizzato con video - talvolta anche imbarazzanti - trovati su internet, è stato rimosso... dal provider che lo ospitava, Vimeo.com lasciando a bocca asciutta i circa 32.800 internauti che vi si erano collegati.
Cazals nel suo mini-documentario presenta le fasi più salienti della vita della Bruni, da giovane top model 'libertina' e strapagata, fino al suo arrivo all'Eliseo come moglie del presidente Nicolas Sarkozy. Ci sono le feste con le altre top model, come Naomi Campbell, dove al tavolo della Bruni spunta anche un pene gigante gonfiabile ma soprattutto il suo audace intervento come ospite della trasmissione 'Eurotrash' presentata dallo stilista Jean-Paul Gaultier e da Antoine de Caunes. In diretta tv, la ex modella, allora ventinovenne, tira fuori dalla sua borsetta 'La
guida internazionale dell'amore e del sesso, una sorta di dizionario con la traduzione in sette lingue delle espressioni più 'piccanti'. "E' utile avere questo tipo di libri quando si viaggia molto, in diverse parti del mondo, e si incontrano ogni giorno nuove persone: dobbiamo sempre sapere cosa dire in caso si finisca a letto con qualcuno..", dice la Bruni in quel lontano 1996 lasciando intendere di portare quella pubblicazione sempre in borsetta. Quando Gaultier le chiede un esempio di traduzione 'hot', Carla pronuncia senza alcuna inibizione parole che ancora oggi farebbero arrossire: "Se ti attraggo molto - dice la Bruni rivolgendosi allo stilista - devi dirmi (in italiano, ndr) 'mi ecciti tanto (...)''. Ma non è tutto. "Si possono dire tante altre cose - continua infatti la giovane Carla - come ad esempio mettimi un dito nel c...". Un'espressione che l'attuale Premiere dame ripete in ben tre lingue: inglese, tedesco e infine - quasi sussurrando - in italiano. In un'altra intervista, ripresa nel documentario, l'ex top model afferma di "non essere attratta dalle persone deboli". "Non dico che non potrei mai frequentare un povero. Solo che non è facile per un uomo frequentare una ragazza indipendente e ricca come me".
Il mini-film termina con una frase di Carla in italiano: "Sono disposta a rinunciare a tutto, anche all'amore. Questa è la verità".
Questo è quanto. Chi mi conosce sa benissimo che sarò lungi dal dare un giudizio morale sulla Carla, anzi. Un dito in c... per usare i puntini come la collega Aurora dell'ANSA, lo trovo davvero intrigante, specie se fatto in quello di Madame Bruni. La frasetta invece sul ricco e lei bella e rcca la troov invece di pessimo gusto. Soprattutto come quando, come le sue amichette di sinistra, si permette di venire a fare la morale al premier.

Questa la prima parte del video di Thomas Cazals:

giovedì 4 febbraio 2010

Vietato toccare la signora Carla Bruni Sarkozy

Toccateci tutto ma non toccateci la 'Premiere Dame' (si scriverà così? E chi lo conosce il francese?). Ce lo conferma Luana De Micco, giornalista dell'Ansa, che ci racconta il caso della signora Carla Bruni, tanto dolce, docile e dedita alle opere pie, che però si incazza quando le si vanno a toccare le 'cosette' personali.
E così niente domande sul 'caso Clearstream'. La Bruni, canzonettara melassosa, era stata invitata dalla rete francese
Rtl per commentare l'attualità durante il giornale. Lei era arrivata bella come sempre, in jeans e giubbotto di pelle, pronta a parlare della sua missione in Africa come madrina del Fondo mondiale contro l'Aids. E invece l'intervista ha subito preso un'altra piega quando qualcuno si è permesso di parlar ein sua presenza, con tanto di domanda diretta, della vicenda giudiziaria che oppone suo marito Nicolas Sarkozy e l'ex primo ministro Dominique de Villepin.
A un certo punto la Bruni, approfittando di una pausa pubblicitaria, avrebbe minacciato furiosa di lasciare lo studio: "Se non la smette, me ne vado. Clearstream è un evento che mi mette in imbarazzo. Mi sento in trappola, ho solo voglia di andare via".
La bella Bruni, a cui fanno tanto schifo le vicende sociali del suo paese d'origine, non riesce ad abituarsi a quello che già prima di lei avevano dovuto accettare Danielle Mitterrand e Bernadette Chirac . Ma lei replica: "Non ho mai sentito Sarah Brown o Michelle Obama prendere la parola su tutto. Si concentrano solo sulle cause che stanno loro a cuore".
E per dimostrare che lei fa altrettanto ha annunciato che presto sarà in India e, probabilmente a maggio, si recherà ad Haiti. Un viaggio che aveva programmato prima che si verificasse il terribile sisma. Curiosa la vita...


Il video dell'intervista di Carla Bruni Sarkozy, con alcune parti 'buie':