sabato 2 ottobre 2021

Nafri, le donne tedesche in campo contro gli immigrati nordafricani

Un poster di AfD contro la violenza sulle donne
Le donne tedesche scendono in campo contro la violenza degli immigrati nordafricani e mediorientali
, in pratica contro quella frangia di popolazione mondiale di religione islamica che, dal sudest del mondo si sta lentamente spostando verso Occidente per invadere nuovi territori demolendo cultura e composizione etnica delle genti stanziate in Europa, territorio considerato ormai come 'sacrificabile' dai 'potenti' del nuovo ordine mondiale.
Esiste perfino un termine coniato dalla polizia tedesca, una parola illuminante che permette di comprendere come certi crimini siano ormai automaticamente ascrivibili a maschi di popolazioni africane, arabe e mediorientali. Si tratta di Nafri, termine che sta per 'Nordafrikanischer Intensivtäter' (tradotto: criminale seriale nordafricano), coniato dalla 'polizei' nel 2013 ma divenuto di utilizzo corrente dopo le violenze commesse dagli immigrati a Colonia ai danni delle donne tedesche durante la notte di Capodanno 2017.
In primis è Alternative für Deutschland, il partito di Destra che soprattutto nell'ex DDR raccoglie voti e consensi, ad avere raccolto l'insofferenza delle donne germaniche, raccolte attraverso la campagna #120dB – 120 decibel, ovvero la frequenza emessa dall’intimo antistupro creato nel gennaio 2017 in seguito alle violenze di Colonia. La campagna è stata lanciata in Germania da un gruppo coraggioso di donne, in risposta ai crescenti episodi di violenze commessi dagli immigrati in tutta Europa (fonte: Il Primato Nazionale).
L’intento del video è quello di lanciare una risposta al #metoo, il movimento (soprattutto espressione del femminismo di Sinistra, ndr) nato alla fine dell’anno scorso contro le molestie sessuali sulle donne, scatenato dalle accuse contro il produttore di Hollywood Harvey Weinstein (fonte: Il Giornale).
La campagna ha ovviamente già ricevuto molte critiche. Il 'watchdog' del giornalismo 'progressista' Media Matters ha definito in un articolo la campagna #120db come “xenofoba” ed “etno-sessista”.
E forse, aggiungo io, non è del tutto lontano dalla verità. Perché è innegabile che un certo tipo di violenza, sebbene esista anche nelle profonde anse della morale e ipocrita mondo Occidentale, è uno dei simboli conclamati del machismo religioso simbolo stesso del mondo arabo e islamico in particolare. La violenza sulla donna è una prerogativa delle popolazioni che vengono accolte senza colpo ferire su suolo europeo senza lo straccio di un controllo passaporti.
La campagna #120db è stata pubblicata sul canale YouTube dell’austriaco Martin Sellner, uno degli esponenti principali di Generazione Identitaria, un movimento paneuropeo creato per difendere l’identità europea e combattere contro “l’islamizzazione” e “l’immigrazione massiva” in Europa (fonte: Il Giornale).

Nella galleria fotografica, una serie di poster elettorali di Alternative für Deutschland. "Non siamo selvaggina" citano, mentre in un caso si fa specifico riferimento agli omicidi perpetrati da 'rifugiati' afghani.