Una foto di Sofia (foto di Serenay Tosun per Unsplash) |
In
un'intervista nei giorni scorsi, nell'ambito della campagna per
le presidenziali, il presidente della Macedonia del Nord, Stevo
Pendarovski, aveva parlato di una "minoranza macedone" in
Bulgaria che "per diversi decenni è stata umiliata e maltrattata
dalle autorità bulgare" e che dovrebbe essere "riconosciuta
nella Costituzione bulgara".
In una nota inviata ai media, il
ministero degli Esteri bulgaro ha dichiarato di "non accettare
in maniera categorica il tentativo di coinvolgere la Bulgaria
nel dibattito politico interno nella Repubblica di Macedonia del
Nord, anche nel contesto dell'attuale campagna elettorale".
"La Bulgaria mantiene costantemente un tono costruttivo e si
astiene dal commentare le continue provocazioni nei sui
confronti nello spazio pubblico della Macedonia del Nord",
sottolinea il ministero degli Esteri di Sofia. "Ancora una volta
invitiamo Skopje - prosegue la nota - a mostrare la necessaria
maturità politica e a rispettare rigorosamente l'accordo di buon
vicinato del 2017. Questa è l'unica opportunità per realizzare
progressi reali nel processo di integrazione europea della
Macedonia del Nord".
I media a Sofia rilevano che in Bulgaria non esiste una
minoranza macedone e che le asserzioni di Skopje sono una falsa
propaganda in vista delle elezioni presidenziali del 24 aprile
prossimo alle quali il presidente uscente Pendarovski correrà
per un secondo mandato. Sofia da parte sua chiede con forza
emendamenti alla Costituzione macedone per inserire in essa la
minoranza bulgara in Macedonia del Nord, e minacciando di
ostacolare il negoziato di adesione all'Unione Europea aperto da Skopje lo
scorso anno. (fonte: ANSA)