La giornata di oggi è quella della risposta del 'grande popolo musulmano' alla violenza degli estremisti islamici.
Ovviamente c'è gran parte di ironia in questo insipit. Sarà interessante scoprire quanti effettivamente saranno gli islamici che sfileranno a Roma, e nelle altre città italiane.
Un articolo di Fausto Biloslavo, importante articolista de "Il Giornale", viene titolato "L'armata silenziosa degli islamici. In Italia 200mila stanno con l'Isis". Secondo l'istituto Ipr, il 12% dei musulmani italiani trova spiegazioni agli attentati e l'8% non risponde. Due su dieci non denuncerebbero i fiancheggiatori. Ma la sensazione è che si tratti ancora di numeri verso il ribasso.
Ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, la manifestazione degli islamici verrà cavalcata dalla sinistra. In realtà non lo so, ma ne sono certo. In quello che sarà un corteo meramente demagogico e di facciata, immagino già di vedere bandiere rosse e del PD, magari perfino dei verdi, di sicuro dei sindacati, della FIOM e degli studenti. Ci fosse ancora Lotta Continua, ci sarebbero pure loro.
I cadaveri in putrefazione del comunismo amano rianimarsi a forza di slogan e parole d'ordine. Anche perché, se il corteo di Roma dovesse basarsi solo sugli islamici senzienti e antiterroristi, probabilmente vedremmo sfilare solo poche centinaia di persone a essere ottimisti.
Mi immagino anche una diretta televisiva da parte di RaiTre, e forse pure di La7, ma solo dopo avere ottenuto la certezza di un numero cospicuo di manifestanti. Ci infileranno dentro di tutto pur di farla passare diventare 'la grande risposta degli islamici italiani', compresi centri sociali, movimenti antifascisti, antixenofobi, antirazzisti, antitutto, antispaghetti e forse pure antipizza.
Io di sicuro non ci sarò. Alle sirene musulmane non credo, come non credo alle manifestazioni. Che vengano a fingere tristezza più di una settimana dopo la strage di Parigi, cercando di rispondere così alle accuse di ignorare il dramma francese, mi sembra quanto meno sospetto. Fra l'altro la manifestazione di Milano (e quindi mi immagino anche le altre) viene definita da ANSA 'contro terrorismo, guerre e islamofobia organizzata da Coordinamento associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, Partecipazione e Spiritualità Musulmana e Giovani Musulmani d'Italia'. Insomma, c'è di mezzo anche l'islamofobia, quella brutta malattia di cui saremmo vittime noi, cattivoni occidentali, che dopo essere stati costretti a vedere le periferie delle nostre città trasformate in cloache a cielo aperto e zone di guerra, anche grazie alla presenza di sbandati e immigrati d'ogni specie, abbiamo anche la colpa di lamentarci. Imperdonabili.
Personalmente, se proprio dovessi scegliere oggi di andare a sostenere una qualsiasi causa, mi recherei all'incontro "Spiritualità senza confini", organizzato dall'Unione Buddhista Italiana. Perché, come circolava in un post girato su Facebook, è proprio vero che 'i buddisti non rompono il cazzo a nessuno'.