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sabato 10 maggio 2025

Milano, esercitazione in metrò, simulato un attacco terroristico

Un momento dell'esercitazione (foto Carabinieri)
Esercitazione antiterrorismo nella metropolitana di Milano durante la notte.
Coordinata dal Comando Provinciale dei Carabinieri, la prova è servita per testare la capacità di risposta verso situazioni ad alto rischio e minacce terroristiche in ambito urbano.
E' stato simulato un attacco da parte di soggetti armati a bordo di un mezzo pubblico, con presa di ostaggi e rischio esplosivo, presso l’area della fermata metropolitana "San Donato".
Lo scenario ha richiesto l’intervento congiunto del Gruppo di Intervento Speciale (GIS), delle Aliquote di Primo Intervento (API) di Milano e Brescia, delle Squadre Operative di Supporto (SOS) del 3° Reggimento Carabinieri "Lombardia", negoziatori, un team di artificieri, equipaggi del Nucleo Radiomobile di Milano e della Compagnia Milano Porta Monforte.
Durante l’evento sono state testate le procedure di negoziazione, cinturazione dell'area, neutralizzazione della minaccia e gestione degli ostaggi. Particolare rilievo - fanno sapere i carabinieri - ha avuto ATM, che ha collaborato attivamente garantendo il supporto tecnico-logistico. (fonte: MIANEWS)

domenica 15 dicembre 2024

Niger, strage di civili compiuta da jihadisti

(foto di André per Pexels)
Situazione drammatica in Niger, dove 39 persone sono state uccise in due attacchi negli ultimi giorni nella parte occidentale del Paese, vicino al confine con il Burkina Faso. "Due atroci tragedie sono avvenute nelle località di Libiri e Kokorou: criminali messi alle strette dalle incessanti operazioni delle forze di difesa e di sicurezza hanno attaccato vigliaccamente popolazioni civili indifese", si legge nel bollettino delle operazioni militari pubblicato sul sito del Ministero della Difesa nigerino. "Il bilancio delle vite umane è pesante e conta 39 persone uccise, di cui 18 a Kokorou e 21 a Libiri", precisa l'esercito del Niger parlando di "molte donne e bambini" tra le vittime di "questi atti barbarici".
Le autorità locali "hanno espresso profonda indignazione e solidarietà" alle famiglie in lutto, sottolinea l'esercito.
I fatti sono accaduti tra il 12 e il 14 dicembre. Le comunità si trovano nella regione di confine di Tera, sottoposta negli ultimi giorni ad attacchi jihadisti particolarmente sanguinosi.
Le terre di confine tra Niger, Mali e Burkina Faso sono da tempo un nascondiglio per jihadisti legati allo Stato islamico e ad Al-Qaeda.
Mercoledi', organi di stampa hanno riferito che i jihadisti avevano ucciso 90 soldati e oltre 40 civili a Chatoumane, notizia smentita dal governo militare del Niger, che ha anche sospeso la radio della BBC per tre mesi dopo il suo rapporto, aggiungendo quest'ultima ad altre sanzioni imposte dalla giunta agli organi di stampa dal colpo di stato avvenuto nel luglio 2023. (fonti: ANSA/AGI/AFP)

giovedì 8 agosto 2024

Taylor Swift, giovani islamici preparavano una strage a Vienna

Taylor Swift (foto dal profilo Instagram)
Una mancata strage evitata per un soffio, tanti ragazzi scampati a un possibile nuovo attentato di matrice islamica, ancora durante un concerto di Taylor Swift. E' successo a Vienna, dove le autorità locali hanno bloccato sul nascere un piano terroristico clamoroso, che ha portato all'annullamento dei tre concerti della Swift previsti nella capitale austriaca.
Le due persone fermate dalla polizia nel giro di poche ore avevano in mente di colpire in una delle tre serate in cui era previsto il concerto della cantante americana. Il primo arresto è stato effettuato in un piccolo centro a un'ora di auto da Vienna, Ternitz. Il sospettato terrorista è un diciannovenne residente nella Bassa Austria, la cui identità non è stata rilevata ma è comunque stato reso noto che abbia giurato fedeltà all'Isis.
Il direttore generale per la pubblica sicurezza presso il Ministero degli Interni austriaco, Franz Ruf, in una conferenza stampa ha spiegato che le indagini avevano rilevato "attività preparatorie" per un attacco da parte del diciannovenne. Le forze dell'ordine hanno quindi arrestato il giovane e trovato e sequestrato "sostanze chimiche" sospette. Stando alle indagini l'uomo si era radicalizzato su internet. Il secondo sospetto è stato arrestato a Vienna e, secondo i media locali, avrebbe 17 anni anche se le autorità non hanno fornito ulteriori informazioni.
Secondo alcune testate austriache - ma le autorità locali non hanno confermato la notizia - ci sarebbero altri tre sospetti attentatori in fuga, anche loro coinvolti nella pianificazione di un attacco allo stadio Ernst-Happel.
Il capo della Polizia austriaca, Gerhard Pürstl, ha spiegato come sia stato scongiurato un pericolo definito 'concreto'.

venerdì 2 febbraio 2024

Ilaria Salis mette in crisi anche i 'compagni' di "Repubblica"

Il sito online de "La Repubblica" oggi: dov'è Ilaria Salis?
C'è qualcosa che non va dalle parti del quotidiano proferito dai 'compagni'. Si parla, ovviamente, de "La Repubblica", giornale che, pur di attaccare il Governo di Giorgia Meloni, si è praticamente attaccato a ventosa a qualsiasiargomento possibile e immaginabile. Dalla crisi paraconiugale del presidente del Consiglio fino ai botti di fine d'anno di un suo membro del Governo (argomenti di profondo spessore ideologico), per poi affondare il colpo sulle 'braccia tese' di Acca Larentia (purtroppo per i 'compagni' poi sdoganate e legittimate a furor di legge), per poi cercare a tutti i costi l'eroe antifascista di turno: dal vecchiettino in stile Muppet Show della 'prima' della Scala, sparito nel giro di pochi giorni, per poi arrivare alla nuova Supergirl il salsa Marvel: Ilaria Salis che, in un colpo solo, racchiude in sé la lotta 'fisica' antifascista e antinazista. Per i 'dem' più vetusti la parola 'anti' riporta alla mente i fasti del '68, con tanto di "Hazet 36, fascio dove sei?" e, per i più spericolati, rimembranze dei servizi d'ordine del periodo, dove le teste si spaccavano per davvero.
Sarà che, con il passare dei giorni, malgrado le querele ad alzo zero lanciate dal padre come in un film di Quentin Tarantino, emerga sempre più chiaramente la non proprio pulitissima fedina penale della 'maestrina antifascista' (basti leggere l'articolo pubblicato quest'oggi su "La Verità" da Fabio Amendolara e Salvatore Drago e riportato, in parte, qui sotto), sarà che lo stesso padre della Salis, in temi non sospetti, si era lanciato in alcuni 'post' non propriamente di Sinistra (come alcune feroci accuse contro l''antifascista per sempre', Paolo Berizzi), tant'è, la notizia legata alla Salis comincia a uscire dalle 'aperture' o, comunque, tende a essere relegata nelle parti più basse delle 'prime pagine'.
Strano, perché l'argomento legato alla rivalsa dell'eroina pseudo acculturata con tanto di lezioni 'woke' da regalare ai nuovi piccoli partigiani del futuro, sarebbe stata una leccornia pronta per essere utilizzata a lungo. In attesa magari di un ritorno in Patria con tanto di dita a V come Vittoria, meglio tralasciare, quindi, per evitare di essere accostati a un personaggio scomodo. Tanto scomodo che potrebbe perfino essere ritenuto colpevole. E, in quel caso, sarebbe molto più difficile strillare contro l'ingiustizia magiara.


La prima pagina cartacea de "La Repubblica" di oggi e l'articolo de "La verità"

domenica 21 agosto 2022

Darya Dugina assassinata dai terroristi ucraini, la triste fine di una libera pensatrice

Darya Platonova Dugina
, figlia dell'ideologo russo Alexander Dugin, è stata uccisa questa notte a Mosca, quasi certamente da terroristi ucraini, proprio mentre io mi trovo in Russia, sebbene molto più a nord, a Petrozavodsk, in una città lontana dai trambusti e dai tormenti di bombe ed esplosioni mortali.
Una fine orribile, per una giovane donna (aveva 30 anni), attiva nella vita sociale e culturale del proprio Paese, impegnata politicamente e che aveva preso una decisione coraggiosa, sostenendo a spada tratta le tesi del padre e la linea del Cremlino relativamente al conflitto contro la linea demagogica occidentale della cosiddetta 'aggressione' di Mosca.
Secondo media russi citati dal Daily Mail (fonte AGI), Darya Dugina sarebbe stata "fatta a pezzi" nell'esplosione del veicolo di cui era alla guida. L'auto era una Toyota Land Cruiser Prado. Secondo il violinista russo Petr Lundstrem, Darya stava rincasando da un festival e aveva programmato di riportare indietro anche suo padre, il quale tuttavia sarebbe poi salito su un'altra vettura.
"Beato ricordo di Darya, è una vera ragazza russa", ha scritto Denis Pushilin, leader della Repubblica Popolare del Donetsk, nel proprio canale Telegram (fonte AGI).
La Dugina, dal luglio 2022, era entrata nelle mire della Gran Bretagna, che l'aveva inserita nella lista delle persone russe sanzionate, e aveva compiuto molte missioni nel Donbass in solidarietà con gli indipendentisti.
Le posizioni di Darya erano chiare e non lasciavano spazio a tentennamenti, fiera portabandiera del grido di libertà dei popoli in lotta nel Donbass. In una recente intervista (fonte AGI), rilasciata a maggio scorso alla testata online geopolitika.ru, era intervenuta sull'attuale operazione militare russa in Ucraina. "La situazione in Ucraina è davvero un esempio di scontro di civiltà" aveva detto, aggiungendo "Può essere vista come uno scontro tra la civiltà globalista e quella eurasiatica. Dopo 'la grande catastrofe geopolitica' (come il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito il crollo dell'URSS), i territori dell'ex Paese unito sono diventati 'confini' (zone intermedie) - quegli spazi su cui è aumentata l'attenzione dei vicini, con la NATO e soprattutto gli Stati Uniti interessati a destabilizzare la situazione ai confini della Russia". Aggiungeva la Dugina: "Se le elite liberali occidentali insistono così tanto nel sostenere Kiev e demonizzare Mosca, è perché dietro c'è una logica di profitto. Nella società dello spettacolo, della propaganda e della natura totalitaria dei sistemi occidentali, il dubbio è un passo essenziale per uscire dalla caverna...".

L'apertura della versione inglese di "Russia Today"

venerdì 4 marzo 2022

L'Islam torna a colpire, 56 morti in Pakistan

Una drammatica immagine dell'attentato
Mentre l'Europa si lecca le ferite mortali di una guerra fratricida, i combattenti dell'Islam hanno messo a segno una nuova strage.
Sono ben 56, per ora, i morti accertati dell'attacco suicida rivendicato dall'ISIS contro una moschea a Peshawar, nel Pakistan.
Lo ha annunciato l'agenzia 'di propaganda' Amaq dell'organizzazione jihadista.
"Un combattente suicida dello Stato islamico è riuscito a entrare oggi in una moschea sciita a Peshawar, dopo aver sparato a due poliziotti pakistani che la sorvegliavano, uccidendone uno e ferendo il secondo", si legge in un comunicato dell'agenzia trasmessa sui social network. Ha poi "fatto esplodere una cintura esplosiva in mezzo agli sciiti", conclude il comunicato. (fonte: ANSA-AFP)

mercoledì 17 novembre 2021

Il cancro islamico in mezzo a noi: arrestata a Milano 19enne pronta al martirio

Mentre, a causa dell'immigrazione incontrollata, la presenza islamica aumenta di giorno in giorno in Italia, senza che nessuno, a livello politico, cerchi di porvi rimedio, l'ennesimo fenomeno di 'radicalizzazione' è stato scoperto a Milano, dove una 19enne di origini kosavere è finita in carcere per il reato di associazione con finalità di terrorismo.
La giovane era sposata con un 21enne miliziano di origine kosovare, legato alla cerchia relazionale dell'attentatore di Vienna, Fejzulai Kujtim, e si era dedicata alla 'causa' del terrorismo islamico dall'età di 16 anni.
La giovane era tanto imbevuta di religione islamica che, secondo quanto spiegato dal capo della Digos di Milano, Guido D'Onofrio, sarebbe "uscita solo due volte in quattro mesi" dall'appartamento alla periferia di Milano in cui abitava con il fratello perché "riteneva consciamente di non contaminarsi con gli occidentali". E ancora, sempre D'Onofrio aggiunge che "non aveva alcuna vita sociale, e in casa vestiva sempre con l'hijab" (l'abito che, secondo alcuni, sarebbe simbolo di libertà...). Stando le indagini, coordinate dai pm Alberto Nobili e Leonardo Lesti, la giovane era arrivata in Italia dal Kosovo lo scorso agosto avrebbe lasciato l'abitazione solo per recarsi a rinnovare la carta d'identità e fare il vaccino per poi "autorecludersi in casa".
La ragazza sarebbe anche stata protagonista di un cosiddetto 'network femminile estremista', con oltre duemila chat di sostegno materiale e ideologico allo 'Stato Islamico', con rapporti diretti, sempre via chat, con mogli di detenuti per fatti di terrorismo o con mogli di cosiddetti combattenti. Nel telefono sono stati trovati manuali per l'addestramento, contenuti audio e video fotografici di chiaro stampo apologetico dell'Isis, con anche recentissimi riferimenti al teatro afghano. In particolare la foto diffusa dai canali mediatici del Califfato del responsabile del grave attentato all'aeroporto di Kabul il 26 agosto 2021 e rivendicato dall'IsisKhorasan. L'appartenenza della donna all'Isis e alla sua cellula balcanica è provata da una registrazione audio in cui si esibisce in un 'anasheed', canto a cappella islamico, che testimonia la sua "condizione di assoluta sottomissione", spiegano gli investigatori, al Califfato islamico e all'esaltazione del suo leader defunto Abu Bakr Al Baghdad, in onore del quale la ragazza ha anche manifestato la disponibilità al martirio. (fonti: AGI / ANSA)

sabato 16 ottobre 2021

Un islamico ha ucciso David Amess

Citando un vecchio titolo di "Libero" è stato l'ennesimo 'bastardo islamico' a uccidere David Amess, parlamentare celebre nel Regno Unito per le sue posizioni contro la caccia e antiabortiste, accoltellato in una chiesa metodista dell'Essex mentre incontrava i propri elettori.
Amess si è spesso dichiarato favorevole anche alla pena di morte per i crimini più gravi, oltre ad essere fermamente contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e ad aver sostenuto convintamente la campagna per la Brexit (fonte: "Il Primato Nazionale").
A rivelarlo un comunicato della polizia: "I primi elementi dell'inchiesta hanno rivelato una matrice potenziale legata all'estremismoislamico".
Ora sarà curioso capire se, anche in questo caso, per cercare di far passare in secondo piano la matrice legata al terrorismo dei musulmani, si faranno carte false per fare passare il 'killer' di turno come l'ennesimo pazzo, come successo poche ore fa con l'ennesimo fanatico autore, in questo caso, di una strage in terra norvegese.

L'ultimo appuntamento che David Amess aveva dato ai suoi elettori su Twitter

sabato 17 luglio 2021

Pakistan, figlia dell'ambasciatore afghano rapita e torturata

Nella foto, l'influencer afghana Ayeda Shadab
Il governo dell'Afghanistan ha riferito che la figlia dell'ambasciatore afghano in Pakistan venerdì è stata "rapita per diverse ore e gravemente torturata da individui sconosciuti" a Islamabad.
Secondo una dichiarazione ufficiale, Silsila Alikhil, la figlia dell'ambasciatore Najibullah Alikhil, è stata rapita mentre tornava a casa. "Dopo essere stata rilasciata dalla prigionia dei rapitori, Alikhil è sotto cure mediche in ospedale", riferisce una nota del ministero degli Esteri afghano. Il governo dell'Afghanistan ha anche sollecitato Islamabad a portare avanti indagini e a proteggere i diplomatici afghani.
Da parte sua, il ministero degli Esteri pakistano ha dichiarato che Alikhil è stata aggredita mentre "guidava un veicolo a noleggio a Islamabad". A seguito dell'incidente, la sicurezza dell'ambasciatore e della sua famiglia è stata rafforzata, le forze dell'ordine stanno cercando di rintracciare e arrestare i colpevoli per assicurarli alla giustizia.
Il ministro federale pakistano, Sheikh Rashid Ahmad, ha affermato che saranno utilizzate tutte le risorse per arrestare le persone coinvolte "nel rapimento della figlia dell'ambasciatore afghano" e ha aggiunto che la polizia di Islamabad è in costante contatto con la ragazza e la famiglia del diplomatico. (fonte: ANSA)

venerdì 16 luglio 2021

Giornale etiope non condanna i terroristi, sito sospeso

L'home page del sito dell'Addis Standard
Etiopia
, una volta propaggine d'Italia, una delle poche realtà africane di cui dovremmo occuparci in prima persona, piuttosto che accogliere senza batter ciglio quelle usate e gettate senza pudore da francesi, belgi e inglesi.
Arriva da Addis Abeba la notizia che l'ente nazionale regolatore dei media ha sospeso la licenza del sito di notizie del giornale Addis Standard per "l'avanzata dell'agenda di un gruppo terroristico".
In pratica, il quotidiano etiope non aveva chiamato il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigrè con la terminologia adottata dal Governo, ovvero di 'gruppo terroristico'.
L'Authority dei media etiopi (Ema) ha ribadito l'impegno per la libertà di stampa e ha affermato che "la libertà comporta responsabilità".
L'Addis Standard ha coperto l'offensiva dei ribelli nella regione settentrionale dei Tigrè, avvenuta il mese scorso. Il gruppo 'terroristico' ha ripreso il controllo delle città nello Stato regionale dopo oltre sette mesi di conflitto civile con il governo federale.

venerdì 25 giugno 2021

Massacro a Würzburg, "La Repubblica" ignora la notizia

L'apertura di oggi, ore 23.17, de "La Repubblica"
E' un africano, un somalo per la precisione, l'autore del massacro di Würzburg, in cui tre persone sono state uccise e sei ferite a colpi di coltello.
Una persona con problemi mentali, scrivono i giornali, ma nessuno in prima pagina sottolinea come il 'nero' abbia gridato "Allah Akhbar" ('Allah è grande') durante la strage, notizia poi riportata dal ministro dell'Interno bavarese, Joachim Herrmann, in conferenza stampa. Un 'bastardo islamico', termine già utilizzato in passato dal quotidiano "Libero", ma che può tornare buono in ognuno di questi attentati di matrice religiosa. Anzi, islamica.
Ho parlato sopra di 'prima pagina'? Che sbadato. Qui sotto potete vedere in che posizione "La Repubblica", il giornale dei 'buonisti' per antonomasia, abbia posizionato la notizia. E' quella cerchiata in rosso, nella quarta foto rimpicciolita. Di fronte all'ennesimo attacco terroristico, una vera e propria strage da apertura, il 'foglio' del mainstream di regime ritiene tre morti e sei feriti gravi per mano dell'ennesimo omicida islamico una 'non notizia'.
In primo piano la condanna dell'agente Chauvin, autore dell'omicidio Floyd (notizia importante, sicuramente meno di una strage, visto che si tratta di una condanna su un fatto già chiuso), lo scontro fra due barche sul lago di Como con morto annesso (spiace, ma è fredda cronaca locale), una bella news contro Orban, che non guasta mai, il bracciante nero morto in Puglia per il caldo (un nero che muore a Sinistra si intona sempre con "Il Quarto Stato"di Pelizza da Volpedo), e si arriva perfino a parlare dell'esistenza degli UFO. Ma c'è tanto altro ancora, prima di parlare di quei 'cattivoni' di tedeschi uccisi dal 'povero nero' somalo. Buonanotte informazione, il giornalismo libero dorme sonni profondi.

Ho provato a scorrere il sito de "La Repubblica" per trovare la notizia della strage di Würzburg. La vedrete spuntare nella parte bassa della quarta foto, cerchiata in rosso. Ecco come questo giornale di 'informazione' considera i morti europei per mano straniera.

martedì 3 novembre 2020

Attacco a Vienna: Micalessin "Non sono lupi solitari"

Gian Micalessin (foto Bordignon)
Gian Micalessin, uno dei più attenti osservatori del mondo islamico e mediorientale, ospite di SkyTg24, ha commentato i recenti fatti avvenuti nella tarda serata di lunedì a Vienna, dove terroristi islamici hanno seminato morte e terrore.
"E' interessante capire la connessione con quello che è successo in Francia e in Italia - ha esordito Micalessin -. Tutto questo poteva essere capito nell'ottica dello scontro in atto con il terrore fondamentalista in seguito al processo agli assassini delle vittime di Charlie Hebdo e le denunce di Macron, ora però ci spostiamo su un territorio diverso, in Austria, a Vienna e a un terrorismo molto più strutturato. Non sono i cosiddetti 'lupi solitari' francesi, questo è un attacco strutturato come quello di Parigi nel 2015, ma allora c'era l'Isis, c'erano degli strateghi e degli elementi pensanti, oggi quello stato islamico non esiste più, quindi c'è da chiedersi dove sia cominciata la regia di questo attacco e in che modo si leghi agli attacchi di Parigi e Nizza e si leghi alle dichiarazioni molto dure di Erdogan. Questo alza una cortina di dubbi e misteri che andranno chiariti".
L'attacco di Vienna porta anche all'analisi dell'origine dei terroristi. "Ci saranno anche particolari controlli su quella che è la rotta balcanica - ha sottolineato Micalessin -, ricordiamoci che due terroristi che dovevano partecipare all'attentato di Parigi del 2015 vennero fermati in un centro profughi in Austria e non erano potuti arrivare in Francia".

L'Europa è sconvolta dal terrore, in Italia fa tendenza il Grande Fratello

I 'tweet' di tendenza in Italia stanotte
Mentre a Vienna l'Islam conferma per l'ennesima volta di essere il cancro dell'Europa, prima minaccia al futuro nostro e di chi dovrà succederci su questa poco onorevole terra, le frasi di tendenza su Twitter a Milano sono Borat e Grande Fratello (in realtà, GFVIP, secondo l'incomprensibile pseudolingua del web).
E se, alleluia (scritto all'italiana), al terzo posto risale la china il #Vienna di questi drammatici momenti tesi per tutta l'Europa e la sua storia, ecco che il quarto posto torna appannaggio di tale Massimiliano, che non sono io, purtroppo, ma un tizio che, pare, partecipi, pure lui, mannaggia, al Grande Fratello. Massimiliano se la gioca con Brosio, il povero ex giornalista (ed ex tutto) pure lui coinvolto nella pagliacciata mediasettiana, prima di "Quarta Repubblica", programma di cronaca di Rete 4, condotta su toni sempre piuttosto 'alti' dal bravo Nicola Porro.
Spostandosi da Milano, città dove pare che la cocaina scorra a fiumi (una scusante per simili gusti?) ai trend dell'Italia la situazione non cambia: comanda sempre Borat (ma perché?), davanti a Vienna in risalita, ma subito tallonato da Brosio, Massimiliano e Maria Teresa, che se la contende con una certa Guenda, entrambe, a giudicare dalle premesse, coinvolte con il drammatico Grande Fratello (dimenticavo, è un GF Vip...).
Mentre l'Europa si inabissa sconvolta dalla violenza islamica, la gente guarda e si appassiona al Grande Fratello. Forse, meritiamo davvero l'estinzione.

Attacco a Vienna, il link della diretta tv austriaca con le ultime notizie

Un 'fermo immagine' della diretta di ORF2
Va inonda, all'interno di questo post, la diretta, ininterrottamente, delle ultime notizie relative alla serie di attentati islamici avvenuti a Vienna, che hanno provocato, finora, almeno sei morti e 15 feriti.
Secondo "Il Giornale" una prima sparatoria sarebbe avvenuta a Schwedenplatz, nei pressi di Seitenstettengasse, proprio dove ha sede una sinagoga. La polizia a Vienna ha chiesto ai residenti di tenersi fuori da tutti gli spazi pubblici e dai trasporti. Anche la comunità ebraica ha chiesto ai suoi fedeli di tenersi al riparo. La polizia ha reso noto con un tweet che ci sono feriti e chiesto di non pubblicare foto o video di quanto sta accadendo.
Ci sarebbero sette morti, tra cui un poliziotto e un attentatore, e diverse persone ferite, almeno 15 secondo i primi rapporti ufficiali. Notizie non ancora confermate parlano di un attentatore suicida che si sarebbe fatto esplodere.
La diretta con le ultime notizie è messa in onda dal canale televisivo nazionale ORF 2.

Attacco a Vienna: i titoli dei giornali austriaci "Terrore nel cuore della città"

La prima pagina del "Kleine Zeitung"
Fanno appena in tempo ad andare in stampa i giornali austriaci e a ribattere la prima pagina non appena, in serata, si scatena l'inferno islamico a Vienna. La serie di attentati che ha sconvolto la capitale dell'Austria viene riportata, ovviamente, in prima pagina dalla "Kleine Zeitung", il principale giornale della Carinzia e della Stiria, le regioni che hanno come città principali rispettivamente Klagenfurt e Graz. "Terrore nel cuore di Vienna" è il titolo d'apertura.
Nell'interno, l'articolo di Michael Jungwirth titola: "Attacco terroristico a Vienna: diversi i morti", e come sottotitolo: "La città viennese nella notte diventa teatro di un attacco terroristico. Si contano sette morti. Almeno 15 i feriti. Sei le scene del crimine".
All'interno dell'articolo si scopre un'altra cosa interessante: il tempio ebraico della città, la sinagoga che è stata uno degli obiettivi dei terroristi islamici, era già stata negli anni '80 obiettivo di un attacco terroristico.

L'articolo interno del "Kleine Zeitung"

venerdì 30 ottobre 2020

Terrorismo islamico, dalla Lamorgese solo stizza e zero giustificazioni

L'articolo interno tratto dalle pagine de "Il Giornale"
Nessuna scusa. Nessuna giustificazione. Le poche parole con cui il ministro dell'Interno italiano, Luciana Lamorgese, ha cercato di spiegare la presenza dell'assassino che ha massacrato tre francesi nel nome dell'Islam, sono state prive di senso.
Il pluriomicida, terrorista islamico, è uno fra le migliaia di altri suoi compari sbarcati a Lampedusa e liberamente sparsi poi per l'Europa senza controllo ferire da parte delle autorità italiane.
Alle critiche dell'opposizione, alla ricerca di una risposta, la Lamorgese ha preferito rispondere piccata senza fornire né dati né numeri né uno straccio di azione, rispendendo al mittente le critiche, non si capisce perché. Insomma, assieme all'assassino proveniente dalla Tunisia, ne potrebbero essere sbarcati altri dieci, cento o mille, la Lamorgese non solo non lo sa, ma non ha fatto, non intende fare e non farà nulla per saperlo o per scoprirlo.
Anzi, il ministro dell'Interno ha perfino fornito una 'giustificazione' dell'aumentato numero di sbarchi, non attraverso le mancate azioni respingimento, ma a causa della problematica situazione economica della Tunisia dovuta al proliferare del Covid-19.
Porte aperte più che mai, insomma, perché i 'poveri tunisini' hanno il coronavirus (e quindi magari saranno pure infetti, mentre in Italia invece stiamo benissimo...) e per stare bene economicamente devono sbarcare nella 'terra promessa' italica ed europea...

La farneticazioni della Lamorgese commentate in un 'tweet' di Matteo Salvini

L'apertura de "Il Giornale"

domenica 28 giugno 2020

Gran Bretagna, ancora sangue: sudanese tenta strage

Non sarà stato un terrorista dichiarato come il libico che ha massacrato a colpi di coltello tre persone nel bosco di Reading, ma è un cosiddetto 'profugo' anche lui, l'autore dell'assalto al Park Inn Radisson Hotel di Glasgow, albergo dove sono ospitati solo ed esclusivamente 'profughi'.
Fortunatamente ucciso dai poliziotti accorsi, il 28enne Badreddin Abadlla Adam, sudanese, ha prima però fatto in tempo a ferire gravemente un agente, e altre cinque persone, di età compresa tra i 17 ed i 53 anni.
Secondo la rete televisiva Sky News, l'uomo avrebbe mostrato segni di instabilità mentale poco prima di colpire. Il richiedente asilo, che era arrivato nel Regno Unito sei mesi fa, si era lamentato delle condizioni di vita all'interno del pur lussuoso hotel, tanto che i compagni di stanza, suoi connazionali, avevano espresso preoccupazione per le sue condizioni psichiche allo staff dell'albergo proprio la notte prima dell'attacco.

domenica 21 giugno 2020

Arabo uccide tre inglesi a Reading, White Lives Matter Too

L'apertura del sito del giornale inglese "Daily Mirror"
Il movimento Black Lives Matter impera ovunque incontrastato, e metterne in dubbio autenticità e ideali è esso stesso un reato. Anzi, uno psicoreato.
Diventa però inquietante notare come, poco dopo la manifestazione cosiddetta 'antirazzista' di BLM, andata in scena nel parco Forbury Gardens di Reading, un arabo di origine libica abbia attaccato un gruppo di persone presenti con un coltello, provocando una strage: alla fine si sono contati infatti tre morti e tre feriti gravi sabato notte. Sarebbe stata solo la pronta risposta di un agente di polizia a placcare l'assassino e a bloccarlo, secondo i testimoni.
La polizia della cittadina nei pressi di Londra ha subito cominciato il 'balletto' delle notizie sussurrate: dapprima si è escluso ogni legame con il terrorismo, quindi la pista islamica ha preso sempre più consistenza, fino all'arresto del libico 25enne, con l'ammissione come l'atto sia considerato "di natura terroristica".

L'articolo de "Il Giornale"

L'articolo de "Il Corriere della Sera"

venerdì 18 agosto 2017

Barcellona, fino a un anno fa gridavano "Vogliamo accogliere"

Il manifesto di "Volem accollir"
L'orrore e lo sdegno che la strage di Barcellona ha portato con sé presto lasceranno lo spazio alla consuetudinaria e platonica risposta dei 'turisti della condanna'. Già in corso gli applausi di commemorazione, le lacrime, gli orsacchiotti e i fiori depositati sul luogo dell'incidente, ci aspettiamo presto il minuto di silenzio e una marcia 'congiunta' di cristiani e musulmani, con i secondi ovviamente rappresentati da un numero sparuto di persone, magari con un imam di facciata in testa.
Nel frattempo, intanto, l'invasione silenziosa degli africani in Europa continua imperterrita e, una volta tanto che il governo italiano ne combina una giusta, promulgando il codice di comportamento che tutte le Ong sarebbero obbligate a firmare, e che perfino parte dell'Europa comincia a comprendere, ecco che ora è l'ONU a metterci i bastoni fra le ruote, con le proteste al riguardo del cileno Felipe Gonzalez Morales. Non a caso un 'americano', espressione di un Paese che, di certo, i problemi dell'invasione islamica non li vive sulla propria pelle e che ora, nuovo obiettivo, punta a realizzare uno dei sogni dell'estrema sinistra transnazionale: organizzare un grande dibattito Onu che cancelli la differenza tra rifugiati e migranti per motivi economici.
Intanto vale la pena anche sottolineare come, a subire attentati, sia solo quella parte d'Europa più debole e 'accogliente', quella che ha accettato una presenza fissa, sempre più invasiva e numerosa di persone dalla fede islamica, con moschee, scuole e financo tribunali islamici. La Spagna è solo l'ultima area colpita dopo Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna. Paesi molto più giovani dal punto di vista democratico, ma evidentemente assai più consapevoli della propria identità, come quelli dell'Est europeo, sono finora riusciti a evitare la mistificazione dell'accoglienza a tutti i costi. Ungheria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Russia sono in prima linea nella lotta all'accoglienza, e i loro leader sono apprezzati e sostenuti a spada tratta da popoli ancora convinti che la propria identità e i propri valori siano superiori alla necessità di un meticciamento indiscriminato e senza senso.
Solo l'anno scorso era stata proprio Barcellona a esprimere tutto il proprio sostegno all'immigrazione indiscriminata con la marcia "Volem accollir" ("vogliamo accogliere" in catalano), con il sindaco Ada Colau (negli anni '90, attivita contro la Guerra del Golfo) a esprimere il desiderio che la città "si trasformi nella capitale della speranza e della difesa dei diritti umani". Presente ovviamente tutta la sinistra estrema, quella che definisce le operazioni della polizia italiana presso la Stazione Centrale di Milano 'rastrellamenti etnici'. Lo sottolinea, per esempio, il centro sociale Tpo (Teatro Polivalente Occupato) di Bologna: "...Bisogna costruire una nuova cittadinanza transnazionale accogliente, connettendo le piazze statunitensi contro il MuslimBan e i muri di Trump con le strade di Barcellona che scandiscono a gran voce “Volem Accollir”, i migranti che abbattono le frontiere con i percorsi autorganizzati di accoglienza e lotta...". Il sangue dei morti di Barcellona e degli europei uccisi dal terrorismo passato, presente e futuro non può non ricadere anche su chi propugna idee del genere, su chi l'invasione islamica favorisce e la proclama come un valore fondamentale della nostra società.

I manifestanti di "Volem accollir"

giovedì 17 agosto 2017

Barcellona, state attenti a non chiamarli terroristi islamici

Barcellona, almeno 13 morti e 32 feriti. Alle 19.16 nessuno ha ancora avuto il coraggio di pronunciare la parola 'islamico'. Li chiamano 'terroristi', 'autori del folle gesto', qualcuno ha addirittura estratto la magica parola 'islamisti', edulcorata parola che tiene a bada paventate accuse di discriminazione verso i 'poveri musulmani', ma che riduce la fede professata da questa ciurmaglia a un puro orpello quasi casuale, di contorno. Non sono islamici, ma islamisti. Gian Antonio Orighi, giornalista de La Stampa, sottolinea come alla guida del furgone che ha mietuto la strage ci fosse uno spagnolo. Ci tiene a farcelo sapere, aggiungendo però solo dopo che l'origine del 'folle' (che poi siano un gruppo, probabilmente tutti folli e tutti incontratisi per caso, è secondario) è araba (pare si chiami Driss Oukabir o qualcosa del genere). Ma basterebbe guardarlo in faccia, questo volto olivastro da immigrato come tanti che dalle barche schiumano da anni sulle terre italiche ed europee, cambiando storicamente la struttura e la cultura della nostra Europa e della gente che la abita. E' il meticciamento la vera bomba umana che l'invasione ci sta silenziosamente portando, pericolosa quanto se non di più, perché strisciante e vigliacca. "Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria". Lo disse nel 1974 Houari Boumedienne, cioè l’uomo che tre anni dopo l’indipendenza dell’Algeria aveva spodestato Ben Bella, davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite. Una frase che venne riportata non da un suprematista della Virginia, ma Oriana Fallaci nel libro "La forza della ragione".