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giovedì 20 gennaio 2022

Montagnier meglio della Lucarelli, No Vax a Milano

Luc Montagnier in piazza XXV Aprile a Milano
Migliaia di 'No Vax' in piazza, molti senza mascherina, a Milano, dove il virologo francese e premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier, ha spiegato che "saranno i non vaccinati a salvare l'umanità".
L'evento si è svolto sabato 15 gennaio in piazza XXV Aprile, e chiusura con tanto di inno nazionale, il tutto organizzato dal movimento Italexit di Gianluigi Paragone,
Dal palco è intervenuto anche l'ex campione di motociclismo Marco Melandri. "Ho sempre inseguito il mio sogno, tutti i giorni, stando in mezzo alla gente, dobbiamo riprenderci la libertà. Dobbiamo dare la libertà ai ragazzi di fare sport, non possiamo negarglielo, voglio guardare mia figlia in faccia" ha detto Melandri dal palco.
Prima di concludere il suo discorso, invece, Paragone aveva invitato la RAI ad "accogliere nelle sue trasmissioni anche tesi diverse, come quelle del professor Montagnier, rispetto a quelle di virologi finanziati dall'industria farmaceutica".
E ancora: "Qualcuno è arrivato a negare la valenza scientifica del professor Montagnier. Mi rifiuto di accettare che le tesi scientifiche sui vaccini del professore valgano quanto quelle di Selvaggia Lucarelli", ha proseguito Paragone che, riferendosi a Montagnier, sottolinea: "Se un professore della sua statura dice determinate cose io lo ascolto. La scienza è frontiera sempre nuova. Se avete paura che qualcuno predichi in nome della scienza e vi abituate invece alle divulgazioni dell'informazione televisiva siamo a posto" ha aggiunto.
Una testimonianza di sostegno è arrivata via video anche dall'ex cantante e ballerina Heather Parisi e dal leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer. E tra le sigle presenti alla manifestazione anche OSA, Operatori Sicurezza Associati, sigla che raggruppa gli operatori delle forze dell'ordine contrari al green pass.

sabato 24 luglio 2021

No Green Pass: cortei in tutta Italia, in migliaia a Milano

Uno 'scatto' del corteo di Milano (foto Il Primato Nazionale) 
Sono stati in migliaia, a Milano e in tutta Italia, a scendere in piazza per dire un forte 'no' al Green Pass imposto dal Governo, una scelta vista dai manifestanti come una imposizione, che ha spinto molti ad alzare dei cartelli con svastiche, paragonando lo Stato italiano a una nuova dittatura sanitaria.
La protesta è nata attraverso un 'tam tam' social partito dall'app Telegram.
A Milano il corteo ha sfilato per le vide del centro città con i manifestanti che hanno urlato "libertà, libertà", cantato l'Inno di Mameli e recato in testa uno striscione recante la scritta "Fuori i Big Pharma dallo Stato. No alle multinazionali".
La protesta si è poi fermata in Piazza della Scala davanti alla sede del Comune (il sindaco Beppe Sala si è detto nettamente favorevole al Green Pass), dove i manifestanti hanno scandito insulti contro il premier, Mario Draghi, mentre molti gli applausi rivolti alle forze dell'ordine presenti.
E' stata, alla fine, una protesta pacifica e trasversale, nata senza un'organizzazione partitica, in grado di coinvolgere gente comune, a partire da Piazza Fontana e fino a Palazzo di Giustizia.

sabato 20 giugno 2020

Black Lives Matter, la polizia francese dice basta alle accuse di razzismo

I poliziotti francesi non ci stanno
La polizia francese dice basta. Basta alle accuse di violenza lanciate dai manifestanti di Black Lives Matter, basta con la demagogia che li vede sul banco degli imputati in qualità di razzisti.
Già pochi giorni fa una rappresentanza dei poliziotti francesi si era radunata davanti all'Arco di Trionfo, lampeggianti accesi, per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una società e di un governo francesi (ed europei), che hanno deciso di sposare il movimento BLM senza batter ciglio, senza nemmeno darsi la pena di muovere un'eccezione, a quello che pare sempre più come un movimento politico pilotato per rianimare il cadavere di una Sinistra esanime.
La manifestazione della polizia ha avuto luogo nella serata a Place d'Italie, a Parigi, nel 13° 'arrondissement'. Anche in questo caso sono state decine le auto e i furgoni ad avere occupato la carreggiata.
In Francia la morte di George Floyd è stata paragonata a quella di Adama Traoré, che nel 2016 venne ucciso durante un'operazione di polizia.

L'apertura del sito ufficiale della 'Police nationale' francese

martedì 2 giugno 2020

Festa della Repubblica, CentroDestra a Roma con 500 metri di bandiera

Tajani, la Meloni e Salvini davanti alla bandiera tricolore
La Festa della Repubblica del 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, ha visto la discesa in piazza di molti aderenti al CentroDestra, in una manifestazione unitaria che ha visto, nel corteo di Roma, uno accanto all'altro Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.
Il lungo corteo ha visto i manifestanti, numerosi, ordinati e, a dire la verità, abbastanza stretti uno vicino all'altro, portare a mano una bandiera italiana lunga oltre 500 metri, sfilando in maniera pacifica cantando una serie di slogan, fra cui "Conte, Conte, vaffanculo", "elezioni subito" e "libertà".

domenica 17 maggio 2020

Mascherine tricolori in piazza per difendere commercianti e partite IVA

La foto d'apertura dell'articolo de "Il Primato Nazionale"
L'AGI parla di 'un centinaio', l'articolo de "Il Primato Nazionale" recita invece 'centinaia'. Sta di fatto che, malgrado la pubblicità 'regresso' che viene fatta contro ogni evento organizzato da Casapound, in tanti fra commercianti, ristoratori e partite IVA - ovvero la trave portante dell'economia italiana e la preferita da colpire per gli alfieri del dirigismo centralista neocomunista - sono scesi in strada a Roma per protestare, ordinatamente, silenziosamente e con mascherina tricolore rigorosamente appiccicata al volto, contro i provvedimenti economici adottati dal Governo Conte.
Pur nella tranquillità generale, la polizia è riuscita a trovare una scusa per fermare il corteo. "Il Primato Nazionale", attraverso Ilaria Paoletti, racconta: "...sebbene la protesta delle 'Mascherine' sia, per l’appunto pacifica, la tensione sale quando in una stretta via del centro che sbocca in piazza di Spagna centinaia di manifestanti vengono bloccati da decine di camionette delle forze dell’ordine e agenti in assetto antisommossa... Tutto viene riportato alla normalità dopo un paio d’ore. I manifestanti vengono lasciati andare uno ad uno dalle forze dell’ordine, dopo aver chiesto i documenti ad alcuni di loro".
L'AGI riporta il virgolettato di uno dei presenti: "Hanno chiesto i documenti ai partecipanti minacciando sanzioni e pene esemplari, più che l'Italia sembra la Cina"...

sabato 23 marzo 2019

Fascismo 23 marzo 1919, l'ennesima inutile marcia degli antifascisti a piede libero

Ho scoperto oggi che il fascismo compie cento anni. O sia, la nascita dei Fasci di Combattimento per opera di Benito Mussolini, a Milano. Se si dovesse chiedere di questa data all'italiano medio, di cui mi (dis)onoro di fare parte, credo che nessuno la conosca. La cosiddetta ventilata 'rinascita' dei fascismi, accomunati, non si sa perché, a sovranismi, nazionalismi e altri -ismi vari, fa notizia solo per chi il fascismo continua a sbandierarlo come babau per riconoscersi in una vita politica ormai destinata al fallimento e all'autodistruzione.
La cosiddetta Sinistra (ormai vetusta e priva di senso come il sopracitato fascismo), allo sbando da anni, si costruisce nemici, sovrastimando quelli esistenti o ricostruendo quelli ormai scomparsi, da Silvio Berlusconi al fascismo supposto. Tanto che, per pura curiosità, ho cercato online traccia di qualche 'marcia del ricordo' da parte di gruppi di nostalgici o neofascisti in salsa nostrana. Zero. Sicuramente da qualche parte ci sarà qualche allegra adunata nel nome di "Eia Eia Alalà", ma dubito che queste assemblee di personaggi carnascialeschi possano costituire un attentato alla democrazia mondiale.
Il desiderio di 'contarsi' e riproporsi, a qualunque costo, da parte degli sbandieratori della Falce e Martello è però troppo forte. Sono certo che anche oggi avremo bandiere rosse, sindacati, qualche sopravvissuto (sempre più misteriosamente) dell'ANPI ad ammuffire tra piazze e strade nazionali gracchianti "dagli al fascista". Parlando di Milano, almeno fino a tarda mattinata, l'unico inconveniente per chi debba usare l'auto, pare sia costituito dal passaggio della Milano-Sanremo. Che il fascismo, quello vero, l'ha superato in volata, entrando vincente e sempre giovane, al traguardo della democrazia, populista o meno.

domenica 3 marzo 2019

Tempo di Carnevale, 200mila in piazza pagliacci compresi

Il solito demagogico titolo de "La Repubblica"
Eccola l'Italia che crede ancora nelle prove di forza, quella che sogna ancora come contandosi nella piazza urlante sia possibile ribaltare il risultato delle libere elezioni, il voto che da diverso tempo ormai, condanna all'estinzione un'idea, quella della Sinistra, segnata dal tempo e dalla storia, e mai messa veramente in pratica, se non con eccidi e falsità (per maggiori informazioni chiedere agli ebrei massacrati da Stalin o agli italiani assassinati nelle foibe).
La delirante ricerca di una rinascita passa, del resto, attraverso le ultime infinitesimali resistenze che micragnose allignano negli spigoli di una società nuova, quella che vede una 'Nuova Destra' risorgere non solo nella Penisola, ma in tutta Europa, finalmente consapevole della propria forza ma, soprattutto, della storia di un continente da mezzo secolo umiliato prima dagli Americani, e poi consegnato nelle mani di una globalizzazione ben più disintegrante del cuore e dell'anima stessa di un'epopea millenaria. L'Europa, del resto, nel mondo occidentale, è l'ultimo bastione della consapevolezza di Popolo, che a certe regie occulte fa tanto sgarbo. Nel mondo globalizzato industriale moderno conta la Massa, facilmente gestibile, economicamente e mentalmente.
Da Ungheria, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia e ora, finalmente, anche Italia e Francia, il cuore del Vecchio Continente, arriva un 'no' fiero e alto, simbolo della rivolta contro l'invasione, risposta al soggiogamento al mondo straniero e islamico, che ha già conquistato, in parte, Gran Bretagna e Francia, con effetti devastanti.
Fa pena ma anche compassione vedere gli ultimi epigoni dell'uguaglianza (che nulla ha a che vedere con la democrazia e che, anzi, ne è spesso l'antitesi) autocelebrarsi grazie alla connivenza di una stampa schierata da sempre, un po' come negli Stati Uniti è avvenuto con i movimenti anti-Trump. Non era poi così difficile radunare una ciurma di senzienti in piazza: organizzazione bulgara, demagogia mediatica, giornata di sole, ma anche un "ce famo du spaghi" e un "portiamo il bambino al parco", qualcuno in buona fede, altri perché nullafacenti. Chi la settimana lavora, italiano e no, al sabato e magari pure la domenica ha voglia e diritto di riposarsi. Aggiungiamo che Milano è piazza da sempre favorevole a certa Sinistra, ed è anche facilmente raggiungibile da chi ami un 'fuori porta' lastricato di buone intenzioni. Sarebbe un po' come se la Lega celebrasse una grande manifestazione in una qualsiasi città del Nordest.
A questo si aggiunga la più grande falsità: gli italiani non sono razzisti e non lo sono mai stati. In Italia lavorano e sono apprezzate decine di migliaia di stranieri, forse centinaia di migliaia. Il problema reale da parte di chi vota Lega o comunque Centrodestra, infatti, non è certo verso coloro che non sono italiani, ma verso il continuo sciamare di clandestini che approdano sulle nostre coste e oltre i nostri confini. Una normale questione di ordine pubblico che qualsiasi Stato degno di questo nome provvederebbe a risolvere con semplici azioni di repressione poliziesca. Quella repressione necessaria anche nei confronti di ladri, assassini, farabutti, spacciatori e clandestini vari che, proprio dalle fila di quegli stranieri e zingari tanto amati dalla Sinistra, trovano linfa e alimento nel nostro Paese.

sabato 21 novembre 2015

Cortei islamici in tutta Italia, fra demagogia e finto sdegno

La giornata di oggi è quella della risposta del 'grande popolo musulmano' alla violenza degli estremisti islamici.
Ovviamente c'è gran parte di ironia in questo insipit. Sarà interessante scoprire quanti effettivamente saranno gli islamici che sfileranno a Roma, e nelle altre città italiane.
Un articolo di Fausto Biloslavo, importante articolista de "Il Giornale", viene titolato "L'armata silenziosa degli islamici. In Italia 200mila stanno con l'Isis". Secondo l'istituto Ipr, il 12% dei musulmani italiani trova spiegazioni agli attentati e l'8% non risponde. Due su dieci non denuncerebbero i fiancheggiatori. Ma la sensazione è che si tratti ancora di numeri verso il ribasso.
Ovviamente, e non potrebbe essere altrimenti, la manifestazione degli islamici verrà cavalcata dalla sinistra. In realtà non lo so, ma ne sono certo. In quello che sarà un corteo meramente demagogico e di facciata, immagino già di vedere bandiere rosse e del PD, magari perfino dei verdi, di sicuro dei sindacati, della FIOM e degli studenti. Ci fosse ancora Lotta Continua, ci sarebbero pure loro.
I cadaveri in putrefazione del comunismo amano rianimarsi a forza di slogan e parole d'ordine. Anche perché, se il corteo di Roma dovesse basarsi solo sugli islamici senzienti e antiterroristi, probabilmente vedremmo sfilare solo poche centinaia di persone a essere ottimisti.
Mi immagino anche una diretta televisiva da parte di RaiTre, e forse pure di La7, ma solo dopo avere ottenuto la certezza di un numero cospicuo di manifestanti. Ci infileranno dentro di tutto pur di farla passare diventare 'la grande risposta degli islamici italiani', compresi centri sociali, movimenti antifascisti, antixenofobi, antirazzisti, antitutto, antispaghetti e forse pure antipizza.
Io di sicuro non ci sarò. Alle sirene musulmane non credo, come non credo alle manifestazioni. Che vengano a fingere tristezza più di una settimana dopo la strage di Parigi, cercando di rispondere così alle accuse di ignorare il dramma francese, mi sembra quanto meno sospetto. Fra l'altro la manifestazione di Milano (e quindi mi immagino anche le altre) viene definita da ANSA 'contro terrorismo, guerre e islamofobia organizzata da Coordinamento associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, Partecipazione e Spiritualità Musulmana e Giovani Musulmani d'Italia'. Insomma, c'è di mezzo anche l'islamofobia, quella brutta malattia di cui saremmo vittime noi, cattivoni occidentali, che dopo essere stati costretti a vedere le periferie delle nostre città trasformate in cloache a cielo aperto e zone di guerra, anche grazie alla presenza di sbandati e immigrati d'ogni specie, abbiamo anche la colpa di lamentarci. Imperdonabili.
Personalmente, se proprio dovessi scegliere oggi di andare a sostenere una qualsiasi causa, mi recherei all'incontro "Spiritualità senza confini", organizzato dall'Unione Buddhista Italiana. Perché, come circolava in un post girato su Facebook, è proprio vero che 'i buddisti non rompono il cazzo a nessuno'.

lunedì 16 novembre 2015

Parigi, manifestazione di cordoglio? No grazie

Credo non valga nemmeno la pena commentare i fatti di Parigi. Mi interessa invece dire due cose sulle 'grandi manifestazioni di cordoglio' presenti, passate e future che si susseguiranno ogniqualvolta accadranno disastri di questo tipo.
Non ho mai amato le manifestazioni, di alcun genere. Ho sempre pensato (e non è che poi ci voglia molto) che dietro a ogni intruppamento ci sia un organizzatore, qualcuno che diriga il senso e il pensiero dell'assembramento, del corteo, degli slogan, qualcuno che ne indirizzi il significato. Non è un caso che anche le cosiddette manifestazioni 'spontanee' siano tutto fuorché spontanee. Altrimenti troveremmo fianco a fianco bandiere della Lega e di SEL, di Forza Italia e della CGIL, dei Cinque Stelle e del PD. Invece, guarda caso, mai nulla di tutto questo succede. Ci sono manifestazioni 'arancioni', altre 'nere', altre 'secessioniste', altre dichiaratamente 'rosse'.
Tutti insieme appassionatamente: musulmani, cattolici, ebrei, senza distinguo, senza capire le radici del male e dell'odio, perché tanto va tutto bene, o fare finta che sia tutto colpa di un 'altro' invisibile e che non sia in mezzo a noi.
Personalmente preferirei andarmene da solo 'in manifestazione', con un bel cartello con la scritta "Siete tutti una manica di stronzi", pararmi di fronte a un consolato o a un'ambasciata, dalla quale verrei immediatamente allontanato. Perché il paradosso delle nostre democrazie 'libere' è proprio questo: ha validità il pensiero che accetta l'annullamento dell'idea singola a vantaggio di un flusso più grande e disgregatore. Chi decide per sé, chi cerca di fare prevalere la dignità e la libertà del singolo viene circondato, isolato e messo a tacere.
Del resto, accettare solo la presenza di un partito che 'rappresenti' ed esprima idee di sinistra significa legittimare una componente della società che umilia la libertà dell'uomo.
Ora, scusate, me ne vado. Vado a preparare il mio personale cartello da sventolare nella mia personale manifestazione. Io non sto con nessuno di voi. Non mi rappresentate.

lunedì 5 ottobre 2009

I militari militanti non sovvertiranno la democrazia espressa dalle elezioni: parola di Berluscones...

La mia vita qui a Toronto sicuramente non mi dispensa, nella propria spensieratezza della lontananza dall'Italia, di fermarmi un attimo e commentare da lontano la triste vita in cui si dibatte il mio paese, uno degli ultimi al mondo in cui sia consentito impunemente di sventolare bandiere recanti il mortale disegno della falce e del martello.
Di fianco a questa cupa immagine di sangue e distruzione sono sfilati in Piazza del Popolo a Roma un corteo di presunti giornalisti e intellettuali, alla ricerca della difesa della propria libertà (leggi: conquistare il potere perso alle elezioni con ogni mezzo, basta che non sia democratico). Un gruppo di soldatini fanatici, per fortuna chiara minoranza, costruito attraverso mezzo secolo di 'militanza militare' nelle truppe della sinistra 'komunista', che ha ammorbato le nostre strade cercando di fare credere al popolo di rapresentare qualcuno che non fosse il proprio continuo fallimento storico ed elettorale.
Il finto martirio di questa macabra stirpe cresciuta all'ombra della dittatura cattocomunista che ha governato l'Italia fin dal dopoguerra non riuscirà comunque a passare. Per quanto idiota, il popolo italiano, nell'antro del proprio scranno elettorale, ha già cacciato il comunismo e le sue viscere infette lontano dall'Italia, lontano dal mondo, lontano dalla storia.