Coca-Cola in vetro, perché no? (foto Bordignon) |
In questi giorni, presso il supermercato Esselunga più vicino a casa mia, ho scoperto una nuova bottiglia d'acqua completamente compostabile, che ho immediatamente preferito rispetto a quelle di plastica, fossero grandi o piccole. Idem sulla Coca-Cola, con la sua pure fastidiosa e pesante bottigliona da litro, al posto delle singole bottigliette di plastica più facilmente trasportabili. Birre, vino, sottaceti e omogenizzati restano scelte del momento, solo saltuariamente parte del menù quotidiano.
Recentemente, in un centro vendita di Roma è stato diffuso un video in cui alcuni delfini ringraziavano i clienti che si presentavano alla cassa con un imballaggio in vetro, iniziativa nell'ambito della campagna Endless Ocean 2.0, lanciata in Europa dalla community Friends of Glass e con partnership in Italia di Assovetro, a sua volta partner di Goletta Verde di Legambiente, che, come tutti gli anni, naviga intorno alla Penisola Italiana per monitorare lo stato di salute dei nostri mari e delle spiagge.
Secondo Friends of Glass, il 72% degli europei, quando fa la spesa, tiene in considerazione l'impatto che il loro comportamento può avere sui mari, a partire dai prodotti che compra e dagli imballaggi nei quali sono contenuti. Una scelta di cui sarebbe interessante valutare i numeri in Italia.
Al di là delle solite intrusioni politico-associazionistiche, vale la pena ricordarsi che anche un piccolo gesto, moltiplicato per migliaia può fare la differenza. Personalmente comincerò da bibite e, possibilmente acqua minerale, sebbene in questo ultimo caso, non sia facile recuperare contenitori in vetro o comunque compostabili al cento per cento.