mercoledì 25 settembre 2024

Agevity 2024, a Milano il dialogo sulla longevità

Il manifesto dell'evento
Si è svolta a Milano Agevity 2024, due giorni avente l’obiettivo di stimolare il dialogo sulla longevità e orientare iniziative di sistema a suo sostegno. Teatro dell'evento la prestigiosa Università Bocconi.
Agevity costituisce la prima piattaforma di confronto tra imprese, istituzioni, sistema formativo e della ricerca e cittadini sul tema della longevity economy in Italia e nello scenario globale, promossa da Assolombarda e dal Silver Economy Network, con l’obiettivo di promuovere un confronto nazionale e internazionale a favore della longevità quale elemento chiave per far fronte agli scenari dettati dalla transizione demografica in atto.
L’Italia rappresenta uno dei Paesi più longevi al mondo, grazie alla crescita dell’aspettativa di vita alla nascita, che nell’ultimo trentennio è cresciuta di ben 4 anni. Anche grazie a questo trend positivo gli over 55 – che costituiscono la longevity economy – oggi rappresentano quasi il 40% della popolazione (23,5 su 58,9 milioni al 1° gennaio 2024), secondo i dati Istat. L’indice di dipendenza degli anziani, ovvero il rapporto tra la popolazione di 65 e più anni e quella di 15-64 anni, continuerà a crescere e pertanto è sempre più necessario lavorare su politiche in grado di promuovere un migliore equilibrio tra generazioni, prevenzione e salute. L’Ageing Report 2024, recentemente pubblicato dalla Commissione Europea, sottolinea l’importanza di investire in prevenzione sia per ridurre i costi associati all’invecchiamento della popolazione sia per garantire la sostenibilità del sistema socio-economico; uno scenario che richiederà maggiori tassi di partecipazione al lavoro, per giovani e senior.
La presidente del Silver Economy Network, Mariuccia Rossini, sottolinea: "La transizione demografica è un grande motore di cambiamento per le economie globali. L’Unione Europea, così come l’Italia, vedrà da oggi al 2050 un costante incremento delle fasce di popolazione al di sopra dei 55 anni, con una riduzione della popolazione più giovane, e l’Italia non è da meno. Si tratta però di un fenomeno fisiologico che deve essere affrontato con un approccio sistemico e programmatico, che guardi verso un futuro in cui sarà necessario potenziare i livelli di prevenzione, salute e socialità, riducendo allo stesso tempo l’isolamento, la disoccupazione, la povertà". E ancora: "Parliamo di longevità per stimolare un ragionamento comune tra sistema pubblico e privato, terzo settore, società scientifiche e cittadini, per allineare la visione di un Paese che deve lavorare su una cultura volta alla collaborazione e su un’agenda che porti il concetto di longevità e sostenibilità demografica in tutte le politiche. Come sistema industriale dobbiamo collaborare con il mondo scientifico per offrire nuove soluzioni e stimolare una filiera nazionale della longevità. Lo stesso devono fare le Istituzioni, programmando investimenti reali che possano sostenere la rete di servizi sociali, dalla tutela della non autosufficienza negli anziani, fino al sostegno rivolto ai giovani, che rappresentano il futuro di questo Paese", ha concluso.