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giovedì 8 maggio 2025

Cosmos 482: il misterioso rientro di una sonda sovietica dopo 53 anni

Dopo più di mezzo secolo, la sonda Cosmos 482, lanciata dall'ex Unione Sovietica nel 1972 con l'obiettivo di raggiungere Venere, potrebbe rientrare sulla Terra nei prossimi giorni.
Secondo la NASA, il rientro è previsto tra il 7 e il 13 maggio, con la possibilità che alcuni suoi frammenti raggiungano la superficie terrestre.
L’astronomo Marco Langbroek, dell'Università di Delft, avverte che l’impatto è difficile da prevedere, poiché la traiettoria di rientro è lunga e poco profonda.
La data più probabile, secondo le sue stime, è il 10 maggio, con un margine di errore di 1,5 giorni.
La sonda, con una massa inferiore ai 500 chili, potrebbe comportare rischi simili a quelli di un meteorite. Il Cosmos 482 faceva parte di un progetto più ampio per esplorare Venere, ma non riuscì a lasciare l’orbita terrestre e si separò in più frammenti. Due pezzi sono già caduti, mentre gli altri hanno continuato a orbitare per 53 anni. (fonte: AGI)

mercoledì 19 febbraio 2025

Scoperto un nuovo riccio minuscolo, il Coendou Vossi

La Colombia ha reso noto la scoperta del settimo riccio endemico del paese sudamericano, battezzato con il nome scientifico di "Coendou vossi", una specie che misura appena 33 centimetri, con una coda che copre il 70% del suo corpo e interamente ricoperto di aculei.
L'Istituto Humboldt, dedicato alla ricerca sulla biodiversità, ha dichiarato che si tratta di una grande scoperta per la fauna colombiana, poiché l'ultima specie endemica locale registrata risaliva a 126 anni fa, secondo i dati dell'"Atlante della Biodiversità colombiana: grandi roditori".
Héctor Ramírez, professore dell'Università di Caldas, ed Elkin Noguera, ricercatore presso la Gestione dell'Informazione Scientifica dell'Istituto Humboldt, hanno spiegato che, nel 2018, un gruppo di scienziati aveva intrapreso un'analisi di ricerca sui ricci nel paese, ponendo l'accento sulla specie "Coendou quichua", tipica di Colombia, Ecuador e Panama, e che aveva scoperto la nuova specie grazie a una serie di differenze fisiche.
Dopo aver incrociato le informazioni con i musei naturali e aver effettuato test del DNA e analisi morfologiche, è stato confermato come si tratti di una nuova specie.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "Journal of Mammalogy". (fonte: ANSA)

mercoledì 25 settembre 2024

Agevity 2024, a Milano il dialogo sulla longevità

Il manifesto dell'evento
Si è svolta a Milano Agevity 2024, due giorni avente l’obiettivo di stimolare il dialogo sulla longevità e orientare iniziative di sistema a suo sostegno. Teatro dell'evento la prestigiosa Università Bocconi.
Agevity costituisce la prima piattaforma di confronto tra imprese, istituzioni, sistema formativo e della ricerca e cittadini sul tema della longevity economy in Italia e nello scenario globale, promossa da Assolombarda e dal Silver Economy Network, con l’obiettivo di promuovere un confronto nazionale e internazionale a favore della longevità quale elemento chiave per far fronte agli scenari dettati dalla transizione demografica in atto.
L’Italia rappresenta uno dei Paesi più longevi al mondo, grazie alla crescita dell’aspettativa di vita alla nascita, che nell’ultimo trentennio è cresciuta di ben 4 anni. Anche grazie a questo trend positivo gli over 55 – che costituiscono la longevity economy – oggi rappresentano quasi il 40% della popolazione (23,5 su 58,9 milioni al 1° gennaio 2024), secondo i dati Istat. L’indice di dipendenza degli anziani, ovvero il rapporto tra la popolazione di 65 e più anni e quella di 15-64 anni, continuerà a crescere e pertanto è sempre più necessario lavorare su politiche in grado di promuovere un migliore equilibrio tra generazioni, prevenzione e salute. L’Ageing Report 2024, recentemente pubblicato dalla Commissione Europea, sottolinea l’importanza di investire in prevenzione sia per ridurre i costi associati all’invecchiamento della popolazione sia per garantire la sostenibilità del sistema socio-economico; uno scenario che richiederà maggiori tassi di partecipazione al lavoro, per giovani e senior.
La presidente del Silver Economy Network, Mariuccia Rossini, sottolinea: "La transizione demografica è un grande motore di cambiamento per le economie globali. L’Unione Europea, così come l’Italia, vedrà da oggi al 2050 un costante incremento delle fasce di popolazione al di sopra dei 55 anni, con una riduzione della popolazione più giovane, e l’Italia non è da meno. Si tratta però di un fenomeno fisiologico che deve essere affrontato con un approccio sistemico e programmatico, che guardi verso un futuro in cui sarà necessario potenziare i livelli di prevenzione, salute e socialità, riducendo allo stesso tempo l’isolamento, la disoccupazione, la povertà". E ancora: "Parliamo di longevità per stimolare un ragionamento comune tra sistema pubblico e privato, terzo settore, società scientifiche e cittadini, per allineare la visione di un Paese che deve lavorare su una cultura volta alla collaborazione e su un’agenda che porti il concetto di longevità e sostenibilità demografica in tutte le politiche. Come sistema industriale dobbiamo collaborare con il mondo scientifico per offrire nuove soluzioni e stimolare una filiera nazionale della longevità. Lo stesso devono fare le Istituzioni, programmando investimenti reali che possano sostenere la rete di servizi sociali, dalla tutela della non autosufficienza negli anziani, fino al sostegno rivolto ai giovani, che rappresentano il futuro di questo Paese", ha concluso.

sabato 29 aprile 2023

Roche Italia, al via i nuovi bandi: 300mila euro per la ricerca

Un'immagine della conferenza stampa di Monza
Una giornata dedicata ai Bandi Roche per la ricerca clinica è quella andata in scena a Monza.
Dieci i progetti che verranno selezionati e finanziati con l'obiettivo di promuovere e sostenere la formazione di figure professionali che, nell'ambito della ricerca, sono divenute essenziali per il coordinamento dello studio, delle procedure e di tutto il personale coinvolto nella sperimentazione. Il primo bando è infatti dedicato alla ricerca clinica a supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricerca con un finanziamento di 300mila euro, il secondo per i servizi a supporto di soluzioni innovative per persone con la Sclerosi Multipla, con un investimento di 240mila euro.
E' Anna Maria Porrini, Direttore Medical Affairs & Clinical Operations di Roche Italia, a spiegare l'importanza dei bandi. “La nostra missione è lavorare oggi su ciò di cui i pazienti avranno bisogno domani. Il nostro è un impegno solido che riguarda diversi ambiti e che ci porta ad agire su due direttive principali: innovazione e sostenibilità. Anche attraverso questi due bandi continuiamo a dare sostanza alla nostra responsabilità nei confronti dei pazienti e dell’intero Sistema Salute, del quale vogliamo essere partner nella costruzione di un futuro dove, grazie alle continue collaborazioni, da una parte sosteniamo la ricerca come motore dell'innovazione nel nostro Paese e dall’altra, attraverso i servizi, investiamo nella sostenibilità del Sistema garantendo ai pazienti la migliore qualità di vita possibile”.
Roche Italia ha affidato la selezione e la valutazione delle candidature per il bando della ricerca clinica a Fondazione GIMBE. come sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione. “I progetti candidati – ha affermato – sono stati valutati prendendo in considerazione due parametri. Il primo (90% del punteggio) è la qualità del progetto, definita dalla rilevanza del quesito di ricerca, dal rigore metodologico e dal potenziale impatto sulla salute e sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Il secondo (10% del punteggio) è l’attività scientifica dell’Ente in base all’impatto delle pubblicazioni scientifiche prodotte dai propri ricercatori. Oggi più che mai è indispensabile supportare e promuovere l’operato di Data Manager e Infermieri di ricerca, che ricoprono un ruolo fondamentale nell’ecosistema della ricerca e per l’innovazione del sistema Salute. La maggiore attenzione nei confronti di queste figure professionali offre infatti l’opportunità di migliorare la gestione degli studi clinici rendendo così il nostro Paese sempre più competitivo nel campo della ricerca”.

mercoledì 22 marzo 2023

California, le forti piogge fanno rinascere il lago scomparso

Il lago Tulare (immagine dal web)
Il lago Tulare, in California, potrebbe tornare a 'vivere' dopo 80 anni, periodo di tempo in cui era stato dichiarato secco e ormai ufficialmente prosciugato.
Merito, si fa per dire, delle piogge mostruose che in questo periodo stanno battendo senza sosta lo stato americano. E anche se la primavera è ormai arrivata nell'emisfero settentrionale, i meteorologi hanno previsto altri 10 centimetri di pioggia e fino a 120 centimetri di neve sulle montagne.
Nella Central Valley californiana, le autorità hanno emesso ordini di evacuazione per i residenti delle comunità della contea di Tulare, dove il lago, prosciugato intorno alla Seconda Guerra Mondiale, potrebbe tornare a esistere.
"Le prospettive di acqua alta sempre più gravi in quella che si preannuncia come una stagione record per il deflusso del fiume Kings hanno portato il Distretto di Sacramento del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito degli Stati Uniti (USACE) ad annunciare l'intenzione di iniziare un raro rilascio di acqua nel vecchio letto del lago Tulare", si legge in un comunicato del King's River Conservation District (KRCD). E ancora: "I rilasci, che raggiungono i 42 metri cubi al secondo, inizieranno a portare i flussi di piena nell'ex letto del lago nella contea di Kings".
Un tempo il lago Tulare era il più grande lago d'acqua dolce degli Stati Uniti occidentali, alimentato principalmente dallo scioglimento delle nevi della Sierra Nevada, ma da quando l'area è stata sviluppata per l'agricoltura e i fiumi sono stati deviati per l'irrigazione, il lago si è ridotto e, a metà del XX secolo, è diventato terreno agricolo. Da allora si è allagato solo periodicamente, come nel 1983, quando le montagne furono coperte da una nevicata record, e il 2023 si preannuncia in grado di rivaleggiare con quei totali.

sabato 27 agosto 2022

Scoperto dinosauro in giardino, il più grande della storia

Il fossile di dinosauro ritrovato in Portogallo
Un dinosauro in giardino
. Eccezionale scoperta archeologica in una casa privata in Portogallo. I resti di quello che potrebbe essere il più grande dinosauro mai trovato in Europa sono infatti stati rinvenuti dal proprietario di un terreno nella città di Pombal.
L'uomo aveva notato dei frammenti di ossa fossilizzate e aveva contattato i ricercatori dell'Università di Lisbona nel 2017 che avevano iniziato i lavori di scavo. E' stato però solo all'inizio del mese di agosto di quest'anno che i paleontologi spagnoli e portoghesi che lavorano nel sito hanno iniziato a portare alla luce le vertebre e le costole di quello che pensano si tratti di un sauropode brachiosauridae, una famiglia di dinosauri erbivori, tra i più grandi animali terrestri mai vissuti.
"Non è normale trovare tutte le costole di un animale come questo, figuriamoci in questa posizione, mantenendo la loro posizione anatomica originale", ha spiegato al quotidiano "The Guardian" Elisabete Malafaia, ricercatrice post-dottorato presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Lisbona.
Il gruppo dei sauropodi - che comprende il brontosauro e il diplodocus - avevano il collo lungo e camminavano su quattro zampe. Le dimensioni delle ossa trovate nel giardino suggeriscono che il dinosauro fosse alto 12 metri e lungo 25.
A causa della posizione naturale in cui e' stato trovato lo scheletro, i ricercatori sperano che ulteriori scavi possano portare alla luce più parti dello stesso dinosauro. (fonte: ANSA)

Il dinosauro 'a collo lungo' come doveva essere in originale

venerdì 14 febbraio 2020

Lampi dallo spazio, non si tratta di extraterrestri

Extraterrestri, no grazie. Non sarebbero di origine aliena i segnali regolari e misteriosi provenienti dallo spazio profondo, i cosiddetti lampi radio veloci (Fast Radio Burst, FRB), da tempo oggetto di ipotesi stravaganti. Ne è convinto Seth Shostak, astronomo dell'Istituto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma per la ricerca di vita intelligente extraterrestre.
"Uno dei problemi dell'ipotesi aliena - spiega Shostak - è la grande varietà delle distanze di provenienza dei segnali radio, alcuni originati a miliardi di anni luce, altri lontani centinaia di milioni di anni luce", chiarisce.
Per gli esperti, prima di ET sarebbero molte altre le teorie valide per spiegare gli FRB. Tra i fenomeni più enigmatici dell'universo, i lampi radio veloci sono intensi impulsi radio brevissimi. Durano pochi millesimi di secondo e provengono da galassie distanti miliardi di anni luce. Gli astrofisici ritengono che nell'universo siano emessi in media 5.000 lampi radio veloci al giorno. Il più vicino è stato identificato come proveniente da una galassia simile alla Via Lattea, distante circa mezzo miliardo di anni luce dalla Terra.