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lunedì 15 marzo 2021

Ripresa 2021, la leadership dei mercati asiatici

La ripresa 2021 comincerà e si consoliderà ad Est. La convinzione – se non unanime, quasi – degli investitori sembra essere supportata da una serie di fattori, come l’avanzamento della campagna vaccinale in molti Paesi dell’area asiatica e la ripresa dei consumi. Ma quando si parla di Asia non si può prescindere dalla Cina, le cui previsioni ufficiali di crescita hanno spiazzato più di un osservatore.
“Il fatto che il governo cinese, nel giorno dell’inaugurazione del Congresso Nazionale del Popolo di venerdì scorso, abbia fissato un nuovo target di crescita sopra al 6% per il 2021 ha fatto sorgere più domande che risposte – osserva David Rees, senior emerging markets economist di Schroders -. Tale obiettivo è inoltre ben distante dalle nostre stime che prevedono un aumento del Pil pari al 9%. Una crescita attorno al 6% implicherebbe un brusco tightening delle politiche quest’anno, anche se finora non ci sono stati molti segnali in tal senso. Supponiamo che la crescita sarà ben superiore e che le autorità stiano tentando di limitare le aspettative di lungo termine. In ogni caso, i mercati finanziari raramente si sono focalizzati sulle stime ufficiali di crescita, a causa dei timori riguardo alla loro accuratezza, e hanno invece reagito tendenzialmente di fronte a indicatori ciclici, come impulso al credito e aggregati monetari”.
“Quindi – fa notare Rees -, a meno che la politica monetaria non venga inasprita notevolmente, cosa che non è ancora avvenuta, o che le autorità non intervengano pesantemente sui dati, la crescita del Pil sarà probabilmente maggiore rispetto al 6% quest’anno. Di conseguenza, per il momento manteniamo invariate le nostre stime sulla crescita cinese”.
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sabato 20 febbraio 2021

Fisco, euro, salute, sviluppo green: il programma di Draghi

Mario Draghi (foto sito governo.it)
Articolo di Elena Scudieri tratto da Focus Risparmio
“Ricostruire come nel Dopoguerra”: il premier richiama all’unità e alla responsabilità. “Euro irreversibile”, Franco guiderà il Recovery. Al via le riforme di fisco, PA e giustizia
Ringraziamenti, commozione e chiamata alle armi – o meglio alla ricostruzione – a parte, è molto concreto il programma presentato in 53 minuti dal neo premier Mario Draghi all’Aula del Senato. Le priorità sono chiare, anche se numerose: transizione verso uno sviluppo ambientale sostenibile; protezione del lavoro, scegliendo quali attività garantire e quali accompagnare al cambiamento; riforme fiscali, della PA e della giustizia; ancoraggio all’Europa e all’euro. E poi il piano vaccini, con l’utilizzo di strutture pubbliche e private e di tutte le energie, dalla protezione civile alle forze armate passando per i volontari, e la scuola, con l’adeguamento del calendario alle esigenze della pandemia per recuperare le ore perse.
“Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti io per primo. Il governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza”, ha spiegato Draghi, ammettendo di non aver mai avuto, nella sua lunga vita professionale, “un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”. Per questo il premier  punta soprattutto sulle riforme e ha spiegato che non esiste un prima e un dopo: “Siamo consci dell’insegnamento di Cavour: ‘le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.
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