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domenica 8 agosto 2021

Giochi di Tokyo: la maratona va a Kipchoge

Eliud Kipchoge sulla home page del sito olimpico
Va al keniano Eliud Kipchoge, 36enne campione olimpico in carica, la medaglie d'oro nella maratona delle Olimpiadi di Tokyo, disputata per le occasione sulle strade di Sapporo.
L'africano è arrivato da solo al traguardo, con il tempo di 2h08'38".
La medaglia d'argento è stata vinta dal somalo naturalizzato Abdi Nageeye, a 1'20", mentre il bronzo ha premiato un altro somalo, e pure in questo caso naturalizzato, anche se belga, ovvero Bashir Abdi, staccatodi 1'52".
Kipchoge si conferma così, a distanza di cinque anni, il più forte maratoneta alle Olimpiadi.

domenica 1 agosto 2021

Klaudia Siciarz, l'atletica polacca cala la bellezza olimpica

Klaudia Siciarz (foto profilo Twitter)
Bella come poche, bionda e polacca.
Lei è Klaudia Siciarz, eliminata nelle semifinali dei 100 ostacoli femminili alle Olimpiadi di Tokyo, un argento nei 100 metri ostacoli e un bronzo nella staffetta 4x100 ai Campionati Europei giovanili di Gävle, nel 2019.
In più, sebbene per breve tempo, il record del mondo Under 20 nei 60 metri ostacoli.
Foto che vanno oltre l'aspetto sportivo, che colpiscono per la delicatezza e la bellezza della polacca, dentro e fuori dalla pista, già pronta per il ruolo di modella a carriera terminata.
La semifinale dei 100 ostacoli, a Tokyo, l'ha vista concludere al quinto posto con il tempo di 12"84, comunque il suo miglior crono stagionale.
(tutte le foto sono stratte dal profilo Twitter di Klaudia Siciarz)



giovedì 22 luglio 2021

Paola Egonu: portabandiera olimpica perché nera e lesbica, altro che curriculum

22 novembre 2018, la Gazzetta pubblica il bacio 'lesbo' dell'Egonu.
Ma forse era 'solamente' ammmore...
Paola Egonu
sarà portabandiera olimpica. E fin qui, nulla di male. Anzi, che sia un'italiana a portare in alto la bandiera dei Cinque Cerchi che sfilerà ai Giochi di Tokyo, dovrebbe fare perfino piacere.
Poi, però, comincia a farsi largo un dubbio. Se, oltre che essere nata a Cittadella, ridente località veneta, l'Egonu non fosse stata di pelle nera e non avesse fatto un noto 'outing' dichiarandosi 'innamorata di una donna' (ma non 'lesbica', mi raccomando...), le avrebbero ugualmente consegnato in mano la bandiera olimpica? O non sarà forse che, in questi tempi di inginocchiamenti vari, fra Black Lives Matter e leggi imposte per rendere gli omosessuali più uguali, protetti e tutelati rispetto alla cosiddetta 'gente normale', si sia andati apposta a scegliere un'atleta 'fatta così e così'? Perché, in questo senso, la Egonu è completa: nera, lesbica, ci manca che sia ebrea, comunista e affetta da qualche deficit cognitivo, tipo mutismo o sordità, e poi sarebbe perfetta per vincere, nell'ordine, Oscar, Nobel, Olimpiadi (appunto) e premi vari ed eventuali.
Ai 'parrucconi' che tirano le fila del nuovo mondo globalizzato piace così.
Forse non aveva tutti i torti Carlotta Ferlito, quando affermò, con una punta di fanciullesca e naturale ironia, dopo una sconfitta patita nel 2013 sulla pedana della ginnastica da parte della statunitense di colore Simon Biles: "La prossima volta ci dipingeremo la pelle di nero per vincere".
Ah, a proposito. Visto che da queste parti le notizie si controllano, l'Egonu ha ribadito di non essere lesbica, aggiungendo che si era solo innamorata di una collega. Ovvero? La prossima volta la troveremo innamorata di un cavallo o di un cane? Valle un po' a capire, queste atlete 'arcobaleno'...