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giovedì 27 febbraio 2025

L'ONU allarmata: ad Haiti ondata di brutalità estrema

Foto di Miguel Caireta Serra per Pexels
Haiti ha assistito ad una "ondata di brutalità estrema" nelle ultime settimane, con numerosi omicidi e migliaia di persone costrette a fuggire dalle loro case, ha avvertito un consorzio di agenzie ONU, ong e donatori.
"Intere famiglie sono state brutalmente annientate nelle loro case, mentre altre, tra cui bambini e neonati, sono state uccise a colpi di arma da fuoco mentre cercavano di scappare", ha affermato il gruppo, organizzato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.
Le gang controllano ampie porzioni di Haiti, inclusa la maggior parte della capitale Port-au-Prince, e la violenza è aumentata nonostante l'arrivo di centinaia di poliziotti nell'ambito di una missione di supporto alla sicurezza multinazionale (Mss) guidata dal Kenya.
"Siamo profondamente allarmati e sgomenti per l'inaccettabile e disumana intensità della violenza che sta imperversando ad Haiti, un'ondata di brutalità estrema che, dalla fine di gennaio, ha causato la perdita di molte vite umane", ha affermato il gruppo, secondo cui 4.000 persone sono state costrette a fuggire dalla zona di Kenscoff della città, insieme ad altre 2.000 dai comuni di Delmas, Port-au-Prince e Petion-ville. Il gruppo ha invitato "tutte le parti coinvolte in questa violenza a interrompere questo ciclo di terrore e porre fine a questa spirale incontrollata".
Nuovi attacchi si sono verificati nella tarda notte tra lunedì e martedì, hanno affermato i residenti di due quartieri della capitale. "Hanno incendiato la nostra casa con mio padre dentro. È crudele", ha detto un residente che è riuscito a fuggire dalla zona. Un altro ha detto che l'attacco è avvenuto la mattina presto mentre le forze di sicurezza dei vigilanti si stavano riposando. "I banditi ci hanno attaccato a sorpresa", ha detto.
L'Onu ha registrato l'anno scorso 5.600 decessi legati alla violenza delle gang, il 20% in più rispetto al 2023, oltre a 1.500 sequestri di persona e quasi 6.000 casi di violenza di genere, il 69% dei quali erano casi di violenza sessuale. (fonte: ANSA-AFP)

lunedì 2 marzo 2020

Ragazzo ucciso a Napoli: basta lagne, #iostoconilcarabiniere

La seconda pagina de Il Mattino di Napoli
Continuano a girare notizie sconnesse attorno alla morte di Ugo Russo, il minorenne ucciso dalla vittima della rapina che lo stesso Russo, con un complice, aveva messo in atto.
Invece di puntare il dito sullo squallore di una vita buttata nel malaffare e nel crimine, sta emergendo, attraverso i media, una nauseante ricerca del tentativo di 'santificare' il mondo delinquenziale. Intervistato il padre, per cui, ovviamente, il figlio era un bravo ragazzo (perfino studioso!), intervistata la nonna, secondo la quale il ragazzo voleva fare il pizzaiolo (forse nei momenti liberi da quelli in cui si dedicava alla delinquenza comune).
Senza dimenticare che, oltre all'atto criminoso di cui si è reso responsabile (tentativo di rapina ammesso anche dal complice), si è aggiunta la furia dei parenti e degli amici (non due o tre persone, ma 50, avete capito bene, cinquanta!) i quali, invece di fare silenzio e muto rispetto nei confronti dell'atto criminale compiuto dal Russo, sono andati a devastare il Pronto Soccorso nel quale i medici hanno tentato di fornire le ultime e disperate cure al giovane. Per non parlare del raid notturno alla caserma dei carabinieri Pastrengo, con colpi di pistola sparati ad altezza d'uomo da una moto.
Purtroppo, invece, si continua ad assistere a questo disgustoso teatrino montato dai media nella ricerca strenua della notizia a tutti i costi, qualsiasi essa sia. Non bisogna far passare il concetto della pietà per i criminali. Chi delinque deve sapere che la morte è dietro l'angolo, non ci sono scuse.
Unico sollievo, l'hashtag che gira per ilweb: #iostoconilcarabiniere, ovvero con il giovane rapinato che, per difendersi e per difendere la propria fidanzata, è stato costretto a sparare il colpo che ha ucciso il Russo. Ovviamente mi associo all'hashtag, contro ogni criminale e contro quei miserabili pennivendoli disposti a inventare storie e a scusare l'inscusabile pur di creare una squallida storia strappalacrime.

La terza pagina de Il Mattino di Napoli