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Foto di Miguel Caireta Serra per Pexels |
"Intere famiglie sono state brutalmente annientate nelle loro case, mentre altre, tra cui bambini e neonati, sono state uccise a colpi di arma da fuoco mentre cercavano di scappare", ha affermato il gruppo, organizzato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.
Le gang controllano ampie porzioni di Haiti, inclusa la maggior parte della capitale Port-au-Prince, e la violenza è aumentata nonostante l'arrivo di centinaia di poliziotti nell'ambito di una missione di supporto alla sicurezza multinazionale (Mss) guidata dal Kenya.
"Siamo profondamente allarmati e sgomenti per l'inaccettabile e disumana intensità della violenza che sta imperversando ad Haiti, un'ondata di brutalità estrema che, dalla fine di gennaio, ha causato la perdita di molte vite umane", ha affermato il gruppo, secondo cui 4.000 persone sono state costrette a fuggire dalla zona di Kenscoff della città, insieme ad altre 2.000 dai comuni di Delmas, Port-au-Prince e Petion-ville. Il gruppo ha invitato "tutte le parti coinvolte in questa violenza a interrompere questo ciclo di terrore e porre fine a questa spirale incontrollata".
Nuovi attacchi si sono verificati nella tarda notte tra lunedì e martedì, hanno affermato i residenti di due quartieri della capitale. "Hanno incendiato la nostra casa con mio padre dentro. È crudele", ha detto un residente che è riuscito a fuggire dalla zona. Un altro ha detto che l'attacco è avvenuto la mattina presto mentre le forze di sicurezza dei vigilanti si stavano riposando. "I banditi ci hanno attaccato a sorpresa", ha detto.
L'Onu ha registrato l'anno scorso 5.600 decessi legati alla violenza delle gang, il 20% in più rispetto al 2023, oltre a 1.500 sequestri di persona e quasi 6.000 casi di violenza di genere, il 69% dei quali erano casi di violenza sessuale. (fonte: ANSA-AFP)