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venerdì 6 luglio 2018

Osservandoti in una notte di mezzo inverno, tanti anni fa...

Notte di neve milanese, ovattata e sicura mi avvolge nella musica di un sound mantecato, sviluppato, sonoramente soffice con le sue mani affonda nei fianchi della memoria. Osservo il tuo corpo esanime perdersi nei flussi della mia mente, capelli sciolti in gioventù, improbo scalare di neuroni in ricerca di forme dimenticate. Compagni sgomenti cercano nuove immagini nella notte confusa, oscura raccoglie pixel per ricostruire i tuoi occhi socchiusi. Ho amato l'ignoto, non ho mai conosciuto un sentimento così inutile ma pieno. Una sera raccolta e serbata nella cassaforte dei pensieri per sempre. Senza senso, eppure accanto a me sino alla fine. E ancora a chiedermi perché, mentre la neve si scioglie in piccoli rigagnoli di pioggia.

mercoledì 28 giugno 2017

I tuoi graffi sulla mia anima

I miei occhi nei tuoi, un impensato e insensato ballo notturno alla flebile luce di un tex-mex dove i confini si perdono ai lati delle tue pupille... scivolo nel tuo sguardo facendomi accompagnare in un vicolo cieco di sensazioni vertiginose. Perdo l'equilibrio, cado nel vortice, vengo masticato dalle tue unghie, i graffi su di me restano profondi proprio perché inattesi. E' stato bello essere ferito senza potersi difendere, il dolore esalta l'emozione di un cuore appena conosciuto. Mi hai fatto male ed è per questo che porterò a lungo il tuo segno nella mia anima...

mercoledì 28 aprile 2010

Blue velvet...

Che cos’è la poesia? Che cos’è la notte? Avvolgimi nel tuo velluto scuro, avvolgimi nel tuo calore, soffocami di te. Che cos’è il buio? Cosa significa annaspare nell’aria con gli occhi spalancati a cercare uno sguardo, un’immagine, qualcosa da toccare? Cosa resta di quelle lunghe ore di giorno, corrose nel ricordo che sbiadisce, sempre più sfuocate, sempre più perse? Rimane solo quello sguardo, intenso anche senza luce. A mani giunte mi piego sulla mia figura, mi avvolgo e mi svelo, una lenta musica scioglie il mio corpo. Domattina il sole si alzerà illuminando una macchia di gioia.

venerdì 1 maggio 2009

Ed ecco a voi "Il canto delle crisalidi", di Carlo Michelstaedter, un genio dei nostri tempi...

Pubblico questa meravigliosa poesia dei primi anni del '900 di Carlo Michelstaedter (1887-1910), affinché anche voi possiate conoscerla e adorarla, così come faccio io, rimpiangendo come questo autentico genio della letteratura abbia potuto scegliere la via del suicidio tanto giovane... In memoriam... Ho aggiunto in calce un video di una fra le canzoni più allucinanti dei Cure. Parlo di "Siamese Twins", tratta dall'album "Pornography" del 1984, in questo caso con i Cure, coadiuvati dal Royal Ballet (il video è del 1983), in una formazione tutta particolare: a Robert Smith e Lol Tolhurst si era aggiunto per l'occasione Steve Severin dei Banshees. Ora cominciate pure a leggere...

Il canto delle crisalidi
Vita, morte,
la vita nella morte;
morte, vita,
la morte nella vita.

Noi col filo
col filo della vita
nostra sorte
filammo a questa morte.

E più forte
è il sogno della vita -
se la morte
a vivere ci aita

ma la vita
la vita non è vita
se la morte
la morte è nella vita

e la morte
morte non è finita
se più forte
per lei vive la vita.

Ma se vita
sarà la nostra morte
nella vita
viviam solo la morte

morte, vita,
la morte nella vita;
vita, morte,
la vita nella morte.

Ed ecco il video dei Cure con "Siamese Twins" (1983)