Dalla home del sito de La Repubblica una foto emblematica: clandestini scendono dall'Aquarius, tutti giovani e maschi |
Fortunatamente, grazie a Matteo Salvini, in questo caso non sarà l'Italia a doversene fare carico, ma gli spagnoli, che con il nuovo governo socialista, almeno in prima battuta hanno deciso di fare il 'beau geste', salvo poi avere già dichiarato che del gruppo di africani sbarcati rimarrà solo chi ne avrà diritto. In pratica, quasi nessuno.
I numeri sono stati presto spiegati: dei 629 sbarcati quasi 500 sono maschi, e dalle foto non si vedono vecchi presenti. Sono quei 'marcantoni' che ritroviamo agli angoli delle strade, nei mercati e nei centri commerciali, cappello in mano, a questuare chiedendo pedaggio da riportare al racket che li gestisce, che li scarica con pulmini e li raccoglie la sera per fare la conta dei lauti guadagni esentasse rimediati durante la giornata. Le donne, una cinquantina, sono pronte per diventare 'carne da marciapiede', oggetto delle brame sessuali dei feticisti del brivido africano, magari con tanto di malattia venerea incorporata. Infine le donne incinta: quelle, forse le uniche veramente bisognose, si possono contare sulle dita di una mano.
Piccole grandi mistificazioni di un finto allarme umanitario che è figlio di un progetto più grande, quello che punta a stravolgere le basi della cultura e dell'etnia europea, magmatizzandole in un triste 'unicum' senza volto, meticciando una umanità senza storia, senza passato e, ovviamente senza futuro. Fermare l'Aquarius ha significato fermare questo processo di 'distruzione storica', un nuovo rinascimento europeo che deve rendere orgogliosi tutti coloro che sceglieranno di farne parte.