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giovedì 28 agosto 2025

'Risorse' a piede libero, marocchino semina il terrore a Bolzano

(foto tratta dal sito AdoleScienza.it)
L'ennesima 'risorsa' violenta ha colpito a Bolzano. Nessun ferito, per fortuna, ma l'ennesima dimostrazione che alcune 'etnie' appaiono più facilmente inclini a trasgredire il vivere civile.
Così, nel capoluogo dell'Alto Adige, un pregiudicato 29enne, di origine marocchina, all'interno del pronto soccorso dell'ospedale San Maurizio, prima ha insultato gli infermieri e poi ha aggredito un'operatrice con sputi e spintoni. Per finire, ha preso a calci e pugni gli agenti intervenuti per fermarlo.
Il nordafricano si è calmato solo di fronte alla minaccia di un poliziotto di colpirlo con il Taser, tuttavia non utilizzato.
A quel punto l'immigrato è stato bloccato e arrestato per i reati di violenza, minacce su incaricato di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.

mercoledì 26 febbraio 2025

I clandestini negli Stati Uniti saranno schedati, previste pene severe

L'amministrazione del neopresidente Donald Trump chiederà agli stranieri che si trovano illegalmente negli Stati Uniti di iscriversi a un registro e fornire le loro impronte digitali: sanzioni pesanti per chi non si adeguerà. In pratica dovranno essere schedati.
Una decisione logica ma che, sicuramente, alle permissive latitudini italiche farà storcere qualche naso imbronciato della Sinistra 'buonista'.
L'annuncio, del dipartimento degli Interni, mostra come 'The Donald' continui a voler mantenere la promessa di combattere l'immigrazione clandestina.
Dovranno iscriversi al registro tutti i cosiddetti 'migranti' senza documenti dai 14 anni in su.
"Il presidente Trump e il ministro degli Interni, Kristi Noem, hanno un messaggio chiaro per coloro che si trovano nel Paese illegalmente: andate via - afferma Tricia McLaughlin, portavoce del dipartimento degli Interni -. Dobbiamo sapere chi è nel nostro Paese per la sicurezza degli americani". Una lezione anche per l'Italia e l'Europa. (fonte: ANSA)

venerdì 10 gennaio 2025

Violenze in Piazza Duomo: nordafricani ancora protagonisti

Le donne occidentali del futuro?
(foto Cottonbru Studio per Pexels)
Sono ancora loro, i cosiddetti 'italiani' di 'seconda generazione', o semplicemente gli stranieri di 'prima', che però non sono filippini o canadesi, svedesi o colombiani, thailandesi o cinesi, ma nordafricani, quei maghrebini che ormai in tutta Europa hanno creato delle 'enclave' autosegregatesi dove vige il razzismo verso le popolazioni che hanno avuto la bella idea di ospitarli e dove basta festeggiare un Capodanno per ribadire la volontà di colpire, violare, violentare.
In Piazza Duomo, a Milano, è successo per l'ennesima volta anche quest'anno, e qualcuno ha avuto anche la 'bella idea' di costringere le povere ragazze vittime degli abusi a dover subire il fuoco di fila di domande umilianti dopo la violenza subita dai nordafricani di turno.
"Ero atterrita, sono stata trascinata da una parte all'altra da un fiume di uomini, erano 30 o 40 in tutto e non riuscivo ad uscire". Con queste parole, in modo molto preciso anche se ancora visibilmente provata, una studentessa belga, ha raccontato il dramma, uno dei tanti, avvenuto a Milano il 31 dicembre.
Come tre anni fa, forse peggio, a misura di quanto successe per la prima volta in Europa, a Colonia, in Germania, nel 2015.
L'esperienza non ha insegnato niente. Si continua a usare la carota, di bastone neanche l'ombra. E se per sbaglio uno di quelli, sbadatamente, va a sbattere contro un muro il motorino e crepa, apriti cielo, la colpa è della 'polizia assassina'. Giustizia per quello, verità per quell'altro, ma per le donne bianche e per gli uomini bianchi che di questa terra dovrebbero essere i padroni, giustizia non c'è più da tempo.
"White lives doesn't matter" si potrebbe dire, e sono stati per primi gli inglesi bianchi, ormai succubi della violenza 'woke', a provarlo sulla propria pelle.
Alla testimonianza della giovane belga se ne stanno via via aggiungendo altre. E ciò mentre la Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, indaga su almeno cinque casi in totale di (presunti) abusi sessuali e nelle forme delle "molestie collettive" della "taharrush gamea" (non a caso un'espressione di lingua araba. In pratica, lo stesso sistema adottato anche nel Capodanno 2022, sempre a Milano, da decine di ragazzi con le vittime accerchiate e aggredite e che subirono violenze terribili, temendo anche di morire nella calca.
I filmati analizzati dalla Squadra Mobile di Milano mostrano un movimento "caratteristico e ondulatorio", quello del "muro umano" mentre mette in atto gli abusi, come forma di disprezzo verso le donne. I casi al vaglio potrebbero presto aumentare. (fonte: ANSA)

sabato 21 dicembre 2024

Salvini assolto, il mondo gira dalla parte giusta

Assolto perché il fatto non sussiste. Matteo Salvini non è finito in catene come una Ilaria Salis qualsiasi.
Dal Tribunale di Palermo arriva una sentenza chiara e senza remore: bloccare i traghettamenti delle navi delle ONG è lecito, anzi, è doveroso. Non si tratta, come nascosto nel delirante cervello di qualche pm cresciuto nella bambagia dell'estrema Sinistra di 'sequestro di persona' relativo alla vicenda della nave della ONG spagnola Open Arms.
Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, nell'agosto 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito 'illegittimamente' all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 cosiddetti 'migranti' soccorsi in mare.
"Difendere la Patria non è reato", ha detto Salvini alla fine, in maniera un po' demagogica, ma con la ragione assolutamente dalla sua parte.
Una volta di più, mentre un arabo compie l'ennesima strage terroristica di matrice islamica, deve essere necessario capire e comprendere come fermare l'invasione di arabi e altre popolazioni incapaci di integrarsi deve essere un obbligo morale.
Alla faccia di qualsiasi riprovazione 'buonista', dietro cui si nasconde la ricerca di nuovo materiale umano da cui attingere voti, dopo l'ormai conclamato fallimento dei partiti di Sinistra.

mercoledì 31 luglio 2024

Southport: la verità vienne a galla, l'assassino è un africano

Le immagini degli incidenti di Southport (da Facebook)
Lo sapevamo tutti fin dall'inizio, la conferma è arrivata strada facendo, attraverso il silenzio della stampa 'asservita' e gli 'omissis' della polizia. L'assassino delle tre bambine inglesi a Southport (mentre facevano esercizi ascoltando la musica di Taylor Swift), con un bilancio che poteva essere ben peggiore, è un africano.
Ovviamente, con tutti quei distinguo del caso che tanto piacciono alle 'anime belle' di casa nostra, quelle che fanno dell'accoglienza una bandiera e del pensiero 'woke' un'alternativa accettabile alla storia vera, quella nemmeno scritta sui libri di storia, da sempre 'partner' dei vincitori (e sulla Seconda Guerra Mondiale, prima o poi, sarà necessario fare una rilettura revisionista senza paure), ma presenta e incisa nei cromosomi delle nostre famiglie, quelle che da secoli occupano la terra natìa: la polizia (e la stampa) anglo-sassone sono arrivate a definire il 17enne assassino, che è di origine ruandese, 'gallese', in quanto nato a Cardiff, la patria di chi, di cognome, fa Davies e Jones.
La Gran Bretagna, ormai, per sua stessa colpa originaria, si è consegnata mani e piedi all'invasione afroaraba, agnello sacrificale già sacrificato sull'altare del mondo globalizzato.
La solidarietà non può che andare a quello che fu un popolo guerriero, augurandogli di ritrovare quello spirito della 'fight' invocato anche da Donald Trump e che ormai rimane l'ultimo muro di cinta di fronte a quell'inesorabile movimento indotto di genti che rende autentica la teoria proposta dall'austriaco Gerd Honsik e legata all'ormai tristemente noto Piano Kalergi.

martedì 19 settembre 2023

Mattarella è impazzito e definisce i clandestini un 'grande potenziale'

Foto di Barbara Zandoval su Unsplash
Che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avesse più volte rinnegato il proprio ruolo 'super partes' ma spingesse verso le tendenze più spiccato del classico 'cattocomunismo buonista' era ben noto, come quando aveva impedito il legittimo costituirsi di governi di Centro-Destra a favore di un drammatico 'status quo', teso a legare mani e piedi l'Italia al decadente mondo dell'Unione Europea.
Un atteggiamento 'squilibrato' rinnovato in queste ore, nelle quali, in ogni modo, si sta cercando di arginare la drammatica invasione di clandestini afroasiatici all'interno dei confini nazionali ed europei. Mentre Giorgia Meloni e il Governo, con affanno, si trovano a fronteggiare una situazione favorita dalla politica dell'accoglienza finora distribuita a piene mani, il 'presidnte' se ne esce con una frase a metà fra lo 'squilibrio' politico e uno effettivamente cerebrale.
Riferendosi ai cosiddetti 'migranti' e figli di 'migranti', in pratica a coloro che costituiscono lo zoccolo duro della criminalità giovanile e delle 'baby-gang' che insanguinano il nostro Paese, Mr. President afferma come possano "costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell'Italia". In pratica un'ammissione di resa di fronte all'invasione che da anni tormenta le nostre coste. Quando è il primo rappresentante di una nazione, che dovrebbe rappresentare e difendere, ad alzare 'bandiera bianca', si capisce come ci sia un evidente errore di considerazione nei confronti di una struttura presidenziale e di una forma di governo impreparata ad affrontare i compiti che uno Stato dovrebbe assolvere nei confronti del proprio Popolo.

venerdì 3 febbraio 2023

La violenza straniera deturpa l'Italia accogliente

Tre numeri de "Il Mattino di Padova", violenza straniera protagonista
Sono i numeri, e non solo quelli, a dare un'idea della drammatica presenza degli stranieri in Italia, un numero tanto elevato da poter essere definito un'autentica invasione di truppe d'assalto che, come nella Seconda Guerra Mondiale, vengono scaricate sul suolo europeo da mezzi navali, con la compiacenza dei governi continentali e di un mondo capitalista occidentale a trazione americana che, nell'immigrato, muscolare e senza cervello, vede l'oggetto perfetto del proprio dominio: un essere non pensante, utile alla riproduzione di massa e ai lavori più pesanti, pronto all'ubbidienza cieca e alla sottomissione in cambio di una vita regolata dal padrone di turno, magari a base di nuovi 'nutrienti' come la farina di insetti.
A migliaia ogni giorno vengono scaricati sulle coste italiane da ong conniventi e criminali, con la scusa dei 'salvataggi di migranti', condita ogni tanto dalla presunta notizia strappalacrime della madre incinta o del bimbo in fasce, quando basterebbe scorrere le fotografie e le facce degli invasori per capire che l'età, anche se giovane o giovanissima, consenta comunque loro di agire in modo spesso criminale, robusti e non patiti da presunte detenzioni in carcere imbandite dalla stampa buonista.
Queste 'truppe da sbarco', che dai nostri militari, unico caso nella storia, invece che essere respinte, vengono favorite da accoglienze a braccia aperte, hanno lentamente creato un 'humus' delinquenziale' ormai impossibile da estirpare.
Nulla a che vedere con i molti stranieri che in Italia ci stanno di diritto, o quasi, grazie alla volontà di lavorare, integrarsi e diventare un punto di riferimento per le proprie famiglie (ormai storiche e fondamentali le presenze di filippini, egiziani, esteuropei e sudamericani): la presenza di un certo tipo di 'stranierume' in Italia è devastante, soprattutto se rapportata ai numeri. Gli stranieri, nel loro insieme, rappresentano infatti l'8,5% della popolazione italiana (dati da Wikipedia e aggiornati al 2018), ma se ci si concentra sulla popolazione carceraria la percentuale degli stranieri schizza al 31,3%, dato del 2022 da Rapporto Antigone, numero peraltro in discesa rispetto all'anno precedente.
Detto dei numeri ufficiali ci sono poi quelli relativi al 'vissuto quotidiano', fatto di periferie e baby-gang, violenze e soprusi, di cui spesso cadono vittima altri stranieri. Le prime pagine dedicate ai crimini commessi dalle bande di ragazzini, semplici pestaggi (si fa per dire), stupri e molestie, vedono protagonisti in percentuale altissima stranieri e figli di stranieri.
Vogliamo veramente credere che la provincia italiana sia improvvisamente impazzita? Vogliamo farci intrappolare dai discorsi psicosociali da quattro soldi dei giornaletti di provincia, sempre in mano a gruppi editoriali di Sinistra o del cattocomunismo da strapazzo italico? Quante volte siamo stati costretti a sorbirci analisi del tipo "cosa sta succedendo ai nostri figli" o "che passa per la testa dei giovani d'oggi" quando poi, leggendo un rigo scarno di cronaca di quello stesso articolo, veniamo a scoprire che i giovani in questione sono sempre e inevitabilmente stranieri? L'unica soluzione è alzare il proverbiale (o reale) muro verso l'esterno, magari uscendo da quell'Europa che pare fregarsene del problema, ritenuto sostanzialmente italico, ma anch'essa vittima delle migrazioni (i tedeschi con i turchi, gli scandinavi con i bosniaci e altri musulmani di vario genere). Un problema talmente sentito che, finalmente, le Destre cosiddette 'populiste' hanno rialzato la testa, uniche a sollevare con coraggio quello che è un problema di coesistenza ineliminabile.
Basti aggirarsi nei pressi di un ospedale e osservare chi siano le gestanti, quasi tutte il capo coperto per motivi religiosi, già gravide e pronte a collaborare con l'obiettivo primario del mondo capitalista occidentale: la sostituzione etnica degli orgogliosi popoli europei, fra gli ultimi, soprattutto se confrontati con le 'masse' nordamericane, ad avere una coscienza etnica e, sia consentito dirlo, razziale.

giovedì 12 gennaio 2023

Ancona avrà anche una zona bella. Peccato non sia questa...

Una delle 'bellissime' vie nei pressi della stazione di Ancona
Ancona
. Stazione di transito verso Ascoli. E, come ogni stazione che si rispetti, presenta il solito letamaio umano che, a quelli che si definiscono 'progressisti', piace chiamare 'multiculturalismo'.
Strani bipedi dalle sembianze umane, dai colori oscuri e coperti di abiti che qualcuno oserebbe chiamare 'vestiti', circolano con i loro fagotti che, crescendo, avranno l'incomprensibile privilegio di essere chiamati 'italiani' (termine piuttosto oscuro anche a me, fautore del multiculturalismo, quello vero, di carattere asburgico).
Mi aggiro per cinque minuti nel vento di gennaio, osservo i negozi tipici locali, dal Bangla al Kepap, al rivenditore di orologi in stile 'Made in China', ambienti tutti rigorosamente contrassegnati dallo squallore più totale, luci al neon spente, insegne slavate, colori strappati alla mancata integrazione di una feccia umana accolta troppo in fretta fra i nostri confini e ormai impossibile da ricacciare da dove sia venuta.
Dopo questo breve viaggio nelle 'tipicità' anconetane, risalgo mestamente sulla 'tradotta' che mi porterà ad Ascoli.
Augurando agli abitanti di Ancona, ma ne sono sicuro, che oltre quel terribile Stige esista anche qualcosa di più umano, meglio se di anconetano.

Una panoramica della zona della stazione (foto Bordignon):

sabato 27 agosto 2022

Ebba Busch, il volto della Svezia che dice stop all'immigrazione

Ebba Busch (foto Wikipedia)
Ebba Busch
è uno dei volti nuovi del centrodestra europeo, sebbene nella sua terra, la Svezia, sia nota già da tempo come membro di spicco del partito Democratico Cristiano (Kristdemokraterna).
E' la sua voce a ergersi imponente dopo l'ennesimo episodio di violenza andato in scena in terra svedese, a Eskilstuna, dove una donna e un bambino sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco. La sparatoria sarebbe avvenuta in un parco giochi e la polizia sta indagando per tentato omicidio. Le vittime sono state portate in ospedale e le loro condizioni sarebbero stabili.
Immediate le reazioni dei politici di tutti i principali partiti svedesi. Ma se la prima ministra socialdemocratica, Magdalena Andersson, ha dichiarato che "sparare contro un bambino non è mai un fatto individuale, ma un attacco a tutta la società", Ebba ha criticato l'operato del governo nel ridurre la violenza: "Dobbiamo riportare il senso di sicurezza: la Svezia ha bisogno di un nuovo inizio", ha scritto u Twitter.
La Svezia andrà al voto l'11 settembre e la campagna elettorale continua. I temi della violenza e della lotta alla criminalità sono tra i più caldi nel dibattito politico del Paese scandinavo. (fonte ANSA)
Un problema presente nelle società scandinave da anni, complici l'enorme afflusso di immigrati afromediorientali: nel 2015 i 163.000 richiedenti asilo ricevuti nel 2015 dal Paese (la cifra più alta pro capite dell'Unione europea) avevano messo in ginocchio il sistema di accoglienza svedese (fonte AGI).
E, nel cercare di reprimere la montante violenza, la Destra (subito definita 'razzista' e 'xenofoba' dai benpensanti della Sinistra 'buonista'), secondo il sito transform-italia.it imperverserebbe 'la retorica “legge e ordine”: la ricetta consiste nell’aumentare personale e dotazioni delle forze dell’ordine e nell’inasprire le pene; qualcuno (la leader del Cristianodemocratici, Ebba Busch) si spinge fino a chiedersi perché la polizia non abbia usato il pugno di ferro (leggi: aprire il fuoco) per reprimere i violenti'. (fonte transform-italia.it)
Già. Spesso ce lo si chiede anche in Italia: perché, invece di importare criminalità, non si operi con le cesoie in anticipo, rispedendo al mittente i carichi umani scaricati sulle nostre coste quotidianamente a bella posta per inquinare il tessuto etnico-sociale europeo.

Ebba, lo splendido volto della Destra rampante europea

mercoledì 24 agosto 2022

Sono tutti africani gli stupratori di Piazza Napoli a Milano

Sbarchi a ripetizione, spesso clandestini criminali
Ed eccole qui, altre tre 'risorse' dedite alla criminalità.
Il fatto era successo a Milano il 3 luglio, quando una brasiliana ubriaca (allegria!) era stata oggetto di uno stupro di gruppo in Piazza Napoli da parte di un africano della Nuova Guinea (pare ci prendano gusto da quelle parti) e di un egiziano.
Il terzo 'bipede' era riuscito a fuggire, ma i carabinieri della compagnia di Porta Magenta di Milano hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di un secondo egiziano di 47 anni, dipendente di una panetteria (figurarsi!). Il 'panettiere', in particolare, aveva trascinato la donna in un parchetto dove aveva subito gli abusi.
Si tratta dell'ennesima violenza in una Milano ormai allo sbando, simile e identica a quella avvenuta a Piacenza e che, giustamente, Giorgia Meloni, aveva denunciato in un video, peraltro riprendendolo dalla rete perché già in circolazione, gesto che tanto scalpore aveva destato nei benpensanti della Sinistra dell''accoglienza' che tanto ama questi rifiuti dediti, evidentemente anche a casa loro, alla criminalità più efferata, ma le cui violenze l'Europa ci obbliga a ignorare in virtù di una loro presunta 'dignità'.

martedì 16 agosto 2022

Scandalo Europa, Italia costretta a ospitare anche i 'migranti' violenti

Ogni giorno l'Italia viene invasa da clandestini criminali
Quell'Europa che tanto piace alle Sinistre e ai fautori dell'accoglienza, matrigna e non madre delle legittime aspirazioni nazionali e nazionalisti dei singoli Paesi che ne sono Stati membri, ha compiuto l'ennesima prevaricazione: la Corte di Giustizia Europea, con sede in Lussemburgo, ha sentenziato come non sia mai revocabile il programma di accoglienza per un 'migrante' (ovvero un clandestino, per essere più chiari) richiedente protezione internazionale anche se responsabile di reati e atti violenti, dato che privare un immigrato delle condizioni di accoglienza "costituisce sempre una sanzione sproporzionata, perché lesiva della dignità umana".
Il tutto riferito al caso di un senegalese 30enne espulso dal piano di accoglienza con provvedimento della prefettura di Firenze riguardo a un fatto del 2019, quando aggredì un addetto di Trenitalia in una stazione mentre cercava di salire su un treno senza biglietto.
La notizia è riportata dall'ANSA, che cita a sua volta il quotidiano "Il Tirreno" che, in parallelo alla denuncia e al procedimento penale, tuttora aperto a carico del senegalese, lo stesso immigrato impugnò l'atto della prefettura al Tar della Toscana, che gli dette ragione.
Quelli di Lussemburgo, stabilendo in pratica che un cittadino italiano valga meno di un criminale africano, ha emesso il suo parere stabilendo che revocare il piano - che comporta l'erogazione di vitto, alloggio, sussidio per le spese giornaliere e vestiario - a un migrante, pur se sia stato autore di atti violenti e gravi, costituisce in ogni caso una lesione della sua dignità (quale sia questa dignità non è dato sapere).
I giudici europei fanno riferimento alla direttiva sui migranti numero 33 del 2013 per la quale "gli Stati membri dell'Unione assicurano in qualsiasi circostanza l'accesso all'assistenza sanitaria e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti" ed evidenziano invece che la legge italiana, col 'decreto accoglienza' del 2015, "è in contrasto con la normativa europea perché tra le sanzioni per i migranti violenti comprende, appunto, la possibilità di revoca delle condizioni materiali di accoglienza" e il migrante così colpito rimane senza alloggio, cibo, vestiti e sussidio privandolo di un "tenore di vita dignitoso".
Oltre al danno le beffe. Chi avesse la tentazione di votare a Sinistra, è avvisato di quali complicità si renderà protagonista.

martedì 15 febbraio 2022

Crisi Ucraina, Toni Capuozzo: "Ma quale Russia, la vera minaccia sono i migranti afghani"

Toni Capuozzo ospite di Rete 4
Toni Capuozzo
, giornalista e reporter di guerra di fama, ospite di Nicola Porro a Rete 4 durante il programma "Quarta Repubblica", appoggia le tesi della portavoce del Cremlino, la russa Maria Zakharova, che esclude qualsiasi possibilità di attacco russo all'Ucraina, bollandola come invenzione americana e occidentale più in generale.
"E' un discorso che non fa una piega - dice Capuozzo - sono totalmente d'accordo. Chi di noi può ritenere ragionevolmente che Putin oggi costituisca una minaccia per l'Europa, chi di noi pensa che sia un vantaggio per l'Italia e per l'Europa che la NATO si spinga a ridosso dell'orso russo?".
Capuozzo espone poi quella che, secondo lui, sia la vera minaccia per il mondo occidentale: "Credo che le minacce che in questo momento l'Europa debba affrontare siano, pandemia a parte, quello che resta del terrorismo internazionale e la paura che possa essere resuscitato, e le minacce migratorie dall'Afghanistan. In questi giorni è stato calcolato che ci sono 500mila persone che sono uscite dai confini del Paese e che stanno cercando di raggiungere l'Europa".

venerdì 11 febbraio 2022

Immigrati di seconda generazione, il virus colpisce anche Merano

La pagina dell'"Alto Adige" dedicata ai pestaggi di Merano
Ormai è un virus inarrestabile: quello degli immigrati, in particolare i cosiddetti 'immigrati di seconda generazione', quelli che all'anagrafe compaiono in maniera quasi comica sotto la voce di 'italiani' quando di 'italiano' non hanno nulla, né le fattezze fisiognomiche, né la cultura sociale e storica legata al nostro Paese (o tanto meno all'Europa), degradati in un contesto umano che li vede autoghettizzarsi in una società che ha preteso, nel nome di una finta globalizzazione, di accoglierli, per poi ritrovarsi nella totale incapacità di educarli, per via culturale o legale.
Non è necessario, purtroppo, restare nel fango delle metropoli (vedi, fra tutti, i fatti di Capodanno a Milano, vero e proprio vaso di Pandora dopo il quale il bubbone è scoppiato) per trovare questa umanità senza né arte né parte, cellula cancerosa che ha ormai infettato anche i paesini e le valli delle regioni in cui mai penseresti di ritrovarteli di fronte e, nei quali, magari, desidereresti trovare persone ancora legate al mondo legato alle origini del nostro passato, arcaico, contadino e dialettale, quella campagna che dovrebbe rappresentare un porto sicuro, il centro delle tradizioni dei nostri padri, anch'essa caduta nelle mani di questa 'pastura' di presunti italioti.
E mentre c'è chi blatera, al solito, di 'disagio giovanile', ecco che l'ultimo esempio arriva da Merano (vedi foto tratta da una pagina interna del quotidiano "Alto Adige"), città di stirpe germanica, anch'essa invasa da questi stranieri assimilati. Ma recentemente era successo a Padova, altro feudo che, nella mia mente, dovrebbe essere roccia e garanzia del mio passato familiare, stravolto da un pericoloso futuro di assimilazioni imposte dal degrado di un mondo moderno che annulla le differenze e le particolarità dei popoli, nel nome di una inconcepibile eguaglianza.

sabato 22 gennaio 2022

Stranieri violenti: maghrebino arrestato per stupro a Milano

'Risorse' ancora protagoniste nel nostro Paese: questa volta di scena un extracomunitario di origine magrebina, senza fissa dimora e con precedenti di polizia, ritenuto responsabile di violenza sessuale e rapina aggravata commessi lo scorso 21 dicembre a Segrate, ai danni di una 40enne del luogo.
L'indagine è scaturita dalla segnalazione della donna che quella sera, intorno alle 23.30, stava rientrando presso la propria abitazione di Segrate quando a un tratto, dopo avere parcheggiato l'auto in garage, è stata avvicinata, nell'ascensore del suo condominio, dallo straniero che, dopo averla percossa e minacciata di morte, l'aveva costretta a subire un rapporto sessuale orale e completo. Nella circostanza l'uomo le aveva anche rapinato il cellulare e la somma di 30 euro.
La vittima, in stato di shock, riusciva successivamente a rientrare a casa e a chiamare i Carabinieri i quali sono subito accorsi per raccogliere il suo racconto attivando le indagini, partite dalla descrizione fornita dalla persona offesa e dall'analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona.
L'uomo, Ayoub Gerrad, 27 anni, era sbarcato a Lampedusa nel 2016, uno dei tanti accolti a braccia aperte dai 'buonisti' di casa nostra, cui ora potrà rivolgersi la donna di Segrate per 'ringraziarli' della violenza subita. Gerrad nel 2018 aveva già subito una condanna a tre anni e quattro mesi a Brescia. Poi arresti e denunce per violenza, minacce, resistenza, oltraggio e danneggiamento. L’8 settembre 2021 l’ultimo ordine di allontanamento, ovviamente mai eseguito, in quanto il Marocco ha bloccato i voli di rimpatrio. E una serie di rapine erano state effettuate fra Monza, Sesto San Giovanni e Milano anche dopo la violenza sessuale.

lunedì 17 gennaio 2022

Kabobo, ennesimo sconto di pena per il massacratore ghanese

Adam Kabobo (foto Il Giornale)
Ennesimo sconto di pena per Adam Kabobo, l'africano che sparse il terrore a Milano nell'ormai lontano maggio 2013, uccidendo selvaggiamente a picconate tre persone, Alessandro Carolè, Ermanno Masini e Daniele Carella, e ferendone due, Andrea Canfora e Francesco Niro.
La cassazione ha infatti diminuito di un anno e quattro mesi l’entità di una pena già abbassata di quattro anni nel 2020 a seguito di un primo pronunciamento della Suprema Corte. Totale dello 'sconto': cinque anni e quattro mesi, per un risultato finale di 22 anni e otto mesi di reclusione.
Difficile capire, e soprattutto accettare, in particolare per i parenti delle vittime, come si sia potuti arrivare a questa conclusione. Nel primo processo il ghanese è stato condannato a 20 anni per il triplice assassinio con le riduzioni garantite dal rito abbreviato e dal vizio parziale di mente motivato da una capacità di intendere "non totalmente assente" e di volere "sufficientemente conservata". Nel secondo, ne sono arrivati altri otto per i due 'raid' non letali. Stabilita la continuazione fra i reati commessi, nel novembre 2019 il giudice dell’esecuzione ha calcolato l’esatto ammontare del cumulo da scontare. Un totale contestato dai legali di Kabobo, che hanno impugnato in Cassazione sostenendo che ci fosse un errore in riferimento alla pena-base di partenza e un difetto di motivazione.
Tesi entrambe accolte dai giudici, che nell'ottobre 2020 hanno disposto il rinvio a un nuovo giudice dell’esecuzione per un riconteggio al ribasso, che ha ricalcolato il cumulo in 24 anni. Una cifra che nemmeno stavolta ha soddisfatto gli avvocati, che si sono rivolti nuovamente alla Cassazione, lamentando altre violazioni al codice di procedura penale. E ancora una volta gli è stato dato ragione.
Tenendo presente che Kabobo ha già scontato una buona parte della pena (spesso in ospedale invece che dietro le sbarre), e tenendo presente i giorni di liberazione anticipata accumulati ogni sei mesi, presto questo assassino sarà libero nuovamente di circolare per le strade di Milano, alla faccia delle vittime e dei parenti delle vittime che ha massacrato.

sabato 15 gennaio 2022

Nordafricani, arabi, neri: senza fine la violenza straniera in Italia

L'articolo pubblicato da "La Verità"
Continua senza fine la vergogna della violenza straniera a Milano e nel resto dell'Italia. Il bollettino potrebbe rimarcare le orme di quello del Covid, ma potrebbe anche essere peggiore. Sicuramente dal punto di vista morale. Perché il virus, di morale, non ne ha, non guarda in faccia nessuno, colpisce senza cattiveria né crudeltà.
Chi ha colpito in piazza Duomo a Milano, invece, lo ha fatto per soddisfare esigenze e volontà propria, per esaudire le proprie ataviche attitudini, per la crudeltà innata di chi, obbligato all'immigrazione, nulla ritiene di avere da perdere in terra straniera.
Ed eccoli, i nordafricani di Piazza Duomo, guano putrescente di fronte al simbolo religioso e civile di una città fondata dai Celti Insubri, resa prospera dalle stirpi longobarde e latine che poi l'hanno abitata, cui poi si sono sovrapposte quelle venete e meridionali, giusto per rendere frizzante e prolifico un melting pot che, di certo, non ha bisogno aggiunte cromosomiche di provenienze troppo lontane per potersi integrare correttamente (ovviamente sull'odierno numero milanese de "La Repubblica" capiamo di trovarci di fronte a simili origini etniche solo per i nomi delle persone coinvolte, non perché ce lo dicano i giornalisti)).
Nordafricani sono i violenti di Piazza Duomo, nordafricani (marocchini) sono gli infami che, sempre a Milano, hanno derubato un disabile su carrozzina, accerchiandolo e minacciandolo nel mezzanino della metropolitana di Porta Genova, strattonandolo e rubandogli il cellulare.
Ed è sempre un marocchino, sotto l'effetto di alcol e droga (per il cui spaccio era già stato condannato) ad aver assassinato una bambina di tre anni, la figlia della compagna, lanciandola dalla finestra di casa.
Ed è ancora un nordafricano di 21 anni (padre marocchino, madre libanese) l'assassino di un 17.enne triestino, strangolato in un sottoscala della città giuliana: semplicissimo il movente, la gelosia.
Marocchini, nordafricani, arabi, neri. Gli stessi che vediamo ogni giorno posare i loro piedi sulla nostra terra. Donne, bambini, vecchi, ci dicono i 'buonisti dell'accoglienza', sapendo di mentire complici irresponsabili di quegli stessi crimini che questo ciarpame umano commetterà inevitabilmente una volta entrato su suolo europeo.

L'assassinio di Torino nell'articolo di "Libero"

L'omicidio di Trieste nella prima pagina del quotidiano locale, "Il Piccolo"

Esempio di 'giornalismo di regime': il "Corriere Milano" non cita la nazionalità dei criminali

lunedì 8 novembre 2021

Invasione clandestini, l'Ungheria condanna l'Unione europea: "Vivono su di un altro pianeta"

Peter Szijjarto alla BBC nel 2019
Attacco durissimo, e non potrebbe essere altrimenti, da parte del ministro degli Esteri dell'Ungheria, Peter Szijjarto, all'Unione europea, dopo l'ennesimo tentativo di invasione subito dal Vecchio Continente ai suoi confini orientali, in questo caso in Polonia, da parte di migliaia di clandestini mediorientali, in stragrande maggioranza islamici, 'utili idioti' nelle mani del premier/dittatore della Bielorussia, Alexander Lukashenko (è presidente della nazione ex sovietica dal 1994, ovvero 27 anni) che a questo modo replica alle sanzioni comminategli proprio dall'Europa.
L'Ungheria di Viktor Orban è tornata a chiedere ad alta voce la costruzione di muri allefrontiere, unico mezzo efficace, secondo Budapest, per fermare il flusso inarrestabile di 'migranti' illegali.
Secondo Szijjarto, citato dai media serbi, è assurdo che l'Unione europea continui a rifiutarsi di finanziare l'erezione di barriere ai suoi confini esterni. A suo avviso, infatti, la pressione sulla UE da sud, sudest ed est è "senza precedenti". "Ora Lettonia, Lituania e Polonia affrontano gli stessi problemi che ebbe l'Ungheria nel 2015", ha detto Szijjarto.
"E' difficile, ha aggiunto, comprendere per quale motivo la commissione europea finanzi tutto quello che favorisce e rafforza l'immigrazione illegale invece di trovare i modi per fermarla. Si comportano come se non fossero di questo pianeta, negando il sostegno ai paesi che vogliono alzare i muri", ha aggiunto il ministro. (fonte: ANSAmed)
Leggi "About Hungary", il blog con le ultime notizie dall'Ungheria NON raccontate da "La Repubblica" 

Polonia, ultima difesa contro l'invasione di migliaia di clandestini

Militari polacchi alla frontiera (foto Notiziario Estero)
Polonia terra di confine e di difesa
, non solo per se stessa, ma per tutta l'Europa. E, una volta tanto, l'Unione Europea non cede alle facili demagogie, ma corre in aiuto, almeno a parole, del governo di Varsavia, anche perché consapevole che, dopo la Polonia, l'intero Vecchio Continente sarebbe la meta delle orde di clandestini mediorientali pronti a sfondare il confine.
Clandestini che si stanno ammassando pericolosamente a migliaia, vere e proprie 'truppe' d'invasione, 'utili idioti' nelle mani del premier bielorusso Alexander Lukashenko, usati come rappresaglia per le sanzioni imposte dall'Europa dopo il dirottamento a Minsk di un volo di linea Atene-Vilnius con a bordo un oppositore del regime.
L'agenzia AGI riporta come il presidente polacco, Andrej Duda, abbia deciso di anticipare il suo ritorno dalla Slovenia e abbia avuto una conversazione telefonica con il suo omologo lituano, Gitanas Nauseda. Duda, fa sapere un portavoce, stabilirà ulteriori contatti con gli alleati dell'Unione Europea e della NATO. Sempre secondo quanto riporta l'AGI, i migranti, in larga parte iracheni e siriani, sarebbero giunti a Minsk (capitale della Bielorussia) in aereo dopo aver ricevuto un visto turistico bielorusso, spesso con voli diretti da Beirut, Damasco e Amman. Da lì sarebbero stati condotti al confine dagli stessi militari bielorussi fino alla frontiera di Kuznica, dove la situazione sarebbe "sempre più tesa", secondo quanto riferisce il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak.
Dure le reazioni anche della Germania. "Il regime di Minsk si comporta come un trafficante di migranti, e l'Europa prenderà posizione insieme", ha dichiarato il portavoce dell'esecutivo tedesco, Steffen Seibert.
Infine la dura posizione del premier polacco, Mateusz Morawiecki. "Il confine della Polonia non è solo una linea su una mappa, bensì è sacro", ha scritto su Facebook, che ha aggiunto come, proprio per difendere questo confine "generazioni di polacchi hanno versato il loro sangue".
Leggi l'articolo de "Il Primato Nazionale":

sabato 6 novembre 2021

Quando il centro sociale è sfrattato dai maghrebini, ovvero: chi la fa l'aspetti

Il 'triste' annuncio dal profilo Facebook di Macao
La notizia è curiosa e abbastanza divertente, almeno dal mio punto di vista. La riporta l'ineffabile Cristina Gauri, giornalista (e non solo) de "Il Primato Nazionale", che con parole perfette racconta quanto avvenuto in uno dei più classici 'centri sociali' milanesi, il Macao. Dove non poté la polizia 'fascista' con la connivenza della Digos e dei servizi segreti deviati, ha potuto un gruppo di immigrati sbandati, quegli extracomunitari tanto amati dalla ciurmaglia dell'estrema sinistra, che del Macao aveva fatto un porto franco in cui fare confluire quel 'marcio sociale' che tanto pare mandare in solluchero l'irredentismo di Sinistra, clandestini compresi.
E' giusto però lasciare alle parole della Gauri alcuni dettagli della vicenda, tracciati con il suo stile gustoso che, certamente, potrei al limite copiare ma non migliorare.
Rip Macao. I militanti sbattuti fuori, nel mondo crudele: fuori dall’ovattato giochino che si erano costruiti, occupando per dieci lunghi anni la palazzina dell’ex Macello dei Mercati generali di Milano, in Via Molise 68. Il Macao, divenuto una sorta di polo di aggregazione a metà tra centro sociale e locale esentasse con pretese tra l’hipster e il semiculturale, ha subìto infatti un durissimo bagno di realtà: quando l’occupante hipster incontra l’occupante magrebino, l’occupante hipster deve sloggiare, e alla svelta.
Dell'articolo di Cristina riporto solo un altro stralcio, per non togliervi il piacere di leggerlo interamente (link in calce al post): e proprio la realtà, quella del disagio sociale con cui gli occupanti pensavano di poter venire a patti e con cui fare gargarismi socialmente impegnati, ha presentato loro il conto quando a settembre una banda di nordafricani armati di spranghe e coltelli ha imposto la propria presenza. Dis-occupati, quindi: stavolta non per colpa delle aborrite forze dell’ordine, ma dei fratelli migranti, sempre coccolati e vezzeggiati in comunicati, iniziative e festicciole. Gli occupanti originari del Macao hanno tentato prima la via del dialogo. Con scarsissimi risultati, a quanto pare. «Sospendiamo la permanenza delle attività», scrivono su Facebook i militanti, ormai messi su strada.
Leggi l'articolo completo su "Il Primato Nazionale"

martedì 2 novembre 2021

Bulgaria, in attesa del muro 350 soldati al confine contro l'ingresso dei clandestini

Il confine tra Bulgaria e Turchia
La Bulgaria ha inviato altri 350 militari al confine con la Turchia in appoggio alla poliziadi frontiera nel contrasto all'immigrazione illegale.
A riferirlo è stato il ministro della difesa Gheorghi Panajotov, come riferito dai media regionali. Dall'inizio dell'anno, è stato precisato, il confine bulgaro è stato attraversato illegalmente da oltre 6.500 migranti, tre volte in più rispetto allo stesso periodo del 2020.
La Bulgaria fa parte del gruppo di 12 Paesi promotori, pochi giorni fa, della lettera inviata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio UE, con cui si chiede di finanziare la costruzione di muri alle frontiere con i fondi europei.
Del gruppo dei Paesi richiedenti fanno parte, oltre alla Slovenia e alla Bulgaria, Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Repubblica Slovacca.
Come si legge in un articolo di SkyTg24, , entrando nel dettaglio, i 12 Paesi hanno scritto a Bruxelles chiedendo di finanziare "in via prioritaria" e in "modo adeguato" le barriere fisiche ai confini, definite "un'efficace misura di protezione nell'interesse dell'intera UE" e del funzionamento dell'area Schengen. Gli ultimi a mettersi all'opera in ordine temporale, a causa degli afflussi dalla Bielorussia, sono stati Lituania e Polonia, ma vari Paesi UE già possono vantare barriere di filo spinato, dai tempi della crisi migratoria del 2015-2016.