mercoledì 5 maggio 2010

Intervallo: il teatro dell'assurdo, John Belushi in "Animal House" e l'antichissimo popolo degli unni...

Preambolo: vorrei poter dire che di certe cose non me ne frega assolutamente niente, ma sarebbe falso. Alle volte, per quanto il nostro animo cerchi di rimanere il più freddo possibile, logico e razionale, è difficile restare inerti di fronte a quanto ci capita e, magari, ci tocca da vicino. Dico magari, perché questa cosa non dovrebbe toccarmi da vicino. In effetti non so nemmeno di cosa stia parlando. Di certo non l'ho cominciata io, ma qualcun altro. Io non ho mandato messaggi per primo, non sono ritornato a scrivere per primo, non mi sono autoinvitato per primo. Insomma, sono arrivato sempre secondo, il che potrebbe perfino apparire fastidioso e scomodo, insomma, qualcosa del genere "Ogni tanto lascia fare a me le cose per primo, no?". Invece niente. Ora vorrei poter scrivere qualcosa di profondo e speciale, invece rimango assolutamente attonito nel vedere il teatrino dell'umanità che si sviluppa attorno a me. C'è qualcosa che non colgo e, a questo punto, mi sento un tantino imbecille, un po' come lo dovevano sentirsi certi popoli antichi di fronte alle meraviglie della natura. Semplicemente non so dare una spiegazione. Vorrei tutto sommato capire perché certe persone fanno quel cazzo che fanno, entrano nella nostra vita non invitate, ci saltellano dentro come fossero in un vigneto durante la vendemmia o si trattasse del passaggio degli Unni in Italia, e poi allegramente se ne vanno sbattendo la porta e, anzi, a chi gli chieda una spiegazione replichino seccate o, forse addirittura peggio, con uno "Scusa" di circostanza che suona addirittura comico, come quello proferito da John Belushi in "Animal House" al povero studente cui distrugge la chitarra in un impeto d'ira. Ma questo non è un film, appunto. E, soprattutto, scusatemi, non so nemmeno di cosa sto parlando. Noi fessi siamo sempre gli ultimi a saperlo...

Questa canzone è dedicata a te, a te che mi stai leggendo e che sai che sto parlando di te. Non ha un significato particolare, non capisco nemmeno tutte le parole, ma avrei voluto ballarla insieme... buon ascolto con Erykah Badu e "Honey"... so sweet...