Una bottiglia di "Ancestrale" (immagine Bordignon) |
E' lo spirito alcune delle migliori realtà della produzione nazionale si sono presentate in quattro locali legati a EustachiORA, area ribattezzata il distretto del vino pugliese.
Protagonista di turno la cantina gardesana Poggio delle Grazie, realtà a trazione familiare nata nel 2014 a Castelnuovo del Garda, che per produrre i propri vini utilizza vitigni autoctoni per valorizzare il territorio.
"Sapori Solari", "Al Tagliando", "Bubu" e "Polpetta DOC" i quattro locali milanesi in cui si è svolta questa degustazione 'itinerante', altrettanti i vini presentati da Poggio delle Grazie.
Si è cominciato con "L'ambizioso", vino rosa frizzante prodotto con uva corvina e tappo a corona, nato da una doppia fermentazione naturale e caratterizzato da un colore rosa tenue con riflessi aranciati e da un perlage fine e persistente.
Il secondo vino proposto è stato il "Custoza DOC", un bianco secco con uvaggio di uva garganega al 45%, trebbiano al 30% e tocai al 20%, dotato di un colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, con note di fiori bianchi fuse a sentori di erbe aromatiche, menta e ortiche.
La terza proposta della cantina è stato l'"Ancestrale", rosato spumante brut, con uva corvina, un perlage fine e persistente.
Il poker di vini si è chiuso con "La Rocca", un Bardolino doc, realizzato con un 95% di uva corvina e un 5% di rondinella.
Poggio delle Grazie ha in definitiva offerto una varietà di vini elettrizzante, intrigante anche nell'etichettatura e ispirata nel logo alla chiesetta eretta nei pressi dei vigneti nel 1947.
Tutto per una produzione di 70mila bottiglie all'anno in 12 etichette e un commercio principalmente proiettato verso l'estero.