domenica 30 luglio 2023

San Siro salvo: la storia non si tocca, il resto sono balle

Tre tifosi milanisti davanti a San Siro (foto Bordignon)
Lo stadio di San Siro (il "Meazza" lo chiamano solo gli interisti, ma venne costruito dal presidente del Milan, Piero Pirelli, per ospitare le gare interne dei rossoneri) è salvo e tutto il resto sono grandi balle.
La 'Scala del Calcio' non verrà abbattuta dopo il vincolo stabilito dalla soprintendenza, alla faccia di tutti coloro che, calpestando la storia e il cuore dei tifosi, tifavano per la distruzione del 'museo vivente' della 'pelota' nostrana per consentire l'edificazione di quella che era chiaramente una speculazione edilizia mistificata sotto la maschera di un 'beneficio' per i due club di Milano.
Con il cuore e la storia però non si scherza e giustizia, alla fine, una volta tanto, è stata fatta.
I fautori del modernismo piangono disperati, lamentando presunti rovesci per le proprie squadre del cuore, quando resti tutto da dimostrare che i nuovi orribili stadi moderni (basti vedere la bruttezza dei nuovi impianti inglesi che ospitano le gare di Arsenal, Tottenham Hotspur e West Ham United, con successive campagne sportive fallimentari) portino benefici ai club di proprietà.
San Siro continuerà a essere lo stadio di Milan e Inter, pronte, a parole, a trasferirsi a San Donato e Rozzano.
Ma le parole, come le cattive intenzioni, spesso le porta via il vento. San Siro invece rimane, piramide immota della storia, orgoglio milanese, leggenda dello sport e dell'architettura moderna.