Visualizzazione post con etichetta vino. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vino. Mostra tutti i post

lunedì 21 aprile 2025

Vinitaly 2025: cresce il fenomeno dell'enoturismo in Puglia

Un rappresentante di AIS Puglia al Vinitaly 2025 (foto Bordignon)
Durante la 57.a edizione del Vinitaly, un’analisi di Coldiretti e Terranostra diffusa in occasione del Consiglio nazionale dell’associazione agrituristica cresca il fenomeno dell’enoturismo con un aumento previsto delle presenze del 10% rispetto allo scorso anno. Una chiara indicazione per sottolineare come il turismo del vino stia acquisendo a livello economico un peso sempre maggiore e rappresenti una risorsa per l’intero Paese.
In Puglia, nel Leccese, si combinano degustazioni reali a tour virtuali della cantina e della vigna con gli occhiali 3D, ma si può anche fare pilates o yoga tra i filari o osservare le stelle e le costellazioni sorseggiando un calice di rosso con l’astrotasting. A trainare il fenomeno – rileva Coldiretti Puglia - è soprattutto la spinta all’innovazione che viene dalle aziende vitivinicole, capaci di intercettare la domanda verso un tipo di turismo sempre più esperienziale che proviene da italiani e stranieri.
Alle tradizionali degustazioni si sono così aggiunte attività che vanno dall’arte allo sport fino al wellness.
Un segnale importante viene in tale ottica anche dal nuovo piano dell'Unione Europea per il vino – ricorda Coldiretti - presentato dalla Commissione Europea che riconosce l'enoturismo come un elemento chiave per diversificare e rafforzare il settore vinicolo europeo, contribuendo allo sviluppo economico delle regioni rurali e rispondendo alle nuove tendenze del mercato.
La presidente dell'associazione Terranostra, Dominga Cotarella, sottolinea: "Solo i produttori di vino possono raccontare con autenticità la naturalità del loro prodotto: conoscono ogni fase, dalla vigna alla bottiglia, e ne custodiscono storia, territorio e passione – sottolinea -. Questo legame diretto diventa un valore aggiunto per i consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla trasparenza. In questo contesto, l’enoturismo sta diventando un potente volano di sviluppo per le aree interne, favorendo economia locale, valorizzazione culturale e promozione di pratiche agricole virtuose".
Secondo Coldiretti Puglia l’enoturismo, se adeguatamente promosso in Puglia, potrebbe essere un moltiplicatore di ricchezza, con un aumento potenziale del 20% di turisti e un valore aggiunto che potrebbe aumentare di 480 milioni di euro, valorizzando attraverso i vini il territorio anche in chiave turistica e recuperando le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica. Il tutto sulla base dei dati dello studio di SRM del gruppo Intesa Sanpaolo, secondo cui la Puglia presenta grandi potenzialità nella diversificazione dell’offerta turistica, proprio attraverso l’enogastronomia.
Un turista italiano su tre (32%) posiziona infatti la Puglia sul podio delle tre migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, con percorsi innovativi – aggiunge Coldiretti Puglia - dell’enoturismo esperienziale per turisti italiani e stranieri che anche nel 2024 hanno preso d’assalto cantine e strutture agrituristiche con l’obiettivo di vivere esperienze nel mondo del vino.

sabato 19 aprile 2025

Vinitaly 2025: è sempre bello, ma quanti vuoti!

Due 'fanciulle' degustano l'ottimo vino pugliese (foto Bordignon) 
Il Vinitaly 2025 è finito da qualche giorno e, come sempre, esattamente come nelle elezioni politiche, tutti hanno vinto. Un grande successo, frotte di 'buyer', pubblico a catinelle.
La realtà è che, avendo vissuto diverse edizioni della rassegna veronese, la sensazione, non solo mia, è stata quella, se non di un crollo completo delle presenze, quanto meno di una semi-discesa agli inferi, almeno per quanto concerne i visitatori, quelli che affollano i saloni della fiera enologica, giunta alla sua 57.a edizione.
Il tutto a partire dall'arrivo, dove le navette messe a disposizione dal Comune di fronte alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, chiudevano le proprie porte senza troppi patemi di chi vi era all'interno, più spesso seduto comodamente e senza affanni, che stretto, come nel passato, in una sorta di tradotta indiana, madido di sudore e sfinito già all'arrivo in fiera.
Sulla quantità degli affari conclusi non ci sono dati reali ma, anche in questo caso, la sensazione è che le grandi cantine abbiano potuto contare sui clienti 'storici', al contrario di quelle più piccole, spesso sole e desolate lungo tutto l'arco della manifestazione.
Va anche detto che, molto spesso, nette sono state le differenze fra un padiglione e l'altro, e dove le regione più visitate, secondo tradizione, sono state il Veneto 'padrone di casa' e la Lombardia. L'auspicio, quindi, è che le sensazioni legate alle assenze in alcune delle altre regioni non rispecchino la realtà.

sabato 5 aprile 2025

Vinitaly 2025: Puglia presente con 106 espositori e quattro consorzi di tutela

Il padiglione Puglia a Vinitaly nel 2019 (foto Bordignon)
La 57ª edizione del Vinitaly sta per prendere il via e anche Regione Puglia è pronta per scendere in campo agguerrita dal punto di vista... enologico.
Unioncamere Puglia ospiterà infatti nel padiglione 11 di Fiera Verona, su una superficie di quasi 4mila metri quadri, ben 106 espositori, tra aziende vinicole e quattro consorzi di tutela (Castel del Monte, Rosso Barletta, Primitivo di Manduria, Salice Salentino). Al Vinitaly negli spazi istituzionali della regione, sono in programma 17 tra convegni, incontri e seminari, per un confronto a più voci dedicato allo sviluppo locale delle produzioni vitivinicole, alla valorizzazione della biodiversità viticola passando per le soluzioni digitali dedicate alla riconoscibilità dei vini e alle opportunità di formazione professionale realizzabili nell’ambito dell’enoturismo, anche grazie ai fondi del CSR Puglia 2023/2027, il Complemento regionale di Sviluppo Rurale.
Durante questa edizione del Vinitaly ci sarà anche l'occasione per presentare a livello nazionale una serie di eventi dedicati alla promozione del vino e in grado di tenere insieme l’'incoming' dei flussi turistici in Puglia e la valorizzazione dei territori.
Attesa anche per il vincitore pugliese del Premio Angelo Betti – Benemeriti della vitivinicoltura, storico riconoscimento assegnato in collaborazione con gli assessorati regionali all’Agricoltura.
Va inoltre detto che, nella crisi globale del mondo del vino, la Puglia a livello produttivo dimostra la sua capacità di resistenza. Secondo gli ultimi dati trasmessi dal Dipartimento Agricoltura ad AGEA al 31 luglio 2024, la superficie 'vitata' della Puglia è pari a 90.882,09 ettari, terza per estensione a livello nazionale dopo Veneto e Sicilia.
L’Ufficio Studi di Unioncamere Puglia ha evidenziato infine che la vendemmia 2024 è stata favorevole, con un incremento di produzione del 18% rispetto al 2023 e un ritorno ai volumi del 2022.

Vinitaly 2025, tutto pronto per il via della 57.a edizione

Un'immagine tratta dall'edizione 2019 (foto Bordignon)
Si apre questa domenica a Veronafiere la 57ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati, in programma dal 6 aprile e fino a mercoledì 9.
La manifestazione si conferma punto di riferimento per il business del vino a livello globale, con la presenza di oltre 4mila aziende espositrici distribuite in 18 padiglioni e operatori professionali attesi da 140 Paesi.
La cerimonia inaugurale è in programma, sempre domenica, alle ore 11, presso l'Auditorium Verdi.
Ad aprire ufficialmente la manifestazione sarà il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, coadiuvato dal sindaco di Verona, Damiano Tommasi, e dal presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini. A chiudere i saluti istituzionali Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo.
A seguire un talk cui prenderanno parte, fra gli altri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. La conclusione dal podio spetterà al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Ad aprire il programma generale delle degustazioni sarà il tradizionale walk around tasting dei Tre Bicchieri 2025 del Gambero Rosso, in programma domenica 6 aprile dalle 11.30 alle 16.30 in Sala Argento al Palaexpo, con i vini premiati dalla guida “Vini d’Italia 2025”.
Nel pomeriggio, alle 15 in Sala Tulipano (Palaexpo), si terrà la degustazione dei grandi rossi selezionati dalla guida I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia del Corriere della Sera, curata dal vicedirettore della testata Luciano Ferraro e dal critico enologico di fama internazionale James Suckling.
Alle 16 infine, in Auditorium Verdi, è in programma la cerimonia del Premio Angelo Betti – Benemeriti della vitivinicoltura, storico riconoscimento assegnato in collaborazione con gli assessorati regionali all’Agricoltura.

Qui sotto altre immagini dell'edizione 2019 (foto Bordignon)





giovedì 3 aprile 2025

Vinitaly 2025, un 'fuorisalone' di grandi nomi ed eccellenze

Foto della conferenza stampa (ufficio stampa)
Si avvicina il grande appuntamento con il Vinitaly e, anche per l'edizione 2025, sarà di scena, a partire da questo venerdì e fino a domenica 6 aprile, la 'kermesse' di "Vinitaly and the City", ovvero l’anima pop del Salone internazionale dei vini e distillati che, ogni anno, trasforma Verona nella capitale dei 'wine lover'.
Il fuori salone di Vinitaly, presentato a Veronafiere in conferenza stampa, si estende nel suggestivo triangolo che comprende Piazza dei Signori (con la Loggia di Fra Giocondo e la Loggia Antica), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, luoghi simbolo della città patrimonio Unesco.
"Vinitaly and the City rappresenta da sempre il risultato di un gioco di squadra vincente, che pone al centro la collaborazione con le varie istituzioni locali, dal Comune alla Provincia di Verona, dalla Fondazione Cariverona al patrocinio della Regione Veneto, insieme a diverse realtà associative che rappresentano l’offerta culturale e ricreativa della città – ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Si tratta di un evento di pubblico complementare all’anima business di Vinitaly, che coinvolge tanto i cittadini veronesi quanto i turisti con una proposta ricca di arte, cultura, musica, gastronomia e, naturalmente, degustazioni di vino. Un format vincente ed esportabile di enoturismo urbano che, già lo scorso luglio, è stato replicato con successo anche a Sibari, in Calabria".
Con un itinerario che collega simbolicamente l’Italia dalla capitale del vino scaligera alla punta dello Stivale, Vinitaly and the City vedrà protagonista il vino in tutte le sue sfaccettature.
In Piazza dei Signori è il Consorzio Tutela Doc delle Venezie a presidiare la Loggia di Fra’ Giocondo, mentre l’Area Mixology nella Loggia Antica vedrà brand come Bartenders, Molinari, Marcati, Nespresso, Italian Wine Brands, San Pellegrino, 9 di Dante, Fiol, Martini e Campari presentare i nuovi trend della miscelazione.
La Lounge Banca Passadore, al centro della piazza, fa invece da baricentro per l’esperienza di una degustazione immersa nell’arte e nella storia. Il viaggio prosegue nel Cortile Mercato Vecchio con le proposte della Regione Calabria e della Regione Sardegna, mentre al Cortile del Tribunale è possibile degustare, oltre alla selezione di etichette dalla Guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso (di cui molte premiate con i Tre Bicchieri), anche i vini della Regione Campania e dell’Enoteca Esselunga. Qui si trovano anche i piatti firmati dalla Fiera del Riso come i tradizionali Riso all’isolana e all’Amarone della Valpolicella DOCG, oltre a quelli alle Mele della Val di Non e Prosecco Doc e agli Arancini di riso. Completa il tour – non solo enogastronomico ma anche culturale – la Lounge Affreschi, che ospiterà l’Assessorato dei Beni Culturali e Identità Siciliane per la promozione di Agrigento Capitale della Cultura 2025 e dei parchi archeologici siciliani.
Svetta infine sulla Torre dei Lamberti il Consorzio Tutela Lugana Doc.
Si parte questo venerdì con il taglio del nastro nella Loggia di Fra Giocondo (Piazza dei Signori, ore 18), che vedrà protagonista la campionessa olimpionica di sci alpino, Deborah Compagnoni, Ambassador delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, affiancata dal presidente di Veronafiere, Bricolo, dal sindaco di Verona, Damiano Tommasi, e dal presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini.
Nei calici l’official wine dell’evento, il Teàtrico Castello di Meleto Classico 1256 - Metodo classico toscano, un Classico che sfida le convenzioni, frutto di un affinamento sui lieviti di almeno quattro anni, ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese coltivate oltre 400 metri sul livello del mare s.l.m. nel cuore di Gaiole in Chianti.
Fra i 'tasting', torna anche “Hellas in wine”, la serie di degustazioni in programma all’Hellas Store che si terranno tutti giorni della rassegna.
Sabato 5 aprile (ore 15, Loggia di Fra’ Giocondo) si svelano in anteprima i vincitori del Premio Diapason 2025, con i riconoscimenti della Guida Bollizine 2026 di Tommaso Caporale. Fra i premiati, i vini spumanti “più intonati” d’Italia, campionati secondo il “metodo Caporale”.
Tornano poi ad animare il palco della Loggia di Fra’ Giocondo gli incontri letterari realizzati in collaborazione con Feltrinelli Librerie, ma anche gli appuntamenti curati da Fisar, con un focus su “FISAR winetelling - Enoturisti per caso” (5/4, ore 19.30), e dall’associazione Rivela, che quest’anno presenta “Intagli di Luce, Canti di Vite: Il Coro Silenzioso di Fra Giovanni da Verona” (6/4, ore 15).
Si accendono i riflettori anche sulla nuova stagione di B.E.V.I. – L’Arte del Vinificare, la prima e unica serie TV sull'arte nel mondo del vino, in onda su Sky Arte e in streaming su Now (6/4, ore 19, Loggia di Fra’ Giocondo). Sul palco a presentarla, i protagonisti: Artlouder, Sky Arte, Duca di Salaparuta, Contadi Castaldi, Gorghi Tondi e Cantine Lunae.
Fra gli appuntamenti serali più attesi, gli spettacoli della Regione Sicilia (area foyer della Lounge Affreschi), la serata pizza della Regione Campania per il sabato sera (ore 19, Cortile del Tribunale), e il party “Valpolicella Vibes: la freschezza da scoprire” (6/4, ore 21, Cortile Mercato Vecchio, su invito) organizzato dal gruppo giovani del Consorzio Tutela Vini Valpolicella in occasione dei 100 anni del Consorzio. “The Soundtruck by The Riff” è la colonna sonora che accompagnerà le serate della manifestazione con una playlist appositamente selezionata dal cocktail restaurant di Benny Benassi e Fabio Volo, mentre sarà la dj Ema Stokholma la star dell’evento organizzato da Rai Radio2, Rai Com e Regione Calabria sabato sera (5/4 ore 21) in Piazza dei Signori. Le visite guidate alla scoperta della città – realizzate con l’associazione Archeonaute – interessano l’area archeologica di Corte Sgarzerie (4/4, ore 18 e 21; 5/4, ore 17 e 21), la Villa Romana di Valdonega (6/4, ore 11) e Verona Sotterranea (6/4, ore 15).
Durante i tre giorni della rassegna, l’anima 'fusion' di Amo Bistrot propone ai 'wine lover' di Vinitaly and the city la degustazione “Amo l’Oriente”, un abbinamento insolito tra i sapori dell’oriente e tapas (4/4, ore 18; 5-6/4 ore 17). Vinitaly and the City è anche l’occasione per sottolineare l'impegno di Veronafiere verso una mobilità sempre più sostenibile. Volkswagen Italia, infatti, partecipa come automotive partner di Vinitaly 2025 e del suo fuorisalone.
Oltre che in fiera, i modelli della gamma ibrida e plug-in della casa automobilistica saranno in mostra in piazza dei Signori dal 4 al 6 aprile. Un’attenzione per la tutela dell’ambiente ribadita da Veronafiere anche attraverso la recente installazione di cinque nuove postazioni di ricarica veloce per i veicoli elettrici nel proprio quartiere espositivo.
Basta e avanza per attirare sia gli appassionati del genere, i degustatori di nicchia, i turisti del gusto e i semplici curiosi.

Due altre immagini della conferenza stampa (foto ufficio stampa):

sabato 30 novembre 2024

Castello di Montecavallo, il vino è una storia di famiglia

Una bottiglia di "Indero" presentata a Milano 
"Per noi il vino è una storia di famiglia". Parole di Tommaso Incisa della Rocchetta, un cognome che risuona potente nella storia vitivinicola italiana, per una tenuta, quella che si dispiega attorno al Castello di Montecavallo (a Vigliano Biellese, nell'Alto Piemonte) che ha seguito il 'mood' di una risorgenza del territorio che, da industriale, è tornato a volgere la propria attenzione al mondo della vite.
A Milano, nell'ambito del percorso degustativo organizzato ciclicamente dall'agenzia Anam Communication, proprio il 'brand' "Castello di Montecavallo" ha fatto bella mostra di sé attraverso tre locali scelti, ciascuno con caratteristiche meritorie nelle rispettive aree enogastronomiche.
Tre sono state le bottiglie presentate da Tommaso Incisa della Rocchetta (accompagnato, nell'occasione, da Serena Schellino), prodotte da una tenuta nata nel 1830 e che immette sul mercato appena 9mila bottiglie all'anno in totale ma che, nel prossimo futuro, prevede di ingrandirsi anche grazie all'espansione degli spazi e dei territori coltivati a viti.
Le uve del Castello di Montecavallo, situato in un'area conosciuta per i suoi vigneti fin dal 1200, provengono esclusivamente dai vigneti situati sulla sua collina e l'intero processo di vinificazione avviene in loco. Il terreno è prevalentemente costituito da sabbie provenienti da antichi fondali marini ad alto contenuto di acidità. Ciò contribuisce alla caratteristica freschezza e mineralità dei vini. La vicinanza alle Alpi, con notti fresche durante tutta l'estate, contribuisce allo sviluppo di eleganti aromi di frutti rossi, tannini eleganti e livelli alcolici ben equilibrati.
Le tre bottiglie presentate sono state: Aralcader, Coste della Sesia Doc Nebbiolo, un Nebbiolo in purezza, il cui nome vuole essere un ringraziamento a Clara Reda, matriarca della famiglia e pittrice che firmava le sue opere appunto con l’anagramma del suo nome, Aralcader.
Cajanto, Coste della Sesia Doc Rosso, un blend Nebbiolo (70%) e Vespolina (30%), espressione di due delle uve tipiche del Nord Piemonte, primo vino dell'azienda a essere messo in commercio dai primi anni Duemila, così denominato dal modo in cui, da bambina, Chiara Reda, madre degli attuali proprietari, pronunciava “Montecavallo”.
Indero, Coste della Sesia Doc Rosato, un rosato di Nebbiolo in purezza il cui nome sono le iniziali del cognome dei due fratelli Incisa della Rocchetta a celebrazione del primo vino fatto insieme.
Un viaggio di sapori che si inserisce nell'ottica di un cambio di rotta di un'area che, storicamente legata al mondo del vino e poi dirottatasi sull'industria pesante, sta ora tornando nel solco della propria storia e tradizione.

martedì 12 dicembre 2023

Anne Krebiehl è Wine Communicator of the Year per il 2023

Anne Krebiehl (foto ufficio stampa Veronafiere)
Importante riconoscimento a Londra per la Master of Wine Anne Krebiehl, tedesca, nominata "Wine Communicator of the Year" durante l’International Wine and Spirit Competition.
"Comunicatrice incredibilmente talentuosa e appassionata, Anne ha lavorato duramente per sostenere i vini della sua nativa Germania, così come dell'Austria e dell'Alsazia, ispirando molte persone lungo il percorso. È una narratrice naturale, c'è un tipo di gioia sensuale che emerge nelle sue comunicazioni", hanno affermato i giudici IWSC.
La giuria del premio, sponsorizzato da Vinitaly sin dal suo esordio nel 1996, ha riconosciuto le sue grandi abilità comunicative, che hanno reso un contributo eccezionale per la promozione del vino.
La Krebiehl è editor per Vinous Media Us per Germania, Austria e Alsazia, oltre che freelance dal 2009 con all’attivo varie pubblicazioni e contributi per riviste come The World of Fine Wine, Decanter, The Drinks Business e The Buyer.net.
La vincitrice del premio, considerato tra i più alti riconoscimenti nel settore beverage, è stata scelta tra candidature provenienti da oltre 90 paesi e parteciperà alla prossima edizione di Vinitaly, durante la quale condurrà una 'masterclass'.

giovedì 15 giugno 2023

Poggio delle Grazie, vitigni autoctoni per valorizzare il territorio

Una bottiglia di "Ancestrale" (immagine Bordignon)
Una cantina alla volta, per conoscere e assaporare i produttori più giovani e particolari, quei 'fuori quota' lontani dalla grande distribuzione ma assai vicini all'ottima qualità qualità del prodotto finale.
E' lo spirito alcune delle migliori realtà della produzione nazionale si sono presentate in quattro locali legati a EustachiORA, area ribattezzata il distretto del vino pugliese.
Protagonista di turno la cantina gardesana Poggio delle Grazie, realtà a trazione familiare nata nel 2014 a Castelnuovo del Garda, che per produrre i propri vini utilizza vitigni autoctoni per valorizzare il territorio.
"Sapori Solari", "Al Tagliando", "Bubu" e "Polpetta DOC" i quattro locali milanesi in cui si è svolta questa degustazione 'itinerante', altrettanti i vini presentati da Poggio delle Grazie.
Si è cominciato con "L'ambizioso", vino rosa frizzante prodotto con uva corvina e tappo a corona, nato da una doppia fermentazione naturale e caratterizzato da un colore rosa tenue con riflessi aranciati e da un perlage fine e persistente.
Il secondo vino proposto è stato il "Custoza DOC", un bianco secco con uvaggio di uva garganega al 45%, trebbiano al 30% e tocai al 20%, dotato di un colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, con note di fiori bianchi fuse a sentori di erbe aromatiche, menta e ortiche.
La terza proposta della cantina è stato l'"Ancestrale", rosato spumante brut, con uva corvina, un perlage fine e persistente.
Il poker di vini si è chiuso con "La Rocca", un Bardolino doc, realizzato con un 95% di uva corvina e un 5% di rondinella.
Poggio delle Grazie ha in definitiva offerto una varietà di vini elettrizzante, intrigante anche nell'etichettatura e ispirata nel logo alla chiesetta eretta nei pressi dei vigneti nel 1947.
Tutto per una produzione di 70mila bottiglie all'anno in 12 etichette e un commercio principalmente proiettato verso l'estero.

sabato 1 aprile 2023

Cosa vogliamo vedere a Vinitaly 2023? Il mondo della viticoltura classica si scontra con un'innovazione dovuta

Vino a go-go al Vinitaly (foto Bordignon - Vinitaly 2014)
Di Michela Colaprico

Il 55esimo salone internazionale del vino di Verona si riconferma un crocevia di input, un catalizzatore di dialoghi tra approcci contrastanti alla viticoltura.
Un 'melting pot' di Paesi, di culture enologiche e di passioni smisurate.
Quello che emerge dalla grande affluenza prevista per Vinitaly 2023 e dalle decine di eventi collaterali sparsi per la città di Verona, è la volontà di avvicinarsi al mondo del vino con un senso critico che mai aveva raggiunto questi livelli: il consumatore non beve più vino che non racconti la storia di un territorio o di un produttore e il viticoltore non può più permettersi di produrre vini che non abbiano un cuore, un anima che non siano vibranti.
È questo uno dei nuovi 'trend' vinicoli: le vibrazioni del vino sono le sensazioni che in entrambe le direzioni di consumo e produzione sono indispensabili a descrivere il prodotto stesso.
Quello che fino ad oggi ha fatto lo 'storytelling', passa in mano alle azioni concrete, quelle che non hanno bisogno di essere descritte per essere percepite.
Il mondo del vino sta diventando sempre più empatico!
Empatico perché in un periodo in cui le novità del 'food and beverage' viaggiano ad un’incredibile velocità, in un panorama in cui tutto diventa accessibile, ciò che fa la differenza è il cuore!
Portiamo in tavola sempre ciò che ci rende felici, ciò che appaga la nostra gola ma anche la nostra volontà di fare la differenza in uno scenario critico a livello ambientale e sociale.
Se da un lato infatti lo sguardo del consumatore è rivolto alla sostenibilità, all’approccio etico all’acquisto, dall’altro, l’acquisto stesso diventa un gesto ponderato e analitico.
Commerciale, convenzionale, naturale, artigianale, luxury, biodinamico si incontrano quindi sotto un unico tetto, in un unico grande evento, che apre le porte al dialogo e al dibattito formativo.
Cercando quindi di tirare le fila e riassumere in poche parole quelle che sono le aspettative per questa 55esima edizione di Vinitaly possiamo dire che la parola chiave è fermento.
Fermento culturale, fermento innovativo ma anche fermento nel settore tradizionale, quello delle famiglie storiche del vino che in questa manifestazione hanno modo di raccontarsi.
Spazio quindi a grandi e piccoli produttori, spazio alle realtà territoriali, spazio ai vini autoctoni e alla ricerca: c’è posto per tutti.
Ricordiamo solo che dietro ogni bicchiere c’è quella storia che ci fa decidere cosa bere, cosa acquistare e quando: raccontiamola in maniera sincera, diretta e soprattutto empatica.
Evviva le vibrazioni che solo un sorso del nostro vino del cuore riesce a trasmetterci!

mercoledì 29 marzo 2023

Vinitaly: 55.a edizione, business e internazionalizzazione

Sopra e sotto: immagini del Vinitaly 2017 (foto Bordignon)
Quattro giorni per tornare la capitale mondiale del vino. E' Verona, che ha presentato il suo Vinitaly, che vedrà svolgere la sua 55.a edizione dal 2 al 5 aprile, con oltre quattromila aziende provenienti da tutta Italia e da oltre trenta nazioni, con un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
L’edizione 2023 del salone internazionale dei vini e dei distillati, è stata presentata a Roma da Federico Bricolo, presidente di Veronafiere SpA, e Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere SpA. Alla conferenza stampa è intervenuto anche Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, che proprio in queste ore ha dato il là all'importante disegno di legge contro i cibi sintetici, a difesa del prodotto italiano.
"Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati – ha spiegato il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo –. Una evoluzione prevista dal piano industriale con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest’anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy".
Tra le 68 rotte di destinazione del vino italiano che convergeranno a Verona emergono, oltre alle consolidate piazze di Stati Uniti e Canada (complessivamente oltre 200 'top client' della domanda), i 17 Paesi dell’Asia, guidati da Cina (130 'top buyer'), Giappone, Corea del Sud ma anche Hong Kong e Singapore, i 12 dal Centro e Sud America, con Brasile e Argentina in testa, nove stati africani e una mappa europea a quota 26.
In contemporanea, sugli oltre 100mila mq netti di superficie espositiva tra padiglioni fissi e tensostrutture al completo, anche gli altri due saloni professionali - Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open e Xcellent Beers - che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.
A fare da prologo al 55° Salone internazionale del vino e dei distillati, Vinitaly OperaWine, la super degustazione con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator in calendario sabato 1° aprile alle Ex Gallerie Mercatali, di fronte al quartiere fieristico.
Confermate anche le principali aree tematiche: Vinitaly Bio; International wine hall; Vinitaly Mixology; Micro Mega Wines a cura del 'wine writer' Ian D’agata con focus sulle produzioni di nicchia e a tiratura limitata; Taste and Buy, il 'matching' con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela; Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore.


sabato 26 novembre 2022

San Colombano, il vino a chilometro a zero di Milano

I quattro produttori durante la serata di degustazione
Metti quattro aziende vinicole della zona di Milano che, in questa zona, finalmente, hanno deciso di fare conoscere se stesse e quel territorio quasi 'a chilometro zero' a volte un po' troppo snobbato dagli stessi milanesi, inconsapevoli di avere vicino casa prodotti a denominazione e indicazione geografica protette.
Il territorio, quello della collina di San Colombano al Lambro, che si trova nel mezzo della Pianura Padana, a poco più di cinquanta chilometri di distanza a sud da Milano, fra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese, in un'area distesa fra tre province: Pavia, con i comuni di Miradolo Terme e Inverno Monteleone; Lodi, con Graffignana e Sant’Angelo Lodigiano; Milano, con San Colombano al Lambro. Dopo tanti vini toscani, piemontesi e pugliesi, è stato affascinante degustare la visita guidata, organizzata da AnamCommunication, lungo quattro enoteche milanesi (Sapori Solari, Bubu Fiaschetteria Toscana, Polpetta Doc e GUD).
Le quattro aziende che hanno proposto i propri vini sono state Guglielmini (azienda che produce vini da ben tre generazioni, e che ha abbinato alla tradizione lo studio dei migliori indirizzi tecnici sulla coltivazione e vinificazione), Poderi San Pietro (realtà che punta a ridurre al minimo l’uso di agenti chimici e di emissioni nel rispetto della qualità dell’ambiente e dell’uva), I Germogli (cooperativa che produce vini IGT frutto di uve autoctone con lavorazioni che rispettano la materia prima senza stravolgerne le tipicità che il territorio regala) e Azienda Agricola Panizzari (realtà nata alla fine dell'Ottocento e che continua a seguire metodi di lavorazione rigorosamente artigianali che determinano l’alta qualità del prodotto), piccole aziende a conduzione familiare che identificano il territorio locale come pochissime altre.
I vigneti si trovano in collina, in un territorio che offre le condizioni ideali per la produzione di vino: il terreno infatti è fertile, ricco di sostanze organiche e alterna zone sabbiose, limose e calcaree creando un habitat ideale per la produzione di ogni tipologia di vino.
La presenza della viticoltura sulla collina di San Colombano al Lambro risale all'epoca romana, è infatti residenza di molte cantine storiche rinomate.
Una scelta, quella di presentarsi nell'ambito del distretto EustachiORA (ribattezzato il distretto del vino milanese), che intende riportare all'attenzione un po’ della tradizione e della cultura di queste colline, che hanno fatto del Vino la loro storia e vita.

domenica 29 maggio 2022

Cantine Aperte: 30.a edizione, tantissime iniziative

foto Giuseppe Tronio
Trenta candeline per Cantine Aperte, la grande manifestazione organizzata dal Movimento Turismo Vino e dedicata a tutti gli appassionati del nettare prodotto dall'uva.
Tanti gli appuntamenti previsti nelle 18 regioni partecipanti nella due giorni andata in scena il 28 e il 29 maggio: concerti, esposizioni fotografiche, 'wine trekking', lezioni di cucina e street food, e tutti daranno un importante slancio alla ripresa del turismo enogastronomico.
Ampio ventaglio di iniziative. Si va dai concerti jazz in programma in Puglia alle mostre d’arte e scultura del Veneto, passando per le imperdibili degustazioni enomusicali in Toscana: un’esperienza unica, durante la quale ogni calice in degustazione sarà abbinato a un brano musicale scelto da un sommelier e musicista con l’obiettivo di emozionare gli ospiti, non solo attraverso il gusto.
In tutte le regioni sarà comunque possibile assistere a esposizioni fotografiche, spettacoli e altri eventi a cui accompagnare i vini delle Cantine Aperte.
Numerose le cantine piemontesi ad organizzare sessioni di 'wine trekking', in cui i visitatori passeggeranno lungo gli incantevoli sentieri collinari, fermandosi di tanto in tanto a degustare un calice di buon vino all'insegna della convivialità. Visite in vigna protagoniste anche in Trentino Alto Adige, questa volta in e-bike; sarà infatti possibile affittare una bicicletta con pedalata assistita per non perdersi gli incredibili colpi d’occhio dei paesaggi altoatesini, senza ovviamente rinunciare al piacere della degustazione. Sempre in tema fitness, impossibile non menzionare le sessioni di yoga in programma in Puglia, Veneto e Toscana. Gli ospiti potranno provare un’esperienza rilassante tanto per il corpo quanto per la mente, scoprendo come il vino sia un fedele alleato del benessere sia fisico, che psicologico.
Nel folto programma della trentesima edizione di Cantine Aperte non poteva mancare lo 'street food', ormai una certezza nel panorama degli abbinamenti con il vino. In quasi tutte le regioni aderenti sarà possibile trovare cantine affiancate dai food trucks locali, per provare un’esperienza enogastronomica sorprendente. E se qualcuno volesse anche imparare a cucinare le specialità regionali, alcune cantine metteranno a disposizione le loro cooking classes, vere e proprie lezioni di cucina per i più intraprendenti cuochi amatoriali.

lunedì 7 marzo 2022

Primitivo di Manduria, il 2021 regala numeri positivi

Ottimi numeri per il Primitivo di Manduria (foto ufficio stampa)
Sono numeri soddisfacenti quelli che hanno caratterizzato il 2021 del Primitivo di Manduria, con oltre 23 milioni di litri prodotti (+2 milioni rispetto al 2020), che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+2 milioni rispetto al 2020), con un fatturato di 195 milioni di euro (+12 milioni rispetto al 2020).
"Il Primitivo di Manduria è un brand riconosciuto in tutto il mondo – afferma soddisfatta Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria -. E’ un vino che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali e internazionali".
E' proprio a causa di questo successo, prosegue la Novelli, "che il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione. Questo è uno degli scopi principali che persegue Consorzio di Tutela, ovvero combattere condotte illecite intervenendo con massicce azioni legali in ogni parte del mondo, mirate a contrastare opere di contraffazione ed emulazioni dove si tenta di registrare marchi che evocano il Primitivo di Manduria e che ne usurpino l’avviamento commerciale anche in vista di continui aumenti della produzione".
In quest’ottica il Consorzio di Tutela ha attivato procedure processuali per bloccare moltissimi marchi ingannevoli, sia figurativi che denominativi. Ben 35 le battaglie vinte (le altre sono ancora in corso) fino a oggi: due in Cina, una in Cile, cinque in Spagna, 13 in Italia, una in Sud Africa, una in Germania, una in Portogallo, una in Francia, mentre è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 8 marchi depositati presso l’Euipo (l'"invalidity division" dell'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale). Inoltre, è stato acquistato dal Consorzio di Tutela un dominio con la dicitura primitivodimanduria.

giovedì 3 marzo 2022

Vino italiano, ripresa nei consumi fuori casa

Consuno di vino italiano in ripresa
Una ripresa nei consumi fuori casa è il tratto caratteristico del consumo di vino, con una crescita, nel 2021 rispetto al 2020, del 22,3% nelle vendite food&vine presso la ristorazione italiana.
Certo, la flessione rispetto alla fase pre-pandemica è rilevante, con un –22,4% fatto registrare nel 2021 rispetto al 2019.
In estrema sintesi, se nel 2019 le vendite di food&wine presso i ristoranti si aggiravano intorno agli 85 miliardi di euro, nel 2021 si sono superati i 63 miliardi. Netto calo, quindi, ma con un’impennata netta nei confronti del 2020 che aveva fatto registrare un volume valutabile intorno ai 54 miliardi.
Numeri che confermano le cifre emerse dalla ricerca IGM-Wine Monitor: se nell’ottobre del 2020 il 52% degli intervistati dichiarava di aver abbassato il consumo del vino outdoor, un anno dopo questa percentuale è scesa al 43%.
La tipologia di locale che ha fronteggiato meglio questa contrazione è il ristorante (-41% dei consumatori di vino outdoor ha diminuito la spesa su questo canale, contro il -46% di winebar, enoteche, pub e bar).
"Soprattutto per i fine wine, che è la fascia sulla quale operiamo noi di Istituto Grandi Marchi – ha commentato Piero Mastroberardino, presidente IGM – la ristorazione rappresenta un canale di importanza strategica non solo dal punto di vista business, ma anche culturale. Non è certo un caso che il nostro gruppo, nella fase più dura della pandemia, abbia dimostrato in tutti i modi possibili la propria vicinanza al settore ristorativo, con iniziative dedicate alla promozione di questa grande risorsa della socio-economia nazionale".
Sulle modalità e le scelte di consumo al tavolo del ristorante emergono informazioni interessanti. Pur sempre nell’ottica di un calo generale, dovuto soprattutto alle restrizioni, a reggere meglio sono stati i vini consumati al calice, dato incoraggiante anche per quello che concerne un approccio sempre più moderato e in qualche modo ’colto’ nell’approccio alla degustazione dei vini.
Le occasioni migliori sono quelle “speciali” (feste e compleanni) mentre hanno sofferto maggiormente quelle “formali” (pranzi e cene di lavoro). In linea generale la contrazione dei consumi outdoor rilevata nelle interviste dell’ottobre del 2020 è superiore a quella certificata nel settembre del 2021 (-27% la differenza tra chi evidenzia un aumento della spesa per vino fuori casa rispetto a chi dichiara una diminuzione nel 2020 contro un più incoraggiante -19% nel 2021, frutto di un rallentamento nelle restrizioni ma anche di una maggiore attenzione nella qualità dei vini ordinati).
“Dopo due anni di convivenza con il coronavirus – ha sottolineato Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor – la nostra ricerca evidenzia prospettive di crescita per l’anno in corso, trainate da un maggior desiderio degli Italiani di cenare al ristorante. Il tutto contraddistinto da una sempre maggiore attenzione nei confronti di vini di alta qualità e di fascia premium che trovano nel canale della ristorazione il loro habitat naturale”.
Il sentiment che emerge dallo studio, soprattutto relativamente alle interviste del settembre 2021, lascia quindi intravedere un futuro a tinte decisamente più rosee, con un 35% dei consumatori che prevede una crescita della spesa per vino outdoor per questo 2022. Ma quali saranno i driver di scelta? Il consumo al ristorante privilegerà in primis vini a denominazione e brand noti, con una maggiore attenzione alla provenienza locale o da vitigni autoctoni e con una contestuale ricerca di etichette che soddisfino la richiesta di sostenibilità (il 64% degli intervistati dichiara massima attenzione per ambiente e salute).
"Tutti elementi che connotano il profilo imprenditoriale delle famiglie del vino che fanno parte dell’Istituto Grandi Marchi – ha concluso Mastroberardino – e che confermano la bontà della strada intrapresa sin dal momento della fondazione del gruppo. Anche le ricerche da noi commissionate a Nomisma Wine Monitor vanno nella direzione di una strategia volta a migliorare, ogni giorno di più, la qualità della nostra proposta, sia con riferimento alle singole aziende, sia come progetto corale di promozione del vino italiano nel mondo".

venerdì 26 novembre 2021

Caso Prosecco, i tre Consorzi a difesa del marchio italiano

Il classico calice di Prosecco (foto Mg Logos)
Prosegue la strenua difesa del marchio italiano, in questo caso del Prosecco. E' stata infatti depositata presso la Commissione UE l'opposizione alla richiesta croata di riconoscimento della menzione tradizionale. Dai presidenti dei tre Consorzi che costituiscono Sistema Prosecco arriva un messaggio preciso: "Non è una questione economica, si tratta di salvaguardare i principi che sono alla base del sistema delle Indicazioni Geografiche. A essere sotto attacco non è solo il nostro prodotto, ma l'intero mondo delle Denominazioni di Origine". Una dichiarazione unica, che in questo modo fornisce una chiara risposta a quanti indicano nel vecchio concetto del 'follow the money' il reale motivo di quello che molti hanno ribattezzato 'affaire Prošek'.
Tutto nasce nel dicembre 2013, quando il ministero dell'agricoltura croato ha depositato la domanda di protezione del termine tradizionale 'Prošek' rimasta pendente fino al 2021 quando, il 22 settembre, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell'UE. Un fatto che ha determinato un enorme scalpore, in quanto la protezione di questo termine rappresenterebbe un serio pericolo per la tutela del Prosecco e di tutto il sistema delle IG europee. Un'opinione condivisa da molti, come attestano le numerosissime espressioni di sostegno pervenute tanto a Sistema Prosecco, quanto ai tre Consorzi che ne fanno parte: Asolo Prosecco DOCG, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Prosecco DOC.
Un'autentica levata di scudi che ha visto in prima linea anche le principali istituzioni italiane, in primis il Mipaaf, e che ha avuto una vasta eco in tutto il mondo, con decise prese di posizione, a favore del Prosecco, da parte di importanti associazioni, Consorzi e gruppi da tutti i continenti.
Ora la palla passa alla Commissione UE anche se va sottolineato un fatto importante: il seguito dell'iter procedurale non è normato e quindi non è dato sapere quali saranno le prossime fasi del procedimento.
"Penso che mai, come in questo momento, la Commissione Europea abbia l'opportunità di dimostrare in modo tangibile il valore che attribuisce alle IG europee e ai presupposti costitutivi su cui si basano. – sottolinea Stefano Zanette, presidente di Sistema Prosecco e del Consorzio di Tutela Prosecco DOC - Non si può ritenere infatti che l'importanza delle Indicazioni Geografiche possa quantificarsi sul numero di riconoscimenti che vengono concessi invece che sulla loro sostanziale capacità di tutelare le legittime aspettative dei produttori e dei consumatori, che non possono essere sacrificate sulla base di pretese fondate sulla 'storicizzazione' di fenomeni evocativi ante litteram".
La documentazione presentata evidenzia anche l'imprescindibile connessione tra un prodotto e il suo territorio.
"Siamo soddisfatti perché ancora una volta attraverso il 'fare squadra' assieme agli altri Consorzi di Sistema Prosecco, sono state messe in atto le misure di contrasto necessarie al fine di proteggere il nostro nome e non creare pericolosi precedenti. – dichiara Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG - L'impegno e la fatica dei viticoltori del Conegliano Valdobbiadene non possono essere minacciati, e nemmeno un prodotto simbolo del made in Italy. E' stato un lavoro importante che non si arresterà qui, ma che ci ha permesso ancora una volta di evidenziare le unicità di questo prodotto e delle sue colline, oggi riconosciute patrimonio Unesco, e che saranno le tracce per disegnare il nostro futuro".
Ne è stato tralasciato un aspetto fondamentale come quello che concerne i rischi per i consumatori che una decisione favorevole alla richiesta croata comporterebbe.
“Credo che al di là di tutte le considerazioni giuridiche emerse nelle scorse settimane – ribadisce Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio di Tutela Asolo Prosecco DOCG - valga il dato concreto emerso da una ricerca di mercato, commissionata proprio da Sistema Prosecco, che ha avuto come focus ben sei Paesi. E che dimostra come per la maggioranza dei consumatori, sia croati che degli altri cinque Paesi europei scelti all’interno dell'Unione, un vino etichettato con il termine 'Prošek' non sia diverso da un Prosecco! In estrema sintesi, il simbolo di come certe operazioni possano generare una totale confusione e avviare un pericolosissimo effetto domino". (fonte: Mg Logos)

I tre presidenti dei tre Consorzi del Prosecco (foto Mg Logos)

mercoledì 13 ottobre 2021

Francesco Delle Grottaglie presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

Roberto Erario, Novella Pastorelli e Francesco Delle Grottaglie
E' Francesco Delle Grottaglie, presidente della cantina sociale Cantolio, il nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria.
Originario di Erchie, in provincia di Brindisi, 57 anni, la sua nomina è avvenuta da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione che ha affidato, all'unanimità, al presidente della nota azienda manduriana il prestigioso compito di condurre il consorzio attraverso le sfide di un mercato, come quello del vino, sempre più sempre più proiettato in una dimensione di concorrenza globale.
"Il mio obiettivo - afferma il neo presidente - è quello di dare più identità al Primitivo di Manduria sia a livello nazionale che internazionale. Un grosso in bocca al lupo alla mia squadra - ha concluso Delle Grottaglie - e un augurio speciale alle 'quote rosa' appena nominate, Novella Pastorelli e Dalida Gianfreda".

sabato 8 maggio 2021

L'ultima follia di Bruxelles: inserire l'acqua nel vino

L'Europa è uno splendido continente da visitare, dotato di una multiculturalità, termine che piace molto di questi tempi, assolutamente unica. Diventa però un concetto molto meno interessante quando si parla di legami, lacci e lacciuoli che costringono sempre più i produttori italiani in un cappio da cui diventa impossibile fuggire (cosa che, saggiamente, i britannici hanno fatto grazie alla Brexit).
Si prenda la recente vicenda, denunciata da Coldiretti, legata alla 'grande idea' di Bruxelles di togliere l’alcol dal vino per aggiungervi acqua, autentica follia dei 'cervelloni' europei, in un contesto già sotto attacco a causa della proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo, il tutto previsto nella comunicazione sul "Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei".
In sostanza, sottolinea Coldiretti, si tratta della 'dealcolazione' parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine.
In questo modo verrebbe permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea la Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che andrebbe a intervenire nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Un vero e proprio inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino.
Un pericolo che si inserisce in un contesto comunitario preoccupante per il settore con la Commissione Ue che potrebbe introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per le sigarette nell’ambito dell’attività di prevenzione del nuovo piano d’azione di cui sopra.
La proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli 'inganni autorizzati' dall’Unione Europea, che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un "trucco di cantina" e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.
Ma non basta. Sempre l'ineffabile Bruxelles ha dato anche il via libera al vino 'senza uva' ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che, storicamente e tradizionalmente, è solo ed esclusivamente quello interamente ottenuto dall’uva.
La preoccupante novità arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino Made in Italy all’estero, che ha raggiunto il minimo storico da oltre trent'anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.
L’Italia – conclude la Coldiretti – si conferma comunque primo produttore mondiale con 49,1 milioni di ettolitri e anche primo esportatore sia nei vini fermi che spumanti, con un totale di 20,8 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 20,2 e alla Francia con 13,8.

sabato 2 marzo 2019

Donne, vino e design, la festa arriva anche in Puglia

Una festa della donna in chiave enologica sarà quella che andrà in scena in Puglia il 9 marzo, presso la Masseria Torre Coccaro a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, dove verrà celebrata la quarta edizione della festa dell'Associazione Nazionale Le Donne del Vino, dedicata alla nuova estetica del vino al femminile.
"Donne, Vino e Design", sarà questo il tema della giornata, durante la quale verranno annunciate le nuove annate dei vini delle Donne del Vino di Puglia.
Tutta la settimana, a cominciare da questa domenica, l'associazione promuove in tutta Italia una serie di iniziative ed eventi per celebrare la Festa della Donna.
"La Festa delle Donne del Vino è una delle occasioni più rappresentative dell’impegno della nostra associazione", ha detto Marianna Cardone, delegata per la Puglia, "profuso sia a livello nazionale che regionale, in quanto ci permette di mostrare agli enoappassionati quanto il mondo del vino possa essere versatile e quindi vicino a tematiche anche non strettamente di settore come il design, ma comunque correlate".
L'evento pugliese verrà affiancato dal mondo del design, grazie alla presenza di IDEAcademy, realtà che si dedica da molti anni alla formazione di professionisti nei settori della grafica pubblicitaria e dell'interior design e che, in occasione della giornata in masseria, proporrà delle installazioni suggestive progettate dai suoi giovani designer.