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martedì 3 novembre 2020

Attacco a Vienna: i titoli dei giornali austriaci "Terrore nel cuore della città"

La prima pagina del "Kleine Zeitung"
Fanno appena in tempo ad andare in stampa i giornali austriaci e a ribattere la prima pagina non appena, in serata, si scatena l'inferno islamico a Vienna. La serie di attentati che ha sconvolto la capitale dell'Austria viene riportata, ovviamente, in prima pagina dalla "Kleine Zeitung", il principale giornale della Carinzia e della Stiria, le regioni che hanno come città principali rispettivamente Klagenfurt e Graz. "Terrore nel cuore di Vienna" è il titolo d'apertura.
Nell'interno, l'articolo di Michael Jungwirth titola: "Attacco terroristico a Vienna: diversi i morti", e come sottotitolo: "La città viennese nella notte diventa teatro di un attacco terroristico. Si contano sette morti. Almeno 15 i feriti. Sei le scene del crimine".
All'interno dell'articolo si scopre un'altra cosa interessante: il tempio ebraico della città, la sinagoga che è stata uno degli obiettivi dei terroristi islamici, era già stata negli anni '80 obiettivo di un attacco terroristico.

L'articolo interno del "Kleine Zeitung"

sabato 3 ottobre 2020

Ulrike Guérot: "La gente vuole un'Europa diversa"

Ulrike Guérot nell'articolo del "Kleine Zeitung"
Anche una pensatrice politica non certo di destra come Ulrike Guérot si esprime in maniera fortemente critica nei confronti dell'Unione Europea.
La fondatrice dell'European Democracy Lab (EDL) lo conferma in una intervista al quotidiano austriaco "Kleine Zeitung".
"Un certificato di povertà per l'Europa" è il titolo dell'articolo di Uwe Sommersguter, in cui la Guérot sottolinea come la gente voglia sì un'Europa forte, al contrario di quanto propongano i partiti cosiddetti 'populisti', ma nemmeno l'Europa proposta dai politici di Bruxelles.
"Quando dico che la maggior parte delle persone è per l'Europa, non sto dicendo che lo sia per l'UE nelle sue strutture esistenti", sottolinea la pensatrice tedesca, "Quando ad aprile l'Università di Oxford ha chiesto se le persone volessero un reddito di base europeo, il 72% ha risposto di sì. Due terzi vogliono un'assicurazione europea contro la disoccupazione. C'è un desiderio di un'Europa diversa, sociale e democratica. Ma questa Europa non c'è, non in questi contorni".
Un problema che si rispecchia nelle scelte politiche di molti stati, domanda il giornalista. Logica e inevitabile la risposta: "Abbiamo una grave crisi di rappresentanza in Europa. Molte cose che molti cittadini europei vogliono nel loro cuore non hanno luogo nelle attuali strutture nazionali dell'UE".