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giovedì 1 settembre 2022

Charlbi Dean, si spegne per sempre la luce di una giovane stella

Charlbi Dean (foto tratta dal web)
Bella e sbarazzina, si è spenta alla giovane età di 32 anni Charlbi Dean, attrice e modella sudafricana, reduce dall'interpretazione nel film Palma d'Oro a Cannes 2022 "Triangle of Sadness".
L'attrice di Città del Capo è morta in un ospedale di New York "per una improvvisa malattia".
Prima di aver recitato con Harris Dickinson e Woody Harrelson nella feroce satira del capitalismo firmata da Ruben Östlund, che dovrebbe uscire nelle sale americane il 7 ottobre, la Dean si era fatta notare per la parte di Syonide, un personaggio ricorrente nella serie basata sui fumetti DC Comics "Black Lightning" su The CW Network.
In "Triangle of Sadness" la giovane attrice aveva avuto la parte della modella Yaya, una degli invitati per una crociera a bordo di un superyacht al cui comando c'era un marxista irriducibile e che finisce catastroficamente con i sopravvissuti abbandonati su un'isola deserta.
La Dean aveva debuttato come baby-modella a sei anni e al cinema a 10 nella commedia "Spud" con John Cleese e Troye Sivan. Era apparsa poi nei film "Death Race 3: Inferno" (2013), "Blood in the Water" (2016), "Don't Sleep" (2017) e "Porthole" (2018).
Da modella aveva lavorato per campagne di Guess, Benetton e Ralph Lauren.
Nel 2008 era sopravvissuta a un grave incidente stradale che l'aveva lasciata con le ossa rotte e un pneumotorace. (fonte: ANSA)

domenica 12 aprile 2020

Julie London, occhi profondi come la sua voce

Julie London in uno dei tanti film western interpretati
Ho scoperto Julie London ieri, guardando distrattamente un film, "Lo sperone insanguinato" (orig. "Saddle the Wind"), un western di non eccelsa fattura interpretato da Robert Taylor e girato nel 1958. Nel cast c'era anche lei, al secolo Gayle Peck, nata nel 1926 a Santa Rosa, California, e spentasi nel 2000 a Encino, sempre in California.
Occhi grandi e penetranti, un lievissimo strabismo di Venere, non ho potuto ignorare il suo folgorante magnetismo, e ho deciso di approfondire la sua conoscenza.
Come attrice ha svolto principalmente ruoli non di primissimo piano, quasi tutti fra il Dopoguerra e l'inizio degl ianni '50, mentre in televisione ha ottenuto il suo maggior successo prendendo parte alla serie televisiva "Squadra emergenza" (orig. "Emergency!"), interpretando l'infermiera Dixie McCall in 129 episodi fra il 1972 e il 1979, dopo la cui esperienza si è in pratica ritirata dalle scene.
Ancora più interessante la sua carriera come cantante, una voce vellutata e profonda, specializzata in musica jazz e swing e, citando l'immarcescibile Wikipedia, diventando una delle principali interpreti della cosiddetta 'torch song', la canzone d'amore per antonomasia, che prevede il lamento dell'amante insoddisfatto. Fra le sue 'gemme' si ricorda anche una versione molto swing di "Light My Fire" dei Doors.



lunedì 18 maggio 2009

A Villa Necchi Campiglio una romantica notte milanese raddolcita da un frullato rigenerante

Ne avevo già parlato, l'avevo promesso e ora ci ritorno. E così eccomi per un attimo catapultato nell'olimpo della vita dorata milanese. Villa Necchi Campiglio, nella superba Via Mozart, il cuore di Milano, mi accoglie quasi fossi un diplomatico in trasferta a cui retribuire onori, con una lunga colonna di lumini posti nell'enorme giardino al tramonto, pronti a indicarmi la via, il grande ingresso della villa antica in cui fare trionfale esordio, la scalinata attraverso cui scendere, e lo sguardo conturbante di un paio d'occhi meravigliosamente profondi a ricevermi.

In realtà non siamo nella Milano asburgica di due secoli fa, ma semplicemente al 'Party 10 e Lode', organizzato dalla Chiquita che, attraverso il suo slogan, ha voluto presentare al mondo dei blogger i suoi nuovi frullati. Idea buona e giusta, a partire dalla 'location'.
La serata è stata veramente piacevole, e mi ha dato la possibilità di conoscere fra l'altro le due splendide padrone di casa (per l'occasione): la bella e brava Debora Mancini, attrice che avevo già avuto la possibilità di conoscere allo Zelig (quello vero, non quello della televisione) e in altri luoghi particolari del teatro milanese, e la conturbante quanto sorprendente Samantha Biale, dottoressa nutrizionista, ma anche 'diet coach' (???) e, non ultimo, giornalista. Sono state loro a prendermi per mano traghettandomi attraverso il bellissimo ambiente della villa, dove erano stati allestiti, fra l'altro, un Food Point con un menù speciale a base di frutta, uno Shiatsu Point, dove 'subire' piccoli trattamenti realizzati dagli operatori Shiatsu della scuola IRTE, e uno Knit Point, realizzato in collaborazione con do-knit-yourself, ovvero un posto dove 'fare cucito' (una nuova tendenza?).

Infine, la prova del nove, ovvero l'assaggio dei frullati che, secondo quanto garantito da Chiquita, contengono solo frutta fresca spremuta e frullata, e nei quali non vengono utilizzati additivi, conservanti, coloranti, acqua, concentrati o zuccheri aggiunti. E questo CI piace... In ordine di classifica, pongo (e ripongo) i miei frullatoni secondo gusto: 1. cocco-mango, 2. fragola-banana, 3. lampone-melgrano. Non classificato (perché non assaggiato): ananas-banana.
A me sono piaciuti, forse perfino troppo 'sani', visto che personalmente li avrei immaginati un po' più 'pannosi' ;-) ... se devo pensare però a una bibita rinfrescante e tonfiicante in una giornata di sole ferragostana, questa potrebbe non dispiacermi... soprattutto se assaporata in compagnia di una delle mie due graziosissime ospiti...

PS: presto riceverò dalla rete il filmato della mia pessima figura con
Karimen, fanciulla 'abbronzata' (parole del Premier) con cui, convinto fosse di origine centroamericana, ho cominciato a interloquire in spagnolo andino, per scoprire poi essere di Parma... credo sia stato tutto filmato... sic transeat gloria mundi...
2° PS: visto che il mio alimento base è la maionese, secondo voi vale la pena che propronga il mio caso alla 'diet-coach'? Che dite, ci provo? Lo faccio, dai: 'Max, il caso impossibile: come dimagrire spalmando la Kraft sul pane'...

(foto di Massimiliano Bordignon)