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martedì 7 luglio 2020

Stizanin, il compagno dello zingaro omicida assolto 'per non aver commesso il fatto'

L'articolo sulla vicenda pubblicato dal quotidiano "Libero"
Il 'buonismo' delle toghe rosse ha colpito ancora, ennesimo schiaffo alla sete di giustizia che la 'gente per bene' chiede a gran voce, ma che viene negata nel nome di pretesi 'sensi di eguaglianza' che assolvono ogni crimine e misfatto.
E così Milos Stizanin, lo zingaro che si trovava in auto con Remi Nikolic, il giovane all'epoca  minorenne (era il  il 12 gennaio 2012) che alla guida di un suv travolse e uccise l'agente di Polizia locale Niccolò Savarino impegnato in un controllo di routine a Milano, è stato assolto per "non aver commesso il fatto".
Un omicidio efferato, che già aveva visto Nikolic venire scarcerato dopo appena cinque anni scontati sui nove comminati, in virtù di una presunta 'buona condotta' (in carcere, a spese della collettività, lo zingaro aveva avuto modo di studiare e, udite, udite, fare perfino del teatro). Una scarcerazione che aveva sconvolto perfino la Sinistra milanese ("Quello dell’agente Savarino è stato un crimine estremamente feroce, di una violenza inaudita, con una fuga all’estero per sfuggire alla giustizia e alle responsabilità, fermata solo dalla prontezza e dal lavoro di indagine della Polizia Locale", disse Carmela Rozza, allora assessore alla Sicurezza del Comune di Milano).
Forse Stizanin era su quell'auto per caso, forse non voleva uccidere, un po' come se, durante una rapina in banca, uno fosse assieme al gruppo dei banditi che hanno fatto irruzione nel locale, ma in fin dei conti non fosse che un amico 'accompagnatore', che alla fine nulla c'entra con la vicenda. Piuttosto incredibile, oltre che inconcepibile. E ingiusto, visto che, soprattutto in questo caso, c'è di mezo una vita di un uomo e di un vigile, ucciso durante il compimento del proprio dovere.
"E' uno schifo, non è giustizia, chi ha pagato per mio fratello?", ha detto Carmelo Savarino, fratello dell'agente ucciso. "Con questa decisione il povero agente ucciso mentre svolgeva il suo lavoro è stato ammazzato un'altra volta", ha commentato l'assessore regionale lombardo alla Sicurezza Riccardo De Corato. "Mi auguro che al terzo grado venga fatta giustizia una volta per tutte".
Intanto il rom è ora libero e felice, come l'altro omicida, entrambi nella possibilità di delinquere ancora, alla faccia degli italiani che ne subiscono le quotidiane angherie.

martedì 29 agosto 2017

Parenzo, l'indegno che indigna

David Parenzo
Bisogna ammettere che, fin quando #Parenzo fa il giullare a #Radio24 assieme a #Cruciani è perfino divertente, e si può compatire per i concetti che esprime, al limite del cabaret. Ma avergli affidato la conduzione di un programma, sfociato dopo pochi giorni nel sostegno a spada tratta delle proprie idee estremiste con tanto di applausi e consensi servili del pubblico in studio, è qualcosa di cui #La7 dovrà rispondere ai propri telespettatori. In poche settimane di "L'aria d'Estate" il figlio di una casata che ha espresso senatori, garibaldini e avvocati ha portato in studio e difeso a spada tratta le ragioni di rom, preti pro migranti, clandestini ospitati in piscina, migranti stupratori, ong, coppie gay con figli al seguito, imam, ricchi fotografi che si permettono di tranciare giudizi dando dei coglioni agli altri, ovviamente il tutto nei confronti di quegli italiani che ancora hanno la voglia, le palle e, forse, ancora quel briciolo di ideali e di buon senso per indignarsi di fronte alla suburra umana di cui Parenzo è stato latore televisivo.

mercoledì 12 novembre 2014

Fatti di Tor Sapienza: non chiamatela 'guerra tra poveri'

Parliamoci chiaro: i fatti di Tor Sapienza non sono il frutto di una 'guerra fra poveri'. Così la vicenda delle violenze romane è infatti stata subito bollata dai consueti sociologi da strapazzo, subito pronti a giustificare la pagnotta con sproloqui vari su come la nostra società dovrebbe essere. Ovvero, come piacerebbe a loro che fosse.
Definirla 'guerra fra poveri' è come porre ingiustamente sullo stesso piano le due fazioni, renderle un nucleo informe di personaggi senza sentimenti e senza autonomia, massa invece che popolo. E non è un caso che i sopraddetti sociologi invochino la presenza dello Stato nel regolare qualcosa che non può essere regolato, ma solamente estirpato.
In questa vicenda esiste una posizione 'giusta' e una 'sbagliata'. I fatti di Tor Sapienza vedono da una parte persone (italiani o meno, questo non è importante) che seguono le leggi, pagano le tasse, faticano e arrivano al termine della propria giornata con il lavoro, o anche senza, soggetti alle regole di una terra che hanno scelto e dalla quale sono stati accettati. Dall'altra parte abbiamo invece dei personaggi (anche in questo caso non conta la nazionalità) confluiti a forza e in spregio delle più naturali regole di convivenza in aree non regolamentate e nelle quali non dovrebbero avere, secondo logica, spazi di movimento. Clandestini non controllati, umanità che vive ai limiti e spesso oltre la legge, ai limiti e talvolta oltre le regole sanitarie. E' ovvio e naturale che i primi sentano la presenza dei secondi come un sopruso, un insulto alle quotidiane fatiche per la sopravvivenza.
Grazie alla follia dell'accoglienza e della presunta integrazione l'Italia sta diventando una gigantesca 'banlieu', dove 'squatter' prima stranieri e poi italiani si sentono autorizzati a compiere qualsiasi nefandezza, accolti come trionfatori dall'estrema sinistra, ipocritamente consapevole di come queste persone costituiscano voti e mano d'opera per i movimenti extraparlamentari, quelle braccia con cui ingrossare fila sempre più desolatamente vuote perché prive di un senso logico.
Per cui ribadiamolo: escludendo ovviamente quelli che sono comportamenti di carattere criminale, la protesta degli abitanti di Tor Sapienza è più che giustificata, e non può essere ridotta a semplice 'disagio'. E' qualcosa di più: l'affermazione di un diritto che altri non hanno.

martedì 8 giugno 2010

La solita ipocrisia dei 'sinistri'...

Le manie millenariste della sinistra mi fanno morire dal ridere, da una parte, dall'altra talvolta mi portano ad allargare le braccia in senso di totale scoramento. Tanta è la malafede (magari anche non voluta) di chi, ritenendosi unto dal signore, trancia giudizi a destra e a manca, insegnando agli altri il famoso 'modo di vivere'... una banda di rompicoglioni insomma, non diversi dai cristiani e da altri religiosi.
Va beh, insomma, è interessante notare come, quando uno dei 'sinistri' compie qualcosa che, se fatto a destra, sarebbe stato bollato immediatamente come 'razzista', 'fascista' o 'nazista' (mi viene in mente la famosa sfuriata di Pillitteri ai tranvieri di Milano, poi però lui ha fatto la fine che si meritava... anche se temo sia stato ricollocato da qualche parte per il suo passato... 'socialista'), ecco che se invece viene realizzato da una giunta di sinistra, ecco che diventa 'illuminato'. Incredibile. E' già successo, succede, succederà.
Leggi l'articolo sul 'muro di Sesto' su "Il Giornale"