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mercoledì 28 febbraio 2024

Parigi 2024: rubati su un treno i 'segreti' della sicurezza

Foto di Loris Boulinguez per Unsplash
Non è la prima volta che un treno diventa fonte di grave imbarazzo per i servizi segreti di questo o quel Paese. Rimane famoso l'agente segreto, chi scrive ritiene fosse britannico ma non ne è sicuro, che scese dal proprio vagone dimenticandosi una valigetta stracolma di importantissimi segreti nazionali.
Qualcosa del genere si è ripetuto in terra francese nelle ultime ore, dove un computer e diverse chiavette USB con i piani di sicurezza delle Olimpiadi di Parigi 2024 sono stati rubati su un treno a un ingegnere del Comune di Parigi.
Il poverino non ha potuto fare altro che sporgere denuncia alla stazione ferroviaria della Gare du Nord.
L'uomo aveva lasciato la borsa con il suo computer e le chiavette nella cappelliera al di sopra del suo posto nel vagone.
Il treno era diretto nell'Oise, regione a nord di Parigi. Quando è stato annunciato un ritardo, il passeggero ha deciso di cambiare treno, ma il suo bagaglio era scomparso.
Secondo la denuncia dell'ingegnere, il computer e le chiavette contenevano dati sensibili, in particolare i piani di sicurezza per i Giochi di Parigi 2024, messi a punto dalla polizia municipale. (fonte: ANSA)

domenica 3 maggio 2020

Pompeo e i servizi segreti: pandemia colpa della Cina

Mike Pompeo durante l'intervista all'ABC
Arriva dai Paesi anglosassoni, Stati Uniti in testa, una sempre più pesante accusa verso la Cina per la diffusione del Coronavirus. Proprio nelle ultime ore è stato Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ad affermare come il Covid-19 sia un prodotto di laboratorio e non, come affermato finora dall'OMS e dalla gran parte dei virologi, una causale trasmissione avvenuta tra uomo e animale.
Le prime accuse 'internazionali' erano arrivate già nella giornata di sabato, attraverso un dossier dei cosiddetti Five Eyes, ovvero un'allenza di agenzie segrete composta composta dagli 007 di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda, in cui si affermava come il governo di Pechino avesse cercato di insabbiare quel che accadde all'inizio dell'epidemia, puntando inoltre sulle "rischiose" metodologie utilizzate in un laboratorio di Wuhan.
Nel testo dei Five Eyes si parla di "attacco sulla trasparenza internazionale". Inoltre, i Servizi ricordano come, fino al 20 gennaio, la Cina avesse smentito che il virus si potesse trasmettere fra gli esseri umani, quando in realtà vi sarebbero state già a inizio dicembre chiare evidenze in proposito. Fra le altre accuse, quella di aver distrutto prove di laboratorio e di aver messo sotto controllo le pubblicazioni degli scienziati sul Covid-19.
Questa domenica Mike Pompeo, segretario di Stato statunitense, ci è andato giù in maniera ancora più dura. "Il coronavirus arriva dal laboratorio di Wuhan", ha detto senza mezzi termini. In un'intervista all'emittente ABC, il segretario di Stato Usa ha parlato di "enormi prove" a disposizione: "Noi sosteniamo dall'inizio che il virus è originato lì. Ora l'intero mondo può vederlo". La Cina, ha rincarato la dose Pompeo nell'intervista, "ha fatto di tutto per assicurarsi che il mondo non sapesse del virus in modo tempestivo. Questo è un classico tentativo di disinformazione comunista". Pechino, ha incalzato ancora, "ha agito come fanno i regimi autoritari", scatenando così "una crisi enorme".