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sabato 21 dicembre 2024

Salvini assolto, il mondo gira dalla parte giusta

Assolto perché il fatto non sussiste. Matteo Salvini non è finito in catene come una Ilaria Salis qualsiasi.
Dal Tribunale di Palermo arriva una sentenza chiara e senza remore: bloccare i traghettamenti delle navi delle ONG è lecito, anzi, è doveroso. Non si tratta, come nascosto nel delirante cervello di qualche pm cresciuto nella bambagia dell'estrema Sinistra di 'sequestro di persona' relativo alla vicenda della nave della ONG spagnola Open Arms.
Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, nell'agosto 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito 'illegittimamente' all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 cosiddetti 'migranti' soccorsi in mare.
"Difendere la Patria non è reato", ha detto Salvini alla fine, in maniera un po' demagogica, ma con la ragione assolutamente dalla sua parte.
Una volta di più, mentre un arabo compie l'ennesima strage terroristica di matrice islamica, deve essere necessario capire e comprendere come fermare l'invasione di arabi e altre popolazioni incapaci di integrarsi deve essere un obbligo morale.
Alla faccia di qualsiasi riprovazione 'buonista', dietro cui si nasconde la ricerca di nuovo materiale umano da cui attingere voti, dopo l'ormai conclamato fallimento dei partiti di Sinistra.

martedì 19 settembre 2023

Mattarella è impazzito e definisce i clandestini un 'grande potenziale'

Foto di Barbara Zandoval su Unsplash
Che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avesse più volte rinnegato il proprio ruolo 'super partes' ma spingesse verso le tendenze più spiccato del classico 'cattocomunismo buonista' era ben noto, come quando aveva impedito il legittimo costituirsi di governi di Centro-Destra a favore di un drammatico 'status quo', teso a legare mani e piedi l'Italia al decadente mondo dell'Unione Europea.
Un atteggiamento 'squilibrato' rinnovato in queste ore, nelle quali, in ogni modo, si sta cercando di arginare la drammatica invasione di clandestini afroasiatici all'interno dei confini nazionali ed europei. Mentre Giorgia Meloni e il Governo, con affanno, si trovano a fronteggiare una situazione favorita dalla politica dell'accoglienza finora distribuita a piene mani, il 'presidnte' se ne esce con una frase a metà fra lo 'squilibrio' politico e uno effettivamente cerebrale.
Riferendosi ai cosiddetti 'migranti' e figli di 'migranti', in pratica a coloro che costituiscono lo zoccolo duro della criminalità giovanile e delle 'baby-gang' che insanguinano il nostro Paese, Mr. President afferma come possano "costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell'Italia". In pratica un'ammissione di resa di fronte all'invasione che da anni tormenta le nostre coste. Quando è il primo rappresentante di una nazione, che dovrebbe rappresentare e difendere, ad alzare 'bandiera bianca', si capisce come ci sia un evidente errore di considerazione nei confronti di una struttura presidenziale e di una forma di governo impreparata ad affrontare i compiti che uno Stato dovrebbe assolvere nei confronti del proprio Popolo.

martedì 16 agosto 2022

Scandalo Europa, Italia costretta a ospitare anche i 'migranti' violenti

Ogni giorno l'Italia viene invasa da clandestini criminali
Quell'Europa che tanto piace alle Sinistre e ai fautori dell'accoglienza, matrigna e non madre delle legittime aspirazioni nazionali e nazionalisti dei singoli Paesi che ne sono Stati membri, ha compiuto l'ennesima prevaricazione: la Corte di Giustizia Europea, con sede in Lussemburgo, ha sentenziato come non sia mai revocabile il programma di accoglienza per un 'migrante' (ovvero un clandestino, per essere più chiari) richiedente protezione internazionale anche se responsabile di reati e atti violenti, dato che privare un immigrato delle condizioni di accoglienza "costituisce sempre una sanzione sproporzionata, perché lesiva della dignità umana".
Il tutto riferito al caso di un senegalese 30enne espulso dal piano di accoglienza con provvedimento della prefettura di Firenze riguardo a un fatto del 2019, quando aggredì un addetto di Trenitalia in una stazione mentre cercava di salire su un treno senza biglietto.
La notizia è riportata dall'ANSA, che cita a sua volta il quotidiano "Il Tirreno" che, in parallelo alla denuncia e al procedimento penale, tuttora aperto a carico del senegalese, lo stesso immigrato impugnò l'atto della prefettura al Tar della Toscana, che gli dette ragione.
Quelli di Lussemburgo, stabilendo in pratica che un cittadino italiano valga meno di un criminale africano, ha emesso il suo parere stabilendo che revocare il piano - che comporta l'erogazione di vitto, alloggio, sussidio per le spese giornaliere e vestiario - a un migrante, pur se sia stato autore di atti violenti e gravi, costituisce in ogni caso una lesione della sua dignità (quale sia questa dignità non è dato sapere).
I giudici europei fanno riferimento alla direttiva sui migranti numero 33 del 2013 per la quale "gli Stati membri dell'Unione assicurano in qualsiasi circostanza l'accesso all'assistenza sanitaria e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti" ed evidenziano invece che la legge italiana, col 'decreto accoglienza' del 2015, "è in contrasto con la normativa europea perché tra le sanzioni per i migranti violenti comprende, appunto, la possibilità di revoca delle condizioni materiali di accoglienza" e il migrante così colpito rimane senza alloggio, cibo, vestiti e sussidio privandolo di un "tenore di vita dignitoso".
Oltre al danno le beffe. Chi avesse la tentazione di votare a Sinistra, è avvisato di quali complicità si renderà protagonista.

martedì 15 febbraio 2022

Crisi Ucraina, Toni Capuozzo: "Ma quale Russia, la vera minaccia sono i migranti afghani"

Toni Capuozzo ospite di Rete 4
Toni Capuozzo
, giornalista e reporter di guerra di fama, ospite di Nicola Porro a Rete 4 durante il programma "Quarta Repubblica", appoggia le tesi della portavoce del Cremlino, la russa Maria Zakharova, che esclude qualsiasi possibilità di attacco russo all'Ucraina, bollandola come invenzione americana e occidentale più in generale.
"E' un discorso che non fa una piega - dice Capuozzo - sono totalmente d'accordo. Chi di noi può ritenere ragionevolmente che Putin oggi costituisca una minaccia per l'Europa, chi di noi pensa che sia un vantaggio per l'Italia e per l'Europa che la NATO si spinga a ridosso dell'orso russo?".
Capuozzo espone poi quella che, secondo lui, sia la vera minaccia per il mondo occidentale: "Credo che le minacce che in questo momento l'Europa debba affrontare siano, pandemia a parte, quello che resta del terrorismo internazionale e la paura che possa essere resuscitato, e le minacce migratorie dall'Afghanistan. In questi giorni è stato calcolato che ci sono 500mila persone che sono uscite dai confini del Paese e che stanno cercando di raggiungere l'Europa".

lunedì 8 novembre 2021

Polonia, ultima difesa contro l'invasione di migliaia di clandestini

Militari polacchi alla frontiera (foto Notiziario Estero)
Polonia terra di confine e di difesa
, non solo per se stessa, ma per tutta l'Europa. E, una volta tanto, l'Unione Europea non cede alle facili demagogie, ma corre in aiuto, almeno a parole, del governo di Varsavia, anche perché consapevole che, dopo la Polonia, l'intero Vecchio Continente sarebbe la meta delle orde di clandestini mediorientali pronti a sfondare il confine.
Clandestini che si stanno ammassando pericolosamente a migliaia, vere e proprie 'truppe' d'invasione, 'utili idioti' nelle mani del premier bielorusso Alexander Lukashenko, usati come rappresaglia per le sanzioni imposte dall'Europa dopo il dirottamento a Minsk di un volo di linea Atene-Vilnius con a bordo un oppositore del regime.
L'agenzia AGI riporta come il presidente polacco, Andrej Duda, abbia deciso di anticipare il suo ritorno dalla Slovenia e abbia avuto una conversazione telefonica con il suo omologo lituano, Gitanas Nauseda. Duda, fa sapere un portavoce, stabilirà ulteriori contatti con gli alleati dell'Unione Europea e della NATO. Sempre secondo quanto riporta l'AGI, i migranti, in larga parte iracheni e siriani, sarebbero giunti a Minsk (capitale della Bielorussia) in aereo dopo aver ricevuto un visto turistico bielorusso, spesso con voli diretti da Beirut, Damasco e Amman. Da lì sarebbero stati condotti al confine dagli stessi militari bielorussi fino alla frontiera di Kuznica, dove la situazione sarebbe "sempre più tesa", secondo quanto riferisce il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak.
Dure le reazioni anche della Germania. "Il regime di Minsk si comporta come un trafficante di migranti, e l'Europa prenderà posizione insieme", ha dichiarato il portavoce dell'esecutivo tedesco, Steffen Seibert.
Infine la dura posizione del premier polacco, Mateusz Morawiecki. "Il confine della Polonia non è solo una linea su una mappa, bensì è sacro", ha scritto su Facebook, che ha aggiunto come, proprio per difendere questo confine "generazioni di polacchi hanno versato il loro sangue".
Leggi l'articolo de "Il Primato Nazionale":

domenica 31 ottobre 2021

Polonia contro Unione Europea, il Parlamento dà l'ok alla costruzione del muro

L'home page 'tradotta' del sito del partito Diritto e Giustizia
La piccola coraggiosa Polonia riafferma la propria sovranità e dà il via al fondamentale muro per fermare la continua orda di migranti che da tempo tracima dal confine con la Bielorussia.
Il parlamento di Varsavia ha infatti dato il via alla costruzione della barriera, che si estenderà per oltre 100 chilometri lungo la frontiera orientale dell'Unione Europea per un costo di 353 milioni di euro.
Il presidente polacco Andrzej Duda aveva annunciato che avrebbe firmato la legge non appena fosse stata approvata dal Parlamento e ora, al filo spinato già posizionato si sostituirà un muro alto due metri e mezzo che, insieme alle centinaia di militari dispiegati lungo il confine, impedirà qualsiasi possibilità di accesso alle migliaia di sbandati senza alcuna qualifica in presunta fuga da Afghanistan, Siria e Iraq, una vera e propria invasione dell'Europa organizzata a tavolino da chi vuole sovvertire l'ordine etnico e sociale del Vecchio Continente.
Il muro sarà simile, ha specificato il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, a quello costruito dall'Ungheria al confine con la Serbia nel 2015.
In ogni caso la polizia locale sta già facendo il proprio dovere di 'pulizia', riportando alla frontiera bielorussa i clandestini entrati illegalmente nel Paese. (fonte ANSA)

sabato 9 ottobre 2021

L'Europa si sveglia: basta accoglienza, alzare muri e filo spinato

Il muro di Berlino: abbatterlo fu un bene, rialzarlo pure
Un deciso stop alla politica dell'accoglienza e un ritorno al passato, quello inevitabile del controllo attento del territorio, del filtro attraverso le frontiere, quelle esistenti fino a pochi anni fa, non secoli, dove l'autorità di una nazione si esprimeva attraverso la sorveglianza dello spazio interno ai propri confini.
E così non è stata la solita Ungheria definita 'razzista e fascista' di Viktor Orban a chiedere e pretendere dall'Europa la libertà di poter realizzare nuovi strumenti per contenere l'irrefrenabile invasione di massa che tanto gioco fa ai partiti della Sinistra demagogica, che farebbe (e fa) carte false per accogliere gente senza patria né nome, tutti genitori (attuali o futurì) di una nuova imminente classe proletaria, inesauribile serbatoio di voti (una concezione errata, a mio avviso, in quanto la maggior parte di questi 'migranti' sono islamici, laddove l'Islam supera di gran lunga e soppianta l'ideologia comunista).
I nuovi strumenti, nel concetto pratico dei Paesi richiedenti, non sono vuote leggi volte a rimanere sulla carta, mentre orde di clandestini continuano a macinare chilometri accatastandosi e superando i confini nazionali, ma solide e resistenti mura con filo spinato, unica protezione contro chi cerchi di invadere uno Stato sovrano.
Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Slovacchia (nell'elenco figurano tutti i Paesi del Gruppo di Visegrad) hanno scritto una lettera in comune e l'hanno indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio UE, detenuta dalla Slovenia, che non ha voluto sbilanciarsi sui contenuti ma che, in sostanza, si è accodata alle richieste diventando, in pratica, il tredicesimo anello della compagnia.
E l'Unione Europea, decisamente spiazzata sia da questa richiesta che dalla contemporanea decisione della Corte di Varsavia di rendere il diritto polacco superiore a quello continentale, ha risposto debolmente, come suo costume, incapace di assumere posizioni decise. In Italia le risposte sono state, al solito, vuote e demagogiche. Basti ascoltare le parole del cosiddetto 'leader' dell'ormai semi scomparso Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: "Bisogna intervenire con una gestione europea". Vorrei chiedere all'ex presidente Conte cosa cazzo voglia dire 'gestione europea' dei presunti 'migranti', se non accogliere altri islamici e sbandati vari entro i confini di un'Europea ormai etnicamente sconvolta e che, assolutamente sì, ormai è obbligata ad assumere una risposta militare verso l'invasione.
L'unico appunto, forse inevitabile, da parte dell'UE, la puntualizzazione che non si potranno usare fondi europei per la costruzione delle barriere di contenimento, come richiesto dai '12'. Ma già l'inevitabile abbassare la guardia e alzare le mani da parte di Bruxelles di fronte all'inevitabile rappresenta un grande successo per chi voglia fare tornare l'Europa un continente abitato da genti etnicamente legate a un concetto di cultura e democrazia univoco, senza inquinamenti di etnie abituate alla sopravvivenza tramite la violenza, lo stupro e il ladrocinio quotidiano.

giovedì 30 settembre 2021

Cile, politica ferrea nei confronti dei clandestini

Una politica attenta e severa di difesa del proprio territorio è quella che è stata messa in atto dal Cile in questi giorni, in cui alcune nazioni del Sud America (in primis la Colombia) vengono falcidiate dall'arrivo quotidiano di clandestini provenienti dal Venezuela.
Il governo di Santiago ha così annunciato che rafforzerà la sorveglianza al confine con la Bolivia, dove ogni giorno entrano illegalmente centinaia di persone, in massima parte venezuelani.
"Aumenteremo la protezione al confine, aumenteremo i punti di controllo e di osservazione. Per questo stiamo creando, nel settore di Colchane, un nuovo campo per almeno 50 agenti di polizia", ha detto alla stampa il ministro dell'Interno, Rodrigo Delgado.
Attraverso Colchane, cittadina di 1.600 abitanti situata a 3.650 metri sul livello del mare, entrano ogni giorno centinaia di migranti che attraversano la catena montuosa delle Ande dalla Bolivia e dal deserto di Atacama. (fonte: AGI)

domenica 27 giugno 2021

L'Austria non fa sconti sui clandestini: "No alla redistribuzione"

Sebastian Kurz, cancelliere austriaco (foto profilo Twitter)
Le parole chiare di un capo di stato che difende gli interessi della propria nazione, in questo caso l'Austria. E' il caso di Sebastian Kurz, cancelliere austriaco che, al termine del Consiglio europeo, ha avuto parole dure nei confronti dell'invasione perpetua dei clandestini attraverso i confini del Vecchio Continente.
"Il compito dell'Unione Europea ora e' combattere l'immigrazione illegale, i trafficanti e impedire alle persone di raggiungere illegalmente l'Europa ha detto Kurz -, questo deve essere il nostro obiettivo e non avere dibattiti costanti sulla redistribuzione" dei migranti "all'interno dell'Europa".
Successivamente il premier ha utilizzato parole ancora più incisive: "Non credo in nessuno di questi dibattiti sulla redistribuzione", ha detto.

venerdì 12 marzo 2021

I figli dello 'ius soli', tra furti e violenza

L'articolo di Borgonovo pubblicato da "La Verità"
Come quasi tutta la sua produzione, anche questo articolo di Francesco Borgonovo, giornalista de "La Verità", traccia un quadro impeccabile dei tanti disastri prodotti dall'immigrazione incontrollata, in particolare quella nordafricana, frutto di una cultura e di una umanità di difficile integrazione e portata 'naturalmente' a essere 'contro' un mondo occidentale che ritiene essere terra di conquista. L'articolo è stato pubblicato questo giovedì 11 marzo, e su questo blog ne pubblico solo alcuni importanti stralci.

I 'figli dello ius soli' all’assalto della città sconfessano ancora l’ideologia migratoria
Le bande della periferia subalpina sono il frutto di una società che fatica a imporre il rispetto della comunità e della nazione
di Francesco Borgonovo (tratto da "La Verità" dell'11 marzo 2021)

Si sono infiltrati fra i commercianti e i ristoratori che protestavano sfibrati dalle chiusure. Sono calati sul centro di Torino dai quartieri di periferia, con un obiettivo preciso: saccheggiare e distruggere. Il 26 ottobre scorso hanno assaltato una quarantina di negozi, concentrandosi in particolare su quelli di Gucci e di Louis Vuitton, marchi amati da rapper e trapper. Hanno rubato vestiti, borse, zainetti per circa 200.000 euro. Poi se ne sono vantati sui social, mostrando alla tribù i trofei recuperati sul campo. "Si sono appropriati di ogni capo di abbigliamento in maniera animalesca. È stata una pagina nera nella storia di Torino", dice il questore Giuseppe De Matteis...
Non si sono fermati lì, in ogni caso. Mentre i lavoratori in strada gridavano per la disperazione, loro - decine di ragazzetti tra i 15 e i 24 anni - si abbandonavano all’estasi della devastazione, "con assoluto disprezzo dell’ordine costituito e con la chiara volontà di creare disordine". Secondo la Procura, hanno manifestato "un comportamento di violenza, di aggressione e di palese sfida nei confronti delle forze dell’ordine". Il tutto aggravato dalla sensazione di invincibilità "derivante dall’appartenenza al branco".
Hanno spaccato vetrine, hanno rubato e si sono scontrati con la polizia, lanciando bombe carta. Poi si sono dati alla fuga: com’erano arrivati sono spariti, di nuovo inghiottiti dalla periferia. Li hanno riconosciuti, a mesi di distanza, soprattutto grazie alle vanterie sui 'social'...
La polizia ha arrestato 37 persone: tutti ragazzi, 13 addirittura minorenni. Per la maggior parte si tratta di immigrati di seconda generazione, figli di marocchini e di egiziani. Pochi studiano, nessuno lavora, tanti hanno già reati alle spalle. Alcuni dei fermati più avanti con gli anni erano presenti in piazza San Carlo quattro anni fa. Ricordate? C’era la finale di Champions League fra Juve e Real Madrid. Una banda di maghrebini si mise a rubare collanine e altro usando lo spray urticante, si scatenò la follia, ci scapparono due morti e troppi feriti...
"Il saccheggio delle vetrine in centro a Torino solleva il velo politicamente corretto dalla realtà delle periferie cittadine, ormai terra di nessuno ostaggio degli immigrati clandestini", dice Maurizio Marrone, assessore regionale piemontese di Fratelli d’Italia. "Molti dei giovani arrestati provengono dal quartiere Barriera, dove le mafie africane hanno colonizzato le strade con lo spaccio di droga e oscurano di notte con la vernice le telecamere della sezione di Fratelli d’Italia per non essere identificati; dove l’esercito deve schierare presidi fissi per limitare le continue aggressioni ai poliziotti; dove i ras delle soffitte speculano indisturbati trasformando le borgate in ghetto"...
C’è stato, in queste ore, chi ha parlato di 'disagio sociale' da affrontare; chi ha tirato fuori la solita solfa delle periferie che non vanno abbandonate, come se qualche politico che va in gita nei 'quartieri difficili' quasi fosse allo zoo bastasse a risolvere il problema. La retorica, qui, serve davvero a poco. "Il fatto che le famiglie dei saccheggiatori percepiscano in larga parte il reddito di cittadinanza comprova l’assoluta inconsistenza delle tesi assistenzialiste e buoniste che giustificano i saccheggi con il disagio sociale", dice Marrone. "In verità i razziatori osano perché la certezza della pena per i reati di strada in Italia è una chimera, soprattutto a Torino dove le correnti di Sinistra della magistratura criticano la Questura per i troppi arresti".
C’è, poi, un’altra questione da considerare. Gli autori dei saccheggi, dicevamo, sono ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Tanti sono nati in Italia da genitori stranieri. Sono la 'generazione ius soli', quella parte di popolazione a cui la Sinistra vorrebbe concedere la cittadinanza facile, presentandola come un diritto che non si può più negare. Ancora oggi il tema viene tirato fuori in continuazione. Allora, forse, bisogna domandarsi se il nodo su cui lavorare non sia proprio questo, cioè l’ideologia migratoria. Le bande torinesi sono il frutto dell’immigrazione incontrollata e di una società, quella italiana, che fatica a imporre il rispetto della comunità e della nazione.
Da anni ci sentiamo dipingere le seconde e terze generazioni di stranieri soltanto come una ricchezza di cui abbiamo assoluta necessità e che dobbiamo coltivare garantendo rapidamente la cittadinanza. Sui problemi di questi ragazzi, però, si è sempre sorvolato. Sul dramma dell’integrazione impossibile non si ragiona praticamente mai, nonostante gli esempi che ci arrivano dall’estero (dalla Francia in particolare, radicalismo islamico compreso)...
Per evitare il disagio, occorre limitare l’immigrazione di massa. Il guaio è che, probabilmente, è già troppo tardi.

sabato 29 giugno 2019

Facce da Sea Watch, ovvero quando il ridicolo diventa peggio

Le 'famiglie' sul ponte della Sea Watch: tutti maschi ben piantati
Le 'facce da Sea Watch' sono tante, troppe, come minimo una quarantina più del necessario, il numero di clandestini (non profughi né tanto meno rifugiati) che la 'coraggiosa' capitana Carola Rackete vorrebbe scaricare nella terra (e sulle s-palle) degli italiani.
Mentre la claque facilmente raccolta per creare un finto giubilo all'arrivo della delinquente 'da sbarco' squittisce e grugnisce i propri 'osanna' per l'ennesima invasione fuori controllo e contro ogni norma, gli italiani, che stupidi non sono e che lo hanno dimostrato anche alle ultime elezioni, hanno ben identificato alcune immagini che rimarranno indelebili in cabina elettorale: la faccia della mitomane capitana, una via di mezzo fra stato trasognato e alticcio e ubriachezza assai molesta, pervasa dall'incubo della propria pelle chiara e da un neo millenarismo tutto personale idealizzato a nuovo stile di vita, che la porta però a rompere i coglioni al prossimo, non tanto ad aiutarlo. La faccia dei politici di turno, primo fra tutti il comico Davide Faraone, piddino di marca renziana, una vita spesa dalla parte sbagliata della politica e delle scelte, che già nelle proprie esibizioni televisive di normale attualità ha sempre espresso un tono di voce acidulo e sgraziato, arricchito da una pronuncia inascoltabile, probabilmente peggiorata con la navigazione e l'ansia di assurgere a 'conducator' della rivolta della 'nuova Sinistra dis-organizzata' (anche perchè pure nel PD più di qualcuno ha arricciato il naso sulla salita a bordo degli 'eroi', forse presagendo l'ennesimo autogol politico in agguato). Bypassati i politici suoi pari, ecco le facce pasciute degli africani in crociera. Così malconci, come tutti i loro predecessori, da essere ben nutriti e vestiti, oserei dire robusti e piantati, con tanto di chitarre per suonare una dolce canzone alla luna e alle stelle. Facce che ritroveremo sparse nelle notti italiane, a Milano disseminate fra una Stazione Centrale e una di Lambrate, tra lavori irregolari, spaccio di droga, prostituzione, furti e omicidi. Le prossime vittime, e i loro parenti, ringraziano sin d'ora la bella, si fa per dire, Carola.
Di sicuro non vedo facce disperate, né facce di famiglie o bambini (a parte forse quei pochi piazzati a bella posta da chi organizza queste 'sceneggiate' del mare). Osservo solo l'ennesimo assalto al buon senso e ai confini nazionali da parte di gente prezzolata che ha trovato in questo commercio un fine alternativo, macabro e delinquenziale alla propria esistenza da falliti.

mercoledì 16 agosto 2017

Spariscono le navi delle Ong, crolla l'arrivo dei clandestini

Curioso crollo degli sbarchi di clandestini dopo l'abbandono delle acque da parte delle barche di Medici Senza Frontiere e Save the Children.
"Per l'intera giornata del 13 agosto non ci sono stati avvistamenti da parte delle navi della Guardia costiera italiana. Non un gommone, una carretta del mare, nessuno ha tentato di raggiungere le coste italiane per 24 ore, quasi un record. Nello stesso giorno altre due Ong hanno deciso di ritirarsi dall'attività di "salvataggi" nel Mediterraneo. Seguendo la decisione già presa da Medici senza frontiere, a gettare la spugna dopo l'introduzione del Codice di condotta voluto dal ministro Marco Minniti sono state Save the children e i tedeschi di Sea Eye. L'utilità delle navi nel Mediterraneo con il passare delle settimane si è dimostrato sempre meno indispensabile. E, come ricorda il Giornale, le loro navi non sarebbero neanche comparse nel canale di Sicilia se gli ultimi governi italiani si fossero impegnati nel risolvere il problema degli sbarchi con lo stesso impegno speso dall'ultimo ministro dell'Interno. I numeri che arrivano dall'agenzia Frontex non lasciano molti spazi alle interpretazioni: nel mese di luglio gli arrivi di migranti in Italia sono calati del 57% rispetto a giugno, arrivando ad un totale di 10.160 arrivi, il dato più basso dal luglio 2014" (cit. "Libero"). Vuoi vedere che?...

martedì 25 luglio 2017

Razza, Giuliani e gli abbracci: la Sinistra e i concetti che fanno paura

La Prestipino con la Boschi e Speranza, il 'nuovo vecchio' PD 
Chi è abituato a combattere per il nulla, per un nulla si mette a combattere. E' il caso della Sinistra, tutta, corta, media ed estrema, che una volta di più, fa capire come siano ormai finiti oltre il limite quel misto di ideali, idee e obiettivi concreti che, forse, mezzo secolo fa, poteva ancora sbandierare a buon diritto. Ormai gli ultimi vagiti di esistenza di chi ancora sventola bandiere rosse (o arancioni) sono sepolti da slogan, demagogia, tentativi di ristabilire una coscienza di classi ormai scomparse da decenni, seppellite da quello stesso nemico che i Comunisti volevano combattere, quel grande Capitale di cui la stessa Sinistra è stata la prima collaborazionista, tutto pur di uccidere la piccola industria, il commercio, il lavoro autonomo, la vera spina dorsale di questo Paese che chiamiamo Italia.
L'ultima grande scoperta della Sinistra, mai tanto benedetta, sono stati i 'rifugiati'. Chiamati con il passare del tempo 'migranti, 'vittime', 'fuggitivi', perfino 'fratelli' dai più millenaristi, che ora vorrebbero trasformare questa gente, che io altro non posso definire se non 'invasori', in 'italiani'. I rifugiati costituiscono l'ultima grande speranza della Sinistra. Del creare una nuova ideologia di eguaglianza, ma soprattutto di raccogliere voti. Voti che, è bene saperlo, si dissolveranno non appena i cosiddetti rifugiati capiranno che dovranno poi accogliere altri migranti che verranno dopo di loro. Tutto senza regole, ovviamente. Perché l'ordine è brutto, cattivo, e perfino un po' fascista. E allora proseguirà la lotta fra poveri. Prima fra italiani e africani, poi tra africani di prima e seconda 'invasione'.
A seconda del grado di caos auspicato, la Sinistra si è poi spezzettata in gruppi e gruppuscoli, ognuno degnissimo e rappresentato da un Personaggio Pensante. Nel caso di Campo Progressista si tratta di Giuliano Pisapia che, oltre a essere stato sindaco di Milano, 'vanta' l'aver rappresentato, come legale, la famiglia del 'galantuomo' Carlo Giuliani (colui che stava per assassinare un poliziotto con un estintore e poi venne ucciso, per legittima difesa, dal poliziotto stesso). In un mirabile 'fondo' uscito lunedì 24 luglio su "Il Giornale" e intitolato "Ai comunisti non piacciono gli abbracci", Alessandro Sallusti ironizza sull'affettuoso slancio che Pisapia ha riservato a Maria Elena Boschi, la 'cattiva' di una Sinistra un po' meno Sinistra. Un abbraccio fortemente criticato dai compari dell'ex sindaco arancione: "E su questo - scrive Sallusti - è in corso 'un ampio e approfondito dibattito' in stile soviet con tanto di richieste al povero fedifrago di chiarimenti e scuse ufficiali".
La scena è però presto virata su un altro piddino reo di uno psicoreato ancora più grave: avere espresso il proprio pensiero di padre proprio su quel Giuliani di cui sopra. Il problema è che, al giorno d'oggi, gli psicoreati diventano meno 'psico' se li si rende di pubblico dominio su Facebook. E così Diego Urbisaglia, consigliere PD di Ancona, l'ha certamente sparata grossa: "Oggi nel 2017 che sono padre, se ci fosse mio figlio dentro quella 'campagnola' gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì, sono cattivo e senza cuore, ma lì c'era in ballo o la vita di uno o la vita dell'altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai Carlo Giuliani". Non credo sia questione di cattiveria, perché chiunque di noi fosse stato dentro la camionetta avrebbe tentato di difendersi da un criminale (presunto?) che avesse cercato di ucciderlo. Va detta una verità: la 'colpa' di Urbisaglia non è stata tanto la frase, certamente cruda, quanto quella di avere toccato uno dei 'santini' della Sinistra estrema ed extraparlamentare, quella del G8 e di Genova, da cui uno come Giuliani è riuscito a uscirne martire.
Non basta. Nel giro di tre giorni la Sinistra è scivolata sulla terza buccia di banana: 'merito' di Patrizia Prestipino e di una sua improvvida frase: "Se uno vuole continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l'estinzione tra un po' in Italia". Apriti cielo. Dimissioni richieste a gran voce da tutto il web sinistrorso, reazioni schifate e indignate da parte del mondo del "siamo tutti fratelli". Tutto per una parola, 'razza', che è stata sempre usata, nel corso della storia, per identificare diverse popolazioni. Wikipedia, che certamente non è l'Accademia della Crusca, la definisce come "gruppo d'individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari". Onestamente non vedo nulla che possa opporre questa definizione al concetto di 'italiano'. Se non la demagogia imperante della sinistra, che in 'razza' vede una parola di origine fascista e pertanto essa stessa pericolosa. Un altro psicoreato, insomma. Razze? Popoli? Genti? Importa veramente? Non conta forse più come la parola venga usata? E poi, è sbagliato identificare un popolo con un concetto o una frase, quando è evidente che tra questi e altri gruppi di genti esistano palesi differenze? Per i fautori dell'accoglienza indiscriminata, a cui pare brutto dare dignità di popolo a chi abita la Penisola Italica, evidentemente sì.