domenica 3 marzo 2019

Tempo di Carnevale, 200mila in piazza pagliacci compresi

Il solito demagogico titolo de "La Repubblica"
Eccola l'Italia che crede ancora nelle prove di forza, quella che sogna ancora come contandosi nella piazza urlante sia possibile ribaltare il risultato delle libere elezioni, il voto che da diverso tempo ormai, condanna all'estinzione un'idea, quella della Sinistra, segnata dal tempo e dalla storia, e mai messa veramente in pratica, se non con eccidi e falsità (per maggiori informazioni chiedere agli ebrei massacrati da Stalin o agli italiani assassinati nelle foibe).
La delirante ricerca di una rinascita passa, del resto, attraverso le ultime infinitesimali resistenze che micragnose allignano negli spigoli di una società nuova, quella che vede una 'Nuova Destra' risorgere non solo nella Penisola, ma in tutta Europa, finalmente consapevole della propria forza ma, soprattutto, della storia di un continente da mezzo secolo umiliato prima dagli Americani, e poi consegnato nelle mani di una globalizzazione ben più disintegrante del cuore e dell'anima stessa di un'epopea millenaria. L'Europa, del resto, nel mondo occidentale, è l'ultimo bastione della consapevolezza di Popolo, che a certe regie occulte fa tanto sgarbo. Nel mondo globalizzato industriale moderno conta la Massa, facilmente gestibile, economicamente e mentalmente.
Da Ungheria, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia e ora, finalmente, anche Italia e Francia, il cuore del Vecchio Continente, arriva un 'no' fiero e alto, simbolo della rivolta contro l'invasione, risposta al soggiogamento al mondo straniero e islamico, che ha già conquistato, in parte, Gran Bretagna e Francia, con effetti devastanti.
Fa pena ma anche compassione vedere gli ultimi epigoni dell'uguaglianza (che nulla ha a che vedere con la democrazia e che, anzi, ne è spesso l'antitesi) autocelebrarsi grazie alla connivenza di una stampa schierata da sempre, un po' come negli Stati Uniti è avvenuto con i movimenti anti-Trump. Non era poi così difficile radunare una ciurma di senzienti in piazza: organizzazione bulgara, demagogia mediatica, giornata di sole, ma anche un "ce famo du spaghi" e un "portiamo il bambino al parco", qualcuno in buona fede, altri perché nullafacenti. Chi la settimana lavora, italiano e no, al sabato e magari pure la domenica ha voglia e diritto di riposarsi. Aggiungiamo che Milano è piazza da sempre favorevole a certa Sinistra, ed è anche facilmente raggiungibile da chi ami un 'fuori porta' lastricato di buone intenzioni. Sarebbe un po' come se la Lega celebrasse una grande manifestazione in una qualsiasi città del Nordest.
A questo si aggiunga la più grande falsità: gli italiani non sono razzisti e non lo sono mai stati. In Italia lavorano e sono apprezzate decine di migliaia di stranieri, forse centinaia di migliaia. Il problema reale da parte di chi vota Lega o comunque Centrodestra, infatti, non è certo verso coloro che non sono italiani, ma verso il continuo sciamare di clandestini che approdano sulle nostre coste e oltre i nostri confini. Una normale questione di ordine pubblico che qualsiasi Stato degno di questo nome provvederebbe a risolvere con semplici azioni di repressione poliziesca. Quella repressione necessaria anche nei confronti di ladri, assassini, farabutti, spacciatori e clandestini vari che, proprio dalle fila di quegli stranieri e zingari tanto amati dalla Sinistra, trovano linfa e alimento nel nostro Paese.