Ho scoperto oggi che il fascismo compie cento anni. O sia, la nascita dei Fasci di Combattimento per opera di Benito Mussolini, a Milano. Se si dovesse chiedere di questa data all'italiano medio, di cui mi (dis)onoro di fare parte, credo che nessuno la conosca. La cosiddetta ventilata 'rinascita' dei fascismi, accomunati, non si sa perché, a sovranismi, nazionalismi e altri -ismi vari, fa notizia solo per chi il fascismo continua a sbandierarlo come babau per riconoscersi in una vita politica ormai destinata al fallimento e all'autodistruzione.
La cosiddetta Sinistra (ormai vetusta e priva di senso come il sopracitato fascismo), allo sbando da anni, si costruisce nemici, sovrastimando quelli esistenti o ricostruendo quelli ormai scomparsi, da Silvio Berlusconi al fascismo supposto. Tanto che, per pura curiosità, ho cercato online traccia di qualche 'marcia del ricordo' da parte di gruppi di nostalgici o neofascisti in salsa nostrana. Zero. Sicuramente da qualche parte ci sarà qualche allegra adunata nel nome di "Eia Eia Alalà", ma dubito che queste assemblee di personaggi carnascialeschi possano costituire un attentato alla democrazia mondiale.
Il desiderio di 'contarsi' e riproporsi, a qualunque costo, da parte degli sbandieratori della Falce e Martello è però troppo forte. Sono certo che anche oggi avremo bandiere rosse, sindacati, qualche sopravvissuto (sempre più misteriosamente) dell'ANPI ad ammuffire tra piazze e strade nazionali gracchianti "dagli al fascista". Parlando di Milano, almeno fino a tarda mattinata, l'unico inconveniente per chi debba usare l'auto, pare sia costituito dal passaggio della Milano-Sanremo. Che il fascismo, quello vero, l'ha superato in volata, entrando vincente e sempre giovane, al traguardo della democrazia, populista o meno.