Massimo Giletti intervista Maria Zakharova |
E' così successo a "Non è l'Arena", trasmissione condotta da Massimo Giletti e andata in onda su La7 (che per l'occasione trasmetteva direttamente dalla Piazza Rossa di Mosca), uno dei pochi spazi 'liberi' (o apparentemente tali) del panorama televisivo nazionale, dove ha avuto l'incredibile concessione di parlare Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov: "Se la domanda è se stiamo interrompendo il collegamento, la comunicazione con l'Europa, rispondo che in realtà siete voi a farlo - ha detto la Zakharova -, è l'intero Occidente a farlo, con gli USA a dominare. Il punto di vista europeo non esiste senza gli Stati Uniti. Questa interruzione di comunicazione è iniziata da tanto tempo con la Russia, per esempio con i mancati permessi per costruire i gasdotti".
Alla domanda se la guerra all'Ucraina sia stata fatta in forma preventiva temendo l'ingresso nella NATO, la Zakharova ha risposto che "la guerra in Donbass dura da otto anni. Chiedo ai giornalisti italiani: dove siete stati in questi anni, 13mila persone sono state assassinate in Donbass ma non hanno preoccupato nessuno, e ora parlate di guerra, dovete vergognarvi. Ho l'impressione che abbiate scoperto la Russia e l'Ucraina nel febbraio del 2022".
E ancora: "Noi non vogliamo la cortina di ferro, non ci sarà da parte nostra, è l'Unione Europea che si sta costruendo attorno una cortina di ferro. Pensate di essere gli unici a contare e di poter insegnare le cose agli altri. Questo è un vicolo cieco. Se l'UE vuole la pace, basta con le armi a Kiev e le sanzioni".
"Lei non è mai stato in Donbass, non sta capendo cosa succede lì, non sa a quali bombardamenti è stato sottoposto dal regime di Kiev, lei non capisce cosa significano le persone morte", ha attaccato la Zakharova rispondendo a Giletti, che le chiedeva a che condizioni Mosca fosse disposta a terminare le ostilità. "I bambini parlano in questo modo!", ha tuonato la portavoce di Lavrov in un passaggio della lunga intervista di una cinquantina di minuti, in cui era collegata via Skype da quello che sembrava un ambiente domestico. "Andiamo insieme in Siria, ad Aleppo", ha proposto in modo sarcastico la Zakharova quando Giletti le ha ricordato le azioni delle Forze russe in quel Paese, a sostegno del regime di Bashar al-Assad.
All'intervista è seguito il colpo di scena dell'abbandono in studio del direttore di "Libero", Alessandro Sallusti, tra i maggiori fautori della guerra alla Russia, evidentemente a corto di argomenti e idee, che ha preferito a un concetto compiuto lasciarsi andare a una volgarità in perfetto stile 'bar' (che poi è il livello medio degli articoli scritti dal suo giornale): "Pensavo fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo - ha strillato Sallusti -. Mi trovo davanti a un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere. Il Cremlino è un palazzo di merda, lì il comunismo ha fatto i più grossi crimini (ma cosa c'entra il comunismo?, ndr). Rinuncio al compenso pattuito ma non ci sto a fare la foglia di fico a quei due coglioni che hai lì di fianco, me ne vado", riferendosi agli ospiti russi accanto a Giletti, tra cui il conduttore Vladimir Soloviev.
Poco dopo un malore ha colpito Giletti, che è uscito dall'inquadratura in modo improvviso, lasciando la conduzione a Myrta Merlino dallo studio a Roma, salvo poi riapparire dopo la pubblicità raccontando di un mancamento forse dovuto al "freddo o a un calo di zuccheri". (fonti: ANSA/AGI)