Jo Squillo, ex cantante punk e ora energetica show woman nel campo della moda, e Giusy Versace, atleta paralimpica. Sono state loro a comporre l'energia totale e devastante di una giornata contro il femminicidio e la violenza, andata in scena a Milano in via De Amicis. Protagoniste molto curiose, bambole provenienti da ogni parte del mondo. "Wall of Dolls" il nome dell'iniziativa, protagonista il muro letteralmente coperto dalle bambole infilzate negli ultimi anni, ciascuna simbolo di una donna violata.
Ma tanti sono anche i modelli affissi all'interno della struttura, donati da grandi stilisti di moda come la griffe Costume national e poi Alberta Ferretti, Laura e Lavinia Biagiotti, Elena Mirò, Ermanno Scervino, Eva Cavalli, Fausto Puglisi, Salvatore Ferragamo, Carlo Pignatelli e Vivienne Westwood. E a corredare il tutto anche una installazione a base di specchi con un effetto ottico tutto particolare.
Alla giornata hanno preso parte varie associazioni cittadine e di difesa delle donne, artisti, musicisti e una dj di origine australiana. E alla fine, parlare con Valentina Pitzalis, il volto distrutto dal fuoco di un compagno 'arrabbiato' ma ancora intatta la voglia di non mollare. Una giornata da ripetere, o una prima volta obbligata per quelli che pensano che, in fin dei conti, le donne altro non sono se non... bambole. (foto Massimiliano Bordignon)
venerdì 30 giugno 2017
giovedì 29 giugno 2017
Ivana Pantaleo, impegno e sensualità 'sostenibili'
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Ivana Pantaleo indossa una sua creazione in Corso Magenta |
L'arte della fashion di Ivana Pantaleo (la sua linea si chiama "Nana'e'el") è quasi scontata nel suo semplice ma logico obiettivo: produrre abiti ecosostenibili, utilizzando tessuti naturali e biologici, tinti con coloranti ecologici e vegetali secondo tecniche artigianali.
E ancora, il progetto della "Clotherapy", ovvero usufruire delle proprietà terapeutiche dei colori, degli aromi e delle pietre attraverso i tessuti e i coloranti naturali di abiti e accessori.
Stilista, ma anche attrice, designer ma anche donna impegnata nel mondo della cultura, Ivana racchiude in sé tanti piccoli mondi e in ognuno di essi sembra fare splendere una piccola luce, come quando sorregge i propri capi con l'amore di una madre che tiene in grembo il proprio figlio.
In Corso magenta 12, presso l'NDI Store, sta finendo proprio in questi giorni una esposizione in comune assieme ad altre designer impegnate nel mondo della moda ecosostenibile.
Trasparenze, sensualità, un dolce ma discreto ammiccare verso la vita, Ivana appare come una sacerdotessa Wicca ferma, ritta in piedi, in mezzo a un mondo che scorre impazzito, mentre lei sventola i propri tessuti, i propri abiti e le proprie creazioni, bandiera di una vitalità e di una energia tuttora in pieno rigoglio. (foto Massimiliano Bordignon)
mercoledì 28 giugno 2017
Il bello di una sfilata? Ma il pubblico, clairement!
Cosa c'è di più bello di andare a vedere una sfilata di moda? Ma che diamine, osservare tutto quello che si muove attorno a una sfilata di moda! Chi pensa che siano le modelle le grandi protagoniste della giornata in passerella, si sbaglia di grosso. Personalmente la mia attenzione viene quasi completamente catturata dalle splendide fanciulle che fanno da contorno all'evento. Stiliste, giornaliste, blogger (già, ci sono anche quelle, le 'fashion blogger'...). Le 'mise' più interessanti sono proprio quelle del pubblico, il vero show è ai lati del catwalk.
Così, durante l'ultimo giorno dell'ultima edizione del White a Milano, ho voluto realizzare qualche 'scatto' delle girls che maggiormente mi hanno colpito nel prima e nel dopo la sfilata svoltasi alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini. Quasi mai volgari, spesso in grado di esaltare proprio quella femminilità che invano cerchiamo in quelle modelle tutte uguali che sfilano una dopo l'altra. A voi il piacere di condividerle con me... (foto Massimiliano Bordignon)
Così, durante l'ultimo giorno dell'ultima edizione del White a Milano, ho voluto realizzare qualche 'scatto' delle girls che maggiormente mi hanno colpito nel prima e nel dopo la sfilata svoltasi alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini. Quasi mai volgari, spesso in grado di esaltare proprio quella femminilità che invano cerchiamo in quelle modelle tutte uguali che sfilano una dopo l'altra. A voi il piacere di condividerle con me... (foto Massimiliano Bordignon)
I tuoi graffi sulla mia anima
I miei occhi nei tuoi, un impensato e insensato ballo notturno alla flebile luce di un tex-mex dove i confini si perdono ai lati delle tue pupille... scivolo nel tuo sguardo facendomi accompagnare in un vicolo cieco di sensazioni vertiginose. Perdo l'equilibrio, cado nel vortice, vengo masticato dalle tue unghie, i graffi su di me restano profondi proprio perché inattesi. E' stato bello essere ferito senza potersi difendere, il dolore esalta l'emozione di un cuore appena conosciuto. Mi hai fatto male ed è per questo che porterò a lungo il tuo segno nella mia anima...
Tatuaggi? Ma forse anche no grazie!
Cos'è quel tatuaggio? "Un tribunale", mi risponde lui, generalmente con una voce accompagnata da un'eco che sa molto di vuoto pneumatico fra i non molti neuroni presenti nel suo cervello. Ah però, interessante. E tribale in che senso? "Eh, cioè, tribale, era uno dei tatuaggi degli antichi maori". Ah capisco, certo. Ma come mai ti sei ispirato agli antichi maori? "Eh, perché è tribale". Sì, tutto chiaro, ma dico, c'è un motivo per cui... guardo l'immagine lattiginosa dei suoi occhi persi nel vuoto e capisco che non c'è un motivo, non esiste un motivo per cui lui, e la gente come lui, decida di farsi un tatuaggio. Non sei un portuale dei camalli, non sei un sicario della Mara Salvatrucha, non sei un punk di Brixton. O forse invece lo sei e mi hanno raccontato male di quando ti hanno visto fare le vacanze alla pensione "Quiete" a Rivabella di Rimini, mentre ti scofanavi un cocomero in canottiera? Forse per coprire una parte di sé, quella che potrebbe più facilmente rivelare il nulla residente al proprio interno. Per questo dico un fiero NO ai tatuaggi, che in massima parte sono senza senso, e anzi, coprono il dolce candore e la sensualità che una pelle liscia e candida sanno regalare. Tristesse...
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