venerdì 30 giugno 2017

Wall of Dolls, perché le donne non sono bambole

Jo Squillo, ex cantante punk e ora energetica show woman nel campo della moda, e Giusy Versace, atleta paralimpica. Sono state loro a comporre l'energia totale e devastante di una giornata contro il femminicidio e la violenza, andata in scena a Milano in via De Amicis. Protagoniste molto curiose, bambole provenienti da ogni parte del mondo. "Wall of Dolls" il nome dell'iniziativa, protagonista il muro letteralmente coperto dalle bambole infilzate negli ultimi anni, ciascuna simbolo di una donna violata.
Ma tanti sono anche i modelli affissi all'interno della struttura, donati da grandi stilisti di moda come la griffe Costume national e poi Alberta Ferretti, Laura e Lavinia Biagiotti, Elena Mirò, Ermanno Scervino, Eva Cavalli, Fausto Puglisi, Salvatore Ferragamo, Carlo Pignatelli e Vivienne Westwood. E a corredare il tutto anche una installazione a base di specchi con un effetto ottico tutto particolare.
Alla giornata hanno preso parte varie associazioni cittadine e di difesa delle donne, artisti, musicisti e una dj di origine australiana. E alla fine, parlare con Valentina Pitzalis, il volto distrutto dal fuoco di un compagno 'arrabbiato' ma ancora intatta la voglia di non mollare. Una giornata da ripetere, o una prima volta obbligata per quelli che pensano che, in fin dei conti, le donne altro non sono se non... bambole. (foto Massimiliano Bordignon)